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News | ‘Cult Leader’, il nuovo album di Metal Carter
"Cult Leader” è il nuovo album di Metal Carter, in uscita oggi 27 aprile in digitale e in copia fisica per Glory Hole Records. L’album è disponibile su gloryholerecords.it.
‘Non Può Cambiare il Mondo Una Canzone‘ è il primo video estratto, un singolo dalle sonorità crossover tra rap, metal e hardcore punk, caratterizzato dalla chitarra suonata da Pinuccio Ordnal, membro di molte note band della scena romana.
Non esistono le mezze misure quando si parla di Metal Carter, un rapper che è stato capace di portare un sottogenere oscuro e macabro come il Death Rap in Italia, dandone una visione estrema e personale in un continuo alternarsi di disagio interiore, immagini grottesce e violenza. Un antieroe che ha saputo costruirsi negli anni un seguito affezionato e un immaginario che è diventato di culto tra i suoi numerosi seguaci.
"Cult Leader” è il suo nuovo album, 19 tracce in cui la sua poetica che mischia realtà e finzione sperimenta nuove sonorità e nuovi incroci lirici sempre però in pieno stile Metal Carter, un disco lungo e vario che rispetta i canoni del rap più classico cercando però di approcciare con una sensibilità diversa le tematiche forti e d’impatto, tra sfoghi senza filtro e momenti a tratti più introspettivi. I testi rimangono intensi, feroci, brutali, a volte velati di malinconica nostalgia, e si muovono su produzioni che alternano l’Hip Hop Golden Age ma con suoni moderni e attuali a strumentali crossover e sonorità più sperimentali.
L’album è stato prodotto e registrato dal giovane Eddy Depha al 3TONE Studio di Roma (tranne lo skit "Don’t fuck with the leader" prodotto da Dj Craim). Per la prima volta Metal Carter, oltre a collaborare con i suoi soci di sempre Noyz Narcos e Gemello, ha voluto mettersi in gioco confrontandosi con moltissimi altri rapper, alcuni anche lontani dal suo background, ben quindici featuring per uno scambio di flussi assolutamente inedito: accanto rapper più underground ma già affermati come Egreen, Nex Cassel, Er Costa, Aban, Denay, Fetz Darko spuntano la rapstar Fabri Fibra, leggende come Tormento, Danno, Ice One, nuovi fenomeni della scena come Madman e il campione internazionale di turntablism Dj Spada. Ad arricchire le collaborazioni anche la voce di Caputo, rapper e cantante della crew Quarto Blocco, che con i suoi ritornelli nelle tracce "Virus" e "Voci che gridano" riesce per la prima volta in assoluto a dare un’insolita veste melodica alle canzoni di METAL CARTER, segno che mai come questa volta il "Sergente di Metallo" ha voluto sperimentare, rinnovandosi e cercando nuove soluzioni che non deluderanno i suoi fan storici e che avvicineranno alla sua musica nuovi ascoltatori.
Il brano che dà il titolo al disco, "Cult Leader", è stato inoltre scelto per la colonna sonora del nuovo film di Cosimo Alemà "Zeta", in cui il rapper romano recita anche in un piccolo cameo.
Metal Carter si riconferma con "Cult Leader" il padrino indiscusso del Death Rap italiano, un artista intelligente, visionario e fuori da ogni canone, che ha da sempre avuto il coraggio di proporre la sua dimensione musicale senza mai farsi influenzare dalle mode del momento, coerente e fiero del proprio percorso.
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A volte bisogna correre controvento per ‘’stare al passo’’, il nuovo singolo di sedici, in uscita il 2 maggio

A volte bisogna correre controvento per ‘’stare al passo’’, il nuovo singolo di sedici, in uscita il 2 maggio per Honiro Label e Luppolo Dischi.
Il mondo ci vuole pronti, attenti ai meccanismi di un sistema contorto e non facile da comprendere, seguendo un modello di perfezione non umano. Ma, ad un certo punto, ciò che rimane una certezza di fatto è che il nostro lato interiore, il nostro lato più umano, appunto, che ci rende noi stessi, ha bisogno di emergere, di esprimere la propria urgenza. Infatti, la nostra natura può cambiare, ma non può essere annullata la necessità di seguire l’indole, i propri tempi, seguendo, in un certo senso, il tempo di ogni passo. “In “stare al passo” racconto della resilienza, della continua ricerca di sé e di come, nonostante le difficoltà e le sfide della vita, si possano trovare energia e forza dentro se stessi. Dunque, non arrendersi mai e ‘’seguire le vibes’’, ovvero, essere positivi e fiduciosi nonostante gli alti e bassi della vita, che rimangono per noi ricordi indelebili. Infatti, ‘’scatto polaroid’’ diventa il mio mantra nella voglia di vivere la vita per quello che offre con determinazione e consapevolezza. – ci racconta l’artista.
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Lord J racconta Su Sennori – intervista

