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Acqua e Sapone” è il nuovo singolo di ILAN

“Luce” “Acqua e Sapone” è il nuovo singolo di ILAN, Ilan, disponibile su tutte le piattaforme digitali a partire da venerdì 8 dicembre per Virgin Music. Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui!
“Acqua e Sapone” presenta un universo sonoro versatile. Come hai sviluppato questo stile che mescola attitudine e vocalità soul a produzioni contemporanee?
Il mio stile credo sia il risultato di un processo molto naturale, nasce da ascolti apparentemente lontani tra loro. Ho un repertorio di riferimenti musicali molto vasto, che non esclude né il “vecchio” soul né le nuove produzione elettroniche. Mi piacciono entrambi ed è inevitabile che quando scrivo le mie canzoni esca questa mescolanza di elementi.
Come descriveresti il processo creativo dietro questa traccia e la sua connessione con le tue esperienze personali?
Acqua e sapone è stata scritta di getto, un giorno rientrato di scuola. Ero rimasto molto colpito dalla filosofia della maschera di Pirandello, è un concetto che mi ha scosso, in positivo e in negativo, l’ho sentito molto mio (anche per questo lo menziono nella seconda strofa della canzone). Mi ha tirato fuori tante emozioni che ho poi legato al discorso della maschera. Rispetto ad altri singoli, Acqua e Sapone non nasce un evento scatenante. Ho messo insieme diverse sensazioni: il sentirmi incompreso, l’avere a che fare con persone che percepivo come “false” -e quindi sentirmi io fuori luogo-, sono venute a galla proprio quel giorno, in modo abbastanza violento, e ho deciso di condensarle in questa traccia.
Come bilanci la profondità dei tuoi testi con l’energia delle strumentali electro pop che accompagnano la tua voce?
Anche questo è un processo molto naturale. Scrivo canzoni perché sento veramente l’urgenza di farlo, ho bisogno di trovare uno spazio per quella parte di me (che non rappresenta tutto quello che sono) che deve curata, lenita, coccolata, la metto nei testi e questo credo dia una sua profondità. Poi, nella fase di produzione dei brani, subentra l’altra parte, quella del ventenne spensierato, che ama il ritmo e l’energia, cerco un pò di bilanciare.
Il contrato tra testi intimi e produzioni cariche rispecchia a pieno quello che sono io, la mia parte ferita e quella più leggera, non presa male.
Quali sono le influenze musicali che hanno guidato il tuo sviluppo artistico?
Lo studio della chitarra ha inciso tanto nella mia identità musicale. Fin da quando sono piccolo ho seguito i movimenti musicali che si sono susseguiti negli anni, ero abbastanza sul pezzo. Però rispetto ai miei coetanei -che seguivano soprattutto le tendenze-, grazie allo studio della chitarra ho approcciato il repertorio di artisti come Guns & Roses, John Mayer e credo che questo mi abbia dato una bella apertura. Pensando a dei riferimenti musicali ti direi Post Malone (ha dei testi che ti piegano in due) e i Depeche Mode, che ricerco molto nelle mie produzioni.
Nella descrizione di “Acqua e Sapone” menzioni di metterti a nudo e svelare la tua essenza. Come definiresti la tua essenza artistica e cosa vuoi comunicare attraverso la tua musica?
Credo che la mia essenza artistica sia lo specchio della mia anima: rappresenta quello che sono io veramente. Tutti noi nascondiamo quello che siamo, in parte, nel bene o nel male. Io stesso lo faccio, nella mia quotidianità, ma ho deciso di agire diversamente nella musica, in cui parlo del vero “me”.
Mi sembra una cosa curiosa, perché è una caratteristica che non mi rispecchia caratterialmente -sono abbastanza introverso, non mi metto a nudo facilmente- ma nella musica riesco a faro. Nella mie canzoni parlo di dolore. Vorrei fare arrivare il messaggio che le esperienze negative che ho vissuto – che sono sicuramente simili a quelle di tanti altri – hanno una soluzione, vorrei dare questo segno di speranza. Quello che sarebbe veramente il mio sogno, e la sparo grossa, è normalizzare il dolore. Ho la sensazione che la nostra società faccia passare per malsano e sbagliato ogni forma di dolore. Vedo che in molti si vergognano di soffrire, si nascondono (io stesso l’ho fatto) e questa cosa mi fa arrabbiare.
Se uno sta male, può stare anche bene: una condizione non esclude l’altra. Purtroppo ho la sensazione la scena attuale dia risalto soprattutto al rende al “maschio cazzuto”, in cui è accettata la sofferenza soltanto in determinati parametri.
Cosa possiamo aspettarci dal tuo progetto musicale nel futuro prossimo?
Nel futuro prossimo continuerò a navigare tra diversi stili musicali. Amo mettermi in gioco e sperimentare!
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Quando la pace traccia i confini della nostra ”America”, il nuovo singolo di Salto, in uscita l’8 agosto

