Connect with us

News

Ludovique ci racconta il suo nuovo singolo “Pensati Ex”: “Questo brano è l’essenza della mia personalità”

Pubblicato

il

Dopo la pubblicazione dei due singoli “Dimmi” e “Trauma Zero”, Ludovique torna con “Pensati Ex”(distribuzione Artist First) il suo nuovo brano disponibile dal 24 gennaio su tutte le piattaforme digitali.

Grinta, determinazione ma anche amore, passione e speranza, Ludovique fa incontrare tutte queste sfumature caratteristiche del suo universo musicale in un brano che rispecchia a pieno la sua identità artistica. Con delle vibes trascinanti e un sound che cattura fin dal primo ascolto, l’artista immerge l’ascoltatore in un pezzo che come parole d’ordine ha senza dubbio self confidence e autoironia.

Chi meglio di Ludovique poteva raccontarci questo singolo? Noi di Honiro Journal l’abbiamo intervistata!

Mi piacerebbe iniziare questa intervista parlando proprio dell’immaginario che avvolge questo singolo. Per la cover, l’artwork e l’annuncio del brano hai scelto come ambientazione un ring. Ti chiedo quindi quale sia una battaglia che vorresti portare avanti o che secondo te valga la pena combattere tramite la musica

Credo che la battaglia più grande sia quella per raggiungere i propri sogni, è un tema ricorrente nella mia musica. Ci vuole molto coraggio e molta costanza per trovare un’identità ben definita e per riuscire a spogliarsi dei filtri e delle costruzioni. Sto lavorando molto anche su me stessa, a livello di introspezione. Molte volte i miei brani sono leggeri, tendo spesso ad affrontare determinate tematiche in modo estremamente autoironico semplicemente per raccontarle più liberamente. La sfida più grande è essere sinceri, coerenti e fedeli con se stessi e far arrivare la propria musica al pubblico. “Pensati Ex” è la mia terza release e devo ammettere che sto già ricevendo le mie piccole grandi conferme, persone che non conoscevo che hanno ascoltato i miei brani mi hanno scritto come questi li abbiano aiutati in momenti di difficoltà e ciò mi riempie di gioia.

Questa non è la prima volta che ti intervisto, ci eravamo sentite anche dopo la pubblicazione del tuo primissimo singolo “Dimmi”. In quell’occasione mi avevi raccontato come la tua release d’esordio rappresentasse per te una vera e propria rinascita. Leggendo la didascalia di un tuo post Instagram, questa volta affermi come questo pezzo ti abbia dato e tolto tantissimo, facendoti crescere sia come artista sia come donna. Ti andrebbe di raccontarci quali siano stati gli aspetti principali di questa crescita?

Ho iniziato questo percorso lo scorso giugno, da quel momento, dall’uscita del mio primo singolo, è cominciata una nuova, grandissima, esperienza che mi ha permesso di mettermi in gioco, mi ha dato modo di capire su che aspetti stilistici lavorare maggiormente e altre cose veramente molto belle e stimolanti. Questo però non toglie che ci possano essere dei rallentamenti di percorso, che si possa inizialmente affidarsi a persone che poi nel tempo iniziamo a ritenere non affini alla nostra mentalità artistica. Ho creduto particolarmente in “Pensati Ex” fin dal primo istante, c’è stato molto impegno per concludere il suo processo creativo e la sua pubblicazione. A volte nella realizzazione dei brani ci si lascia influenzare dall’opinione di persone vicine o comunque da dinamiche esterne ma, soprattutto nella musica, bisogna sempre ricordarsi che nessuno sa ciò che si vuole veramente comunicare con un brano se non l’artista stesso. Non bisogna quindi cedere al mostrarsi come gli altri vorrebbero che ci mostrassimo, bisogna portare avanti la propria visione, anche se questo a volte significa andare controcorrente, e io così ho fatto. È sbagliato essere vittima delle pressioni, ma anche essendo un’artista indipendente è inevitabile incontrare quel timore. A volte si iniziano a compiere scelte sbagliate proprio per la pressione che si percepisce, ti senti di dover fare sempre di più, sempre meglio. Non si deve far prendere il sopravvento a questi meccanismi, a volte si assorbono anche in modo inconsapevole dinamiche esterne ma è importante ricordarsi come, chi ci ha creduto da zero, ha impegnato energie e cuore in ciò che fa, sei tu stesso.

