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CAPO PLAZA, fuori “PLAZA – DELUXE EDITION”. Tra i fest AYA NAKAMURA, TION WAYNE ed il rapper spagnolo MORAD

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Capo Plaza, star multiplatino tra gli artisti più importanti della scena rap italiana e internazionale, annuncia oggi “PLAZA–DELUXE EDITION”una nuova versione dell’album Plaza, pubblicato il 22 gennaio e certificato PLATINO con oltre 148 milioni di streaming, che ha dominato la chart di Spotify Italia, entrando direttamente al n.1 della classifica ufficiale FIMI/Gfk degli album, dove si mantiene in Top20.

“PLAZA – DELUXE EDITION”, in uscita il 18 giugno, sarà arricchito da 5 nuovi brani ed è disponibile da oggi in pre-save su Spotify e pre-order su Amazon al link: https://capoplaza.lnk.to/PLAZA-Deluxe.

Sarà acquistabile nei formati: Cd Standard, CD Special Edition Amazon Autografato, doppio vinile numerato bianco autografato, doppio vinile numerato trasparente autografato.

In “PLAZA – DELUXE EDITION” 5 sono i nuovi brani che si aggiungono e tre sono i featuring internazionali a partire da “Panama”, il nuovo singolo in uscita il 18 giugno insieme all’album, con cui l’artista multiplatino rinnova la fortunata collaborazione con AYA NAKAMURA, l’artista femminile francese più ascoltata al mondo, con cui ha già collaborato per il remix di “Pookie” (certificato triplo PLATINO).

A questa si aggiungono i featuring “Pronto” con TION WAYNE, artista capofila dell’hip hop inglese che ha scalato le classifiche di vendita in Inghilterra con “BODY” x Russ Millions e che ha scelto Capo Plaza per un esplosivo remix del brano stabile nella Top50 Spotify con 8 milioni di stream, e con MORAD in “Envidioso”, il singolo uscito il 16 aprile prodotto da Mojobeatz e Voluptik, che vede il feat de “La voz della calle”, uno dei più importanti e riconosciuti rapper in Spagna e in tutto il Nord Africa, insieme ai due inediti “I soldi parlano” e “Nuovo Canada”.

Questa la tracklist di “PLAZA – DELUXE EDITION”:

  1. Track 1
  2. Plaza
  3. VVS (feat. Gunna)
  4. Allenamento#4
  5. Fiamme Alte
  6. Demonio (feat. Sfera Ebbasta)
  7. Street
  8. OMG
  9. Richard Mille (feat. Lil Tjay)
  10. No Stress (feat A Boogie Wit Da Hoodie)
  11. Non fare così
  12. Ferrari (feat. Luciano)
  13. Pochette
  14. Successo
  15. Tevez
  16. Ultimo Banco
  17. I Soldi Parlano
  18. Panama (feat. Aya Nakamura)
  19. Envidioso (feat. Morad)
  20. Pronto (feat. Tion Wayne)
  21. Nuovo Canada

“PLAZA–DELUXE EDITION” è già disponibile in pre-order

L’album Plaza contiene “Non fare così”, singolo certificato PLATINO, oltre a importanti feat internazionali: quello di “No Stress” con A BOOGIE WIT DA HOODIE, con cui ha collaborato anche in “Look Back At It” raggiungendo il DOPPIO PLATINO, sul fronte americano “VVS” con GUNNA, il rapper di Atlanta che in pochi anni è entrato nella più importante scena rapper americana, “Richard Mille” feat. LIL TJAY, il 19enne rapper newyorkese che arriva dal Bronx, e “Ferrari” con LUCIANO, il rapper tedesco di 26 anni di origini mozambicani che vive a Berlino.

L’artista ha esordito con “20”, miglior album di debutto del 2018, e il primo posto per il brano “Tesla” nella classifica annuale dei singoli, con un totale di 39 dischi di Platino, 22 dischi d’Oro e oltre 1.2 miliardi di streaming sulle piattaforme digitali.

Se nel suo primo album le storie erano quelle di un ragazzino spensierato, oggi sono quelle di giovane adulto consapevole di come il mondo intorno a lui sia cambiato. Ora è Plaza da solo contro il mondo e il titolo dell’album lo mette subito in chiaro, aggiungendo al grande quadro tutte le sfumature più scure, prima oscurate dai colori del divertimento nei precedenti lavori. Un ritratto personale che solo ora farà capire al mondo l’identità del Giovane Fuoriclasse di Salerno, ora diventato grande.

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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #25

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Un tuffo nel passato che sa di FUTURO, tra visione ed eloquenza. Protagonista della cover digitale Lumiero.

IL PRIMO GRANDE DISCO DI LUMIERO – LUMIERO

Un tuffo nel passato che sa di futuro, tra visione ed eloquenza, tra musicalità e parole incise nel cuore di chi ascolta. Uno dei progetti più rivoluzionari completa una raccolta di immagini che richiamano un mondo che non c’è più, ma di cui vorremmo ancora la sua linfa; il tutto condito dalle sfumature più sincere.

ASTRONAVE – OTTOBRE

Una diatriba con se stessi, ma anche con l’altro, tra sentimenti che spengono e sentimenti che riportano, in un modo o nell’altro, al calore che tanto si brama e che non sempre si riesce ad afferrare, tenere con sé. Sonorità dinamiche e d’impatto fanno da sfondo al vortice motivo dove l’unica arma è surfare.

FACCIAMO A META’ – EUGENIO IN VIA DI GIOIA

Ci sono cose che non si possono comprendere per intero. A volte bisogna proprio vederle ‘’a metà’’. Allo stesso modo, ciò che compone la nostra serenità non lo si vive nella sua interezza, ma un pezzo alla volta, nella sua semplice scansione quotidiana. Un inno a guardare con spontaneità ciò che ci circonda.

MI MANIFESTO – PAN DAN

Un mondo a cui si accede non con formalità o giri di parole, ma facendosi trasportare dalle vibrazioni di un’anima creativa, spontanea, che sperimenta ogni sfaccettatura della vita. Suoni eterei e parole come ‘’vox clamantis in deserto’’ presentano l’interezza dei luoghi interiori più reconditi.

7 MINUTI – KUZU, MONTAG, WISM (MENZIONE SPECIALE)

Sperimentazione e poesia si fondono per un flusso di coscienza fatto di immagini lucide, nitide, che illuminano quei tratti d’umanità di cui siamo fatti e che il sistema cerca di nasconderci. ‘’7 minuti’’ che diventano una colonna sonora di una vita intera, senza ripetizioni, senza ripensamenti.

NESSUNA – ALTEA

Uno dei progetti più freschi del panorama attuale ritorna con un manifesto intimo, profondo, speciale, dove raccontarsi e raccontare il ramificarsi della propria storia. Musica d’oltreoceano e poesie ‘’a cielo aperto’’ sono gli elementi di una realtà vista con occhi sensibili e maturi, senza veli e con una poetica umana.

VOCE – MADA

Quando si esprime con la propria ‘’voce’’ ciò che si cela nella nostra storia e nel nostro essere, non solo c’è una riscoperta, ma anche un unico flusso sonoro: la propria verità. Per quanto il mondo sovrasta la voce, c’è qualcosa di più nel volume della nostra vita. Imparare ad equilibrarlo rende tutto più semplice.

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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre

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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.

Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.

“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.

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Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha

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Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.


BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.

BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

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