News
“Non pensarci”, il nuovo disco di Federico Baroni
Esce oggi, venerdì 5 aprile, nei negozi e su tutte le piattaforme digitali “NON PENSARCI” (Artist First), l’album di debutto del cantautore e busker romagnolo FEDERICO BARONI. È possibile ascoltare e acquistare il disco al seguente link:https://artistfirst.lnk.to/Non_Pensarci, disponibile anche nella versione fisica in copia autografata e in bundle con la t-shirt ufficiale sul sito di Music First (https://musicfirst.it/693-federico-baroni-non-pensarci).
Al via oggi alle 17.30 dalla Discoteca Laziale di Roma (via Giovanni Giolitti, 263) anche un instore tourdi presentazione del disco e queste sono tutte le altre date confermate: il 6 aprile a Rimini presso La Feltrinelli Largo Giulio Cesare (Largo Giulio Cesare 4, 16.00), il 7 aprile a Milano presso il Mondadori Megastore (Piazza Duomo 1, ore 16.00), l’8 aprile a Napoli presso La Mondadori Piazza Vanvitelli(Piazza Vanvitelli 10/A, ore 18.00), il 9 aprile a Bari presso La Feltrinelli Via Melo (Via Melo da Bari 119, ore 18.00).
Inoltre, l’appuntamento in programma al Mondadori Megastore di Milano sarà un evento davvero speciale per Federico e tutti i suoi fan. Prima di firmare le copie di “NON PENSARCI”, l’artista presenterà dal vivo i brani del suo nuovo progetto discografico con un live unico: Federico, infatti,ritornerà alle sue origini di artista di strada e si esibirà in Piazza Duomo davanti al Mondadori Megastore per un imperdibile OUTSTORE!
Federico Baroni, in merito al suo primo disco, racconta: «“NON PENSARCI” è il riassunto degli ultimi cinque anni della mia vita, tra musica, live, viaggi, incontri, amicizie, amori, delusioni, piccole e grandi soddisfazioni e tanto altro. Un disco interamente autobiografico, ad eccezione del brano “Diverso” che ho scritto per un mio amico. Riassume storie ed emozioni molto personali, vissute sempre in prima persona, in cui ho cercato di raccontare nel modo più semplice e diretto possibile quello che stavo provando in quei momenti. È un album che riflette perfettamente il mio carattere e il mio modo di essere: una persona estroversa, solare e sempre positiva che nasconde allo stesso tempo un lato riflessivo, sensibile e talvolta anche molto insicuro che tendo a non far vedere mai agli altri… ma c’è e finisce inevitabilmente per uscire fuori nelle canzoni».
Questa la tracklist di “NON PENSARCI”: “Non pensarci”, “Spiegami”, “Domenica”, “Disordine”, “Profumo”, “Mamma è tutto ok”, “Londra”, “Diverso”, “Tutte le cose che”.
Inoltre, è online al seguente link anche il video ufficiale del brano “PROFUMO”:http://www.youtube.com/watch?v=BM7pOR2Pet4. Girato in piano sequenza da BENDO, alla seconda collaborazione con Federico, il video racconta attraverso le sue immagini la storia di questa canzone, che parla di quanto possiamo sentire la mancanza di una persona con cui abbiamo condiviso momenti importanti, nei gesti semplici e quotidiani.
Federico Baroni, classe ‘93, è un cantautore e busker nato a Cesena e cresciuto a Rimini, seguitissimo sui social (+48.000 followers su Instagram, +580.000 stream su Spotify, +24.000 iscritti su YouTube, +20.000 fan su Facebook). A 18 anni si trasferisce a Roma per continuare gli studi alla LUISS (dove si laureerà poi in Economia e Management e conseguirà un master in Music Business) e a 21 comincia a scrivere i suoi primi inediti e a suonare in strada. Nel 2015 intraprende un Summer Tour da busker per le strade di tutta Italia, accompagnato da due videomaker che documentano l’esperienza (i video sono visibili sul canale YouTube dell’artista, che ad oggi conta oltre 3 milioni e mezzo di views). Nel 2016 viene notato dai giudici di “X-Factor”, che lo portano ai Boot Camp. Nel 2017, dopo aver lasciato un demo a Maria De Filippi, viene scelto fra migliaia di artisti ed entra ad “Amici”. Dopo l’esperienza televisiva inizia subito a suonare su importanti palchi per grandi brand (Bulgari) ed eventi (Grand Prix Formula E su Italia 1). A gennaio 2018 pubblica con Artist First il suo primo singolo, “Spiegami”. Il video del brano è realizzato da BENDO films, e vede protagonisti Camihawke e Michele Merlo. A giugno dello stesso anno suona prima di Emma Marrone in occasione della Festa della Musica a Roma. Il 24 giugno esce il suo secondo singolo, “Domenica”, un featuring realizzato con i producer Kharfi e Veerde. Il 17 novembre esce il suo terzo singolo “Non Pensarci”, scelto tra i 69 finalisti di Sanremo Giovani.
