Connect with us

News

Davide Shorty ‘Straniero’ è in pre-order e il brano “Terra” in anteprima su Spotify

Pubblicato

il

‘Straniero’ è il primo album ufficiale di Davide Shorty, in uscita il 24 febbraio per Macro Beats distribuito da A1 Entertainment, disponibile su iTunes, Spotify, in tutti i digital store e in formato cd e vinile in tutti i negozi di dischi.
Sono già disponibili i pre-order iTunes ad un prezzo speciale con il download immediato del brano ‘Terra’, che da oggi è anche disponibile su Spotify. Inoltre solo su musicfirst.it sono aperti i pre-order del disco in formato Cd e Vinile autografati.

Davide Shorty pubblica il suo primo album solista ad un anno di distanza dalla partecipazione ad X-Factor, che gli ha consentito di farsi conoscere dal grande pubblico. L’indipendenza artistica ottenuta con la sua nuova etichetta Macro Beats è stata necessaria per realizzare ed essere pienamente soddisfatto di ‘Straniero’, un album personale e sentito in cui Davide ha voluto parlare non solo a se stesso, ma ad una intera generazione che si sente "straniera", isolata ed emarginata in un mondo pieno di divisioni:

«Sono un fiero cittadino del mondo, dedito alla ricerca e alla celebrazione della diversità in quanto chiave della bellezza degli esseri umani. Mi sono sentito per assurdo straniero nel mio paese, e adesso lo sono di fatto in una città come Londra che però mi ha dato la possibilità di crescere a contatto con una dimensione multiculturale. Come diceva Nina Simone, gli artisti hanno il dovere di rispecchiare i tempi che vivono, ed é proprio questo il mio obiettivo».

‘Straniero’ è un album che unisce il classico e il moderno, dove le indiscusse qualità canore di Davide Shorty vengono esaltate da ricercate sonorità tra l’hip hop, il soul, il funk e il jazz. Un album dal sound internazionale con testi figli della grande tradizione cantautorale italiana. Un lavoro ricco di collaborazioni importanti: Daniele Silvestri e la sua band, la neo soul band romana ThrowBack, il rapper Tormento (ex leader dei Sottotono) e la stella del rap underground Johnny Marsiglia.

Davide Shorty ha composto e prodotto i brani del disco in prima persona con la collaborazione del tastierista Claudio Guarcello e del chitarrista Alessandro La Barbera dei Retrospective For Love, e si è avvalso di un vasto team di musicisti: Karme Caruso e Alessandro Pollio alle tastiere, Alessandro "Concerto" Donadei alle chitarre, Emanuele Triglia al basso, Davide Savarese alla batteria, il producer Nebbia ai synth, Alessandro Presti alla tromba, Sebastiano Ragusa al sax. L’album è stato registrato tra lo Studio Nero di Roma e il Macro Beats Studio di Milano, mixato a Londra da Tobin Jones al The Park Studios e masterizzato dallo storico engineer Noel Summerville (The Clash, White Stripes, Aphex Twin e tanti altri) al 3345 Mastering Studio.

Dopo la pubblicazione a sorpresa del nuovo album di Mecna ‘Lungomare Paranoia‘ lo scorso 13 gennaio, con l’uscita di ‘Straniero’ continuano i festeggiamenti per il decennale di Macro Beats, che si conferma ancora una volta una delle più importanti etichette indipendenti italiane, un marchio di assoluta garanzia con a monte quel "quality control" che spesso sembra mancare nel mercato musicale usa e getta del nuovo millennio.

Tracklist

01 – Terra
02 – Sentirò
03 – Fare A Meno (ft. Tormento)
04 – Ci Amo
05 – Plastica
06 – Fenomeno (ft. Daniele Silvestri)
07 – Nessuno Mi Sente
08 – Tutto Scorre/Good Times (ft. ThrowBack)
09 – Se Solo Ti Lasciassi Andare
10 – Viaggio Breve
11 – Dentro Te (ft. Johnny Marsiglia)

Condividi sui social
Continua a leggere

News

FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #25

Pubblicato

il

Un tuffo nel passato che sa di FUTURO, tra visione ed eloquenza. Protagonista della cover digitale Lumiero.

IL PRIMO GRANDE DISCO DI LUMIERO – LUMIERO

Un tuffo nel passato che sa di futuro, tra visione ed eloquenza, tra musicalità e parole incise nel cuore di chi ascolta. Uno dei progetti più rivoluzionari completa una raccolta di immagini che richiamano un mondo che non c’è più, ma di cui vorremmo ancora la sua linfa; il tutto condito dalle sfumature più sincere.

ASTRONAVE – OTTOBRE

Una diatriba con se stessi, ma anche con l’altro, tra sentimenti che spengono e sentimenti che riportano, in un modo o nell’altro, al calore che tanto si brama e che non sempre si riesce ad afferrare, tenere con sé. Sonorità dinamiche e d’impatto fanno da sfondo al vortice motivo dove l’unica arma è surfare.

FACCIAMO A META’ – EUGENIO IN VIA DI GIOIA

Ci sono cose che non si possono comprendere per intero. A volte bisogna proprio vederle ‘’a metà’’. Allo stesso modo, ciò che compone la nostra serenità non lo si vive nella sua interezza, ma un pezzo alla volta, nella sua semplice scansione quotidiana. Un inno a guardare con spontaneità ciò che ci circonda.

MI MANIFESTO – PAN DAN

Un mondo a cui si accede non con formalità o giri di parole, ma facendosi trasportare dalle vibrazioni di un’anima creativa, spontanea, che sperimenta ogni sfaccettatura della vita. Suoni eterei e parole come ‘’vox clamantis in deserto’’ presentano l’interezza dei luoghi interiori più reconditi.

7 MINUTI – KUZU, MONTAG, WISM (MENZIONE SPECIALE)

Sperimentazione e poesia si fondono per un flusso di coscienza fatto di immagini lucide, nitide, che illuminano quei tratti d’umanità di cui siamo fatti e che il sistema cerca di nasconderci. ‘’7 minuti’’ che diventano una colonna sonora di una vita intera, senza ripetizioni, senza ripensamenti.

NESSUNA – ALTEA

Uno dei progetti più freschi del panorama attuale ritorna con un manifesto intimo, profondo, speciale, dove raccontarsi e raccontare il ramificarsi della propria storia. Musica d’oltreoceano e poesie ‘’a cielo aperto’’ sono gli elementi di una realtà vista con occhi sensibili e maturi, senza veli e con una poetica umana.

VOCE – MADA

Quando si esprime con la propria ‘’voce’’ ciò che si cela nella nostra storia e nel nostro essere, non solo c’è una riscoperta, ma anche un unico flusso sonoro: la propria verità. Per quanto il mondo sovrasta la voce, c’è qualcosa di più nel volume della nostra vita. Imparare ad equilibrarlo rende tutto più semplice.

Condividi sui social
Continua a leggere

News

In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre

Pubblicato

il

In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.

Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.

“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.

Condividi sui social
Continua a leggere

News

Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha

Pubblicato

il

Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.


BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.

BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

Condividi sui social
Continua a leggere

Trending

Copyright Honiro.it 2018 | HONIRO SRL - P.iva : 12208631007 - Sede legale : Via del mandrione, 105 - 00181 Roma | Powered by Dam Company