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Soulcè & Teddy Nuvolari: escono il nuovo album e il video di ‘Tergicristalli’

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Esce oggi ‘Soundtrack’ (Greenline Label), il nuovo album del duo siciliano Soulcè & Teddy Nuvolari, un disco che affronta la crescita, descrive varie sfumature di romanticismo, racconta situazioni quotidiane e parla di attualità con ironia, sarcasmo e poesia, puntando molto sulle parole, in uno slancio continuo verso un linguaggio che coniughi musicalità e ricercatezza. Un disco in cui l’approccio vocale in bilico tra rapper, attore, poeta e cantautore di Soulcè (1985) trova una nuova dimensione sulle produzioni electro-soul di Teddy Nuvolari (1983).

Dopo quello della title track, che ha anticipato l’uscita del disco, oggi esce anche il video di ‘Tergicristalli’, brano che i due artisti definiscono “una strana canzone d’amore”. Soulcè spiega come è nata l’idea del brano e, di riflesso, del video: «L’idea di raccontare una storia d’amore focalizzandomi sul momento fisico e carnale della stessa, mi girava in testa da un po’. Ci avevo già provato in passato ma senza mai essere soddisfatto appieno del risultato finale. La ritmica spietata e spedita di questo beat, già dal primo ascolto, mi ha suggerito delle metriche spezzate, un incedere sincopato, un flusso pieno di respiri e stop e prese di fiato. La location della storia si è manifestata da sola: mi serviva uno spazio piccolo, avevo bisogno di immaginarmi questi due corpi stretti l’uno all’altro senza possibilità di fuga, e l’abitacolo di una macchina, ferma in un parcheggio deserto, che ripara i due amanti da un forte acquazzone invernale mi è sembrato il più azzeccato. Nel video, abbiamo scelto di raccontare la storia lavorando per astrazione: ci siamo allontanati dalla scena reale che raccontano le strofe, e siamo atterrati in un luogo ameno, all’interno del quale le azioni di una danzatrice sussurrano all’orecchio dello spettatore delle atmosfere, dei colori, delle suggestioni, senza mai diventare realistici o didascalici. Abbiamo scelto di affidarci, ancora una volta, a ciò che meglio di tutto il resto si sposa con il nostro modo di fare musica: il sogno».

Nel video, come dice il regista Francesco Maria Attardi, si cerca di “raccontare tramite immagini un sentimento, una voglia, un desiderio senza scadere nella retorica”, così in uno spazio circoscritto e oscuro, Soulcè interagisce con una danzatrice contemporanea del collettivo SicilyMade, Simona Miraglia, già al lavoro per tre opere liriche di Emma Dante.

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”Lettera di un soldato” è il nuovo brano Toma, in uscita il 17 ottobre

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Lettera di un soldato, in uscita il 17 ottobre e presentata ad X Factor Italia 2025, affronta il tema tristemente attuale della guerra vista con gli occhi di un soldato (non solo colui che imbraccia le armi ma chiunque sia vittima del conflitto). Il brano cerca di far capire quanto sia tremendo perdere tutto per il volere di pochi e quanto facile sia distruggere tutto ciò che abbiamo intorno. Infine, cerca di far riflettere su quanto sia inutile cercare di schierarsi o trovare un colpevole, quando alla fine, ci rimettiamo sempre tutti quanti. Questo brano esprime tutta la vulnerabilità emotiva al quale è soggetta l’animo umano ed insita in ognuno di noi. In un mondo dove la crudeltà è vista come un segno di potere e di forza, Toma ci ricorda quanto è bello essere fragili ed umani.

Questo brano esprime tutta la vulnerabilità emotiva al quale è soggetta l’animo umano ed insita in ognuno di noi. In un mondo dove la crudeltà è vista come un segno di potere e di forza, Toma ci ricorda quanto è bello essere fragili ed umani.

Giuseppe Toma, in arte Toma, anno 2003, è nato a Tricase in provincia di Lecce e cresciuto a Matino. Ha iniziato il suo percorso di scrittura di brani inediti all’età di 14 anni, accompagnandoli con la chitarra classica ed acustica, che ha imparato a suonare da autodidatta, e con il piano forte e canto che ha studiato alla scuola di canto “Dove c’è musica” di Tony Frassanito.

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A decretare quale sia la migliore versione di noi stessi ”Non sei te”, il nuovo singolo di Tamì in collaborazione con Uale

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A decretare quale sia la migliore versione di noi stessi Non sei te, il nuovo singolo di Tamì in collaborazione con Uale, in uscita il 31 ottobre per Luppolo Dischi e Honiro Label.