È così che Federico Baroni ha annunciato il suo nuovo album, “Non Pensarci”, uscito oggi venerdì 5 Aprile.
News
FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #19 – #20
Recuperiamo la scorsa settimana di FUTURO in aggiunta alle uscite di quella attuale per immergerci in un unico flusso musicale e introspettivo dentro il quale poter ritrovarsi e non perdersi.
15 MINUTI – 5070
Trasversale, poliedrico, senza confini sonori: 5070 riesce ad entrare nei nostri ‘’15 minuti’’ esistenziali, dandogli un occhio poetico, di sincera comprensione. In una realtà instransigente, bisogna imparare a donarsi riguardo, prima di compiere un passo che può far andare avanti, come indietro.
PITA GYROS – EMILI KASA
Ricordi vividi che non hanno bisogno di essere mistificati, ma di essere raccontati per quello che sono, nel bene o nel male, dall’inizio alla fine (due momenti che hanno lo stesso sapore). Una voce graffiante e indelebile che permea il cuore di ascolta, non destabilizzando, ma confortando, provando a salvarlo.
NON FA MALE – FUCK POP
Senza indugi, senza mezzi termini e con un linguaggio inconfondibile, come loro sanno fare: il collettivo più alternativo d’Italia torna non per ribaltare gli schemi, ma per definirne di nuovi. Anche ciò che crolla addosso, alla fine, non crolla del tutto; e ciò che non crolla del tutto, ‘’non fa male’’. Si può sempre ricominciare.
ROMANTICA – EVA BLOO
Delicatezza minimalista che si avvicina ad atmosfere poetiche e consapevoli, alla ricerca di una serenità tanto agognata e che appare sempre più impercettibile, poco tangibile. Ma è proprio dentro il frastuono della ‘’pausa’’ dal mondo esterno che si ritrova il punto di partenza, un nuovo mondo interno.
UMANA – BRUCHERO’ NEI PASCOLI
Tra distopia e utopia, tra bisogno di fuggire e bisogno di rimanere: una sperimentazione sonora e concettuale che riporta il senso dell’umano alla sua essenza più urgente, più vera. I contrasti pendono un colore differente, un sapore più rivoluzionario e illuminante.
WENDY – HENNA
Un canto di libertà, sincera espansione ed espressione di se stessi, dove recuperarsi, dove stabilire la propria casa. Con lo scorrere inesorabile delle esperienze e della memoria, l’unico modo per sentirsi vivi, veri, è quello di legarsi profondamente con gli attimi che riempiono la nostra vita in toto.
ABRACADRABA – LUPOFIUMELEGGENDA
Una formula magica che infrange nella frenesia della quotidianità e la sua apparenza, le sue contraddizioni, ma anche i suoi stimoli, in un modo o nell’altro. Sì, il mondo, per quanto sia distruttivo a volte, ci offre la possibilità di poter scegliere chi e cosa può salvarci.
NON SEI TE – TAMI’, UALE
A volte gli occhi degli altri su di noi, sui nostri gesti, le nostre vite, sanno essere pesanti, difficili da sopportare. Tuttavia, esiste un confine sottile tra l’affetto e l’accondiscendenza; e chi ci sta veramente accanto non vuole che perdiamo la bussola, bensì sprona a seguirne la direzione.
News
”Morningstar”, il disco che segna la rinascita di Alex Cortez
”Morningstar” è molto più di un titolo: è una dichiarazione d’intenti, un simbolo di accettazione, crescita e consapevolezza. Dopo anni di silenzio discografico, Alex Cortez torna con un progetto che parla la lingua della verità — quella che nasce dall’esperienza, dai fallimenti, dalle contraddizioni e dalle rinascite personali. Il rapper trevigiano sceglie di non semplificare, ma di scavare a fondo, costruendo un percorso che si ascolta come un racconto e si vive come una riflessione.
