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Vota Briga al Wind Summer Festival!
Anche quest’anno torna l’imperdibile appuntamento con le canzoni dell’estate, con il Wind Summer Festival!
Giovedì 22, venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 giugno la grande musica del momento andrà in scena in Piazza del Popolo a Roma (dalle ore 20.00 – ingresso gratuito), con il consueto evento estivo che vedrà alternarsi importanti artisti italiani e internazionali, che porteranno sul palco il meglio della musica dell’estate 2017 e non solo!
Il Wind Summer Festival, per la prima volta in partnership con Wind, sarà condotto da Alessia Marcuzzi, accompagnata da Nicolò De Devitis e Daniele Battaglia, al loro debutto sul palcoscenico della manifestazione. Wind è uno dei due brand di Wind Tre Spa, l’azienda leader del mercato mobile italiano.
I quattro appuntamenti con la colonna sonora dell’estate saranno seguiti in diretta su Radio 105 e andranno in onda, con la regia di Roberto Cenci, in quattro puntate in prima serata su Canale 5 e, in contemporanea, su Radio 105.
Questi i primi nomi degli artisti italiani e internazionali che si alterneranno nelle 4 serate: Elisa, Fiorella Mannoia, Francesco Gabbani, Francesco Renga, Gianna Nannini, Giorgia, BRIGA, Il Volo, J-Ax & Fedez, Max Pezzali, Nek, 2Cellos, Jasmine Thompson, Jax Jones, Ofenbach, Paola Turci, Syria e Ambra Angiolini, Takagi & Ketra, Lorenzo Fragola e Arisa, Giusy Ferreri, The Kolors, Thegiornalisti, Umberto Tozzi, Benji & Fede e Annalisa, Fabio Rovazzi, Michele Bravi, Nina Zilli, Raphael Gualazzi, Riki, Samuel, Ermal Meta, Alessio Bernabei, Alex Britti, Alexia, Baby K, Bianca Atzei, Chiara, Elodie, Fabrizio Moro, Federica, Gabry Ponte e Favij, Gaia, Gary Dourdan, Ghali, Il Cile, Irama, Jake La Furia, Kadebostany, Lodovica Comello, Mario Venuti, Sergio Sylvestre, Thomas, Tiromancino… e tanti altri!
Anche quest’anno, il Wind Summer Festival, oltre ad ospitare i big della musica italiana, darà spazio a 6 giovani artisti che sfidandosi tra loro avranno la possibilità di esibirsi davanti al grande pubblico. Questi i nomi degli artisti: Amara, i Desideri, LowLow, Mahmood, Tony Maiello e Shade.
Il meccanismo di votazione sarà come quello delle scorse edizioni, ancora una volta sarà “la musica che vota la musica”! I 6 giovani in gara, si sfideranno a coppie nel corso dei primi tre appuntamenti e saranno votati dagli artisti big ospiti del Wind Summer Festival e da una giuria di giornalisti musicali e televisivi del web. Ogni sera verrà decretato un vincitore di tappa e i tre vincitori si sfideranno in occasione del quarto e ultimo appuntamento, durante il quale verrà eletto il vincitore finale.
Al Wind Summer Festival verranno assegnati altri due premi speciali.
Earone, la società che fornisce all’industria musicale le rilevazioni AirPlay radio e TV in tempo reale, assegnerà il premio Wind Summer Festival, al brano numero 1 della classifica dell’airplay radiofonico, ovvero quello che otterrà il maggior punteggio, tra i brani che gli artisti proporranno sul palco di Piazza del Popolo.
Radio 105 assegnerà lo speciale Premio Radio 105, sulla base delle preferenze del pubblico che da oggi sabato 17 giugno, su www.105.net, voterà il proprio preferito tra i brani che gli artisti proporranno sul palco di Piazza del Popolo.
Per votare Briga è necessario andare sul sito di Radio 105 (clicca qui) e cliccare sul suo nuovo singolo ‘Nel Male e Nel Bere’!
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #25
Un tuffo nel passato che sa di FUTURO, tra visione ed eloquenza. Protagonista della cover digitale Lumiero.
IL PRIMO GRANDE DISCO DI LUMIERO – LUMIERO
Un tuffo nel passato che sa di futuro, tra visione ed eloquenza, tra musicalità e parole incise nel cuore di chi ascolta. Uno dei progetti più rivoluzionari completa una raccolta di immagini che richiamano un mondo che non c’è più, ma di cui vorremmo ancora la sua linfa; il tutto condito dalle sfumature più sincere.
ASTRONAVE – OTTOBRE
Una diatriba con se stessi, ma anche con l’altro, tra sentimenti che spengono e sentimenti che riportano, in un modo o nell’altro, al calore che tanto si brama e che non sempre si riesce ad afferrare, tenere con sé. Sonorità dinamiche e d’impatto fanno da sfondo al vortice motivo dove l’unica arma è surfare.
FACCIAMO A META’ – EUGENIO IN VIA DI GIOIA
Ci sono cose che non si possono comprendere per intero. A volte bisogna proprio vederle ‘’a metà’’. Allo stesso modo, ciò che compone la nostra serenità non lo si vive nella sua interezza, ma un pezzo alla volta, nella sua semplice scansione quotidiana. Un inno a guardare con spontaneità ciò che ci circonda.
MI MANIFESTO – PAN DAN
Un mondo a cui si accede non con formalità o giri di parole, ma facendosi trasportare dalle vibrazioni di un’anima creativa, spontanea, che sperimenta ogni sfaccettatura della vita. Suoni eterei e parole come ‘’vox clamantis in deserto’’ presentano l’interezza dei luoghi interiori più reconditi.
7 MINUTI – KUZU, MONTAG, WISM (MENZIONE SPECIALE)
Sperimentazione e poesia si fondono per un flusso di coscienza fatto di immagini lucide, nitide, che illuminano quei tratti d’umanità di cui siamo fatti e che il sistema cerca di nasconderci. ‘’7 minuti’’ che diventano una colonna sonora di una vita intera, senza ripetizioni, senza ripensamenti.
NESSUNA – ALTEA
Uno dei progetti più freschi del panorama attuale ritorna con un manifesto intimo, profondo, speciale, dove raccontarsi e raccontare il ramificarsi della propria storia. Musica d’oltreoceano e poesie ‘’a cielo aperto’’ sono gli elementi di una realtà vista con occhi sensibili e maturi, senza veli e con una poetica umana.
VOCE – MADA
Quando si esprime con la propria ‘’voce’’ ciò che si cela nella nostra storia e nel nostro essere, non solo c’è una riscoperta, ma anche un unico flusso sonoro: la propria verità. Per quanto il mondo sovrasta la voce, c’è qualcosa di più nel volume della nostra vita. Imparare ad equilibrarlo rende tutto più semplice.
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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre
In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.
Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.
“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.
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Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha
Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.
BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.
BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

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