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VALE LAMBO ci racconta il suo nuovo singolo “FUFU”: “L’originalità premia”

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Dopo il suono ruggente di “WEOM”, è fuori da venerdì 4 marzo, “FUFU” feat SLINGS (Columbia Records/Sony Music Italy), il nuovo singolo di VALE LAMBO che ci catapulta direttamente tra le strade di Memphis

Prodotto da Niko Beatz, “FUFU” di Vale Lambo rappresenta una linea che unisce le vibes delle strade statunitensi ai rioni di Napoli, passando per lo stile e l’interpretazione degli Slings.

“Dopo ‘WEOM’racconta Vale Lambo avevo intenzione di portare avanti questo sound, qualcosa che facesse pensare agli USA e a quella wave che oggi senti nelle strade di Memphis. È nato tutto in modo molto spontaneo: io e Niko stavamo lavorando a questo brano, e mentre ci scrivevo ho pensato subito agli Slings. I due hanno interpretato nella maniera migliore quelle che erano le vibes del brano, sposandone l’idea ed il concetto”. 

La collaborazione con il duo bresciano ha dato al titolo del brano due chiavi di lettura diverse:
“gli Slings continua il rapper hanno giocato sul significato di ‘FoFo’, slang con il quale in America chiamano la 44. Nel mio caso invece, parlo di ‘FuFu’, un termine coniato dai giovani per intendere una bella ragazza. Inoltre, FuFu è una parola quasi astratta molto usata negli USA per definire qualcuno o un qualcosa FAKE. Mi affascinavano il suono e il concetto e quindi l’ho messo in un brano che crei una connessione tra Napoli e il Mondo”.

“Quando Vale Lambo ci ha mandato il pezzo aggiungono gli Slings è stato molto facile scriverci sopra, ci siamo ritrovati musicalmente, alla fine il suo stile è molto vicino al nostro. Siamo stati sempre affascinati dalla cultura napoletana e siamo molto contenti di aver lavorato con lui per il nostro primo feat campano”.

Vale Lambo ha raccontato a noi di Honiro Journal delle curiosità riguardo questo suo nuovo singolo “FuFu”!

Questo singolo rappresenta un punto di contatto tra Napoli e gli Stati Uniti, cosa ti affascina talmente tanto del panorama statunitense da volerlo portare nella tua musica?

Mi affascina particolarmente il fatto che, molte volte, la musica americana sappia coinvolgere pur essendo e rimanendo minimal. Mi piace come i rapper americani concepiscono il beat, come seguono il flow. Sono anche colpito dalle tematiche che i brani statunitensi affrontano, sono spesso argomenti importanti che a volte non vengono trattati nel giusto modo, argomenti di cui dovremmo parlare di più. Mi attirano soprattutto questi aspetti, per questo li ho voluti portare nel mio mondo, nella mia musica.

“FuFu” è una parola con diversi significati, in America viene spesso usata nel linguaggio quotidiano per indicare che qualcosa è “fake”. Quanto è importante per te al giorno d’oggi, non solo nella musica ma in generale, non essere “Fake” ma essere autentici?

Per me è davvero importantissimo. Personalmente metto tutto me stesso nella musica, forse anche troppo, questo è un aspetto di me si può percepire ascoltando “Come Il Mare”. Penso che essere “real” nella vita e nella musica sia fondamentale, è importantissimo essere reali con ciò che siamo e per ciò che siamo. Essere originali e autentici a lungo andare premia, dà soddisfazione. Anche se inizialmente poteva sembrare il contrario, dopo tempo le persone lo percepiscono e lo apprezzano.

Vale Lambo

Valerio Apice nasce a Secondigliano nel 1991. A soli 17 anni, Vale Lambo entra a far parte del collettivo 365muv e incide il brano “È meglio pe’ loro”. Ma è con Le Scimmie, duo formato insieme al rapper Lele Blade, che ha raggiunto il successo e si è fatto conoscere dal grande pubblico.

Nel 2018 pubblica il suo album di debutto intitolato “Angelo”, composto da quattordici brani scritti in collaborazione con i produttori di Dogozilla, etichetta discografica fondata da Don Joe. Il 3 giugno 2019 viene annunciata la firma di Vale Lambo per BFM Music, etichetta del rapper Luchè, partnership di Universal che si occupa della distribuzione. L’uscita del secondo disco ufficiale, Come il Mare”, avviene il 25 settembre 2020. Il disco ha presentato collaborazioni importanti, quali Luchè, Geolier, MadMan, Lele Blade, Carl Brave, Franco Ricciardi, Nayt, Dani Faiv e CoCo. Ad agosto 2021 esceWEOM, singolo che sancisce l’ingresso di Vale Lambo nella grande famiglia di Columbia Records/Sony Music Italy.

Slings

Gli Slings sono Prince The Goat e Ibra The Boy, un duo di ragazzi italiani di seconda generazione formato nel 2016. Dopo diversi singoli di successo tra cui “Stupido Freestyle” e “Ci Sta”, Prince e Ibra hanno attirato l’attenzione del grande pubblico con la hit “Beef”, rilasciata a fine 2019, seguita da altri due autentici banger come “Dog” e “Beauty” feat. VillaBanks. A inizio 2022 arriva il loro primo album in studio, “Wave Deluxe” (Epic Records/Sony Music Italy), anticipato da “ONLYFANS” Ft. Mambolosco, certificato disco d’oro e che contiene “Thick”, singolo estratto diventato un tormentone su Tik Tok.

