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Guarda “Gli Occhi Non Piangono” il nuovo video di Mone
E’ uscito il nuovo singolo di Mone, "Gli Occhi Non Piangono". Il brano prodotto da MKSB è accompagnato dal videoclip realizzato da Alessandro Mazzarella.
Di seguito il testo della canzone.
Sai tenere un segreto
Gli occhi non piangono
È chi ci sta dietro
Gli sguardi fissi
C é silenzio
I mostri ridono
Fingiti allegro
Gli incubi parlano
Non adesso
Vorresti farcela
non hai tempo
Vorresti una prova
Mettiti all’opera
Un opportunitá
Era tutto ció che chiedevo
No gli occhi non piangono
C’è qualcos’altro
Qualcun altro
Li dentro
Dietro un pazzo
Una lacrima che finge
Un applauso
Una madre che stringe
Suo Figlio
Uno spettacolo
Credimi davvero
C’ho sperato
Finire sulle copertine
Di un quotidiano
Il culo su una benz
Risollevato
Segni di un destino
Inciso preciso
E pure non mi sentivo
Predestinato
Odiavo soffrire
Ma ero bravo
Odiavo la fine
Ma era il caso
Ti guardi allo specchio
Ti fingi un altro
Vogliamo vite
Che non abbiamo
Vogliamo delle scelte
Che non capiamo
Siamo felici
Solo se non sogniamo
Siamo appendici
Di un incubo riformattato
Teste piene di dubbi
Amanti del peccato
Angeli caduti
Senza il proprio diavolo
X2
Nonono
Gli occhi non piangono
È un peccato
Nonono
Gli occhi non piangono
È sbagliato
Nonono
Gli occhi non piangono
è dell’altro
Nonono
Gli occhi non piangono
Mi è bastato
Per tutte le volte che hai perso la calma
Per quelle notti ad aspettare l alba
Solo nel buio come chi é morto n’altra
Spingi piu forte impara a stare a galla
Ho visto un bambino
Da dietro una finestra
Mi ha ricordato
Da piccoli
Senza un problema
I soldi di mamma
Ce li teneva
Ora che siamo grandi
Con un lavoro
Ma senza moneta
Fingiamo di vivere
Una sorpresa
Se non sai cosa accade al mondo
Non ti spaventa
Se non sai come abbracciarla
Non è la stessa
Lei che ti guardava
In un diverso modo
Un modo diverso ora è tutta scena
I vizi sono la rovina
Ne ho una riserva
Un carattere da stronzo
Uno anche per la sera
Non so lasciarla andare
Non ho pazienza
Sono al confine
Tra l amore e l’indifferenza
Ho visto lei soffrire
Per sua sorella
Ho visto uno sbaglio
Tramutarsi in pietra
Ho visto e rivisto
Ció che più mi uccideva
Scusa se non conoscono altra via all’infuori di questa
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #14

La quattordicesima settimana di uscite risponde alla frenesia con frenesia, non quella che distorce la nostra biologica quotidianità, ma che incalza a rivoluzionare ogni schema, infrangere ogni barriera dei limiti che ci autoimponiamo, edificando il FUTURO. Protagonista della cover digitale la frenesia di Eva Bloo.
TISANAGINSENG – EVA BLOO, REFO, MISCELA
Sperimentazione e ricerca costruiscono un profilo originale, innovativo, che ridisegna l’elettronica e il verbo cantautoriale in un flusso di pensieri lucido, dinamico e contemporaneo in cui la frenesia non distorce, non disorienta, ma diventa uno stimolo per reinventarla.
TROVARSI SOLI – MARCO GIUDICI
Un suono profondo e una sublime poesia in cui non si affoga, ma si ricomincia a galleggiare, un lungo processo di introspezione in cui allontanarsi da ciò che non ci appartiene e avvicinarci alla nostra essenza più intima, reale. A volte il contrasto con il mondo è il riflesso di un bisogno.
NON MUORI MAI – KALPA
Un tuffo in un passato sonoro, dove il rock alternativo e ‘’ruvido’’ si mescola perfettamente con un messaggio che naviga controcorrente, tra l’inghiottire e l’essere inghiottito, tra il l’esistere e il sopravvivere, il tutto in costante escalation. Spesso la vita come la conosciamo assume forme inaspettate.
SÖLDI/FÖGLI – CLAMÖ
La regina dell’elettronica tagliente e senza filtri, tra casse supersoniche e synth di altri tempi, ritorna con un racconto fatto di esperienze e dolori sui quali danzare, non piegarsi. Lo storyboard del nostro percorso si nutre di flussi in un diagramma quotidiano costantemente in cambiamento.
LUNEDI’ BLU – FRAH QUINTALE
Colore su colore, il dipinto di Frah Quintale si consuma tra un suono fresco e d’oltreoceano e la sua voce inconfondibile, che decanta un amore che sa essere presente nella sua assenza, in un perfetto ossimoro emotivo. E quel ‘’blu’’ che spesso si associa alla tristezza, alla fine, diventa serena creatività.
