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ANTO PAGA e I DESIDERI ci raccontano la loro nuova collaborazione “La parte più bella di me RMX”

Dal 13 ottobre è disponibile su tutti i digital stores “La parte più bella di me RMX” la nuova versione dell’omonimo singolo di ANTO PAGA impreziosita ancor di più dalla presenza del duo campano I DESIDERI.
All’interno del brano emerge vivida la necessità degli artisti di tradurre in musica un sentimento autentico come l’amore, affidando ad un sound esplosivo il loro mondo emotivo e stilistico in continua evoluzione.
Chi meglio di ANTO PAGA e I DESIDERI poteva raccontarci questo singolo? Noi di Honiro Journal li abbiamo intervistati!

“LA PARTE PIU’ BELLA DI ME RMX” è senza dubbio un singolo caratterizzato da un mood energico, travolgente e soprattutto passionale. Quanto è importante, per voi, vivere la musica, le relazioni, la vita in generale con passione? Come la musica può aiutarci a ritrovare la capacità di appassionarci?
Credo che la passione sia sempre fondamentale, nel mio caso è proprio ciò che mi porta a scrivere e tradurre in musica esperienze che ho vissuto. Come si può facilmente intuire ascoltando il brano, il singolo nasce da una situazione emotiva molto forte. Questa, combinata alla mia passione per la musica, ha dato vita alla melodia, le tematiche e il testo del brano. – Anto Paga
Abbiamo deciso di realizzare questo RMX del brano con il desiderio di unire la nostra attitudine urban al mood di Anto, scrivendo nuove barre e cantando il ritornello originale in Napoletano. Il pubblico sta dimostrando di aver apprezzato molto questa intuizione, su Tik Tok ad esempio, in pochi giorni sono stati realizzati più di 5mila video sulla strofa. Per quanto riguarda la passione, a livello di testo siamo stati molto intimi sia nelle strofe sia nella scelta delle parole e del linguaggio. – Salvatore (I Desideri)
“Guardami negli occhi”, nel brano emerge anche l’importanza che viene da voi attribuita ai piccoli gesti. Spesso, all’interno di una relazione, questi vengono ritenuti scontati, quanto invece credete siano importanti nella quotidianità i piccoli gesti, come uno sguardo?
Oggi viviamo in un’epoca dove molti aspetti sono strettamente legati al materiale quindi queste piccole attenzioni si sono un po’ perse, nonostante secondo me siano proprio il lato più bello di una relazione e ciò che spesso ha anche più valore nella vita in generale. Tramite la musica vogliamo mandare un messaggio alla nostra generazione, vogliamo comunicargli come possano conquistare una ragazza non solo con un regalo ma anche con delle piccole attenzioni come un fiore o una semplice una gentilezza. – Giuliano (I Desideri)
Quella citata nella domanda è una frase del singolo che trasmette molto, è toccante. Ora si è un po’ persa l’abitudine di guardarsi negli occhi, anche se si è vicini spesso si comunica lo stesso tramite i social. – Salvatore (I Desideri)
Quella frase prende ispirazione del fatto che spesso la ragazza a cui ho dedicato il singolo, a causa della sua timidezza, non mi guardasse negli occhi e io le ricordavo quanto invece fosse bello vincere questa timidezza e scambiarsi uno sguardo. – Anto Paga
“Tu sei il fuoco e io sono l’inverno, e insieme siamo la fine del mondo”. Le differenze non sono per forza sinonimo di incompatibilità. È proprio grazie a queste diversità che messe a confronto le persone si arricchiscono? Quali sono dei punti di forza che possono scaturire da queste diversità?
Penso che le diversità possano rappresentare un plus in grado di portare la relazione ad uno step successivo, l’aspetto importante è trovare un equilibrio. Quando tra due persone si trova un equilibrio, grazie ad aspetti differenti ci si può completare a vicenda. – Anto Paga
Io infatti sono sempre stato affine al concetto che gli opposti si attraggano – Giuliano (I Desideri)
Giuliano con la sua semplicità arriva sempre dritto al cuore! Sono d’accordo con lui – Salvatore (I Desideri)
Probabilmente oggigiorno anche la semplicità è una caratteristica che si è un po’ persa ma che sarebbe importante ritrovare!
È bello sentirci parlare così. Siamo giovani, apparteniamo a questa generazione, siamo ogni giorno immersi in questa società ed è difficile attualmente trovare persone che puntino alla semplicità, che siano slegate da ciò che è solamente materiale. Tramite la nostra musica, avendo soprattutto un pubblico giovane, cerchiamo sempre di trasmettere un messaggio positivo e dei valori. – Salvatore (I Desideri)
“Amami per sempre, un po’ come nelle favole”
Per sempre è un tempo importante, che ovviamente ci auguriamo tutti Da cosa si capisce che un sentimento o una passione potrebbe veramente durare per sempre?
Forse anni fa avrei detto che esistesse qualcosa che durasse per sempre, che fosse capace di resistere al tempo. Attualmente, secondo me è eterno l’amore per i propri genitori, per un proprio fratello, per la famiglia, ma nelle coppie o nelle amicizie credo sia difficile ormai imbattersi in una relazione che possa veramente durare per sempre. – Salvatore (I Desideri)
Purtroppo è così, in questa frase affermo “come nelle favole” proprio perché nella realtà raramente una coppia si ama per sempre. Ciò che sono convinto possa essere per sempre però è il ricordo della persona che si ha amato. – Anto Paga

