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Neverland, le porte di Mecna e Sick Luke sono aperte

La lunga attesa è terminata. Uno degli artisti più conscious e uno dei producer più freschi della scena urban italiana hanno pubblicato il loro nuovo album. “Neverland”, by Mecna e Sick Luke è fuori ovunque.
Il rapper MECNA e il producer SICK LUKE dopo aver collaborato nei brani “PAZZO DI TE” e “AKUREYRI“, hanno deciso di proseguire la loro collaborazione tanto da arrivare a registrare un intero disco dal titolo “NEVERLAND”.
L’album collaborativo sarà disponibile da venerdì 11 ottobre in tutti gli store digitali e nei negozi tradizionali in Cd e vinile per Virgin Records (Universal Music Italia). Nel disco featuring con Tedua, Luché, Generic Animal, CoCo , Psicologi, Ainé , Marina e Voodoo Kid.
“Neverland” nasce dall’inaspettata collaborazione tra Mecna e Sick Luke, l’incontro tra due diversi mondi, generazioni e approcci alla musica urban che genera una nuova e imprevedibile dimensione artistica.
L’artwork del disco riprende l’opera del fotografo americano Corey Olsen, scatto che diventa una metafora visiva per il concept di “Neverland”. Nell’immaginario di Mecna infatti la lente a contatto ritratta nella fotografia permette all’occhio di vedere una realtà migliore, che non esiste, proprio come questo album non sarebbe esistito senza l’unione tra l’universo di Corrado e quello di Sick Luke.
L’immaginario alla base del disco inizia a prendere forma dalla creazione della title track, il brano più rappresentativo del concept dell’album: l’allusione ad un luogo non reale, non esistente, da esplorare e al tempo stesso in cui rifugiarsi. Un territorio da scoprire in cui gli artisti possano sentirsi liberi di uscire dai propri schemi e dalle proprie consuetudini e fondere insieme linguaggi e universi musicali di riferimento.
Il processo creativo di “Neverland” ha visto la partecipazione di Valerio Bulla, musicista della scena indie e alternativa italiana e Alessandro Cianci, chitarrista e storico collaboratore di Corrado. Il disco infatti è stato scritto con il contributo di tutti in un percorso guidato dalla sinergia tra lo stile estremamente riconoscibile delle liriche di Mecna, la musica pura e suonata di Bulla e Cianci e le produzioni di Sick Luke, uno tra i più interessanti e richiesti producer della scena attuale che in questo lavoro sperimenta una veste inedita.
La scelta delle collaborazioni risponde alla volontà di enfatizzare alcune delle sfaccettature più introspettive e malinconiche della linea artistica di Corrado: è stato infatti Mecna ha chiamare Tedua, Luché e Generic Animal per il brano “Non Dormo Mai”, artisti che condividono con Corrado la necessità di rivelare con la musica un lato personale e intimo.
Mecna e Luke decidono inoltre di coinvolgere nella title track alcune tra le nuove realtà del panorama musicale come Psicologi, Marina, Ainè e Voodoo Kid, dimostrando un’attenzione e una ricerca particolare alla scena attuale.
Infine, nell’album non poteva mancare l’amico CoCo, per un sodalizio artistico già consolidato che riesce sempre a dare nuova linfa ai brani rendendoli contemporanei e personali.
Al centro del disco si ritrovano alcune delle tematiche già affrontate negli scorsi lavori di Mecna in particolare l’amore, da sempre raccontato dalle liriche dell’artista foggiano con grande semplicità e immediatezza. Allo stesso tempo “Neverland” parla per la prima volta di successo e popolarità, trattati a partire dalle implicazioni sociali e personali ad essi connesse. La fama infatti rappresenta per gli artisti un traguardo importante per determinare il proprio ruolo nella società ma porta con sé il peso e le responsabilità dell’essere costantemente sotto i riflettori.
“Il disco è qualcosa di nuovo che abbiamo creato. Se avessi fatto il lavoro da solo o con produttori più affini a me e Luke avesse fatto un album con i suoi soliti collaboratori sarebbero usciti due risultati classici; dall’unione dei due mondi invece è nato qualcosa che non esisteva prima. In questo momento in cui ci sono miliardi di macrogeneri che si influenzano tra loro, noi abbiamo creato il nostro.” – Mecna
“Lavorare con Corrado e affrontare un genere diverso dal mio mi ha influenzato. Coltivo una passione verso questo stile da tempo. Per me è stata una sfida sperimentare in questo disco, che contiene tantissimi riferimenti. Durante il lavoro Mecna mi dava input per fare le cose diversamente da come sono abituato e mi ci sono buttato. Produrre il disco insieme a dei musicisti inoltre è completamente diverso, ti dà infinite possibilità di creare nuovi suoni. Credo di avere un buon orecchio ma avere al mio fianco due musicisti con l’orecchio assoluto mi ha aiutato molto” –
Sick Luke
NEVERLAND INSTORE TOUR
Mecna e Sick Luke incontreranno i loro fan durante tre appuntamenti dove i due artisti racconteranno il processo creativo che ha portato alla realizzazione di “Neverland”:
Lunedì 14 ottobre, ore 18.00 – BOLOGNA, Mondadori – Via Massimo d’Azeglio 34
Martedì 15 ottobre, ore 18.00 – ROMA, Discoteca Laziale – Via Mamiani 62
Giovedì 16 ottobre, ore 18.00 – TORINO, Mondadori – Via Monte di Pietà 2
NEVERLAND TOUR
A seguire le tre esclusive date invernali del “Neverland Tour”. I biglietti sono acquistabili su www.ticketone.it:
07.11 – FABRIQUE – Milano – Via Fantoli, 41
09.11 – CASA DELLA MUSICA – Napoli – Via Barbagallo, 115
10.11 – INDUSTRIE MUSICALI – Maglie (LE) – Area Industriale
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La cruda legge della ‘’trappola’’ secondo la Gotti Mafia, il primo producer album di Youngotti, in uscita il 9 maggio