Quando la pace traccia i confini della nostra America, il nuovo singolo di Salto, in uscita l’8 agosto per Honiro Label e Luppolo Dischi.
Sonorità mature e d’oltreoceano che completano il quadro di una fuga che non ha lo scopo di evadere in maniera a sé stante, lasciando al dolore un ruolo di ‘’protagonista irrisolto’’, ma anche di ritrovamento di se stessi altrove, verso una serenità tanto ambita e non sempre palpabile. Tuttavia, sta proprio nel mettersi in gioco, nel provare a vedere negli occhi dell’altro un mondo diverso, l’incontro con un ‘’perfetto equilibrio’’ (o almeno perfetto per noi) che bilancia azioni, sentimenti, contrasti. E, alla fine, il luogo ameno per la nostra mente e il nostro cuore non è poi così distante.“America’’ è un brano che racchiude quei momenti in cui l’idea di scappare via è stata un qualcosa di più. Non conta raggiungere mete da sogno né tantomeno posti isolati, lontani da ogni forma di confusione, conta rimanere insieme. È un invito a respirare qualcosa di diverso, quasi trovare il pretesto per provare a sentirsi bene di nuovo, ma allo stesso tempo è un elogio al restare fermi, al cercare di connettersi negli stessi spazi senza aver paura’’ – ci racconta l’artista.
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #10

La decima settimana di uscite che precede la pausa estiva lascia il segno. La fierezza nei confronti di se stessi, della propria terra, della propria gente, dentro cui si solca la storia e si ridefinisce il FUTURO. E, d’altronde, nella schietezza di ciò che si è e di ciò che si fa, si ritrova il senso del vero, senza alcun filtro. Protagonista della cover digitale il flow di Mooncler.
MOONLCER – NGUL CHE GENT
Barre crude e di impatto e un contorno sonoro ad arte che non lascia spazio a dubbi o libere interpretazioni: il talento campano è tra i prossimi in lista per rappresentare una scena rap inedita, fresca. Urgenza e stile diventano il perfetto connubio in uno storytelling vero, senza veli ed edulcorazioni.
MUSICA ELETTRONICA – MIGLIO
Astrattismo e poetica sublime compongono un quadro che sa di ‘’musica elettronica’’, autentica. Le sonorità sperimentali parlano il linguaggio che le parole assorbono in maniera viscerale, tra desiderio di rivoluzione e libertà in un mondo disorientato e criptico.
CADAVERE – CASSIO
Un ponte tra passato e presente decostruzionista che si attorciglia, si arzigogola in maniera originale, imprevedibile. Morire e rinascere prendono lo stesso significato, nel bisogno di evadere e, allo stesso tempo, ritrovarsi in un luogo familiare, come la complementarietà dell’odio e dell’amore.
VA BENE L’HOSTESS – ELLIE COTTINO
Tra reggae e grido di consapevolezza, un manifesto che sa di forza interiore, self-confidence e la giusta dose di stile. In una realtà fatta di ostacoli, giudizi non costruittivi e apparenza, il rimanere ‘’fedeli alla propria linea’’, all’essenza, non solo premia il percorso, ma rende giustizia a ciò che per cui si lotta.
POVERO CORAGGIO & CARTA VETRATA – UMARELL
Si incontrano in maniera sinergica e paradossale i contrasti e le (ef)fusioni di emozioni positive che affrontano il caos, il desueto. Tra un forte senso sperimentale nelle sonorità senza tempo e parole-mantra, il tuono della personalità pronta non avere il mondo ai propri piedi, ma i piedi sul mondo.
CHI VORREI ESSERE? – ELSA
Delicatezza ed esigenze espressiva descrivono in maniera efficace ed impeccabile, dinamica. La quotidianità è un processo di crescita che non prevede regole specifiche, se non le domande ricorrenti in cui i protagonisti siamo noi stessi o le nostre maschere. Ma, alla fine, indossiamo sempre lo stesso sguardo.
MA SEI FUORI – SAM RUFFILLO
Ridefinire il concept della disco? Sì, è possibile, a partire dalla visione e creatività di Sam Ruffillo e dell’ormai tocco inconfondibile firmato Toy Tonics. Un’immagine chiara e una classe riconoscibie, tra ricerca sonora e attitudine veritiera, senza filtri.
DO YOU LOVE ME – PABLO MURPHY
Pop alternativo ed attuale che oltrepassa i confini, identitario, in una sincera espressione d’amore, come un gesto genuino che non si scorda facilmente, che rimane impresso in che lo riceve quanto lo dona.
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Per navigare verso se stessi bisogna imbarcarsi nelle giuste ”Navi”, il nuovo singolo di Tamì, in uscita il 25 luglio

Per navigare verso se stessi bisogna imbarcarsi nelle giuste Navi, il nuovo singolo di Tamì, in uscita il 25 luglio per Honiro Label e Luppolo Dischi.
Lasciarsi andare e ricominciare da capo sono i passi più difficili da compiere: abbandonare le certezze, gli sguardi e gli affetti più vicini, come se il mondo fino a quel momento costruito, da un momento all’altro, potesse abbattersi su di noi, fino a schiacciarci completamente. Ma è proprio qui che arriva il bello: fin dove possiamo spingere noi stessi, riscoprendoci, reinventandoci e anche provando a capirci davvero, come non abbiamo mai fatto? A volte bisogna proprio rompere il filo di Arianna che lega il passato con il presente per guardare con occhi diversi il futuro.
“Navi’’ segna l’inizio di un nuovo percorso tra ricerca sonora e riscoperta della mia identità. Racconto di viaggi e di introspezione, della vita delle persone che come me si sono trovate a lasciare i propri amori e conoscenze per avventurarsi in nuove opportunità. L’essenza della canzone è proprio questa: siamo tutti uguali davanti alla malinconia; e per affrontarla serve tenacia e coraggio’’. – ci racconta l’artista.
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