Quello che colpisce di questo singolo, ancor prima di ascoltarlo è proprio il titolo “La Parte Più Bella di Me”. Ci sono sicuramente delle persone in grado di tirar fuori la parte più bella di noi, ma indipendentemente dalla presenza di queste persone, come potremmo imparare ogni giorno a tirar fuori la parte più bella di noi? Come in questo può aiutarci la musica?
Penso che sia proprio l’amore a farci manifestare la parte migliore di noi stessi, perché molto spesso proprio grazie ad un’altra persona si viene a conoscenza di una parte della nostra personalità di cui nemmeno noi stessi sapevamo l’esistenza. – Giuliano (I Desideri)
Sono d’accordo, nel momento in cui ci innamoriamo o proviamo una forte attrazione nei confronti di qualcuno diventiamo la versione migliore di noi stessi, sarebbe molto bello se riuscissimo a mantenere questa personalità nel tempo indipendentemente dalla presenza di questa persona, ma non è sempre facile. – Anto Paga
Qual è stata la scintilla che vi ha portato all’idea di realizzare questa collaborazione?
Ci siamo conosciuti due anni fa quando Anto ci contattò per prendere parte al suo singolo “Stringimi”, questa infatti è la nostra seconda collaborazione. All’epoca non conoscevo Anto, ma ricordo di essere subito rimasto molto colpito dai suoi brani, in particolare da “La Parte Più Bella di Me”. Dopo un po’ ci siamo risentiti e abbiamo pensato di realizzare una versione 2.0 di questa traccia e così è stato! Sono proprio felice di questa collaborazione e innamorato di questo pezzo. – Salvatore (I Desideri)
Sono da sempre amante della musica Napoletana e loro sono davvero molto forti. Quando diamo vita a collaborazioni come questa si crea una vera e propria alchimia stilistica che mi piace moltissimo. – Anto Paga
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Lord J racconta Su Sennori – intervista