Qualche giorno fa è uscito il disco di un rapper Sardo davvero interessante: Lord J. Per l’occasione, che è stata esattamente nel “giorno della sardegna”, abbiamo pensato di fare qualche domanda su “Su Sennori”.
Su Sennori, con un tappeto sonoro tipicamente rap, miscela il boom bap classico a drill, trap e contaminazioni folk dando vita a un prodotto cross over moderno e originale.
Tutti i brani sono eseguiti completamente in lingua Sarda (per lo più nella variante Campidanese), una delle caratteristiche principali di Lord J, e tutti i brani, oltre a essere stati mixati da Squarta (Cor Veleno) al Rugbeats Studio, sono stati arricchiti da strumenti Sardi suonati dal vivo.
Partiamo da te: come ti sei avvicinato alla musica e al rap? Come hai iniziato a scrivere?
Mi sono avvicinato al rap da bambino nei primi anni 2000 riscoprendo grazie ai miei cugini più grandi rappers come 2Pac e tanti altri big americani rimanendone rapito.
Ho iniziato a scrivere per caso, per divertimento ma ho capito che era una delle maniere più efficaci che avevo per esprimermi non essendo una persona esageratamente loquace ma con tante cose da dire.
Su Sennori è il tuo primo Ep o hai già pubblicato altro in passato?
Ho pubblicato un po’ di brani negli ultimi 10 anni, ma sempre di rado e con sonorità spesso diverse, quello che un po’ li legava è che spesso c’era qualche riferimento alla Sardegna, ma quando ho capito che mi piaceva particolarmente fare rap in Sardo ho sbloccato totalmente la vena creativa.
Tempo fa hai pubblicato il singolo Su Sennori e Faulas. Come mai proprio questi due brani per anticipare il disco?
Rispettivamente uno è il primo brano dell’ep e uno è il brano di chiusura.
Con Su Sennori mi presento e parlo di cosa ho fatto con la musica negli ultimi due anni, riprendendo le sonorità che mi si addicono di più.
Con Faulas chiudo il disco con i cori Sardi e questo brano che è una dedica d’amore alla Sardegna.
Mi dici qualcosa in più sul titolo del disco? Cosa vuol dire e cosa dice del disco stesso?
“Su Sennori” sarei io, il mio nome d’arte in Sardo.
Ma come dico nel brano omonimo, sono quel signore che vuole parlare dell’isola e che gli antenati hanno creato per fare la guerra/rivoluzione per questa terra.
Considerata la qualità del prodotto, come mai la scelta di pubblicare un ep e non un vero disco?
Ti ringrazio innanzitutto. Preferisco fare piccoli step, vorrei che la gente capisse il più possibile quello che abbiamo realizzato e il perché soffermandosi bene sul motivo e le sonorità di questi brani.
Hai in programma qualche data per la presentazione di Su Sennori?
Sì per ora abbiamo 4 date confermate:
02/05 a Mogoro (OR)
03/05 a Pula
05/05 a Sant’Antioco (dove sarò accompagnato da strumentisti)
30/08 a Porto Ferro (SS)
Quali credi che siano i punti di forza di un disco come questo?
Sicuramente il fatto che si distingue da molti prodotti che escono oggi.
È un lavoro coraggioso, ma molto differente da quello che c’è in giro.
Oltre il fatto che è curato sotto molti punti di vista, a livello di suono, avendo una buona qualità e avendo tanti strumenti suonati dal vivo oltre che dei featuring prestanti, e a livello di immaginario perché si lascia poco spazio alla fantasia mostrando tanto della nostra cultura.

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“Scelti”, il nuovo singolo di SOLOSOPHIA, disponibile dal prossimo venerdì 25 aprile

Ci sono brani che si ascoltano e altri che si sentono sulla pelle, come un brivido improvviso nella notte. “Scelti”, il nuovo singolo di SOLOSOPHIA – disponibile dal prossimo venerdì 25 aprile e distribuito da Ada Music Italy – è uno di questi.
Un graffio di blues, il battito incessante del rock e una voce che scivola tra le fiamme della passione, bruciando ogni esitazione. Un urlo nel silenzio, un viaggio in bilico tra il desiderio e l’orgoglio, tra fari spenti e anime accese.
Nel buio della distanza, mentre “gli altri sono spenti”, SOLOSOPHIA accende una scintilla: le chitarre di Tatiana Monteriù tagliano l’aria come lampi elettrici, la batteria di Rocco Pontillo pulsa come un cuore in fuga, mentre Gaetano Mazzitelli tesse le fondamenta con il basso e una produzione che fa vibrare ogni emozione. Il tocco di Sergio Buraggi completa questo quadro sonoro potente e senza filtri.
“Scelti” è un vero e proprio urlo nel silenzio: “ci siamo ritrovati e poi ripersi, nascosti dall’orgoglio dietro alle canzoni”. Il brano parla di connessioni che sfidano il tempo, di fiamme che non si spengono, di amori e sogni che restano anche quando tutto il resto si dissolve. SOLOSOPHIA canta con una voce che non chiede permesso, che travolge e lascia il segno.
Già protagonista di esperienze internazionali, dall’Isle of Wight Festival al palco con Elisa, SOLOSOPHIA ha costruito un percorso in cui ogni nota è vissuta fino in fondo. Nel 2019 ha conquistato il pubblico di The Voice of Italy, portando sul palco la sua personalità unica e il suo timbro inconfondibile. Nel settembre 2024, la sua voce ha risuonato ancora più forte aprendo i concerti dei Tiromancino a Cagliari e Calangianus, dove ha duettato con Federico Zampaglione, confermando la sua capacità di emozionare e coinvolgere. Dopo il suo primo album “Anima Viola”, nel 2025 torna nuovamente a scolpire la sua identità musicale con un mix di energia cruda e profondità emotiva.

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