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Abbiamo fatto due chiacchiere con Fred De Palma, per l’uscita del suo ‘Hanglover’
_È venerdì 22 Settembre. Sono appena uscito da lezione. Sì, che bello essere uno studente che lavora nel 2017. Tralasciamo. Ho un appuntamento telefonico importante.
Tuuu… Tuuu… Tuuu…
“Pronto?” “Ciao Fred”…
Dall’altro lato, immerso in un viaggio in treno, c’è Fred De Palma, fresco di uscita con il suo ultimo disco, Hanglover. Voglio fargli qualche domanda. Innanzitutto partiamo dal primo ottimo risultato: “Ora Che” ha appena superato 1mln di views su YouTube in poco più di una settimana. Complimenti doverosi, ora iniziamo l’intervista.
Gli chiedo subito se il titolo del suo disco derivi da una storia d’amore molto bella ma finita male: Hanglover è l’amante che vive il mal di testa da hangover del giorno dopo, Facce Caso. 

“È esattamente così. Calcola che la mia carriera per molto tempo si è basata su punch line e pezzi più ignoranti. Poi nel 2016 ho fatto successi con pezzi “love” e questa cosa mi è piaciuta molto perché ho sempre sognato un pubblico femminile. Prima non ce l’avevo così massiccio: sotto al palco voglio avere le fottute donne, non solo maschi (ride). Quando ho iniziato a pensare all’ultimo disco è stato come svegliarmi di botto dal successo recente: 3 singoli d’oro e uno di platino”.
Non male direi.
Ho poi voluto sapere cosa lo porta a scegliere un artista rispetto ad un altro riguardo i feat. nei suoi brani. Mi ha risposto che ha deciso di collaborare con determinati artisti perché “nel pezzo in cui ci sono volevo il punto di vista anche di qualcun altro, qualcuno che potesse completare la storia già da me avviata”. Dunque collaborazioni studiate e fortemente volute, tra cui spicca quella con Cicco Sanchez, che lo stesso Fred ha definito “la promessa del rap italiano”.
Un’ultima, doverosa, parentesi sui social network e su come questi hanno influenzato il suo percorso. Fred mi ha fatto riflettere: ha messo sotto il riflettore il fatto che possano essere una trappola perché spesso vengono usati solo per attirare le persone con contenuti che assomigliano a piccoli spot. Anche lui lo ha fatto con quella lunga serie di freestyle video: eppure, di fatto, i social lo hanno molto aiutato a far poi conoscere alla massa la sua vera musica. Ci sta.
Quasi come due che si stanno prendendo un caffè in un bar, ho voluto concludere chiedendogli dove lo potremo trovare in futuro, tra live, instore, dj set e mi ha detto di seguire day by day i suoi social. Come volevasi dimostrare.
Stacco la telefonata e torno in aula. Un bel viaggio, alla scoperta di Hanglover_
Di @_ziannagram_
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #18
La diciottesima settimana è una sfida all’apparenza: quella che opprime, quella che destituisce il nostro strato più vulnerabile. E, alla fine, la sincerità diventa il vero atto rivoluzionario che non compromette il sistema, ma lo rinnova, dandogli un nuovo FUTURO. Protagonista della cover digitale la sperimentazione di Muriel.
DIENTES – MURIEL
Sonorità taglienti e sperimentali che si mescolano ad un bisogno di superare lo schermo dell’immagine, di ciò che appare. E’ più facile visualizzare gli strati di giudizi che coprono la nostra persona che osservare lo strato di sofferenza che si cela dietro, in un mondo che ha perso l’elemento principale: l’umanità.
HEY THERE – LEATHERETTE
Un viaggio nella vulnerabilità umana, tra senso di resistenza e malinconia che diventano un unico linguaggio, senza filtri, senza veli, senza paura di esprimersi. In una realtà dove esserci diventa oppressione, l’esistenza di una distorsione interiore, di una frizione dialettica, è il vero punto di salvezza.
GOOFY – SINDOLLS
L’eleganza della semplicità e la poesia delle immagini quotidiane costruiscono un racconto fatto di elementi che compongono il tempo che corre, che diventa difficile seguire sempre con la stessa intensità, con la stessa velocità. Eppure una certezza nella frenesia c’è: trovarsi, nonostante faccia paura.
POLVERE DA SPARO – LEON FAUN
Anche quando bisogna correre, si può sempre scegliere la direzione o anche di correre con i propri tempi. Ed è proprio qui il punto: stare al passo non è necessariamente una soluzione, ma seguire i propri possono salvarti la vita. Tra barre incisive e sonorità identitarie, Leon Faun torna nel migliore dei modi.
