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Giacomo Cascone: “Abbiamo provato a fare una hit estiva che non sia una banale”

Qualche settimana fa, abbiamo intervistato Giacomo Cascone ed abbiamo parlato a ruota libera della sua musica, dei suoi interessi e molto altro. Un artista che non segue le mode, che ama ciò che fa e lo propone con una genuinità molto rara da trovare al giorno d’oggi.
E’ da poco uscito il suo nuovo singolo “Tutto Ciò Che Sai” è un brano estivo dalle sonorità Pop che vanta la firma del produttore americano Mantra. Il testo parla di determinazione, voglia di fare, rifiuto del rimpianto. Spensierato, radiofonico e non banale.
“A tutti manca una hit estiva che non sia una cagata, noi ci abbiamo provato.”
Abbiamo ricontattato Giacomo per un’altra chiacchierata. Vi lasciamo all’intervista.
Ciao Giacomo, bentornato su Honiro Journal, anche oggi ci preseneti un nuovo singolo… A differenza di “Ogni Cosa”, “Tutto Ciò Che Sai” è un singolo fresco, estivo, in redazione qualcuno l’ha anche canticchiato… Quanto è importante per te essere polivalente?
Moltissimo. Essere polivalente è una scelta complessa ma è la mia natura e ho scelto di non rinunciarci.
Stare fuori dagli schemi a volte può confondere, destabilizzare, il mio intero progetto artistico però ruota proprio attorno alla contestualizzazione e alla valorizzazione di questa polivalenza. E’ un percorso difficile, sono però uno che crede molto nei sogni e nella coerenza.
Spicca la collaborazione con il produttore americano Mantra, come è nata la cosa?
Oggi il web ci offre grandi opportunità, questa è stata una di quelle. Ho conosciuto Mantra su YouTube e in particolare uno dei suoi lavori mi ha colpito moltissimo.
Gli ho chiesto l’instrumental e sono subito partito a lavorare sulla linea vocale e sul testo. Registrazione vocale, mixing e mastering realizzati qui in Italia.
Nella scorsa intervista (leggila QUI) ci anticipavi un featuring con un tuo grande amico, immaginiamo sia proprio Marco Talotta. Raccontaci un aneddoto relativo alla stesura del pezzo.
Indovinato, Marco è un mio caro amico di infanzia, veniamo entrambi da due mondi un po’ diversi, io cantante, lui vocalist.
Dopo qualche Cover sul web io e Marco abbiamo deciso di provare con un brano inedito e così è nata l’idea di “Tutto Ciò Che Sai”.
Abbiamo scritto il brano l’estate scorsa.
Ci confessavi che ti hanno fatto notare che “Tutto Ciò Che Sai” rimanda agli ultimissimi lavori di Justin Bieber, in particolare, “Purpose”. Un gran bel paragone…
Ovviamente il paragone è molto esagerato, personalmente però confesso di aver apprezzato moltissimo la freschezza e l’accuratezza di Purpose a livello produttivo.
Forse non a caso “Tutto Ciò Che Sai” ha influenze di quel tipo.
Nel videoclip hai scelto di puntare ancora su Luca Contoli e Gessica Taghetti, squadra che vince non si cambia?
Esatto, il trio era affiatato e abbiamo deciso di riproporlo. In questo video in realtà è come se fossimo tornati indietro nel tempo a quando i tre ragazzi ancora non si conoscevano, esattamente l’estate prima degli Street Show di “Ogni Cosa”.
Uscirà un terzo video a settembre in contemporanea all’uscita dell’EP; chissà magari ci sarà un terzo capitolo …
Ci avviciniamo sempre più al rilascio del tuo Ep (in uscita a settembre N.D.R.), ci vuoi anticipare qualcosa?
Inizio dicendo che “Non E’ Impossible” oltre ad essere il nome dell’album è anche il nome del pezzo che uscirà a settembre, un brano su cui punto moltissimo.
Al mio fianco ci sarà di nuovo un amico e un’artista che stimo tantissimo: Mark Noyle.
All’interno dell’EP altri 3 brani e altre nuove sfumature.
Convinci gli utenti di Honiro Journal ad ascoltare il brano ed aspettare il rilascio del tuo progetto ufficiale.
In un panorama musicale in cui l’indie è ormai una moda e l’hip hop un sovrano, “Non E’ Impossibile” si presenta come una grande alternativa. In questo EP, oltre che introdurmi come artista, ho cercato con impegno e passione di unire la voglia di ballare al desiderio di ascoltare, di unire il sound alle parole, di legarli assieme in maniera che in assenza di uno non possa esistere l’altro.
Giacomo Cascone e “Non E’ Impossibile” non assomigliano a nessuno.
ALTRI LINK:
iTunes: http://itunes.apple.com/album/id1404706649?ls=1&app=itunes
Spotify: https://open.spotify.com/album/6dHv13hPGIgjmCsrpb3Xr4?si=SKVzTGdkQnW-0NuXmXa0Rw
Apple Music: http://itunes.apple.com/album/id/1404706649
Youtube Giacomo Cascone: https://www.youtube.com/channel/UC6T9HCVq2O5Y4pD9510C4Zw
Facebook Giacomo Cascone: https://www.facebook.com/giacomocascone/
Instagram Giacomo Cascone: https://www.instagram.com/giacomo_cascone_/
Facebook Marco Talotta: https://www.facebook.com/marcotalottavocalist/
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Lord J racconta Su Sennori – intervista