Qualche giorno fa è uscito il disco di un rapper Sardo davvero interessante: Lord J. Per l’occasione, che è stata esattamente nel “giorno della sardegna”, abbiamo pensato di fare qualche domanda su “Su Sennori”.
Su Sennori, con un tappeto sonoro tipicamente rap, miscela il boom bap classico a drill, trap e contaminazioni folk dando vita a un prodotto cross over moderno e originale.
Tutti i brani sono eseguiti completamente in lingua Sarda (per lo più nella variante Campidanese), una delle caratteristiche principali di Lord J, e tutti i brani, oltre a essere stati mixati da Squarta (Cor Veleno) al Rugbeats Studio, sono stati arricchiti da strumenti Sardi suonati dal vivo.
Partiamo da te: come ti sei avvicinato alla musica e al rap? Come hai iniziato a scrivere?
Mi sono avvicinato al rap da bambino nei primi anni 2000 riscoprendo grazie ai miei cugini più grandi rappers come 2Pac e tanti altri big americani rimanendone rapito.
Ho iniziato a scrivere per caso, per divertimento ma ho capito che era una delle maniere più efficaci che avevo per esprimermi non essendo una persona esageratamente loquace ma con tante cose da dire.
Su Sennori è il tuo primo Ep o hai già pubblicato altro in passato?
Ho pubblicato un po’ di brani negli ultimi 10 anni, ma sempre di rado e con sonorità spesso diverse, quello che un po’ li legava è che spesso c’era qualche riferimento alla Sardegna, ma quando ho capito che mi piaceva particolarmente fare rap in Sardo ho sbloccato totalmente la vena creativa.
Tempo fa hai pubblicato il singolo Su Sennori e Faulas. Come mai proprio questi due brani per anticipare il disco?
Rispettivamente uno è il primo brano dell’ep e uno è il brano di chiusura.
Con Su Sennori mi presento e parlo di cosa ho fatto con la musica negli ultimi due anni, riprendendo le sonorità che mi si addicono di più.
Con Faulas chiudo il disco con i cori Sardi e questo brano che è una dedica d’amore alla Sardegna.
Mi dici qualcosa in più sul titolo del disco? Cosa vuol dire e cosa dice del disco stesso?
“Su Sennori” sarei io, il mio nome d’arte in Sardo.
Ma come dico nel brano omonimo, sono quel signore che vuole parlare dell’isola e che gli antenati hanno creato per fare la guerra/rivoluzione per questa terra.
Considerata la qualità del prodotto, come mai la scelta di pubblicare un ep e non un vero disco?
Ti ringrazio innanzitutto. Preferisco fare piccoli step, vorrei che la gente capisse il più possibile quello che abbiamo realizzato e il perché soffermandosi bene sul motivo e le sonorità di questi brani.
Hai in programma qualche data per la presentazione di Su Sennori?
Sì per ora abbiamo 4 date confermate:
02/05 a Mogoro (OR)
03/05 a Pula
05/05 a Sant’Antioco (dove sarò accompagnato da strumentisti)
30/08 a Porto Ferro (SS)
Quali credi che siano i punti di forza di un disco come questo?
Sicuramente il fatto che si distingue da molti prodotti che escono oggi.
È un lavoro coraggioso, ma molto differente da quello che c’è in giro.
Oltre il fatto che è curato sotto molti punti di vista, a livello di suono, avendo una buona qualità e avendo tanti strumenti suonati dal vivo oltre che dei featuring prestanti, e a livello di immaginario perché si lascia poco spazio alla fantasia mostrando tanto della nostra cultura.

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“Scelti”, il nuovo singolo di SOLOSOPHIA, disponibile dal prossimo venerdì 25 aprile

