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Boss Doms pubblica il primo remix di “I Want More”.

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Boss Doms, nome d’arte di Edoardo Manozzi, produttore romano classe 1988, ha pubblicato il remix di “I Want More”, suo primo singolo da solista.

Il 3 luglio è uscita la versione originale di “I Want More“, che vede la collaborazione con Kyle Pearce, artista multi-platino. Il singolo dallo stile decisamente dark e underground, mescola techno e pop. L’obiettivo è quello di rendere più fruibile al pubblico la musica techno, grande passione di Boss Doms.

“Più che un nuovo brano, I Want More è un nuovo sound. Un singolo trattato come se fosse un disco, nonché il risultato di un anno di lavoro”, afferma Boss Doms.

Nonostante il minuzioso lavoro Boss Doms, come indicato nel titolo del suo inedito, vuole di più. Questo lo ha portato alla decisione di pubblicare ogni settimana un remix del suo nuovo brano.

Il primo remix di “I Want More” è quello di HOSH, DJ e produttore tedesco. In questa rivisitazione il sound pop viene un po’ messo da parte, per lasciare maggior spazio al lato techno del brano originale. Techno e House sono infatti i generi prediletti da DJ HOSH.

Il remix vede una versione corta e una versione estesa. Questo per permettere al brano di essere distribuito anche attraverso le piattaforme radiofoniche, oltre che alle diverse piattaforme di streaming.

Quando si parla di Boss Doms è impossibile non citare anche Achille Lauro. I fan possono dormire sogni tranquilli, il nuovo percorso intrapreso da Boss Doms non pregiudica questa importante collaborazione. Collaborazione che ha permesso ai due artisti di calcare il prestigiosissimo palco di Sanremo e di rivoluzionare l’immagine e il sound della musica italiana.

“La collaborazione con Achille Lauro è arrivata a un livello molto alto, ho pensato potesse essere il momento giusto per dare voce alla mia musica, a quello che ho da dire”, spiega Boss Doms.

Infine aggiunge È normale che un po’ ci manchiamo, però è pure bello perché stiamo crescendo autonomamente entrambi. In realtà non ci siamo mai separati io e Lauro, a me piace vedere la cosa come un viaggio e quindi quando torneremo a fare musica insieme sarà qualcosa di nuovo ancora .

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Quando la penna è tagliente come i denti di ”Nosferatu”, il nuovo brano di Lamia

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Quando la penna è tagliente come i denti di Nosferatu, il nuovo brano di Lamia, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.

Il suono inconfondibile, tra G-Funk e rap contemporaneo, che contraddistingue la giovane promessa, arricchisce un racconto fatto di tecnica quanto di volontà di dare un senso ‘’controculturale’’ alla direzione dell’industria musicale italiana. Non mancano lo spirito critico e l’ironia, come non manca un’idea alternativa al sistema attuale: cercare di fare la differenza attraverso il proprio racconto e le proprie capacità, oltre la logica e la strategia, che è pur sempre fondamentale, e, soprattutto, oltre al fabbisogno di sopravvivere nell’apparenza e nella percezione degli altri.“Nosferatu”, il vampiro, la massima espressione della mia identità e del mio personaggio. Il fulcro del pezzo è racchiuso nella frase “mi sento nosferatu”, cioè solo, distante dalla realtà in cui l’artista deve sopravvivere, in disaccordo con ciò che accade’’ – ci racconta l’artista.

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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai”

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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.

Un’atmosfera sonora da club crea il perfetto contrasto con la difficoltà di sentirsi adatti all’interno di un contesto sociale, dove l’apparenza diventa come un analgesico per le nostre paure di mostrarci sinceramente per quello che siamo. Forse il vero atto rivoluzionario è proprio questo: riuscire ad andare oltre la percezione e gli occhi degli altri, vivendo la vita e la quotidianità per quello che sono.

‘’La ragazza della storia è in discoteca, indossa determinati vestiti e si atteggia in un determinato modo. Ma, nel momento in cui balla, mostra se stessa, come se fosse ‘’nuda’’. Il mood club pop del sound funge da ‘’luci strobo’’ ai rimpianti dentro cui facciamo finta di niente’’ – racconta l’artista.

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CUSPIDE fuori il 17 gennaio con ”Anima Fantasma”, il singolo che inaugura un viaggio tra fusion, R&B, elettropop e funk

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Esce il 17 gennaio su tutte le piattaforme digitali “Anima Fantasma”, il singolo che inaugura il progetto musicale di CUSPIDE, artista che fonde sonorità R&B, elettropop e funk in un viaggio musicale unico. Realizzato in collaborazione con il produttore Angelo Netti, in arte ITTEN, il brano è il frutto di un lavoro condiviso di composizione, produzione e arrangiamento, che mescola influenze urban, new wave napoletana e ritmi afro-funk.

Il progettoracconta storie di donne che hanno attraversato la vita dell’artista: amiche, relazioni, coinquiline e conoscenze occasionali, figure che hanno lasciato segni profondi, a volte ferite, altre ispirazioni per narrazioni intime. Sono viaggiatrici di un’epoca barocca, protagoniste di storie fatte di dettagli nascosti, di retroscena che appaiono insignificanti, ma che in realtà rivelano molto.

“Anima Fantama” crea un ossimoro emotivo che si traduce nel concetto di “divertirsi malinconicamente”, affrontando temi universali e complessi come la tossicità delle relazioni, il disagio di vivere in un luogo percepito come estraneo e la fuga dalle proprie prigioni mentali, spesso attraverso scelte estreme come l’uso di droghe.

Musicalmente, il singolo si sviluppa attraverso un’ampia gamma di sonorità che mescolano elementi acustici ed elettronici, creando un’atmosfera emotiva e dinamica. L’intimità iniziale, scandita dalle chitarre acustiche, si trasforma gradualmente in un groove trascinante, caratterizzato da influenze funky e dance, arricchito da ritmi afro-funk come djembe e percussioni. La scrittura si muove tra l’urban e la new wave napoletana, dando vita a un linguaggio musicale contemporaneo e ricco di contaminazioni.

Il testo esplora la complessità delle relazioni e delle dinamiche emotive, raccontando la storia di una donna intrappolata in contraddizioni e schemi tossici. Tra la ricerca di evasione e l’incapacità di lasciarsi alle spalle ciò che la ferisce, emergono fragilità, insicurezze e una continua lotta tra l’essere e l’apparire.

Il brano invita a una presa di coscienza, affrontando temi universali come il disagio di sentirsi fuori posto, l’autoinganno e il bisogno di libertà emotiva. In chiusura, un omaggio a Fabrizio De André richiama il potente quesito: “Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?”.

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