Con la produzione curata da James Cella e featuring mirati che arricchiscono la narrazione, Morningstar diventa un viaggio sonoro nel quale il boom bap incontra la scrittura adulta, intima e lucida. Cortez non insegue i trend né le playlist, ma la propria verità — quella di un artista che accetta le ombre, dialoga con i demoni interiori e li trasforma in musica.
Abbiamo parlato con lui del significato del titolo, del rapporto con il pubblico e della necessità di tornare a scrivere dopo anni. Quello che emerge è un artista più maturo, libero e coerente, che con Morningstar ci ricorda che ogni fine può essere solo l’inizio di una nuova fase.
Perché hai scelto di intitolare il disco Morningstar e non con un titolo più “diretto”?
Mi piace pensare che l’arte, quindi anche la scrittura, crei un percorso che non sia per forza troppo chiaro, diretto come dici. Mi piace che nel lavoro di un artista ci sia sempre uno spazio ampio da interpretare anche secondo i canoni di chi guarda o in questo caso ascolta. Il Titolo racconta una storia, un concetto. Morningstar è un riferimento e parola dopo parola nel disco sta all’ascoltatore creare i suoi frames, i suoi collegamenti, cercare anche di capire davvero chi è la persona che ha realizzato il pezzo o il disco nella sua interezza.
Quanto ha contato James Cella nel dare forma definitiva al suono del progetto?
Da uno a 100? 1000! Ci conosciamo da un sacco di tempo e non abbiamo mai lavorato insieme. Credo, almeno da parte mia, si sia innescato un meccanismo virtuoso da subito. Lui mi mandava i beat (tutti fighissimi) e io non potevo far altro che scrivere o pensare ad adattare ciò che avevo scritto ai suoi tappeti. In aggiunta a questo, alla parte di produzioni che è fondamentale, anche in studio lui è davvero capace, un fenomeno. Il mixaggio dei pezzi mi ha colpito. Quando ho sentito il disco intero mixato gli ho detto “ma sono io? Cos’è questa figata?”. Lui è super umile ma per me è uno dei produttori più bravi in Italia.
C’è un filo conduttore tra i tuoi vecchi lavori e questo nuovo capitolo?
No nessuno. L’unico riferimento è il remix, anzi… il rework di “Da dove vengo” (beat by ConcreteBeatz e scratch di Dj Tech). Ho voluto lasciare solo quello perchè in realtà era un pezzo che in Pulp Fiction (2006) era rimasto molto in secondo piano ma mi è sempre piaciuto molto. Lo stesso Iso Concretebeats che aveva curato la produzione di allora ha creato il beat per il remix e mi è piaciuto molto quindi l’abbiamo inserito. Ovviamente è fuori dal percorso di Morningstar ma è una citazione del passato che mi rende molto felice e soddisfatto.
Come vivi oggi il rapporto con il pubblico dopo tanti anni di distanza?
Sono molto più disinteressato. Non in senso negativo però. Ora che penso di essere abbastanza cresciuto non faccio più le cose per appagare gli altri ma per sentirmi bene. Quindi accolgo le critiche e ne faccio tesoro, come ho sempre fatto, ma non mi sconvolgono mai. I complimenti, quando ci sono, li prendo e m’imbarazzo perché sono fatto così. Nessuno dei due cambia il mio percorso o le mie idee, continuo a fare o dire quello che mi fa o che mi fa star bene.
C’è una poesia di Rudyard Kipling che ho tatuato su una gamba. Si chiama “If” (Se). C’è un verso che sento molto mio: “Se riuscirai a confrontarti con Trionfo e Rovina E trattare allo stesso modo questi due impostori”. Ecco, credo dica tutto… Due impostori, sia il trionfo che la rovina, ma aggiungo io anche le critiche e i complimenti.
“Non un finale” chiude il disco ma sembra aprire a una nuova fase. È un indizio sul tuo futuro artistico?