Qualche giorno fa è uscito il disco di un rapper Sardo davvero interessante: Lord J. Per l’occasione, che è stata esattamente nel “giorno della sardegna”, abbiamo pensato di fare qualche domanda su “Su Sennori”.
Su Sennori, con un tappeto sonoro tipicamente rap, miscela il boom bap classico a drill, trap e contaminazioni folk dando vita a un prodotto cross over moderno e originale.
Tutti i brani sono eseguiti completamente in lingua Sarda (per lo più nella variante Campidanese), una delle caratteristiche principali di Lord J, e tutti i brani, oltre a essere stati mixati da Squarta (Cor Veleno) al Rugbeats Studio, sono stati arricchiti da strumenti Sardi suonati dal vivo.
Partiamo da te: come ti sei avvicinato alla musica e al rap? Come hai iniziato a scrivere?
Mi sono avvicinato al rap da bambino nei primi anni 2000 riscoprendo grazie ai miei cugini più grandi rappers come 2Pac e tanti altri big americani rimanendone rapito.
Ho iniziato a scrivere per caso, per divertimento ma ho capito che era una delle maniere più efficaci che avevo per esprimermi non essendo una persona esageratamente loquace ma con tante cose da dire.
Su Sennori è il tuo primo Ep o hai già pubblicato altro in passato?
Ho pubblicato un po’ di brani negli ultimi 10 anni, ma sempre di rado e con sonorità spesso diverse, quello che un po’ li legava è che spesso c’era qualche riferimento alla Sardegna, ma quando ho capito che mi piaceva particolarmente fare rap in Sardo ho sbloccato totalmente la vena creativa.
Tempo fa hai pubblicato il singolo Su Sennori e Faulas. Come mai proprio questi due brani per anticipare il disco?
Rispettivamente uno è il primo brano dell’ep e uno è il brano di chiusura.
Con Su Sennori mi presento e parlo di cosa ho fatto con la musica negli ultimi due anni, riprendendo le sonorità che mi si addicono di più.
Con Faulas chiudo il disco con i cori Sardi e questo brano che è una dedica d’amore alla Sardegna.
Mi dici qualcosa in più sul titolo del disco? Cosa vuol dire e cosa dice del disco stesso?
“Su Sennori” sarei io, il mio nome d’arte in Sardo.
Ma come dico nel brano omonimo, sono quel signore che vuole parlare dell’isola e che gli antenati hanno creato per fare la guerra/rivoluzione per questa terra.
Considerata la qualità del prodotto, come mai la scelta di pubblicare un ep e non un vero disco?
Ti ringrazio innanzitutto. Preferisco fare piccoli step, vorrei che la gente capisse il più possibile quello che abbiamo realizzato e il perché soffermandosi bene sul motivo e le sonorità di questi brani.
Hai in programma qualche data per la presentazione di Su Sennori?
Sì per ora abbiamo 4 date confermate:
02/05 a Mogoro (OR)
03/05 a Pula
05/05 a Sant’Antioco (dove sarò accompagnato da strumentisti)
30/08 a Porto Ferro (SS)
Quali credi che siano i punti di forza di un disco come questo?
Sicuramente il fatto che si distingue da molti prodotti che escono oggi.
È un lavoro coraggioso, ma molto differente da quello che c’è in giro.
Oltre il fatto che è curato sotto molti punti di vista, a livello di suono, avendo una buona qualità e avendo tanti strumenti suonati dal vivo oltre che dei featuring prestanti, e a livello di immaginario perché si lascia poco spazio alla fantasia mostrando tanto della nostra cultura.

