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“Cosa Senti” il nuovo singolo di Giulia Rubini racconta come tornare ad amarsi

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Giulia Rubini, dopo aver dimostrato sensibilità e carisma nelle sue due precedenti release “Scusami” e “Fenice”, torna nei digital store con “Cosa Senti” (Puff Records). Questo nuovo singolo rivela un’altra vivida sfumatura della sua personalità e della sua pluralità artistica.

Il brano è uno scatto di rime e armonie che fotografa l’altro volto dell’amore. Racconta la parte sospesa tra passione e sofferenza. Immortalando così il contrasto tra mente e cuore, la netta antitesi che attanaglia l’anima di chi vive costantemente in bilico tra istinto e razionalità.

Le sonorità delicate dall’incisivo richiamo pop-noir, curate da oZZo e Davide Gregorini, fanno da cornice perfetta al un testo sincero e personale di “Cosa Senti” il nuovo singolo di Giulia Rubini. 

Un viaggio a mezz’aria tra dolcezza, paure e disillusione. Il traguardo è il raggiungimento di una serenità perduta «sogno la tranquillità ma non conosco la ricetta». Una spensieratezza accantonata per rincorrere una presenza fugace e transitoria, ma al tempo stesso asfissiante e ossessiva, in una contemporaneità che sembra prediligere «sentimenti usa e getta, così quando fa male butti e non perdi la testa».

Riscontri onesti e sentiti, scanditi dal ticchettio di un cuore in frantumi:
«ho il cuore rotto se poi tu non ci sei». Un sentimento che disorienta e turba, disseminando timori, sfiducia, esitazioni e incertezze «non so più scegliere, vorrei stare con te ma non voglio cedere»

Una condizione di perenne stallo che ci priva della capacità di decidere. Una situazione che annebbia ogni direzione e non ci fa compiere il primo passo verso la rinascita. Giulia invita a capovolgere questa condizione, rovesciando su una tela di note e vita tutti i colori che ci caratterizzano. Tutte quelle peculiarità intrinseche in grado di renderci unici. Perché è solo ripartendo da noi stessi che potremmo tornare ad osservare il mondo dalla giusta prospettiva. Smettendo così di alterare la realtà, per costruirne una autentica, in cui è possibile sentirsi liberi di esprimersi. Una quotidianità nella quale ogni nostro comportamento sia frutto esclusivo delle nostre scelte:
«io che c’ho i miei difetti e penso li abbia pure tu. io me li tengo stretti come un bel film in TV, se no non sarei io ma una copia, un déjà vu. Fuori dall’oblio alzo lo sguardo il cielo è blu»

Versatile, diretta, sensibile e tagliente, Giulia Rubini trasforma le lacrime in musica. L’artista mostra così una parte di sé finora inedita, riconfermando una scrittura icastica e vibrante e una capacità interpretativa originale ed efficace.

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Quando la penna è tagliente come i denti di ”Nosferatu”, il nuovo brano di Lamia

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Quando la penna è tagliente come i denti di Nosferatu, il nuovo brano di Lamia, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.

Il suono inconfondibile, tra G-Funk e rap contemporaneo, che contraddistingue la giovane promessa, arricchisce un racconto fatto di tecnica quanto di volontà di dare un senso ‘’controculturale’’ alla direzione dell’industria musicale italiana. Non mancano lo spirito critico e l’ironia, come non manca un’idea alternativa al sistema attuale: cercare di fare la differenza attraverso il proprio racconto e le proprie capacità, oltre la logica e la strategia, che è pur sempre fondamentale, e, soprattutto, oltre al fabbisogno di sopravvivere nell’apparenza e nella percezione degli altri.“Nosferatu”, il vampiro, la massima espressione della mia identità e del mio personaggio. Il fulcro del pezzo è racchiuso nella frase “mi sento nosferatu”, cioè solo, distante dalla realtà in cui l’artista deve sopravvivere, in disaccordo con ciò che accade’’ – ci racconta l’artista.

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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai”

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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.

Un’atmosfera sonora da club crea il perfetto contrasto con la difficoltà di sentirsi adatti all’interno di un contesto sociale, dove l’apparenza diventa come un analgesico per le nostre paure di mostrarci sinceramente per quello che siamo. Forse il vero atto rivoluzionario è proprio questo: riuscire ad andare oltre la percezione e gli occhi degli altri, vivendo la vita e la quotidianità per quello che sono.

‘’La ragazza della storia è in discoteca, indossa determinati vestiti e si atteggia in un determinato modo. Ma, nel momento in cui balla, mostra se stessa, come se fosse ‘’nuda’’. Il mood club pop del sound funge da ‘’luci strobo’’ ai rimpianti dentro cui facciamo finta di niente’’ – racconta l’artista.

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CUSPIDE fuori il 17 gennaio con ”Anima Fantasma”, il singolo che inaugura un viaggio tra fusion, R&B, elettropop e funk

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Esce il 17 gennaio su tutte le piattaforme digitali “Anima Fantasma”, il singolo che inaugura il progetto musicale di CUSPIDE, artista che fonde sonorità R&B, elettropop e funk in un viaggio musicale unico. Realizzato in collaborazione con il produttore Angelo Netti, in arte ITTEN, il brano è il frutto di un lavoro condiviso di composizione, produzione e arrangiamento, che mescola influenze urban, new wave napoletana e ritmi afro-funk.

Il progettoracconta storie di donne che hanno attraversato la vita dell’artista: amiche, relazioni, coinquiline e conoscenze occasionali, figure che hanno lasciato segni profondi, a volte ferite, altre ispirazioni per narrazioni intime. Sono viaggiatrici di un’epoca barocca, protagoniste di storie fatte di dettagli nascosti, di retroscena che appaiono insignificanti, ma che in realtà rivelano molto.

“Anima Fantama” crea un ossimoro emotivo che si traduce nel concetto di “divertirsi malinconicamente”, affrontando temi universali e complessi come la tossicità delle relazioni, il disagio di vivere in un luogo percepito come estraneo e la fuga dalle proprie prigioni mentali, spesso attraverso scelte estreme come l’uso di droghe.

Musicalmente, il singolo si sviluppa attraverso un’ampia gamma di sonorità che mescolano elementi acustici ed elettronici, creando un’atmosfera emotiva e dinamica. L’intimità iniziale, scandita dalle chitarre acustiche, si trasforma gradualmente in un groove trascinante, caratterizzato da influenze funky e dance, arricchito da ritmi afro-funk come djembe e percussioni. La scrittura si muove tra l’urban e la new wave napoletana, dando vita a un linguaggio musicale contemporaneo e ricco di contaminazioni.

Il testo esplora la complessità delle relazioni e delle dinamiche emotive, raccontando la storia di una donna intrappolata in contraddizioni e schemi tossici. Tra la ricerca di evasione e l’incapacità di lasciarsi alle spalle ciò che la ferisce, emergono fragilità, insicurezze e una continua lotta tra l’essere e l’apparire.

Il brano invita a una presa di coscienza, affrontando temi universali come il disagio di sentirsi fuori posto, l’autoinganno e il bisogno di libertà emotiva. In chiusura, un omaggio a Fabrizio De André richiama il potente quesito: “Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?”.

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