NOI2 – NAJMA
Un indissolubile legame tra una voce ‘’clamantis in deserto’’ e un tappeto sonoro elettronico riflessivo, trascendentale, come se la musica esorcizzasse ogni nostro elemento corporeo. Il collante emotivo di un rapporto diventa una poesia ‘’a cielo aperto’’ dove ogni gesto è ricchezza.
FIVE EGGS – DUMBO GETS MAD
L’usuale penna raffinata, analitica di Dutch Nazari torna con uno spaccato realistico quanto creativo del globo che cade a pezzi davanti a noi, tra bisogno di appartenere ad un’essenza più umana e prontezza nel ridisegnare il quotidiano non tanto per rivoluzionarlo, quanto per portarlo al suo moto naturale.
DITOLUNA – FLAMINIA
All’interno di un’intensa distopia delle emozioni, un il proprio mondo che lentamente cade a pezzi e il bisogno di ritrovarsi per ricostruirlo sotto un sengo di positività, rinascita. Quando diventiamo mimetici con quello che accade attorno, l’unica salvezza è perdere l’equilibrio per ottenerlo di nuovo.
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Acqua pubblica “48”, tra introspezione e black soul

Fuori oggi 48, il nuovo singolo di Acqua, prodotto da Yazee. Un brano r&b dalle sfumature hip-hop che si muove su binari profondamente introspettivi, svelando momenti delicati e di trasformazione nella vita del rapper.
Acqua dice che il 48 non è solo un numero. È l’anno di nascita di sua madre, pilastro fondamentale, ma è anche un simbolo universale della smorfia napoletana: “il morto che parla” e simboleggia, infine, un esempio di caos, di cambiamento imponente con i famigerati moti rivoluzionari del 1848.
Ed è proprio questo il concept che regge il brano di Acqua: scrivere e parlare attraverso la propria ipotetica morte, immaginando il mondo che continua senza di noi, osservando chi resta da un punto di vista nuovo, straniante, ma dolorosamente lucido.
«A volte per evolversi è necessario cadere. Annullarsi quasi fino a sentirsi morire», racconta Acqua. «Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo pensato: “chissà se muoio, chi mi piange davvero?” Ho cercato di mettere in rima quella sensazione, di raccontare la crescita attraverso il vuoto, la consapevolezza attraverso il lutto».
Con una carriera iniziata nel 2018, Acqua non ha paura di scavare a fondo. Nato a Potenza, cresciuto con la musica black e travolto sin da giovanissimo dalla cultura hip hop in tutte le sue forme, Acqua ha costruito il suo percorso con costanza, passando dai graffiti ai palchi, dai mixtape ai contest, fino a trovare la sua voce più matura nei progetti recenti come “MYSELF” e oggi con “48”, entrambi prodotti da Yazee.
“48” è un pezzo che non grida, ma pesa. È il tipo di brano che resta, che ti scava dentro. Una riflessione sulla perdita, sull’identità, ma anche sulla forza che nasce dal dolore, con un sound curato e coerente, dove la produzione di Yazee si fonde con la penna di Acqua in modo autentico e profondo.
Un nuovo tassello in un percorso artistico sempre aperto, mai scontato.
Il cantiere di Acqua è vivo. E anche stavolta, ci porta dove pochi hanno il coraggio di andare.
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Gonzalo Baby Boy ci ha raccontato il suo nuovo, jurassico, singolo “Domenica Mattina”

Immagina di svegliarti su una spiaggia: l’acqua è limpida, il sole scalda appena la pelle, tutto sembra perfetto. Eppure, in sottofondo, qualcosa stona. Un dettaglio impercettibile incrina la quiete, lasciando spazio a una sottile inquietudine.
È da questa sensazione ambigua che nasce “Domenica Mattina”, il nuovo singolo di Gonzalo Baby Boy, che gioca con le sonorità caraibiche contaminandole con divagazioni jazz e un’ironia leggera ma tagliente. Il groove è stratificato, tra accenni esotici e un portamento volutamente “jurassico” – termine con cui l’artista ama definire il suo stile fuori dal tempo.
Il brano culla l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa, come in quella tipica domenica in cui il mondo sembra fermarsi, ma la mente continua a viaggiare. Abbiamo scambiato due chiacchiere con l’artista siciliano e scoperto nuove cose sulla sua musica e sul suo progetto.
Il tuo nuovo singolo “Domenica Mattina” ci trasporta su una spiaggia suggestiva, con acqua limpida e un sottile senso di inquietudine. Com’è nata questa immagine e qual è il suo significato nel contesto del brano?
“Domenica Mattina” è il residuo di tanti ricordi messi insieme, l’immagine “estiva” che ne viene fuori è solo un possibile ingresso, una delle porte che ho deciso di utilizzare per entrare dentro delle considerazioni veloci ma fulminanti su questioni puramente sentimentali.