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“Scelti”, il nuovo singolo di SOLOSOPHIA, disponibile dal prossimo venerdì 25 aprile

Ci sono brani che si ascoltano e altri che si sentono sulla pelle, come un brivido improvviso nella notte. “Scelti”, il nuovo singolo di SOLOSOPHIA – disponibile dal prossimo venerdì 25 aprile e distribuito da Ada Music Italy – è uno di questi.
Un graffio di blues, il battito incessante del rock e una voce che scivola tra le fiamme della passione, bruciando ogni esitazione. Un urlo nel silenzio, un viaggio in bilico tra il desiderio e l’orgoglio, tra fari spenti e anime accese.
Nel buio della distanza, mentre “gli altri sono spenti”, SOLOSOPHIA accende una scintilla: le chitarre di Tatiana Monteriù tagliano l’aria come lampi elettrici, la batteria di Rocco Pontillo pulsa come un cuore in fuga, mentre Gaetano Mazzitelli tesse le fondamenta con il basso e una produzione che fa vibrare ogni emozione. Il tocco di Sergio Buraggi completa questo quadro sonoro potente e senza filtri.
“Scelti” è un vero e proprio urlo nel silenzio: “ci siamo ritrovati e poi ripersi, nascosti dall’orgoglio dietro alle canzoni”. Il brano parla di connessioni che sfidano il tempo, di fiamme che non si spengono, di amori e sogni che restano anche quando tutto il resto si dissolve. SOLOSOPHIA canta con una voce che non chiede permesso, che travolge e lascia il segno.
Già protagonista di esperienze internazionali, dall’Isle of Wight Festival al palco con Elisa, SOLOSOPHIA ha costruito un percorso in cui ogni nota è vissuta fino in fondo. Nel 2019 ha conquistato il pubblico di The Voice of Italy, portando sul palco la sua personalità unica e il suo timbro inconfondibile. Nel settembre 2024, la sua voce ha risuonato ancora più forte aprendo i concerti dei Tiromancino a Cagliari e Calangianus, dove ha duettato con Federico Zampaglione, confermando la sua capacità di emozionare e coinvolgere. Dopo il suo primo album “Anima Viola”, nel 2025 torna nuovamente a scolpire la sua identità musicale con un mix di energia cruda e profondità emotiva.

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Dj Exy racconta Cronache De Roma – Intervista