Solo la passione quello che rimane” 
Cosa vorresti che rimanesse della tua musica, in particolare di questo singolo, a chi l’ascolta?
Molta self confidence, penso che questo si percepisca anche nella mia volontà di affrontare determinate tematiche con un tocco di ironia, come se fossi una sorella maggiore che possa far sentire compreso chi mi ascolta. Credo che questo in particolare sia un brano in cui ci si possa facilmente ritrovare, è un pezzo molto sincero che porta a riflettere sulle dinamiche che a volte si instaurano nella relazione con qualcuno a cui siamo particolarmente legati. Molto spesso parlo d’amore nelle mie canzoni, tramite la mia musica vorrei dare forza, carica a chi mi ascolta, come se fosse un dialogo con un’amica che ti trasmette energia positiva.

Il brano trasmette delle vibes che catturano fin dal primo istante, come è nata l’ispirazione per il sound di questo singolo?
Ero in studio con Cino, uno dei produttori del pezzo, io e lui abbiamo un bellissimo rapporto, siamo grandi amici. Ascoltando una serie di suoi beat ho sentito questa bozza, ancora da produrre, che mi ha catturato fin dal primo istante. Mi ha subito trasmesso questa vibe diversa dal solito e poi, da lì, ha iniziato a prendere forma il pezzo. Originariamente non avevo una reference specifica o una strada già chiara da voler percorrere, mi sono lasciata trasportare da questo mood molto confidence, creando un brano che strizzasse l’occhio anche al mondo club. Il pezzo è mixato da Emyk, un grandissimo ingegnere del suono. Sicuramente questa cura, queste accortezze che ci sono state anche rispetto ai minimi dettagli hanno fatto una grandissima differenza, come la vocal production con Alessia Labate, io e lei siamo un duo lavorativo ormai consolidato per la finalizzazione dei brani.

Ludovique, solitamente prima di concludere un’intervista domando sempre se c’è qualcosa che non ti ho chiesto ma che ci terresti che i nostri lettori sapessero (su di te, sulla tua musica, su questo singolo…)

Mi piacerebbe molto menzionare un grande progetto a cui sto lavorando ormai da un anno, ovvero Seven Songs. Siamo quattro organizzatrici provenienti da ogni parte del mondo, Los Angeles, Amsterdam, e poi ci siamo io e Alessia Labate dall’Italia. È una realtà veramente stupenda che sta crescendo in modo esponenziale. Organizziamo camp di scrittura per artisti in location pazzesche, Ibiza, Sanremo, Los Angeles, Amsterdam… Ci stiamo particolarmente impegnando anche nell’artist development per il mercato internazionale. Di questo c’è sempre più bisogno, non solo in Italia ma anche all’estero e soprattutto anche per artisti Italiani che vorrebbero affacciarsi ad una carriera di maggiore respiro internazionale. Ci stiamo dedicando anima e corpo, è un progetto che può anche affiancarsi all’operato delle label e il livello è molto alto, ora iniziamo a puntare anche al mercato dell’urban, essendo noi partiti inizialmente principalmente con il dance pop.

Condividi sui social
Continua a leggere

News

Quando la partita più dura da vincere è quella con sé stessi: sedici presenta il nuovo singolo ”1-0 x il mondo”, in uscita il 28 novembre

Pubblicato

il

La partita più tosta da vincere – o almeno pareggiare – è quella con il mondo, con il proprio mondo. Tra sguardi sfuggenti, parole a volte superficiali, a volte taglienti come lame, e una concatenazione di eventi che disorienta e ci esalta, allo stesso tempo, rimaniamo noi, accovacciati nel buio delle nostre ombre, alla ricerca di risposte spesso mancanti e una sicurezza difficile da trovare. Tuttavia, un punto di forza col quale giocare la ‘’partita della vita’’ esiste: dare un senso anche a ciò̀ che di più piccolo, ma significativo, c’è nella quotidianità̀ e che ci aiuta ad affrontare ogni grande scoglio esistenziale. 

