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LUCHÈ è tornato, fuori ora il nuovo album “DOVE VOLANO LE AQUILE”

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LUCHÈ è finalmente tornato, questa volta per sancire e marchiare a fuoco un nuovo capitolo del rap italiano: “DOVE VOLANO LE AQUILE” è il suo nuovo grande progetto discografico, da oggi, venerdì 1 aprile, su tutte le piattaforme digitali e in tutti gli store fisici, per Sony Music Italy/Columbia Records.

Dopo essersi affermato su tutta la scena nazionale come membro degli acclamati Co’ Sang prima, e come Luchè poi con i celebri dischi Malammore e Potere, “DOVE VOLANO LE AQUILE” si presenta in tutto e per tutto come un album dal carattere internazionale, pronto a sparigliare le carte e a
presentare il suo talento in ogni piccola sfaccettatura: oltre a scrivere le sue strofe Luchè lavora da producer, orchestrando e delineando in prima persona ogni dettaglio.

Qualità, credibilità, produzioni, melodie, testi sono le parole chiave e più rappresentative di DVLA, nato, scritto e sviluppato tra New York, Los Angeles, Milano, Ibiza e Napoli, un melting pot che per Luchè è vita quotidiana e che regala al disco un sound unico e straordinariamente multiforme. L’obiettivo è quello di dare al pubblico un’opera speciale, senza neanche un filler: tutto è al posto giusto. Tutto è curato nei minimi particolari.

La tracklist e i featuring sono stati svelati sui social, a pochi giorni dalla release dell’album, con un’operazione unica nel suo genere, che sottolinea ancora una volta l’originalità della visione artistica di Luchè. I tre video, pubblicati tra il 22 e il 24 marzo, contenitori di indizi preziosi, sono nati dal bisogno di mettersi a nudo e dalla voglia di giocare con il pubblico tramite una narrazione biografica e intrigante, di cui Luca stesso è autore, dettata dalle voci di tre celebri personalità: Marco d’Amore, Alessandro Siani, Belén Rodríguez. Diversi i titoli nascosti velatamente tra le parole di ogni speech, ognuno parte del grande puzzle di “DOVE VOLANO LE AQUILE”, composto da 16 tracce e arricchito dai featuring di Elisa, CoCo, Etta, Marracash, Madame, Ernia,Geolier, Guè & Noyz Narcos.

Tutti i teaser sono ambientati su Marte, protagonista della cover di DVLA (artwork di Giorgio di Salvo, idea di Luchè) e uno ad uno rappresentano una precisa evoluzione del progetto e della sua crescita personale, nel primo il pianeta ruota su se stesso e si vede in lontananza. Nel secondo una sonda spaziale atterrata sulla sua superficie ci mostra le parti accidentate del pianeta, gli ostacoli, le difficoltà della vita. Nel terzo compare la parte di Marte lineare e piatta. Questa simboleggia metaforicamente la dimensione catartica e karmica che Luchè ha raggiunto a questo punto della sua carriera. Ogni dettaglio è fondamentale e fa la differenza: nulla è lasciato al caso.

Luchè inoltre, porterà “DOVE VOLANO LE AQUILE” in tour con una serie di speciali appuntamenti dal vivo, prodotti da BPM Concerti e Trident Music. Annunciate oggi le tre date autunnali nei palazzetti:

19.11 Rimini – RDS Stadium
21.11 Milano – Mediolanum Forum
24.11 Roma – Palazzo dello Sport

BPM Concerti e Trident hanno comunque già preannunciato che l’artista non si fermerà a tali date. Verrà infatti annunciato anche un tour estivo.

“DOVE VOLANO LE AQUILE” è disponibile nei formati CD, CD con diario motivazionale, Vinile (bianco, rosso e arancione) e anche Musicassetta. In esclusiva su Amazon il Vinile rosso autografato in edizione limitata. Sul sito di Sony Music il CD con diario motivazionale – il libro e la musica raccontano la forza e la motivazione che non bisogna mai perdere quando si vogliono raggiungere i propri obiettivi.

È inoltre disponibile, solo ed esclusivamente nello store di Sony Music, l’edizione limitata del Vinile di colore bianco con dei pastelli da colore personalizzati per dare la possibilità ad i fan di esprimere la propria creatività e di rendere DVLA un album unico e personale.

La release di DVLA è accompagnata da un’altra importante iniziativa promossa da Amazon Music: con l’obiettivo di riqualificare la città di Milano, i prossimi 9 e 10 aprile i fan di Luchè potranno dipingere insieme a lui un murales in zona navigli.

