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I TOOLBAR ci hanno raccontato il loro nuovo album: “sono dieci canzoni per la vita di un ventenne”

Dal 25 ottobre è disponibile “TOOLBAR”(fiabamusic/ADA Music Italy) il nuovo album dell’omonima band. Il progetto era stato anticipato da “Igloo” e si presenta come un racconto del conflitto interiore che, molto spesso, diventa protagonista della vita della generazione dei giovani di oggi. Chi meglio dei TOOLBAR poteva raccontarci questo album? Noi di Honiro Journal li abbiamo intervistati!

Il titolo di questo progetto è esattamente il nome del vostro gruppo. come si legge nel comunicato stampa, questa scelta vuole sottolineare l’essenza della vostra personalità artistica. Quanto è importante avere oggigiorno un’identità ben definita? quali sono state o quali sono tuttora le tappe che hanno maggiormente disegnato l’identità che avete ora?
Grazie, Toolbar significa ‘barra degli strumenti’ e ogni essere umano ha la sua. Conoscerla aiuta a non fare errori di valore. Ascoltarla aiuta a zittire i pensieri. Abbiamo messo in gioco il nostro gusto, i nostri strumenti, le nostre idee e ne è uscito un album eclettico, come noi. Siamo ragazzi diversi, ognuno orgoglioso del suo percorso, ma quando si tratta di suonare o fare nuova musica vogliamo il bene della canzone, o dello show. Questo l’abbiamo imparato ai concerti e ascoltando la musica.
Il progetto vuole raccontare il conflitto interiore sperimentato ogni giorno dai giovani d’oggi. Volevo quindi chiedervi se e come sperate che queste tracce possano aiutare sotto questo punto di vista gli ascoltatori
Queste canzoni hanno innanzitutto aiutato noi a superare un periodo oscuro della nostra vita. Un giovane ci si può riconoscere perché è stata dura durante il Covid, perché fare l’amore apre un varco spazio-temporale, perché sentiamo tutti il bisogno trovare pace e perché ci sentiamo spesso di fretta. Perché a volte non vogliamo crescere, perché ci sentiamo in colpa se non soddisfiamo i nostri genitori, perché ci analizziamo troppo e procrastiniamo, perché a volte vorremmo arrenderci.
Le tracce sono molto diverse tra loro, ascoltando il progetto si attraversa un ventaglio di sfumature stilistiche ricco di colori e impronte diverse, eppure si comprende siano tutte racchiuse all’interno di un’unica impronta. Qual è quindi il filo conduttore di questo progetto? il collante che ha accomunato tutti questi brani seppur (ovviamente in modo positivo) tutti molto diversi tra loro?
Riassumeremmo questo intero concetto nel dire che sono semplicemente dieci canzoni per la vita di un ventenne.
Vi andrebbe di raccontarci come è scaturita la produzione? come mai la scelta del sound e delle particolarità in ogni traccia?
Ogni canzone ha una genesi molto particolare. Tranne ‘Piedi Freddi e Silver Haze‘ e ‘Igloo’, che sono nate insieme, alcune derivano da improvvisazioni durante le prove, sessions in studio di registrazione o direttamente produzioni di Edo su cui Andre ha scritto il testo. L’arrangiamento e la produzione del disco sono state quasi interamente nelle mani di Edoardo.
Ci anticipereste (ovviamente liberamente) cosa possiamo/dobbiamo aspettarci dal vostro futuro? se questo progetto farà magari parte di una serie più ampia…se state già lavorando ad altro…?
Scopriamolo insieme!!!
7) Prima di concludere l’intervista solitamente chiedo sempre se c’è qualcosa che non vi ho domandato ma che ci terreste che i nostri lettori sapessero
Qualunque cosa accada, cura la tua toolbar, anche se in quel momento ti sembra apparentemente inutile.
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Ad ogni gradino ripeti solo ”Gimme More”, il nuovo singolo di Metho in uscita il 10 ottobre

Ad ogni gradino ripeti solo Gimme More, il nuovo singolo di Metho in uscita il 10 ottobre per Honiro Label.
Tra ritmiche trip hop e citazionismo in metrica, un chiaro manifesto d’intenti: se Nas dice the world is yours, Metho risponde ‘’presente’’! Per le infinite scale di Escher che la vita di tutti i giorni ci pone davanti, un passo alla volta, scaliamo non tanto un banale discorso di ‘’successo’’, quanto il senso di rivalsa dietro un passato da cui non abbiamo bisogno di fuggire, ma ricostruire attraverso un presente fatto di sacrifici e trasparenza con se stessi. Il rapper di Corviale si dimostra ancora una volta una giovane promessa che, allo stesso tempo, promette a se stesso non solo di dare sempre di più, ma anche di ricevere e ad ogni ostacolo rispondere solo con gimme more.
‘’Gimme More’’ per me non è solo un esercizio di stile, ma anche mostrare la mia voglia di prendermi il mondo; uno sguardo personale al passato con un occhio diverso, di chi vuole qualcosa di più. Tengo molto alle citazioni culturali presenti nel brano, che fanno da perfetto contorno ad un immaginario che sarà ancora più trasparente con l’album. Se dovessi dare un colore allo scenario del pezzo, sarebbe il rosa alla Camron per il contrasto che crea con l’atmosfera cupa e downtempo.’’ – ci racconta l’artista.
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #17