Ci sono brani che si ascoltano e altri che si sentono sulla pelle, come un brivido improvviso nella notte. “Scelti”, il nuovo singolo di SOLOSOPHIA – disponibile dal prossimo venerdì 25 aprile e distribuito da Ada Music Italy – è uno di questi.
Un graffio di blues, il battito incessante del rock e una voce che scivola tra le fiamme della passione, bruciando ogni esitazione. Un urlo nel silenzio, un viaggio in bilico tra il desiderio e l’orgoglio, tra fari spenti e anime accese.
Nel buio della distanza, mentre “gli altri sono spenti”, SOLOSOPHIA accende una scintilla: le chitarre di Tatiana Monteriù tagliano l’aria come lampi elettrici, la batteria di Rocco Pontillo pulsa come un cuore in fuga, mentre Gaetano Mazzitelli tesse le fondamenta con il basso e una produzione che fa vibrare ogni emozione. Il tocco di Sergio Buraggi completa questo quadro sonoro potente e senza filtri.
“Scelti” è un vero e proprio urlo nel silenzio: “ci siamo ritrovati e poi ripersi, nascosti dall’orgoglio dietro alle canzoni”. Il brano parla di connessioni che sfidano il tempo, di fiamme che non si spengono, di amori e sogni che restano anche quando tutto il resto si dissolve. SOLOSOPHIA canta con una voce che non chiede permesso, che travolge e lascia il segno.
Già protagonista di esperienze internazionali, dall’Isle of Wight Festival al palco con Elisa, SOLOSOPHIA ha costruito un percorso in cui ogni nota è vissuta fino in fondo. Nel 2019 ha conquistato il pubblico di The Voice of Italy, portando sul palco la sua personalità unica e il suo timbro inconfondibile. Nel settembre 2024, la sua voce ha risuonato ancora più forte aprendo i concerti dei Tiromancino a Cagliari e Calangianus, dove ha duettato con Federico Zampaglione, confermando la sua capacità di emozionare e coinvolgere. Dopo il suo primo album “Anima Viola”, nel 2025 torna nuovamente a scolpire la sua identità musicale con un mix di energia cruda e profondità emotiva.

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Dj Exy racconta Cronache De Roma – Intervista