In realtà parla di tutt’altro ma il fatto che il titolo era questo ho pensato fosse divertente metterlo in fondo proprio per darmi eventualmente una nuova chance. Ogni volta che faccio un disco penso sia l’ultimo, questo poi dopo mille anni non credevo nemmeno di essere in grado di portarlo a termine come progetto e invece? Eccomi qua. Quindi: no, non un finale. Non dico nulla, non voglio crearvi ma soprattutto crearmi aspettative. Intanto continuo a scrivere, non si sa mai!
In un’epoca di release veloci e hit da playlist, come pensi che verrà accolto un album così personale?
Devo essere sincero, penso non benissimo. Ma è un disco personale e anche venisse accolto male è necessario accettare il responso, per me è stato un bisogno ed una necessità farlo e spero che qualcuno lo colga e si appropri di questo suo potere purificante e catartico che ha avuto per me. Onestamente non credevo nemmeno che Incompleta, che è uscita come singolo a febbraio, venisse capita e accolta così caldamente visto l’argomento di cui tratta e in quel caso mi sono sorpreso, spero di sorprendermi ancora con Morningstar.
Hai parlato di accettazione, di errori, di rinascita. C’è stato un momento preciso in cui hai capito che eri pronto a tornare?
Si, dopo i mille messaggi e commenti che ho ricevuto in seguito all’uscita di Incompleta di cui ti parlavo sopra. Tutto completamenti inaspettato. Parlo di una dolorosa perdita, di un amico che se n’è andato. Ero sicuro che per quanto tramettesse emozionalità fosse molto legata a me e al mio vissuto per cui non trovasse molti consensi. Del resto, l’ho scritta per me in primis, in modo molto egoistico se vuoi, per omaggiare il mio grande amico scomparso.
Ecco, dopo Incompleta ho capito che c’è un pubblico ampio che è disposto ad ascoltare rap, classico? Boombap? Chiamalo come vuoi! A patto però che racconti storie, emozioni, riflessioni in cui si può rispecchiare. Questa per me è stata la scintilla e mi sono convinto di fare un piccolo ma spero rilevante lavoro in tale senso.
Se questo disco fosse un film, quale sarebbe?
Un film non lo so. I miei precedenti dischi si chiamano “Pulp Fiction” e “Giovani, Carini, Disoccupati” quindi sarei stato molto facilitato in questa domanda. Questo potrei dirti che visto il nome potrebbe rifarsi alla serie “Lucifer”, direi che le contraddizioni del protagonista ben si sposano alla linea del disco. Io però al contrario di lui non vado in giro alla ricerca di assassini o cattivi vari. Custodisco i miei demoni dentro di me e cerco di farli lavorare nella giusta direzione.
News
La forza di un legame che finisce e la fragilità di ”quello che non so”, il nuovo singolo di ioemeg
La forza di un legame che finisce e la fragilità di quello che non so, il nuovo singolo di ioemeg, in uscita il 24 ottobre per Honiro Label.
Le parole possono diventare carezze e pugnali, allo stesso tempo, dando ad un rapporto un colore differente, una sfumatura in continuo divenire. L’uno cerca di intuire ciò che si cela nell’altro, anche i minimi gesti che danno un segnale di quello che sta per succedere. Ma, alla fine, rimane solamente l’ansia dell’incertezza, l’angoscia di una fine o di come l’amore può proseguire. Agli occhi della logica ciò che non si conosce fa paura, soprattutto quando si lascia andare un pezzo di noi, ma i sentimenti e le sensazioni direzionano sempre scelte che vale la pena compiere.‘
’quello che non so’’ è una storia che finisce o qualcuno che se ne va, mentre resta un vuoto pieno di presenze: oggetti, gesti, ricordi che continuano a parlare. Chi custodisce le tracce degli altri scopre che ciò che conta non è ciò che resta fuori, ma ciò che vive dentro. Nel brano cerco di dare voce a una generazione fragile, riflessiva e resiliente, capace di trasformare la perdita in consapevolezza e la nostalgia in forza. E forse il mettersi a nudo che tanto spaventa diventa una salvezza’’ – ci racconta l’artista.
-
News7 ore faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #19 – #20
-
News1 settimana faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #18
-
News3 settimane faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #17
-
News4 settimane faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #16
-
News1 mese faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #15
-
News1 mese faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #14
-
News2 mesi faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #13
-
News2 mesi faFUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #12