La diciassettesima settimana diventa manifesto del legame non solo con se stessi, ma con ciò che dà motivo di pensare e immaginare la forza e la vivacità del FUTURO. Protagonista della cover digitale la luce dei NAVA.
POKI – NAVA
Tra sperimentazione e suoni elettronici, un inno avanguardistico a non dimenticare la sorgente della propria luce, anche quando il buio penetra nei pensieri più reconditi, il legame con la propria arte, la propria ragione di vita. E, inseguendo quella, il significato delle cose prenda una direzione inedita.
HO FATTO PICCOLI CAMBIAMENTI – VERGOGNA
In un universo distopico, tra chitarre distorte e senso di sconforto che si mescola ad un entusiasmo effimero, è aggrapparsi ai ‘’piccoli cambiamenti’’ che può salvarti per sempre. Per sempre, sì, una parola di difficile pronuncia e digestione, illogica, ma, allo stesso tempo, una meta verso cui dirigersi.
FOGLIE – CHIAMAMIFARO
L’eleganza della semplicità e la poesia delle immagini quotidiane costruiscono un racconto fatto di elementi che compongono il tempo che corre, che diventa difficile seguire sempre con la stessa intensità, con la stessa velocità. Eppure una certezza nella frenesia c’è: trovarsi, nonostante faccia paura.
DIMMI CHE PROVI QUELLO CHE PROVO IO – PRIMA STANZA A DESTRA
Parole e suoni trascendentali che diventano un tutt’uno con il moto emotivo del primo incontro: sguardi in uniche direzioni, occhi magnetici che non vedono la realtà in senso stretto, ma le immagini dei sentimenti. E ‘’dimmi che provi quello che provo io’’, così che il giorno assume un significato diverso.
QUATTROMURA – FEM
Dentro ‘’quattromura’’ si aprono scenari che a volte riescono ad andare oltre, tra pensieri intrusivi e il potere della creatività che riesce ad andare oltre ogni schema precostituito; il tutto nel puro segno della libertà e di quello che riesce a regalarci interiormente.
LA MAGLIA DEI GUNS – ORLANDO
Tra le note delicate quanto energiche e una voce graffiante, la tensione di una storia che non riesce mai a fare il passo in più, ma che è perfetta così com’è. Tra il bisogno di evadere, lasciando alle spalle gli entusiasmi estemporanei, e una leggiadra malinconia, la bellezza del vivere le esperienze nel loro andamento.
OX – PLASTICA
Uno di quei romanzi musicali tascabili che ti aprono le voragini dell’ispirazione, attraverso sonorità fresche e artisti che lasciano il segno, parola per parola. Immagini quotidiane, vivide, che riescono a danzare sulle vibrazioni elettroniche pensando ad un domani come un’estensione del presente.
SCIAMANINN (VIA DI QUA) – MISGA
L’inguaribile ottimismo tra le affascinanti note mediterranee e un tuffo nel passato che sa di espressionismo quanto desiderio di intraprendere un viaggio oltre la nostalgia e la malinconia. In determinati momenti ci abbatte anche la leggerezza, ma a volte basta solo ‘’andare via di qua’’.
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Accettare il proprio destino e riderci sopra: ”Amor Fati”, il primo EP dei Donkeys

“Accettare il proprio destino e riderci sopra”
È questo il cuore di Amor Fati, il primo EP dei Donkeys, giovane band pop punk della provincia di Roma che porta sul palco un sound fresco, diretto e carico di energia college.
Il titolo, preso in prestito dal concetto filosofico dell’“amore del proprio destino”, diventa per i Donkeys un grido di accettazione e ribellione allo stesso tempo: l’amor fati come voglia di abbracciare le sfide, i cuori spezzati, i sogni universitari e i futuri incerti – con le chitarre distorte e i cori che sanno di amicizia e crescita.
Amor Fati è un viaggio in cui il pop punk si intreccia con storie d’amore, ansie sul domani e la necessità di trasformare la fragilità in energia. È college life che si mescola alla provincia, skate e periferie che si incontrano nei ritornelli da urlare sotto palco.
Con questo primo lavoro, i Donkeys raccontano la loro identità: potenti, ma mai cinici; ironici, ma con un cuore pulsante; punk, ma sempre con lo sguardo rivolto al futuro.
Per chi ama il punk che parla d’amore, di crescita e di orizzonti lontani, Amor Fati è più di un EP: è la colonna sonora di chi sceglie di abbracciare la propria strada, con tutte le sue curve.
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