Dj Exy, producer e dj romano attivo da anni nella scena e nei locali capitolini, pubblica il suo primo producer album ufficiale e lo fa unendo la nuova e la vecchia scena ma in un progetto ambizioso che vedrà un disco e un documentario raccontare la Roma Hip Hop.
“Cronache De Roma” è un progetto visionario che punta a celebrare l’identità musicale della capitale.
Fra le voci del disco troviamo DJ Stile e DJ Baro, leggende dei Colle der Fomento, Danno (Colle der Fomento), Suarez (Gente di Borgata), Fetz Darko (Giuda Fellas), Mystic One (TruceKlan), Grezzo Esselover, Metal Carter (TruceBoys), il promettente Numi, Zinghero (TruceKlan), Benetti DC, figura storica della scena romana, Spampy, Sgravo e Wiser (Dead Poets), Lord Madness, Denay (Scimmie del Deserto), Er Drago, William Pascal (Do Your Thang) e i fratelli emergenti Yamba e Black Damo. Insieme a questi artisti sono presenti anche le preziose collaborazioni agli scratch di DJ Ceffo (Brokenspeakers), DJ Kimo (TruceBoys) e DJ Snifta (Roma Underground).
Questo album è un omaggio alla cultura hip hop e rappresenta un viaggio che punta a raccontare il “vero suono di Roma”, restituendo autenticità e potenza alle diverse anime dell’hip-hop locale.
Cronache De Roma. Partiamo dal perché hai deciso di pubblicare un disco come questo?
L’idea era di far sentire a tutta Italia la sonorità del Rap Romano e per fare questo dovevo cercare un sound che racchiudesse almeno un po’ di storia di Roma.
Il rap romano ha una storia bella lunga e credo che un qualcosa del genere mancasse da un bel po’ di anni.
Volevo racchiudere a modo mio un pezzo di storia da far sentire alle generazioni di oggi, per far capire da dove siamo partiti, e cos’è Roma.
Ho cercato di racchiudere come in una fotografia un determinato tipo di artisti e di beat. Per lasciare quel velo anni 90 e trasmettere quello che quegli anni hanno trasmesso a me.
Tutto questo è nata anche grazie all’aiuto del mio amico Fetz Darko, che mi ha aiutato a creare e riprendere legami con molti artisti della scena che non vedevo da molti anni.
A proposito di questo … del riprendere i legami. Se non sbaglio sei sparito per un periodo. Cosa ti ha spinto a tornare?
Mi sono sempre chiesto, fin da piccolo, quale sarebbe stato il mio futuro. Ho sempre fatto tanti lavori, fin da quando avevo 13 anni. Ho percorso molte strade, sia giuste che sbagliate. E come tanti, ho fatto errori e cose belle che non mi dimenticherò mai. Ma quando penso a cosa vorrei fare, a cosa mi rende felice, penso che l’unica cosa che mi faccia svegliare la mattina con il sorriso, e la voglia di fare musica. Sono tornato per questo.
Tornando al disco, quali sono le sonorità che possiamo trovare?
Il disco è classico, ma con occhio di riguardo alle sonorità più attuali. Sono cresciuto con la musica Rock e per me ha molta influenza sul fattore produttivo.
Ma nello stesso tempo la musica di Dj Premier, Lord of Underground, Vinnie Paz e molti alti hanno davvero influito.
Infatti, si possono notare questo tipo di influenze. Ho cercato di mescolare un pò tutto il mio bagaglio artistico cercando di dare molta grinta sulle batterie e renderle molto aggressive, proprio come negli anni ’90.
Al disco come hai lavorato?
Ho inviato ai vari artisti i beat e poi abbiamo registrato le voci al Fat Studio di Matteo, un grandissimo amico che mi ha aiutato molto nel lavoro di questo disco. Una volta finita la registrazione della voce, abbiamo fatto un arrangiamento del beat e delle varie modifiche per far mescolare meglio il tutto.
Nell’intro e nel pezzo Cronache de Roma, ho collaborato nell’arrangiamento insieme a Fabio Garzia, in arte Mustrow, che ha fatto un lavoro eccezionale sulle chitarre e sulla parte di basso.
Poi una volta finito, si passava alla parte finale dove lo studio missava e masterizzava il tutto ad hoc.
Questa è stata la parte artistica del disco, ma oltre a questo il lavoro più grosso, è stato anche rendere a proprio agio ogni rapper e cercare di avere il massimo da ogni singolo pezzo.
Una grande mano mi è stata data dalla SelfMade che ha creduto fin dall’inizio al progetto e che mi ha aiutato sia nelle realizzazioni delle registrazioni, sia nella parte organizzativa dei brani.
Ci sono dei pezzi a cui sei particolarmente legato in Cronache De Roma?
Pezzi a cui sono più legato, a dire la verità, non ci sono. Li reputo tutti e 12 dei capolavori.
Potrei dirti che sognavo un intro così da non si sa quanti anni e sapere che è stato realizzato da due dj che ammiro e con cui sono cresciuto mi fa venire i brividi.
Dj Stile e Dj Baro hanno realizzato un intro spettacolare, hanno usato molte voci dei miglior rapper di Roma, facendo degli scratch spettacolari. Senza parlare di Dj Snifra, Dj Ceffo e Dj Kimo, tre pilastri del Djing Romano.
La capacità di tutti i rapper a incastrare rime e rendere ogni traccia unica, mi ha fatto innamorare di tutto il disco, senza nessuna traccia a cui sono particolarmente legato. Sono legato semplicemente a tutto il disco.
Quale differenza pensi possa fare un disco come questo nell’Hip Hop Italiano?
Io spero sempre che un disco del genere possa far avvicinare le nuove generazioni ad un tipo di Hip Hop Underground. La mia speranza è di creare una specie di saga, dove il nuovo si mette a confronto con il più vecchio, facendo vedere le varie sfaccettature di diverse generazioni.
Spoiler. Mi hanno detto che uscirà anche un documentario … mi dici qualcosa in più?
Si abbiamo girato un documentario curato da Alessio Coltella un ragazzo che mi ha dato una grande mano e mi ha aiutato in tutto questo progetto intervistando tutti gli artisti del disco, facendoli parlare di se e di come si sono avvicinati all’Hip Hop.
Volevo dare un volto al disco e non solo la musica. Questi artisti hanno tanto da insegnarci. Era doveroso farli scrivere attraverso le rime, ma anche farli parlare.

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