‘’In “1-0 x il mondo” racconto la sensazione di essere sempre in svantaggio, come se la vita avesse già̀ segnato il primo gol. Ci sono momenti in cui non riusciamo nemmeno a fare le piccole cose, come alzarsi dal letto; e ci sentiamo impotenti, inadatti, bloccati, vivendo una sorta di forma depressiva, in una partita silenziosa contro sé stessi, dove ogni gesto diventa fatica. Dunque, in questa lotta silenziosa con sé stessi, l’imperativo è provare a pareggiare e rompere proprio quel silenzio’’ – racconta l’artista.

Condividi sui social
Continua a leggere

News

SistahEve: “Nel Cloud è il cassetto segreto dove metto tutto ciò che non smette di esistere”

Pubblicato

il

Nel suo nuovo singolo Nel Cloud, SistahEve mostra una parte diversa e più intima di sé, lontana dall’energia diretta del precedente Di più o Niente. In questa intervista, l’artista veronese racconta il bisogno di dare voce ai ricordi che ritornano, alle nostalgie che non guariscono del tutto, e a quel “cassetto immaginario” dove si archiviano le storie che continuano a far parte di noi. Tra produzioni sospese, scambi di voci e verità condivise, Nel Cloud diventa un viaggio emotivo che anticipa l’anima più profonda del disco in uscita a dicembre.

SistahEve, da dove nasce l’idea di “Nel Cloud”? È un’immagine molto contemporanea ma allo stesso tempo emotiva: cosa rappresenta per te questo “luogo dei ricordi “?
“Nel cloud” nasce dall’esigenza di trasmettere un’altra sfaccettatura di me, infatti è chiaro dal secondo 1 che si tratti di un pezzo totalmente diverso rispetto al primo singolo uscito (Di più o Niente).
Il Cloud è quel “cassetto” immaginario in cui mettiamo a decantare tutte le esperienze passate, i rapporti finiti, i ricordi più o meno buoni ai quali però ogni tanto abbiamo ancora bisogno di attingere.

Nel brano racconti il ritorno di persone ed esperienze che pensavi superate. Hai avuto un episodio specifico che ti ha ispirata, o è un’emozione che riconosci in più momenti della tua vita?
Chi non ha mai avuto almeno un ritorno dal passato quando ormai era convinto di aver archiviato una storia? In questo pezzo nell specifico però in realtà è più una “raccolta” di immagini sicuramente presa da “fatti realmente accaduti“ma che non riguardano un episodio preciso. In generale tendo ad essere piuttosto nostalgica, questo sì.

La produzione di SonBudo ha una malinconia leggera, quasi sospesa. Come avete costruito questo sound e quanto ha influenzato la direzione del testo?
In questo brano di preciso in realtà è stato proprio da Sonbudo che è partito tutto. Mi ha proposto questo beat decisamente più malinconico e aperto a un testo più personale e introspettivo, e le barre sono arrivate da sole.

In “Nel Cloud” ci sono Jap e Lilith, due presenze molto diverse tra loro. Perché hai scelto proprio loro e come hanno aggiunto profondità al brano?
Quando ho iniziato a scrivere per questo pezzo non avevo un’idea specifica sul fatto se sarebbe stato da sola o con qualcuno oltre a me. Arrivata a metà mi è venuta voglia di avere una sorta di “risposta”, come se si trattasse di uno scambio di lettere dopo la fine di un rapporto, una telefonata, o comunque un dialogo per fare un bilancio personale da entrambe le parti. E Jap è stato subito la prima scelta, per fortuna ha accettato. Ci conosciamo da molti anni e ha capito subito il “mood” che desideravo nel pezzo. Con Lilith invece è stato diverso. Anche con lei ho un rapporto di amicizia da molto tempo, ma all’inizio non pensavo di inserire necessariamente una voce cantata. Come spesso accade, l’ho realizzato in studio anche insieme a SonBudo, e sapendo delle indiscutibili doti canore di Lilith, ne ho approfittato.

Il singolo arriva come secondo estratto del disco in uscita a dicembre. Che ruolo ha “Nel Cloud” nell’equilibrio dell’album? È una chiave di lettura, un capitolo intimo, un ponte?
Si tratta di un album molto eterogeneo sia a livello di contenuti (alcuni più diretti e “crudi”, altri molto più conscious e introspettivi), sia a livello di sonorità. Quindi non sentirei di definirlo un ponte, piuttosto un altro esempio di cosa mi piace fare presentando quello che è a tutti gli effetti l’opposto rispetto al primo singolo. C’è il nero e c’è il bianco. Ora dovrete ascoltare tutta la gamma di grigi nel resto del disco.

