News
Esce per Machete ‘The Waiter’, il disco d’esordio di Dani Faiv
Anticipato dall’uscita di ‘Sorrisi di Plastica’ e ‘Wow’, esce oggi, per Machete Empire Records con distribuzione Sony Music, The Waiter, album di esordio ufficiale di Dani Faiv, rapper classe ‘93 nato a La Spezia.
Prima di questo disco, a parte i due lavori autoprodotti del 2016, Teoria Del Contrario Mixtape e 9 days to kill, Dani Faiv si fa notare dal pubblico grazie alla partecipazione, insieme a Jack The Smoker, alla settima puntata del web-format di culto Real Talk, dove annuncia di essere al lavoro su un album con la supervisione proprio del rapper milanese della Machete crew. A fine 2016 pubblica il video di ‘Scompaio’ – primo estratto ufficiale dal disco – che diventa subito il suo più visto, con più di 150mila visualizzazioni in poche settimane.
La direzione artistica di ‘The Waiter’ è di Jack The Smoker e Dj Slait – direttore artistico di Machete Empire Records – e lo spunto di partenza del disco è la lotta interna tra il Dani Faiv cameriere (da cui il titolo) e il Dani Faiv rapper: trasferitosi a Milano, per mantenersi, Dani Faiv lavora in qualche ristorante ma a un certo punto si dice “o faccio il cameriere o faccio il rapper”. Il disco gioca su questo dilemma e dà una risposta concreta. Dani Faiv con le sue rime racconta la propria quotidianità e dà il suo punto di vista su quello che vede e accade intorno a lui: a differenza dei freestyle che pubblica regolarmente su Facebook, e in cui lui stesso sostiene di non dire niente ma semplicemente di giocare con flow e parole, in questo disco ha scelto di mettere tutta la sostanza possibile per mostrare un altro suo aspetto.
Le produzioni musicali, arrangiate coinvolgendo anche veri e propri musicisti, pur ispirandosi a un hip hop classico sono piene di suoni contemporanei e, soprattutto, sono solcate da rap con un flow assolutamente al passo coi tempi. Questa versione originale dell’hip hop firmata Dani Faiv nasce grazie al continuo confronto tra l’artista ligure e Jack The Smoker che, oltre a essere rapper e producer, è anche fonico di studio e ha lavorato su ogni minimo dettaglio sonoro e sulla struttura delle basi per dare una forma al disco che, di fatto, è inedita nel mercato italiano di oggi. Jack The Smoker, insomma, ha messo in campo tutta la sua esperienza per tirare fuori il meglio dal talento di Dani Faiv.
La copertina di The Waiter rispecchia il concept del disco: è il rapper che incornicia la sua vita da cameriere…
TRACKLIST
01 – Looper (Intro) (prod. Kanesh, Jack The Smoker)
02 – Scompaio (prod. Kanesh)
03 – Sorrisi di plastica (prod. Pitto Stail, Kanesh)
04 – Dalailama feat Jack The Smoker (prod. Kanesh)
05 – Affogare (prod. Kanesh, Pitto Stail)
06 – Pragaras (prod. Lazza, Jack The Smoker) [Chorus: Lexotan]
07 – WOW (prod. Low Kidd)
08 – Malattia (prod. Pitto Stail, Kanesh) [Chorus: Lexotan]
09 – Senza sabbia dentro (prod. Pitto Stail, Jack The Smoker) [Chorus: Lexotan] / 09.01 Kolarov (prod. Gryngo)
10 – Pin (prod. Simoo) [Piano: Carlo Feola; Chorus: Jack The Smoker]
11 – The Waiter feat Lexotan (prod. Pitto Stail, Kanesh) [Basso: Jack The Smoker]
12 – 4MST feat Jack The Smoker (prod. Aleaka)
News
FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #25
Un tuffo nel passato che sa di FUTURO, tra visione ed eloquenza. Protagonista della cover digitale Lumiero.
IL PRIMO GRANDE DISCO DI LUMIERO – LUMIERO
Un tuffo nel passato che sa di futuro, tra visione ed eloquenza, tra musicalità e parole incise nel cuore di chi ascolta. Uno dei progetti più rivoluzionari completa una raccolta di immagini che richiamano un mondo che non c’è più, ma di cui vorremmo ancora la sua linfa; il tutto condito dalle sfumature più sincere.
ASTRONAVE – OTTOBRE
Una diatriba con se stessi, ma anche con l’altro, tra sentimenti che spengono e sentimenti che riportano, in un modo o nell’altro, al calore che tanto si brama e che non sempre si riesce ad afferrare, tenere con sé. Sonorità dinamiche e d’impatto fanno da sfondo al vortice motivo dove l’unica arma è surfare.
FACCIAMO A META’ – EUGENIO IN VIA DI GIOIA
Ci sono cose che non si possono comprendere per intero. A volte bisogna proprio vederle ‘’a metà’’. Allo stesso modo, ciò che compone la nostra serenità non lo si vive nella sua interezza, ma un pezzo alla volta, nella sua semplice scansione quotidiana. Un inno a guardare con spontaneità ciò che ci circonda.
MI MANIFESTO – PAN DAN
Un mondo a cui si accede non con formalità o giri di parole, ma facendosi trasportare dalle vibrazioni di un’anima creativa, spontanea, che sperimenta ogni sfaccettatura della vita. Suoni eterei e parole come ‘’vox clamantis in deserto’’ presentano l’interezza dei luoghi interiori più reconditi.
7 MINUTI – KUZU, MONTAG, WISM (MENZIONE SPECIALE)
Sperimentazione e poesia si fondono per un flusso di coscienza fatto di immagini lucide, nitide, che illuminano quei tratti d’umanità di cui siamo fatti e che il sistema cerca di nasconderci. ‘’7 minuti’’ che diventano una colonna sonora di una vita intera, senza ripetizioni, senza ripensamenti.
NESSUNA – ALTEA
Uno dei progetti più freschi del panorama attuale ritorna con un manifesto intimo, profondo, speciale, dove raccontarsi e raccontare il ramificarsi della propria storia. Musica d’oltreoceano e poesie ‘’a cielo aperto’’ sono gli elementi di una realtà vista con occhi sensibili e maturi, senza veli e con una poetica umana.
VOCE – MADA
Quando si esprime con la propria ‘’voce’’ ciò che si cela nella nostra storia e nel nostro essere, non solo c’è una riscoperta, ma anche un unico flusso sonoro: la propria verità. Per quanto il mondo sovrasta la voce, c’è qualcosa di più nel volume della nostra vita. Imparare ad equilibrarlo rende tutto più semplice.
News
In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre
In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.
Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.
“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.
News
Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha
Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.
BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.
BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

-
News20 ore faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #25
-
News1 settimana faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #24
-
News2 settimane faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #23
-
News3 settimane faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #22
-
News4 settimane faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #21
-
News1 mese faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #19 – #20
-
News2 mesi faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #18
-
News2 mesi faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #17



