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Il Contagio e Nix :” Oltre alla musica, è importante lasciare un segno tangibile del tempo passato insieme” – Intervista
“Tutto è fermo”, fuori per BM Records con distribuzione Believe Music Italia, è il primo disco ufficiale de Il Contagio e Nix. Oggi siamo lieti di farvi leggere il risultato di una piccola chiacchierata che abbiamo avuto coi due artisti.
Il disco proposto da Il Contagio e Nix ha un tappeto sonoro eterogeneo che si divide fra classic boom bap, golden age e un pizzico di sperimentazione elettronica.
I produttori che hanno lavorato ai suoni sono Attarus, Jambè, NicoFuzz e Dj Fastcut (Dead Poets). Fra le collaborazioni, a parte il già citato Reks, troviamo Fu Kyodo (ex membro dei Fuoco Negli Occhi), Mr. Planta, Cal, Casco e Tony Marciante.
Partiamo proprio dall’inizio: come vi siete conosciuti e come avete iniziato a fare rap insieme?
Il Contagio: La nostra conoscenza è una roba bella, mi piace parlarne: io stavo girando parecchio live, prima con il mio collettivo NDP Crew e poi con L’Impero Del Male, l’ep che avevo realizzato insieme a Most-D. A quei tempi, a spanne 2014-2015, lo portavamo in giro dal vivo insieme a Alz e Drb, che avevano appena cacciato fuori il loro disco Moonwalkers.
Bei tempi quelli! Ci chiama un tizio per farci suonare a Sondrio, una data e poi un’altra, c’è buona intesa. Quel tizio era Nix! In pratica, ci siamo conosciuti grazie all’hip hop e ai palchi: la ballotta di Sondrio era calda, appassionata, è stato automatico sintonizzarsi. In seguito ci sono state varie occasioni di passarci il microfono, ad esempio ai contest che organizzavo a Lecco al Red, a cui Nix partecipava spesso.
Dalla musica all’amicizia il passo è stato breve, così come dall’amicizia alla voglia di condividere un progetto musicale comune. Prima abbiamo girato tanto locali insieme, me lo portavo spesso in giro quando avevo delle date e lui ricambiava volentieri, poi ci siamo detti “beh, allora facciamolo un dischetto!”. Ed eccolo qui…
Ad un certo punto avete deciso che era il momento di dare vita a un disco. Come è successo? Come mai proprio ora?
Nix: Abbiamo sentito il bisogno di farlo perché, condividendo spesso lo stesso palco, volevamo creare un progetto comune che ci permettesse di affinare ancora di più la nostra intesa durante i live. Fino a questo momento, avevamo un solo brano insieme, “L’Attesa”, contenuto nel mio ultimo progetto, “Tempo”.
Ma, prima di tutto, l’idea è nata dal piacere di fare musica tra persone amiche, tra le quali c’è una connessione autentica. Per noi, oltre alla musica, è importante lasciare un segno tangibile del tempo passato insieme.
Siamo soci, facciamo entrambi lo stesso genere e condividiamo passioni che vanno oltre il rap — come il vino e altre che ti racconterò in separata sede… anche se, ascoltando bene il disco, potresti coglierle da solo! (ride)
Tutto è fermo. Vi andrebbe di spiegare il titolo e magari dare una spiegazione anche sulla copertina?
Il Contagio: “Tutto è Fermo” è la title track di questo Ep, ovvero la canzone in collaborazione con Reks. Questo pezzo mi esalta perchè Reks me lo ascolto da anni: adoro, tra i suoi vari successi, “The 25th Hour” realizzata con Dj Premier.
Uno stile immenso! È stato un onore poter collaborare con un mc di tale calibro, quindi è venuto automatico voler esaltare questa canzone all’interno del progetto discografico. Il brano, su un beat di Attarus che adoro, tratta una serie di considerazioni esistenziali come se stessimo chiacchierando a tu per tu con Dio: c’è il tema della fede, il tema delle scelte e quello della vita. Proprio su quest’ultimo aspetto, che è una componente trasversale anche dei testi delle altre canzoni, abbiamo voluto insistere: la realtà in cui viviamo oggi è ferma, immobile, asfittica.
È in questa assenza di vitalità, di forza espressiva del contesto, che noi viviamo e facciamo musica hip hop, come una forma di resistenza umana. La copertina, realizzata da Nobe, unico membro attivo della mia crew oltre a me, fa riferimento proprio a ciò. La terra arida e riarsa è metafora di questo immobilismo passivo; all’interno di essa, però, ci sono alcuni elementi di vita… e di speranza.
Lavorare a quattro mani è diverso dall’essere da soli. Come avete trovato il giusto equilibrio per fare scelte insieme?
Nix: È stato un processo graduale. Io, a differenza del Contagio, non ho mai avuto una vera e propria crew con cui lavorare stabilmente, se non molto tempo fa, ma in un contesto decisamente più amatoriale. Abbiamo due metodi di lavoro differenti e viviamo a chilometri di distanza, quindi sarebbe una bugia dire che tutto è filato liscio fin dall’inizio.