GIOIELLI NERI – SARA GIOIELLI
Un percorso intimo, interiore, dove i ‘’gioielli’’ che portiamo con noi rimangono se ce ne prendiamo cura. E gli alti e bassi che tanto ci spaventano non sono più un ostacolo, ma uno strumento al servizio della nostra serenità. Un album destinato a rimanere nel tempo, per sonorità e identità, tra spirito minimalista e visione.
NOVE ORE – TFR
Sonorità itpop che viaggiano tra immaginazione, creatività e una realtà che non sempre perdona, ma che sa essere un punto di partenza, ad ogni modo: finché esiste la capacità di stupirmi e vedere nel nulla il tutto da poter realizzare, ci sarà sempre una speranza di cambiamento, dentro e fuori.
RETTILE – GIOVANNI TI AMO
Pasta musicale inconfondibile, originale, e parole che rendono Giovanni Ti Amo una delle penne più interessanti, all’interno di una diatriba non semplice da vivere e da gestire: l’incertezza costante che decostruisce e il nuovo che diventa stimolo e linfa vitale. E anche i ‘’rettili’’ riescono ad avere un po’ di luce.
:::COMBATTIAMO – D!BASE
Immagini che irrompono nello spazio sonoro, senza frammentarlo, diventando un tutt’uno con la cassa dritta e il dinamismo di quei rapporti e di quelle situazioni che ci attraversano in maniera preponderante. E’ proprio ‘’combattendo’’ le nostre lotte che riacquistiamo il colore che ci appartiene e ci rende noi stessi.
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L’impegno più grande? provare a superare se stessi. Questo è il mantra di Grondaie, il nuovo singolo di Lamia e Rioda Forego
L’impegno più grande? provare a superare se stessi. Questo è il mantra di Grondaie, il nuovo brano di Lamia in collaborazione con Rioda Forego, in uscita il 17 ottobre per Honiro Label.
Il futuro è uno stato mentale: spesso viviamo nell’idea di quello che vorremmo, senza soffermarsi sul day by day, su ciò che ci fa stare bene oggi, cercando di dimostrare a tutti i costi cosa possiamo ottenere; e, una volta ottenuto il risultato, forse non ci appartiene nemmeno fino in fondo. Dunque, l’unico modo per trovare la serenità, anche quando appare impossibile, è farsi coraggio e prendersi cura di se stessi, puntando a migliorarsi, buttandosi in ciò che ci rende felici e mostrando alla sorte che siamo ancora in grado di tessere i fili della nostra vita.‘
”Grondaie’’ è l’unione di due stili, il mio e quello di Dario (Rioda Forever), tra sonorità fresche e un approccio conscious al testo. Il flusso di coscienza prende vita in un racconto in cui ciascuno legge la propria esperienza, il rapporto con il presente e il futuro, mettendo a nudo gli alti e bassi di un percorso che ci ha visto vincitori. Se la fortuna premia gli audaci, perché non provare a sfidare l’incertezza? Provarci è l’unica soluzione, anche quando perdiamo ‘’lacrime al volto come grondaie’’ – ci racconta l’artista.
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Ad ogni gradino ripeti solo ”Gimme More”, il nuovo singolo di Metho in uscita il 10 ottobre
Ad ogni gradino ripeti solo Gimme More, il nuovo singolo di Metho in uscita il 10 ottobre per Honiro Label.
Tra ritmiche trip hop e citazionismo in metrica, un chiaro manifesto d’intenti: se Nas dice the world is yours, Metho risponde ‘’presente’’! Per le infinite scale di Escher che la vita di tutti i giorni ci pone davanti, un passo alla volta, scaliamo non tanto un banale discorso di ‘’successo’’, quanto il senso di rivalsa dietro un passato da cui non abbiamo bisogno di fuggire, ma ricostruire attraverso un presente fatto di sacrifici e trasparenza con se stessi. Il rapper di Corviale si dimostra ancora una volta una giovane promessa che, allo stesso tempo, promette a se stesso non solo di dare sempre di più, ma anche di ricevere e ad ogni ostacolo rispondere solo con gimme more.
‘’Gimme More’’ per me non è solo un esercizio di stile, ma anche mostrare la mia voglia di prendermi il mondo; uno sguardo personale al passato con un occhio diverso, di chi vuole qualcosa di più. Tengo molto alle citazioni culturali presenti nel brano, che fanno da perfetto contorno ad un immaginario che sarà ancora più trasparente con l’album. Se dovessi dare un colore allo scenario del pezzo, sarebbe il rosa alla Camron per il contrasto che crea con l’atmosfera cupa e downtempo.’’ – ci racconta l’artista.
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