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Fuori il singolo “Berlusconi” del duo producer MULTIPLATINO 2ND ROOF
Il duo di producer multiplatino 2ND ROOF pubblica venerdì 03 dicembre il nuovo singolo “Berlusconi” feat. Jake La Furia, Nitro e Speranza (Epic/Sony Music Italy). Il brano, disponibile in presave, anticipa il primo album ufficiale “ROOF TOP MIXTAPE VOL. 1”, già in preorder, che uscirà venerdì 17 dicembre anche in formato CD e in vinile autografato.
Il brano, già disponibile in presave, si avvale dei featuring di Jake La Furia, Nitro e Speranza, tre tra i più apprezzati protagonisti della scena rap italiana. Le loro identità stilistiche, pur rimanendo definite e riconoscibili, si amalgamano dando vita a un brano compatto e dal sapore internazionale. Il rap “vecchia scuola”, rapido e incisivo di Jake La Furia si accompagna ai versi cupi di Nitro, che si muovono tra inglese e italiano e si contrappongono al rap partenopeo e alla voce carica di energia di Speranza.
Le sonorità sono influenzate dalla cultura hip hop europea, in particolare quella francese, tra versi sparati su un beat accelerato e strumenti che intonano melodie gravi. La base crea un’atmosfera quasi dark e aggressiva, che accompagna un testo che si rifà agli stilemi propri del genere a cui il brano appartiene: l’autocelebrazione del sé che oscilla tra i soldi, la fama e l’essere persone vere e genuine. Molteplici sono, inoltre, i riferimenti alla cultura popolare, ad iniziare dal titolo provocatorio fino ad arrivare a “Scarface”, personaggio iconico quanto controverso, che si ripete nel ritornello.
Con “Berlusconi” i 2ND ROOF forniscono un’anteprima del loro primo progetto discografico ufficiale “ROOF TOP MIXTAPE VOL. 1”, in uscita venerdì 17 dicembre. L’album costituisce una nuova e fondamentale tappa del percorso artistico solista dei due producer ed è arricchito dalla collaborazione con alcuni degli artisti più talentuosi del panorama hip hop attuale, italiano e internazionale, appartenenti sia alla “vecchia” che alla “nuova” generazione del rap, i cui nomi sono ancora in parte da svelare.
Chi sono i 2ND ROOF
2ND ROOF è un duo di produttori multiplatino con base a Milano e Los Angeles, composto da Pietro Miano e Federico Vaccari. La loro spiccata abilità nell’anticipare le sonorità nel rap e nell’hip hop fa di loro tra i produttori più richiesti da oltre 10 anni. Grazie all’internazionalità del loro sound, sono riusciti ad esportare la loro musica anche negli USA e a collaborare con rapper del calibro di Dom Kennedy. La loro versatilità, inoltre, li ha portati a lavorare in diversi ambiti, dalla moda al cinema, e a produrre la colonna sonora del film di Aldo Giovanni e Giacomo “Il ricco, il povero e il maggiordomo” (2014).
In dieci anni i 2ND ROOF sono diventati tra i produttori più richiesti, sia in Italia che all’estero. Tra i progetti più importanti a cui si sono dedicati spiccano il brano cinque volte Disco di Platino “Il cielo nella stanza” di Salmo, che con i suoi 130 milioni di stream è tuttora tra i più ascoltati su Spotify, l’album “Mr. Fini” di Gué, ad oggi certificato Doppio Disco di Platino, di cui hanno curato 8 tracce in cui compaiono i feat. con Sfera Ebbasta, Paky e Noizy, e “17”, l’apprezzatissimo disco di Emis Killa e Jake La Furia. A livello internazionale, invece, spiccano le collaborazioni con artisti del calibro di Don Toliver, Snoh Allegra, Gary Clark Jr. e Dua Lipa.
Il 2021 si apre con la pubblicazione del loro primo singolo ufficiale “Infame” feat. Gué e J Lord e con la firma della produzione di 4 delle tracce del film americano “Gully”. Tra queste, anche “Can They Hear Us”, interpretata dall’artista di fama mondiale Dua Lipa.
“Berlusconi” è il singolo dei 2ND ROOF, lo avete già ascoltato?
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #25
Un tuffo nel passato che sa di FUTURO, tra visione ed eloquenza. Protagonista della cover digitale Lumiero.
IL PRIMO GRANDE DISCO DI LUMIERO – LUMIERO
Un tuffo nel passato che sa di futuro, tra visione ed eloquenza, tra musicalità e parole incise nel cuore di chi ascolta. Uno dei progetti più rivoluzionari completa una raccolta di immagini che richiamano un mondo che non c’è più, ma di cui vorremmo ancora la sua linfa; il tutto condito dalle sfumature più sincere.
ASTRONAVE – OTTOBRE
Una diatriba con se stessi, ma anche con l’altro, tra sentimenti che spengono e sentimenti che riportano, in un modo o nell’altro, al calore che tanto si brama e che non sempre si riesce ad afferrare, tenere con sé. Sonorità dinamiche e d’impatto fanno da sfondo al vortice motivo dove l’unica arma è surfare.
FACCIAMO A META’ – EUGENIO IN VIA DI GIOIA
Ci sono cose che non si possono comprendere per intero. A volte bisogna proprio vederle ‘’a metà’’. Allo stesso modo, ciò che compone la nostra serenità non lo si vive nella sua interezza, ma un pezzo alla volta, nella sua semplice scansione quotidiana. Un inno a guardare con spontaneità ciò che ci circonda.
MI MANIFESTO – PAN DAN
Un mondo a cui si accede non con formalità o giri di parole, ma facendosi trasportare dalle vibrazioni di un’anima creativa, spontanea, che sperimenta ogni sfaccettatura della vita. Suoni eterei e parole come ‘’vox clamantis in deserto’’ presentano l’interezza dei luoghi interiori più reconditi.
7 MINUTI – KUZU, MONTAG, WISM (MENZIONE SPECIALE)
Sperimentazione e poesia si fondono per un flusso di coscienza fatto di immagini lucide, nitide, che illuminano quei tratti d’umanità di cui siamo fatti e che il sistema cerca di nasconderci. ‘’7 minuti’’ che diventano una colonna sonora di una vita intera, senza ripetizioni, senza ripensamenti.
NESSUNA – ALTEA
Uno dei progetti più freschi del panorama attuale ritorna con un manifesto intimo, profondo, speciale, dove raccontarsi e raccontare il ramificarsi della propria storia. Musica d’oltreoceano e poesie ‘’a cielo aperto’’ sono gli elementi di una realtà vista con occhi sensibili e maturi, senza veli e con una poetica umana.
VOCE – MADA
Quando si esprime con la propria ‘’voce’’ ciò che si cela nella nostra storia e nel nostro essere, non solo c’è una riscoperta, ma anche un unico flusso sonoro: la propria verità. Per quanto il mondo sovrasta la voce, c’è qualcosa di più nel volume della nostra vita. Imparare ad equilibrarlo rende tutto più semplice.
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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre
In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.
Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.
“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.
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Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha
Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.
BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.
BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

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