L’idea del disco è nata nel 2022, abbiamo scritto i primi testi, ma per una serie di vicissitudini — tra registrazioni, featuring, mix, master — siamo arrivati a pubblicarlo solo ora.
Nel mio caso, ho anche riscritto un paio di brani, come quello con Reks, per una questione di crescita: quando sento di essere migliorato a livello tecnico mi scoccia un po’ fare uscire cose in cui mi sento più “scarso” di ora.
Detto questo, il processo mi ha insegnato molto. Ho dovuto affrontare la mia impazienza cronica, che spesso mi ha portato a innervosirmi quando un progetto non rispettava le tempistiche che mi ero prefissato.
Stavolta, invece, ho imparato a lasciare che le cose seguissero il loro corso naturale.
Il disco esce per BM Records. Come è nata questa collaborazione?
Il Contagio: Io sono sotto contratto con BM Records da qualche tempo. Un’avventura stimolante, che al momento mi ha fatto pubblicare 3 singoli: “Lei, Lui, Loro, Noi”, “La Giusta Distanza” e “Dopo Il Sereno”. Si tratta di tre canzoni molto intime, che sento tanto vicine a me, che dicono molto dei miei ultimi anni di vita. Quando il lavoro con Nix era in dirittura di arrivo ne ho parlato con Masta Five, che se n’è subito interessato e ha voluto pubblicarlo sotto la sua etichetta. Big up Masta!
So che è prematuro chiedervelo, ma quale credete che sarà il feedback delle persone?
Nix: Purtroppo non ho un Palantir a disposizione e non posso leggere nella mente della gente, ma posso dirti che, secondo noi, il disco è solido e capace di offrire qualcosa a tutti.
Ci sono brani più leggeri e spensierati, come “Top Weekend” con Dj Fastcut, e pezzi più introspettivi, come la title track “Tutto è Fermo”. Abbiamo anche due brani solisti che raccontano aspetti diversi di noi e un pezzo più politico-sociale, se così possiamo definirlo, ovvero “Postverità”.
Le produzioni sono varie, spaziando dalle sonorità più classiche a quelle più elettroniche, come ad esempio “Angles Morts”, grazie al lavoro impeccabile di Jambé. Per quanto riguarda i featuring, siamo davvero soddisfatti: siamo riusciti a collaborare con artisti che stimiamo da tempo, come Fastcut, Reks, Fu Kyodo, Dj Lil Cut per citare i principali.
A livello personale, sentiamo di aver già vinto nel nostro piccolo. Ovviamente, più riscontro arriverà, più saremo felici, ma la soddisfazione di aver realizzato questo progetto è già enorme.

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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #26
Un personalissimo diario musicale, tra introspezione e costruizione della propria bussola. Protagonista della cover digitale Gaia Rollo.
SOMETHING IS CHANGING AT HOME – GAIA ROLLO
Un personalissimo diario musicale, tra introspezione e costruzione della propria bussola, in un processo di sottrazione del superfluo e di addizione dell’essenziale. Le sonorità d’oltreoceano e la poesia vocale creano il perfetto contorno per un’analisi creativa di se stessi senza confini e solo con la voglia di stupirsi.
PAYBACK – PETER WIT, EGREEN
Istituzione e futuro che seguono una perfetta e lineare simbiosi, tra barre nette e liricismo che confermano una nuova visione e percezione del rap nel mondo di oggi. Un rap che ancora può raccontare, che può andare oltre le logiche classiche dentro cui viene recepito e concepito. Un sodalizio artistico che sa di garanzia.
ESOTERICA – MURIEL
Si completa il quadro narrativo e musicale di Muriel, tra sperimentazione sonora e autorialità contemporanea, che struttura un vero e proprio ‘’banger’’ culturale. Ogni lato umano, dal più delicato al più ‘’esoterico’’, confluisce in parole che si trasformano in suoni, in concetti che prendono una loro vita.
AHIME’ – LOSTATOBRADO
Un mondo che si decostruisce lentamente, in cui chi ne fa parte diventa protagonista di una sua storia unica, a tratti utopica, a tratti drasticamente reale. Un inno a prenderne parte in qualunque forma riteniamo opportuna, tra avanguardismo sonoro e bisogno profondo bisogno espressivo.
KALIMERA – EMILI KASA
Un esordio che ha già lasciato il segno, tra innovazione e voce uniche, che non solo la caratterizzano, ma che sono destinare a solcare un’impronta musicale che rimane nel tempo. Le proprie parole e le proprie immagini impresse in un mondo che cambia, ma a cui non lasciamo necessariamente il compito di cambiarci.
CALA CALA – BOY SCOUT
Tra una produzione d’esperienza e di classe come quella di Macro Marco e parole d’autore di spessore, un messaggio che non chiude cerchi di vita, ma che diventa una iperbole verso l’altro, verso il miglioramento di se stessi. Ciò che ci rappresenta, nel bene o nel male, diventa antidoto della psicosi maciste del mondo.