A volte gli occhi degli altri su di noi, sui nostri gesti, le nostre vite, sanno essere pesanti, difficili da sopportare, soprattutto se sono quelli delle persone a cui teniamo, che possono mettere in discussione anche il minimo pensiero, la minima decisione. Tuttavia, esiste un confine sottile tra l’affetto e l’accondiscendenza; e chi ci sta veramente accanto non vuole che perdiamo la bussola, bensì sprona a seguirne la direzione, in un modo o nell’altro, dando il proprio punto di vista per il suo bene. Tra sonorità itpop delicate e voci complementari che risultano una sorta di carezza per chi ascolta, Tamì ci lascia un messaggio chiaro e lineare: non abbandonarsi in nome di nulla, ma comprendersi per comprendere ed amare realmente.

’Non sei te’’ l’ho scritto insieme a UALE e registrato tra Roma, Londra, Amsterdam e New York. Il pezzo è prodotto da Soph, come il resto dei miei brani. Canto a cuor leggero e con spensieratezza, mentre racconto amori vissuti, consapevole che nulla è troppo serio o troppo pesante. Cerco di dare una risposta sorridente a tutte le persone che nella vita ci dicono cosa ‘‘dovremmo fare’’. Non dobbiamo vivere con disagio la nostra espressione, il nostro essere noi stessi; e chi ti ama lo riconosce.’’. – ci racconta l’artista.

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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #19 – #20

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Recuperiamo la scorsa settimana di FUTURO in aggiunta alle uscite di quella attuale per immergerci in un unico flusso musicale e introspettivo dentro il quale poter ritrovarsi e non perdersi.

15 MINUTI – 5070

Trasversale, poliedrico, senza confini sonori: 5070 riesce ad entrare nei nostri ‘’15 minuti’’ esistenziali, dandogli un occhio poetico, di sincera comprensione. In una realtà instransigente, bisogna imparare a donarsi riguardo, prima di compiere un passo che può far andare avanti, come indietro.

PITA GYROS – EMILI KASA

Ricordi vividi che non hanno bisogno di essere mistificati, ma di essere raccontati per quello che sono, nel bene o nel male, dall’inizio alla fine (due momenti che hanno lo stesso sapore). Una voce graffiante e indelebile che permea il cuore di ascolta, non destabilizzando, ma confortando, provando a salvarlo.

NON FA MALE – FUCK POP

Senza indugi, senza mezzi termini e con un linguaggio inconfondibile, come loro sanno fare: il collettivo più alternativo d’Italia torna non per ribaltare gli schemi, ma per definirne di nuovi. Anche ciò che crolla addosso, alla fine, non crolla del tutto; e ciò che non crolla del tutto, ‘’non fa male’’. Si può sempre ricominciare.

ROMANTICA – EVA BLOO

Delicatezza minimalista che si avvicina ad atmosfere poetiche e consapevoli, alla ricerca di una serenità tanto agognata e che appare sempre più impercettibile, poco tangibile. Ma è proprio dentro il frastuono della ‘’pausa’’ dal mondo esterno che si ritrova il punto di partenza, un nuovo mondo interno.

UMANA – BRUCHERO’ NEI PASCOLI

Tra distopia e utopia, tra bisogno di fuggire e bisogno di rimanere: una sperimentazione sonora e concettuale che riporta il senso dell’umano alla sua essenza più urgente, più vera. I contrasti pendono un colore differente, un sapore più rivoluzionario e illuminante.

WENDY – HENNA

Un canto di libertà, sincera espansione ed espressione di se stessi, dove recuperarsi, dove stabilire la propria casa. Con lo scorrere inesorabile delle esperienze e della memoria, l’unico modo per sentirsi vivi, veri, è quello di legarsi profondamente con gli attimi che riempiono la nostra vita in toto.

ABRACADRABA – LUPOFIUMELEGGENDA

Una formula magica che infrange nella frenesia della quotidianità e la sua apparenza, le sue contraddizioni, ma anche i suoi stimoli, in un modo o nell’altro. Sì, il mondo, per quanto sia distruttivo a volte, ci offre la possibilità di poter scegliere chi e cosa può salvarci.

NON SEI TE – TAMI’, UALE

A volte gli occhi degli altri su di noi, sui nostri gesti, le nostre vite, sanno essere pesanti, difficili da sopportare. Tuttavia, esiste un confine sottile tra l’affetto e l’accondiscendenza; e chi ci sta veramente accanto non vuole che perdiamo la bussola, bensì sprona a seguirne la direzione.

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