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Machete Mixtape vol.4: OUT NOW
Fuori ora il nuovo album “MACHETE MIXTAPE 4” (Machete Empire Records/Sony Music Italy)! Il disco è il primo firmato a nome MACHETE e, a 10 anni dalla sua fondazione.
“MACHETE MIXTAPE 4” vanta la direzione artistica di Salmo, Slait e Low Kidd e quella esecutiva di Salmo, Slait e Hell Raton.
A proposito di Machete e del “Machete Mixtape 4”, Salmo racconta: “Sono passati 10 anni da quando è nata la Machete. Nel 2010 facevamo le rime sulla musica elettronica in maniera molto istintiva, non eravamo supportati da tutti i vecchi rapper della scena ma almeno eravamo originali e potevamo distinguerci dal resto! Quando siamo arrivati a Milano bastava guardarci in faccia per capire che avevamo fame! Le cricche nei bar ci chiamavano terroni, sardignoli, pecore, zulù. Un giorno mi hanno chiesto se arrivava internet in Sardegna, a noi non fregava niente di quello che dicevano in giro, volevamo fare la storia e così è stato. I machete mixtape sono diventati con il tempo una consacrazione per gli artisti emergenti. Abbiamo visto passare mode, rapper meteore, arrivisti, figli di papà e approfittatori. Negli ultimi anni ci siamo allontanati dalla famiglia ma queste cose possono capitare. È bastato riunirci e fare musica insieme per risentire quella magia che ci ha spinti fino a qui! Sono passati 10 anni e la Machete è ancora in piedi. Più forte di prima! Domani esce il quarto capitolo e non vediamo l’ora di martellarvi il cranio!”
Fondata nel 2010 a Olbia, la crew, trainata dal successo del “frontman” Salmo, si è trasferita nel 2012 a Milano ed è attualmente composta da Salmo, Slait, Hell Raton, Nitro, Dani Faiv e Jack The Smoker.
Nel tape dell’ormai famosa saga di casa Machete, oltre a molti ospiti, si nota la presenza di Lazza, che fa parte dell’etichetta “sorella” 333 Mob (fondata da Low Kidd e Slait), Beba e tha Supreme, che lavorano da anni in esclusiva e a stretto contatto con la crew e il team creativo di Machete.
Questa la tracklist di “MACHETE MIXTAPE 4”:
- BUD SPENCER – MACHETE, Lazza, Salmo (prod. Dade, Low Kidd, Salmo)
- GANG! – MACHETE, Salmo, Hell Raton (prod. Strage)
- YOSHI – MACHETE, Dani Faiv, tha Supreme, Fabri Fibra (prod. Strage)
- HO PAURA DI USCIRE 2 – MACHETE, Lazza, Salmo (prod. Mace)
- MARYLEAN – MACHETE, Salmo, Nitro, Marracash (prod. Low Kidd)
- IO PUÒ – MACHETE, Jack The Smoker, Salmo, Beba (prod. Low Kidd)
- STAR WARS – MACHETE, Fabri Fibra, Massimo Pericolo (prod. Young Miles, Crookers x Nic Sarno)
- NO WAY – MACHETE, Tedua, tha Supreme, Nitro (prod. Low Kidd)
- SUGAR – MACHETE, Salmo, Lazza (prod. Low Kidd, Salmo)
- DOPPIO GANG – MACHETE, tha Supreme (prod. tha Supreme)
- FQCMP – MACHETE, Dani Faiv, Salmo, Nitro (prod. Low Kidd)
- WALTER WALZER – MACHETE, Dani Faiv, Shiva (prod. Salmo)
- KEN SHIRO – MACHETE, Nitro (prod. tha Supreme)
- skit FREESTYLE – MACHETE, Jack The Smoker, Nitro (prod. Strage)
- ORANGE GULF – MACHETE, Dani Faiv, Salmo, Jack The Smoker (prod. Salmo)
- GOKU – MACHETE, Ghali, Sick Luke (prod. Sick Luke)
- MACHETE BO$$ – MACHETE, Dani Faiv, Nitro, Jack The Smoker (prod. Kanesh)
- MAMMASTOMALE – MACHETE, Gemitaiz, Izi, Salmo (prod. Dade)
Art Direction: Salmo, Slait, Low Kidd
Executive Producers: Salmo, Slait, Hell Raton
Creative Direction & Design: Hell Raton, Salmo, Stole “Moab” Stojmenov, Andrea Rebuscini
Artwork concept: Salmo
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #25
Un tuffo nel passato che sa di FUTURO, tra visione ed eloquenza. Protagonista della cover digitale Lumiero.
IL PRIMO GRANDE DISCO DI LUMIERO – LUMIERO
Un tuffo nel passato che sa di futuro, tra visione ed eloquenza, tra musicalità e parole incise nel cuore di chi ascolta. Uno dei progetti più rivoluzionari completa una raccolta di immagini che richiamano un mondo che non c’è più, ma di cui vorremmo ancora la sua linfa; il tutto condito dalle sfumature più sincere.
ASTRONAVE – OTTOBRE
Una diatriba con se stessi, ma anche con l’altro, tra sentimenti che spengono e sentimenti che riportano, in un modo o nell’altro, al calore che tanto si brama e che non sempre si riesce ad afferrare, tenere con sé. Sonorità dinamiche e d’impatto fanno da sfondo al vortice motivo dove l’unica arma è surfare.
FACCIAMO A META’ – EUGENIO IN VIA DI GIOIA
Ci sono cose che non si possono comprendere per intero. A volte bisogna proprio vederle ‘’a metà’’. Allo stesso modo, ciò che compone la nostra serenità non lo si vive nella sua interezza, ma un pezzo alla volta, nella sua semplice scansione quotidiana. Un inno a guardare con spontaneità ciò che ci circonda.
MI MANIFESTO – PAN DAN
Un mondo a cui si accede non con formalità o giri di parole, ma facendosi trasportare dalle vibrazioni di un’anima creativa, spontanea, che sperimenta ogni sfaccettatura della vita. Suoni eterei e parole come ‘’vox clamantis in deserto’’ presentano l’interezza dei luoghi interiori più reconditi.
7 MINUTI – KUZU, MONTAG, WISM (MENZIONE SPECIALE)
Sperimentazione e poesia si fondono per un flusso di coscienza fatto di immagini lucide, nitide, che illuminano quei tratti d’umanità di cui siamo fatti e che il sistema cerca di nasconderci. ‘’7 minuti’’ che diventano una colonna sonora di una vita intera, senza ripetizioni, senza ripensamenti.
NESSUNA – ALTEA
Uno dei progetti più freschi del panorama attuale ritorna con un manifesto intimo, profondo, speciale, dove raccontarsi e raccontare il ramificarsi della propria storia. Musica d’oltreoceano e poesie ‘’a cielo aperto’’ sono gli elementi di una realtà vista con occhi sensibili e maturi, senza veli e con una poetica umana.
VOCE – MADA
Quando si esprime con la propria ‘’voce’’ ciò che si cela nella nostra storia e nel nostro essere, non solo c’è una riscoperta, ma anche un unico flusso sonoro: la propria verità. Per quanto il mondo sovrasta la voce, c’è qualcosa di più nel volume della nostra vita. Imparare ad equilibrarlo rende tutto più semplice.
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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre
In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.
Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.
“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.
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Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha
Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.
BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.
BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

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