Cosa speri che chi ascolta porti via con sé da questo brano? Una riflessione, una sensazione, una ferita che si chiude… qual è il messaggio che vorresti arrivasse davvero?
Forse la consapevolezza che alla fine viviamo tutti la stessa vita. Si può chiudere un capitolo, il tempo passa, la vita prende strade assurde. Ma ci si può sempre voltare indietro una volta ogni tanto e sorridere di quando ancora non lo sapevi.

Condividi sui social
Continua a leggere

News

DJ Fastcut annuncia ”Dead Poets Battle” e il nuovo disco “Dead Poets 5” in uscita nel 2026

Pubblicato

il

DJ Fastcut annuncia Dead Poets Battle e il nuovo disco “Dead Poets 5” in uscita nel 2026
Dopo dieci anni dal primo capitolo della saga, DJ Fastcut celebra l’anniversario dei Dead Poets con un progetto speciale che unisce palco, penna e cultura.

Torna ufficialmente la Dead Poets Battle, una competizione nazionale dedicata alla scrittura e alla performance, che attraverserà l’Italia (e non solo) fino alla finale di Roma prevista per aprile 2026.
Le tappe preliminari sono:

  • 24 gennaio – Roma @ Zoo Bar
  • 30 gennaio – Locarno (CH) @ Teatro Cambusa
  • 31 gennaio – Milano @ Malaga Sin City
  • 1° febbraio – Torino @ Jamaica
  • 14 febbraio – Bologna @ Ex Dinamo
  • 20 febbraio – Napoli @ Lido Pola
  • Firenze/Pesaro TBA

Potrebbero aggiungersi nuove date e nuove tappe nel corso delle prossime settimane.
Per tutti gli aggiornamenti in tempo reale seguite i canali ufficiali dei Poeti Estinti e di DJ Fastcut. Gli artisti possono anche scegliere di partecipare a più date, aumentando così le possibilità di accedere alla finale.

In ogni città, un solo vincitore conquisterà l’accesso alla finale e la possibilità di partecipare ufficialmente al nuovo album “Dead Poets 5”, che segnerà il ritorno discografico del collettivo e il decennale del progetto.
Dead Poets Battle non è una sfida di freestyle, ma una battle di brani. Ogni artista dovrà presentare un pezzo – edito o inedito – che rappresenti al meglio la propria identità artistica. La giuria valuterà la scrittura e la performance live, riportando al centro il valore del testo, della presenza scenica e dell’intensità comunicativa.
Il contest è aperto a rapper senza limiti di età o provenienza. Partecipare prevede una quota d’iscrizione, mentre il regolamento completo e i moduli d’iscrizione sono disponibili sui canali social ufficiali dei Poeti Estinti.
Oltre alla possibilità di figurare sul disco Dead Poets 5, il vincitore della finale nazionale otterrà ampia visibilità mediatica e sarà intervistato da IlRappuso.com, media partner ufficiale dell’iniziativa.
Lanciata nel 2016, la serie Dead Poets ha rappresentato una delle saghe più importanti del rap italiano contemporaneo. Ideata e prodotta da DJ Fastcut, ha riunito i liricisti più rappresentativi della scena, diventando un simbolo del rap come atto poetico, sociale e identitario.
Con la Dead Poets Battle, Fastcut rinnova quella visione, offrendo una piattaforma reale a chi ancora crede nel potere delle parole e nella forza del palco come strumento di verità.

INFO UFFICIALI
📀 Evento: Dead Poets Battle
🎧 A cura di: DJ Fastcut / Sgravo / 148Booking (Poeti Estinti)
🏆 Finale nazionale: Roma – aprile 2026
📍 Tappe: Milano (10/02), Bologna (24/02), Torino (09/03), Londra (23/03)
📲 Info e iscrizioni: [@poetiestinti – Instagram / Facebook]

https://www.148booking.it/dead-poets-v-battle/

Condividi sui social
Continua a leggere

Trending

Copyright Honiro.it 2018 | HONIRO SRL - P.iva : 12208631007 - Sede legale : Via del mandrione, 105 - 00181 Roma | Powered by Dam Company