Dj Exy, producer e dj romano attivo da anni nella scena e nei locali capitolini, pubblica il suo primo producer album ufficiale e lo fa unendo la nuova e la vecchia scena ma in un progetto ambizioso che vedrà un disco e un documentario raccontare la Roma Hip Hop.
“Cronache De Roma” è un progetto visionario che punta a celebrare l’identità musicale della capitale.
Fra le voci del disco troviamo DJ Stile e DJ Baro, leggende dei Colle der Fomento, Danno (Colle der Fomento), Suarez (Gente di Borgata), Fetz Darko (Giuda Fellas), Mystic One (TruceKlan), Grezzo Esselover, Metal Carter (TruceBoys), il promettente Numi, Zinghero (TruceKlan), Benetti DC, figura storica della scena romana, Spampy, Sgravo e Wiser (Dead Poets), Lord Madness, Denay (Scimmie del Deserto), Er Drago, William Pascal (Do Your Thang) e i fratelli emergenti Yamba e Black Damo. Insieme a questi artisti sono presenti anche le preziose collaborazioni agli scratch di DJ Ceffo (Brokenspeakers), DJ Kimo (TruceBoys) e DJ Snifta (Roma Underground).
Questo album è un omaggio alla cultura hip hop e rappresenta un viaggio che punta a raccontare il “vero suono di Roma”, restituendo autenticità e potenza alle diverse anime dell’hip-hop locale.
Cronache De Roma. Partiamo dal perché hai deciso di pubblicare un disco come questo?
L’idea era di far sentire a tutta Italia la sonorità del Rap Romano e per fare questo dovevo cercare un sound che racchiudesse almeno un po’ di storia di Roma.
Il rap romano ha una storia bella lunga e credo che un qualcosa del genere mancasse da un bel po’ di anni.
Volevo racchiudere a modo mio un pezzo di storia da far sentire alle generazioni di oggi, per far capire da dove siamo partiti, e cos’è Roma.
Ho cercato di racchiudere come in una fotografia un determinato tipo di artisti e di beat. Per lasciare quel velo anni 90 e trasmettere quello che quegli anni hanno trasmesso a me.
Tutto questo è nata anche grazie all’aiuto del mio amico Fetz Darko, che mi ha aiutato a creare e riprendere legami con molti artisti della scena che non vedevo da molti anni.
A proposito di questo … del riprendere i legami. Se non sbaglio sei sparito per un periodo. Cosa ti ha spinto a tornare?
Mi sono sempre chiesto, fin da piccolo, quale sarebbe stato il mio futuro. Ho sempre fatto tanti lavori, fin da quando avevo 13 anni. Ho percorso molte strade, sia giuste che sbagliate. E come tanti, ho fatto errori e cose belle che non mi dimenticherò mai. Ma quando penso a cosa vorrei fare, a cosa mi rende felice, penso che l’unica cosa che mi faccia svegliare la mattina con il sorriso, e la voglia di fare musica. Sono tornato per questo.
Tornando al disco, quali sono le sonorità che possiamo trovare?
Il disco è classico, ma con occhio di riguardo alle sonorità più attuali. Sono cresciuto con la musica Rock e per me ha molta influenza sul fattore produttivo.
Ma nello stesso tempo la musica di Dj Premier, Lord of Underground, Vinnie Paz e molti alti hanno davvero influito.
Infatti, si possono notare questo tipo di influenze. Ho cercato di mescolare un pò tutto il mio bagaglio artistico cercando di dare molta grinta sulle batterie e renderle molto aggressive, proprio come negli anni ’90.
Al disco come hai lavorato?
Ho inviato ai vari artisti i beat e poi abbiamo registrato le voci al Fat Studio di Matteo, un grandissimo amico che mi ha aiutato molto nel lavoro di questo disco. Una volta finita la registrazione della voce, abbiamo fatto un arrangiamento del beat e delle varie modifiche per far mescolare meglio il tutto.
Nell’intro e nel pezzo Cronache de Roma, ho collaborato nell’arrangiamento insieme a Fabio Garzia, in arte Mustrow, che ha fatto un lavoro eccezionale sulle chitarre e sulla parte di basso.
Poi una volta finito, si passava alla parte finale dove lo studio missava e masterizzava il tutto ad hoc.
Questa è stata la parte artistica del disco, ma oltre a questo il lavoro più grosso, è stato anche rendere a proprio agio ogni rapper e cercare di avere il massimo da ogni singolo pezzo.
Una grande mano mi è stata data dalla SelfMade che ha creduto fin dall’inizio al progetto e che mi ha aiutato sia nelle realizzazioni delle registrazioni, sia nella parte organizzativa dei brani.
Ci sono dei pezzi a cui sei particolarmente legato in Cronache De Roma?
Pezzi a cui sono più legato, a dire la verità, non ci sono. Li reputo tutti e 12 dei capolavori.
Potrei dirti che sognavo un intro così da non si sa quanti anni e sapere che è stato realizzato da due dj che ammiro e con cui sono cresciuto mi fa venire i brividi.
Dj Stile e Dj Baro hanno realizzato un intro spettacolare, hanno usato molte voci dei miglior rapper di Roma, facendo degli scratch spettacolari. Senza parlare di Dj Snifra, Dj Ceffo e Dj Kimo, tre pilastri del Djing Romano.
La capacità di tutti i rapper a incastrare rime e rendere ogni traccia unica, mi ha fatto innamorare di tutto il disco, senza nessuna traccia a cui sono particolarmente legato. Sono legato semplicemente a tutto il disco.
Quale differenza pensi possa fare un disco come questo nell’Hip Hop Italiano?
Io spero sempre che un disco del genere possa far avvicinare le nuove generazioni ad un tipo di Hip Hop Underground. La mia speranza è di creare una specie di saga, dove il nuovo si mette a confronto con il più vecchio, facendo vedere le varie sfaccettature di diverse generazioni.
Spoiler. Mi hanno detto che uscirà anche un documentario … mi dici qualcosa in più?
Si abbiamo girato un documentario curato da Alessio Coltella un ragazzo che mi ha dato una grande mano e mi ha aiutato in tutto questo progetto intervistando tutti gli artisti del disco, facendoli parlare di se e di come si sono avvicinati all’Hip Hop.
Volevo dare un volto al disco e non solo la musica. Questi artisti hanno tanto da insegnarci. Era doveroso farli scrivere attraverso le rime, ma anche farli parlare.

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