Di seguito la Tracklist di “DOVE VOLANO LE AQUILE”:

  1. D10S feat. Elisa
  2. SLANG
  3. NO LOVE feat. CoCo
  4. LIBERAMI DA TE feat. Etta
  5. LE PIETRE NON VOLANO feat. Marracash
  6. QUALCOSA DI GRANDE feat. Madame
  7. L’ULTIMA VOLTA
  8. CI RIUSCIRÒ DAVVERO feat. Ernia
  9. KARMA feat. CoCo
  10. PASSWORD
  11. TUTTO DI ME
  12. SI VINCE ALLA FINE
  13. OVER feat. Geolier
  14. DIRE LA MIA
  15. ADDIO feat. Guè & Noyz Narcos
  16. TOPLESS feat. CoCo
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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre

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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.

Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.

“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.

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Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha

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Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.


BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.

BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

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Afu-Ra presenta ”The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito”. Un ponte tra New York e l’Italia

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Afu-Ra non ha bisogno di presentazioni. Membro storico della Gang Starr Foundation, voce riconoscibile ovunque e custode di una tradizione che mescola spiritualità, tecnica e consapevolezza, oggi sorprende tutti scegliendo l’Italia come cuore pulsante del suo nuovo progetto: The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito.


L’artista racconta che questa direzione è nata “in modo naturale”, lavorando fianco a fianco con il collettivo italiano Smooke Out, che nel tempo è diventato una vera famiglia. Per Afu-Ra, l’Italia rappresentava un debito creativo mai realmente esplorato: “Mi supportate da sempre. Non avevo ancora fatto un progetto interamente per voi, con i vostri produttori, i vostri artisti, sulla vostra terra. Adesso era il momento.”
E infatti l’EP è un crocevia di talenti. Tra i produttori e gli artisti coinvolti spiccano nomi come DJ Jad (Articolo 31), Inoki, Bunna (Afriche Unite), Smooke Out, Maury B, Moder, Ladycat, MC Shark, Principe, Eugy (Bull Brigade), Kiffa, Dope One, Gianni KG, 1_44_98, gli scratch di Dj Zarra, Zorlak con produzioni firmate anche da DJ Trashnikov, Bella Espo, Fuso e Smooth e, nel brano Fort of Rebellion, le chitarre di Luca Morellato

Un cast multiforme che permette all’EP di spaziare tra hip hop, reggae, elettronica, rock, atmosfere classiche e venature sperimentali, mantenendo però la cifra spirituale e viscerale che da sempre contraddistingue Afu-Ra.
Il titolo racchiude l’essenza del progetto: The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito è la somma delle due anime dell’artista — la ricerca interiore del monaco e la forza istintiva del lupo. È una metafora di equilibrio, vulnerabilità e protezione. “Siamo tutti un po’ monaci e un po’ lupi”, racconta Afu-Ra. “L’Italia stessa ha questo doppio volto: spirituale e selvaggia. È per questo che qui mi sento a casa.”
Più che competere con la sua storia passata — con brani entrati nell’enciclopedia dell’hip hop — Afu-Ra preferisce definire questo EP come un atto d’amore: una scelta di gratitudine, non di confronto.
Un progetto che parla al pubblico italiano, pensato per ispirare e per restituire qualcosa a chi lo ha accompagnato per una vita intera.

Vinili e merch: Un mondo che fa oltre al disco.

Per Afu-Ra The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito non è solo un EP: è un oggetto, un’esperienza, un gesto di presenza fisica. Non stupisce quindi che tutta la parte del merch sia stata pensata come un’estensione naturale del progetto, quasi un rituale da vivere con le mani, con il respiro, con il corpo.
La prima cosa che colpisce è la scelta dei vinili. Afu-Ra non si è limitato a una semplice versione standard: ha voluto due identità visive, due anime che dialogano tra loro proprio come il monaco e il lupo del titolo. Da una parte un vinile nero, solido, essenziale, con quella profondità quasi meditativa tipica del suo immaginario. Dall’altra un vinile ambra, luminoso, caldo, più istintivo. Si possono acquistare separatamente oppure come coppia, e visti insieme sembrano già raccontare una storia prima ancora di metterli sul piatto.
Ma il cuore vero del merch è il Meet & Greet Experience Package, che non è “merchandising” nel senso tradizionale: è un piccolo rito. Chi lo acquista non trova solo gadget o collezionabili, ma entra in un momento personale con Afu-Ra: una lezione di respirazione asiatica, praticata dal vivo, il pomeriggio prima del live o la mattina successiva. È un frammento del suo percorso spirituale condiviso in modo diretto, un modo per capire da vicino l’origine delle energie che hanno dato forma all’EP.
Dentro il pacchetto ci sono anche oggetti fisici pensati come tappe di questo percorso:
un vinile rosso in edizione speciale, il CD, una shopper con grafiche dedicate, e una t-shirt del progetto. Tutto coordinato, tutto legato al concept, tutto costruito perché chi lo prende possa portarsi a casa un pezzo concreto dell’universo di The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito.
È un modo di riportare la musica alla sua dimensione più umana: non solo streaming, ma contatto, atmosfera, presenza. E Afu-Ra, con la calma del monaco e la determinazione del lupo, ha deciso di offrirlo proprio qui, in Italia.

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