La cruda legge della ‘’trappola’’ secondo la Gotti Mafia, il primo producer album di Youngotti, in uscita il 9 maggio per Honiro Label.
Trap culture, sonorità distintive e la ‘’fame’’ di un mondo musicale che ha qualcosa da raccontare, tra lati di vita estrema e necessità di non perdere la propria attitudine. Questi sono i comandamenti cardini del disco di Youngotti, produttore eclettico e ben navigato in atmosfere dark, cupe, dove non esiste una legge morale, un giusto e sbagliato che governano la realtà, ma la realness della vita di tutti i giorni, nel bene o nel male.
E a dar voce alla narrazione corale troviamo nomi che riescono a ben rappresentare non solo il suo leitmotiv, ma che hanno lasciato e stanno lasciando anche un segno indelebile nell’avvenire dell’urban sempre più rinnovato e complesso.
Tracklist:
1 – Gucci Mane ft. Zep Dembo
2 – Wuh Wuh ft. Raspyy, Flaco G, KFresco
3 – Moltiplicarli ft. Side Baby, Vaz Tè
4 – Attico ft. Disme
5 – Skeleton ft. Rayan, Intifaya
6 – Gorilla ft. Baby Kirua
7 – Total 90 ft. Zep Dembo, Ne*ro
8 – Mafia ft. Raspyy
9 – Oxy ft. Scaccia
10 – Schiacciaratti ft. ODT
11 – Coast To Coast ft. Enzo Benz
12 – Zombie ft. Gizy, BabyRich
13 – Panette ft. Chicoria
Come ci racconta l’artista: ‘’In ”Gotti Mafia” ho cercato di unire identità differenti, figure istituzionali e nuove leve del mondo trap, portando il mio punto di vista sulla scena e creando un vero e proprio incontro generazionale nella musica. Non è stato semplice mettere d’accordo più artisti con stili diversi, ma il risultato finale mi rende orgoglioso e consapevole che il futuro del genere è in mano a persone talentuose che possono portarsi sulle spalle un’urgenza espressiva e un linguaggio in continuo cambiamento’’.
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Cajo, il ritorno. “Redivivo” all’Hiroshima Mon Amour (22 maggio)