Oltre ad uno stile unico e particolare, gli Slings hanno dalla loro parte una genuinità naturale che li rende vicini ai fan più accaniti. Apprezzati anche da colleghi e influencer, Ibra e Prince sono personaggi positivi ed artisti eclettici, capaci di creare il pezzo giusto per riempire il dancefloor ma anche di trovare le parole per raccontare le difficoltà che hanno affrontato a causa della loro condizione sociale, senza mai far leva su argomenti troppo spesso strumentalizzati, ma focalizzando l’attenzione sulla musica.

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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre

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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.

Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.

“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.

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Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha

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Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.


BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.

BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

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Afu-Ra presenta ”The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito”. Un ponte tra New York e l’Italia

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Afu-Ra non ha bisogno di presentazioni. Membro storico della Gang Starr Foundation, voce riconoscibile ovunque e custode di una tradizione che mescola spiritualità, tecnica e consapevolezza, oggi sorprende tutti scegliendo l’Italia come cuore pulsante del suo nuovo progetto: The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito.


L’artista racconta che questa direzione è nata “in modo naturale”, lavorando fianco a fianco con il collettivo italiano Smooke Out, che nel tempo è diventato una vera famiglia. Per Afu-Ra, l’Italia rappresentava un debito creativo mai realmente esplorato: “Mi supportate da sempre. Non avevo ancora fatto un progetto interamente per voi, con i vostri produttori, i vostri artisti, sulla vostra terra. Adesso era il momento.”
E infatti l’EP è un crocevia di talenti. Tra i produttori e gli artisti coinvolti spiccano nomi come DJ Jad (Articolo 31), Inoki, Bunna (Afriche Unite), Smooke Out, Maury B, Moder, Ladycat, MC Shark, Principe, Eugy (Bull Brigade), Kiffa, Dope One, Gianni KG, 1_44_98, gli scratch di Dj Zarra, Zorlak con produzioni firmate anche da DJ Trashnikov, Bella Espo, Fuso e Smooth e, nel brano Fort of Rebellion, le chitarre di Luca Morellato

Un cast multiforme che permette all’EP di spaziare tra hip hop, reggae, elettronica, rock, atmosfere classiche e venature sperimentali, mantenendo però la cifra spirituale e viscerale che da sempre contraddistingue Afu-Ra.
Il titolo racchiude l’essenza del progetto: The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito è la somma delle due anime dell’artista — la ricerca interiore del monaco e la forza istintiva del lupo. È una metafora di equilibrio, vulnerabilità e protezione. “Siamo tutti un po’ monaci e un po’ lupi”, racconta Afu-Ra. “L’Italia stessa ha questo doppio volto: spirituale e selvaggia. È per questo che qui mi sento a casa.”
Più che competere con la sua storia passata — con brani entrati nell’enciclopedia dell’hip hop — Afu-Ra preferisce definire questo EP come un atto d’amore: una scelta di gratitudine, non di confronto.
Un progetto che parla al pubblico italiano, pensato per ispirare e per restituire qualcosa a chi lo ha accompagnato per una vita intera.

Vinili e merch: Un mondo che fa oltre al disco.

Per Afu-Ra The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito non è solo un EP: è un oggetto, un’esperienza, un gesto di presenza fisica. Non stupisce quindi che tutta la parte del merch sia stata pensata come un’estensione naturale del progetto, quasi un rituale da vivere con le mani, con il respiro, con il corpo.
La prima cosa che colpisce è la scelta dei vinili. Afu-Ra non si è limitato a una semplice versione standard: ha voluto due identità visive, due anime che dialogano tra loro proprio come il monaco e il lupo del titolo. Da una parte un vinile nero, solido, essenziale, con quella profondità quasi meditativa tipica del suo immaginario. Dall’altra un vinile ambra, luminoso, caldo, più istintivo. Si possono acquistare separatamente oppure come coppia, e visti insieme sembrano già raccontare una storia prima ancora di metterli sul piatto.
Ma il cuore vero del merch è il Meet & Greet Experience Package, che non è “merchandising” nel senso tradizionale: è un piccolo rito. Chi lo acquista non trova solo gadget o collezionabili, ma entra in un momento personale con Afu-Ra: una lezione di respirazione asiatica, praticata dal vivo, il pomeriggio prima del live o la mattina successiva. È un frammento del suo percorso spirituale condiviso in modo diretto, un modo per capire da vicino l’origine delle energie che hanno dato forma all’EP.
Dentro il pacchetto ci sono anche oggetti fisici pensati come tappe di questo percorso:
un vinile rosso in edizione speciale, il CD, una shopper con grafiche dedicate, e una t-shirt del progetto. Tutto coordinato, tutto legato al concept, tutto costruito perché chi lo prende possa portarsi a casa un pezzo concreto dell’universo di The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito.
È un modo di riportare la musica alla sua dimensione più umana: non solo streaming, ma contatto, atmosfera, presenza. E Afu-Ra, con la calma del monaco e la determinazione del lupo, ha deciso di offrirlo proprio qui, in Italia.

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