Tutto ciò che è limpido e leggero per me è un’ottima fonte di inquietudine.
Descrivi il tuo “portamento jurassico” come uno stile fuori dal tempo: da dove parte questa idea, come si evolve nel tempo e come si concretizza nel sound di del nuovo singolo?
Sono sempre stato una sorta di outsider, uno che parte sempre da lontano, per spostarmi con il corpo e per spostarmi con la parola. A partire da questo strutturale dato di fatto, quasi esistenziale, sto provando a sviluppare un’idea di musica al limite tra ciò che ho sempre ascoltato e quel dato di imprevedibilità che concerne il processo creativo. Lo stile “jurassico” è un gioco tra amici, il principio di una ricerca musicale ancora in evoluzione, interessante pensarla così sapendo che la specie in questione si è completamente estinta… o forse no?
Forse siamo rimasti io e i Dinosaucerz, forse portiamo avanti la nostra musica non per distinguerci ma per estinguerci.
“Domenica Mattina” mescola sonorità caraibiche a divagazioni jazz: come strutturi il lavoro in studio con Dinosaucers e come lavorate per far convivere questi elementi in una stessa traccia?
Frutti ancestrali, così considero le intuizioni dei Dinosaucerz (nella fattispecie il beat di Eramo Nubi, check it!). Il lavoro in studio nasce sempre da una sinergia quasi priva di regole o strutture ben precise, in questo caso volevamo creare un’atmosfera che potesse depistare facilmente un immaginario da “pezzo dell’estate” pur comportandosi da tale, volevamo dare un gusto catchy ma con gusto per l’appunto.
A modo nostro abbiamo lavorato in maniera non scontata, costruendo un suono molto preciso, che non divaga per niente e che trova il collante per le sue diverse modulazioni nel flow e nella metrica delle parole, nel personaggio che le esprime.
Da messaggi in un gruppo WhatsApp a un progetto musicale: vuoi raccontarci questo tuo percorso e dirci chi c’è dietro Gonzalo Baby Boy?
Questo progetto parte dall’amicizia e dalla noia, due punti focali definitivi per dare il via ad un’avventura, qualsiasi essa sia. Questa in particolare ha avuto a che fare con la musica e con un desiderio che probabilmente covavo da anni. Ho sempre condiviso la musica come principio di alleanze e di scoperte, da queste e non solo ne è derivato un senso di aggregazione che oggi, a distanza di molti anni, mi unisce alla mia squadra ovvero i famigerati Dinosaucerz. Ognuno di loro alimenta il progetto in più sfaccettature : Stefano e Marco (aka Condensed Studio) mi sostengono dal punto di vista della logistica, organizzazione e strutturazione del progetto anche grazie alle loro esperienze da grafici. Sono soundboy e owners di etichette indipendenti che negli anni hanno spinto musica emergente di grande qualità. Alessandro aka Zol mi accompagna come art director e lavora con me alla regia dei videoclip, sostiene fortemente l’aspetto creativo e visuale anche lui con grande sapienza dal punto di vista della ricerca musicale, e infine ma non di certo per importanza Gaetano aka Eramo Nubi, Giacomo aka Sleaf e Fabrizio aka Breez sono i producer, musicisti che muovono le fila della vera vibe jurassica. Singolarmente hanno già progetti personali meravigliosi e mettono a servizio del Gonzalo il loro estro, per regalarmi suoni inaspettati che io cerco di rispettare e abitare con grande goduria.
Infine veramente, ci sono io, Sebastiano, attore siciliano con la testardaggine di non voler essere mai un’unica e sola entità, partito da qualche rec su WathasApp per poi credere veramente di poter fare musica, per il bello di farla, perchè infondo è come il teatro per me: una maschera per stare veramente nel mondo.
“Domenica Mattina” sarà inserito nel tuo prossimo EP, di cui ancora non si conosce il nome o la data di uscita, per “misteriosi motivi”. Davvero non ci puoi anticipare nulla?
Il prossimo EP sarebbe anche il primo ufficiale dopo mixtape, summer pack, singoli e un po’ di freestyle. Quello che verrà sarà un primo compendio di un viaggio nel suono, articolato negli ultimi tre anni, frutto di residenze sparse per i meandri della Sicilia, dal mare all’entroterra. Il concept è un pò come quello di “Domenica Mattina”, un intreccio di sonorità che mi e ci divertono, dal boom bap rap alla trap, dal soul all’afrobeat, alle influenze italo-disco e dream-pop.
Sembrerà un’accozzaglia di roba ma a me piace pensarlo come un “pastiche” che in realtà mi orienta nella varietà di ciò che mi diverte surfare. Il titolo e la data dell’EP non lo dichiaro, vi lascio nel mistero o nel dubbio o nel nulla, d’altronde così è la vita.
Sarà forse come un’opera prima, un primo lungometraggio, o forse sarà che non ho idea e come sempre tergiverso.
Ai prossimi estinti l’ardua sentenza.
Baci jurassici!
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