BELIEVE – CAMOUFLY
Il mondo dell’elettronica è ancora salvo: camoufly, tra i producer e dj più freschi del panorama attuale, torna un brano che sa di esplosione, ma anche di eleganza e poetica, elementi che lo contraddistinguono come unico nel suo genere. ‘’believe’’, come suggerisce il titolo. Credici.
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Quando mettersi a nudo è una lotta alla Fight Club con se stessi: ”Non sono un mostro”, il nuovo singolo di Cannella
Quando mettersi a nudo è una lotta alla Fight Club con se stessi: questo è lo scenario del singolo che sancisce il ritorno di Cannella, Non sono un mostro, in uscita il 12 dicembre per Honiro Label
Il gong ha suonato, il ring è pronto: da un lato, il ‘’mostro’’ che vorrebbe annichilire e annichilirci tra paure e insicurezze; dall’altro, la propria natura e la voglia di migliorarsi, di spingersi oltre. Uno scontro fino all’ultimo round, dove, un colpo alla volta, siamo di fronte a ciò che sentiamo e proviamo; e, il più delle volte, il momento in cui togliamo i nostri veli con chi amiamo è la cosa più difficile da gestire.
Tra sonorità itpop e un cantautorato rinnovato, fresco, Cannella, negli ultimi anni importante rappresentante della wave indie romana, approda dopo un lungo silenzio non solo con una nuova maturità artistica, ma anche con spiccata consapevolezza di se stesso. Per quanto i nostri limiti sono messi a dura prova dalle vicissitudini della vita, non dimentichiamo mai chi di noi vede l’essenza più profonda e sincera. Non sono un mostro non è una lettera di scuse, ma un attestato di crescita.
‘’Non sono un mostro è consapevolezza di se stessi, per me prendere atto che in realtà non sono un mostro, anche se quando mi sento vulnerabile tendo a comportarmi come tale. Nelle relazioni intime, quelle in cui ci si espone, escono i meccanismi di difesa. E’ come se fossi in una lotta alla Fight Club con me stesso, con quel ‘’mostro’’ interiore che vuole uscire, ma che non mi rappresenta. Non cerco solo di esorcizzare l’ultimo periodo della mia vita, ma anche di guardarmi con altri occhi e costruire una nuova versione di me’’ – ci racconta l’artista.
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MESCHIA pubblica “CADERE”, il nuovo singolo che racconta la fine di una relazione e il coraggio di lasciarsi andare
MESCHIA pubblica “CADERE”, il nuovo singolo che racconta la fine di una relazione e il coraggio di lasciarsi andare
Dopo il debutto nel 2025 con Sveva (St’art Factory / Artist First), MESCHIA torna con “CADERE”, un nuovo singolo indie pop che esplora la fragilità dei rapporti e il momento in cui tenersi aggrappati diventa più doloroso della caduta stessa.
Il brano nasce dopo una relazione finita in cui – racconta MESCHIA – la divisione delle responsabilità non era mai stata equa: “In canoa, se rema una persona sola, si resta fermi e si gira in tondo.”
Una metafora semplice che dà il titolo al brano e ne riassume lo spirito.
“CADERE” unisce sonorità scure, ritmica in primo piano e una scrittura diretta che restituisce scene reali: sigarette dopo il caffè, vinili, silenzi, luci LED e quella casa vuota che “ti mangia dentro”. L’andamento del brano cresce fino all’outro, dove il cambio di groove segna il punto di rottura: la consapevolezza, la caduta, la liberazione.
Anche l’immaginario visivo nasce da un’esperienza reale: la copertina è stata scattata in una vecchia casa di famiglia inutilizzata da anni, trasformata per un giorno in un set pieno di post-it, con l’aiuto dei cugini e con le foto realizzate da Valerio Serani, che per scattare si è arrampicato su un amplificatore con grandi doti da parkour.
Per il lancio del singolo, MESCHIA ha scelto una promozione offline e urbana: un video di 30 secondi trasmesso negli schermi delle metropolitane di Milano, Roma, Torino e Brescia, in cui l’artista parla direttamente a chi sta aspettando il treno, trasformando la metro in una piccola installazione quotidiana.
Dopo “CADERE” sono già previsti nuovi singoli, che andranno a comporre il primo EP dell’artista.
BIOGRAFIA
Simone, in arte MESCHIA, nasce a Centocelle e inizia da bambino “suonando le pentole”, per poi diventare batterista nel 2017.
Nel suo indie pop racconta storie di vita quotidiana con sguardo spontaneo e diretto, tra confessione e fotografia urbana, dal punto di vista della Generazione Z (se davvero esiste).Nel 2025 pubblica Sveva e poi “Cadere”, continuando a raccontare emozioni vere senza filtri, con ritmo, cuore e autenticità.
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