Cajo, controverso rapper di Torino della classe ’75, torna dopo quasi 15 anni di assenza presentando il suo nuovo disco, “Redivivo”, sul palco dell’Hiroshima Mon Amour il 22 maggio 2025.
La storia di Cajo è segnata anche dal legame profondo con DJ Fabo, amico fraterno e compagno di visioni musicali con cui condivideva una promessa: non rimandare mai i propri sogni.
In questa intervista, Cajo, ci racconta del suo passato, del suo ritorno e ci spiega qualcosa in più sul disco e sull’evento previsto per il 22 maggio a Torino. I biglietti per l’evento si possono acquistare qui: https://www.mailticket.it/evento/46655/cajo
Cajo. Ti andrebbe di dire brevemente ai nostri lettori chi sei?
Sono Fantozzi e Charlie Brown. Un debole che ha scoperto di avere una gran forza. Un ex timido al quale sono cadute tutte le maschere. Uno sciocco autolesionista che per una volta ha deciso di volersi bene. Quello che sembrava tempo perso, talento sprecato, sconfitta, frustrazione… sono diventati il motore più potente di Redivivo. Se è vero che l’imbarazzo e la fretta sono due tra i nemici maggiori di chi tenti di proporre una qualunque forma di arte… ho dovuto e voluto fare pace con quei due mostri prima di lasciarmi in pace e scoprire io per primo che cosa davvero avevo da dire.
Come mai ad un certo punto hai smesso di fare rap. O meglio: di pubblicarlo?
La mia vita extra musicale mi ha man mano risucchiato, l’amore per gli altri ha anticipato quello per me stesso e mi sono dimenticato di me. Mi sono nascosto così bene che non mi trovavo più. Ma una certa ispirazione non ha mai smesso di venire a trovare lei me e così scrivevo anche sul ponteggio di un cantiere. Di notte con gli occhi su un sequencer e di giorno con le occhiaie. Ho lasciato che la quotidianità mi imponesse la razionalità e quella si è mangiata la magia. Ma poi la magia ha trovato il modo di farsi rivomitare.
Fino ad oggi che sei tornato con Redivivo. Che fra l’altro credo sia il tuo primo disco ufficiale. A cosa è dovuto il tuo ritorno?
Alle mie viscere, è dovuto alle mie viscere. Lo devo a loro e oggi le ringrazio. Ho sempre sentito questa spinta dentro che ripeteva “non ci credere, non ti spegnere”. “Io no” tipo Vasco. Non voglio diventare “un uomo da bruciare” come canta Zero. Non voglio farmi mettere “in fila per tre” come dice Bennato. Avevo promesso a me stesso prima, molto tempo fa, e a Fabiano poi che avrei canalizzato tutta quella enorme energia. Ma ho dovuto ritrovarmi ad un passo dalla fine in un reparto oncologia per accorgermi che non era più tempo di rimandare. “ho pianto fino a morire e sono morto, è morto tutto… tranne il corpo”.
Il 22 maggio presenterai il disco all’Hiroshima Mon Amour. Come si svolgerà la serata? Quali saranno gli artisti presenti e gli ospiti?
Artisti e ospiti sono già presentati nella line up del Live ma non vogliamo svelare tutte le sorprese. Sarà il racconto di una storia carico di autoironia. Di chi prende sul serio quello che fa e meno sul serio sé stesso. Sento l’entusiasmo e la responsabilità di “incarnare” in qualche modo Redivivo. Non è un abito che si indossi: è proprio carne, pelle, sangue, vita. Sono io a farlo esistere a e farlo succedere. E questo mi sorprende. Più avanzo e meno so, meno so e più mi piace. Oggi, mi piace.
Tu come ti senti a riguardo? Che emozioni provi ad andare all’Hiroshima di nuovo?
Mi ripeto, sono entusiasta. Non vedo l’ora. È la chiusura di un grande cerchio. Storicamente ho sempre vissuto emotivamente bene ciò che precede i live e poi i live stessi. I veri problemi li avevo dopo, quando calava l’adrenalina. Questa volta so che mi godrò l’intera esperienza.
Sei stato assente un bel po’. Perdonami il termine. Quali sono i cambiamenti in positivo e in negativo nella scena Hip Hop Italiana rispetto a quando hai iniziato?
Quella che oggi chiamiamo scena ha perso i connotati della comunità. È più l’assieme di tante iniziative individuali. Oggi è più facile fare musica e non ci sono più i taboo di una volta. È bello che ognuno si senta libero di proporre le proprie intuizioni nella maniera più personale e originale possibile. Quello che per me non è cambiato e non cambierà mai è il rispetto: per sé stessi, per gli altri, per il proprio genere musicale e per la musica in generale. “Rispetto” è una delle parole chiave dell’HipHop,
Ultima domanda, questa volta sul disco. Quali sono le tematiche che troviamo al suo interno?
Si tratta davvero un album vario, variopinto e variegato. Nelle scelte musicali quanto nei testi. Si parla di rinascita, di cadere e rialzarsi, di perdere la rotta e ritrovarla. Ma anche di adolescenza, d’amore, di come usiamo il cervello o di come torturiamo l’italiano. Ed è un tripudio di scatole cinesi, dietro ad ogni leggerezza c’è qualcosa di più profondo. Profondo come… la leggerezza.

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A volte bisogna correre controvento per ‘’stare al passo’’, il nuovo singolo di sedici, in uscita il 2 maggio

A volte bisogna correre controvento per ‘’stare al passo’’, il nuovo singolo di sedici, in uscita il 2 maggio per Honiro Label e Luppolo Dischi.
Il mondo ci vuole pronti, attenti ai meccanismi di un sistema contorto e non facile da comprendere, seguendo un modello di perfezione non umano. Ma, ad un certo punto, ciò che rimane una certezza di fatto è che il nostro lato interiore, il nostro lato più umano, appunto, che ci rende noi stessi, ha bisogno di emergere, di esprimere la propria urgenza. Infatti, la nostra natura può cambiare, ma non può essere annullata la necessità di seguire l’indole, i propri tempi, seguendo, in un certo senso, il tempo di ogni passo. “In “stare al passo” racconto della resilienza, della continua ricerca di sé e di come, nonostante le difficoltà e le sfide della vita, si possano trovare energia e forza dentro se stessi. Dunque, non arrendersi mai e ‘’seguire le vibes’’, ovvero, essere positivi e fiduciosi nonostante gli alti e bassi della vita, che rimangono per noi ricordi indelebili. Infatti, ‘’scatto polaroid’’ diventa il mio mantra nella voglia di vivere la vita per quello che offre con determinazione e consapevolezza. – ci racconta l’artista.
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