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Intervista

LUDOVIQUE racconta il suo singolo “DIMMI”: “Questo brano rappresenta la mia rinascita”

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Dal 16 giugno è disponibile su tutti i digital stores “DIMMI” il singolo della cantautrice romana LUDOVIQUE. Prodotto ma Mr. Brux e co-scritto da Martina May e Francesco Sponta, il brano rappresenta il simbolo della rinascita artistica di LUDOVIQUE, dipingendo in musica un’esperienza da lei realmente vissuta.

Chi meglio dell’artista poteva raccontarci questo singolo? Noi di Honiro Journal l’abbiamo intervistata!

Volendo iniziare questa intervista parlando proprio del titolo del brano, quando si ascolta il singolo, “DIMMI” sembra un desiderio, una richiesta, dimmi cosa pensi, dimmi le tue idee, parlami. Quanto è importante per te, in una relazione, nella musica o più in generale, la comunicazione?

E’ veramente fondamentale. Mi ritengo una persona particolarmente diretta e mi fa piacere comunicare con chi ho davanti, sapere cosa pensano le persone. Tramite la musica ho voluto quindi raccontare quanto mi faccia soffrire quando chi ho accanto, che sia un parente, un amico o un amore, non comunica. Questo singolo infatti, ha rappresentato per me il posare su carta un mio sfogo personale, l’ho scritto assieme a Martina May e Francesco Sponta, co-autori con cui condivido un forte legame di amicizia oltre che lavorativo. Proprio per questo motivo il testo del singolo ha preso vita come fosse una conversazione molto spontanea con i propri amici, il brano è proprio la ricerca di un confronto, il racconto del desiderio di sapere le cose come stanno.

Quando stiamo insieme, pensa a farmi stare bene”. Quali sono, secondo te Ludovique, gli aspetti principali che ci fanno comprendere di sentirci veramente bene con una persona?

Nel singolo parlo della storia e del percorso di un amore al capolinea. Con questa frase quindi, volevo raccontare la fase finale della relazione. Ero stanca e mi accorgevo sempre più di come il nostro rapporto non stesse intraprendendo una vera e propria strada. Ciò che mi convinceva a rimanere con questa persona era il fatto che, in alcuni momenti in cui stavamo insieme, stavamo veramente bene. Se dovessi rispondere a questa domanda facendo riferimento alla mia esperienza personale, io mi reputo, proprio per la natura del mio carattere, una persona di indole buona, generosa, sensibile, ciò che mi ha fatto comprendere che ci fosse un legame forte era il fatto che, con lui, condividessi anche la passione per la musica, che è l’aspetto della mia vita che, personalmente, credo più vicino alla mia essenza. È stata la prima volta in cui è successo che io veramente dedicassi la mia anima a qualcuno.

La ragione per cui noi non ci lasciamo in pace, e che ci spinge a continuare” dove possiamo trovare un motivo per andare avanti, per non lasciare svanire tutto ciò che abbiamo costruito? Che sia nell’ottica di una relazione, di un’amicizia, di una passione, di un obiettivo in generale?

Nella canzone racconto come io mi sia trovata in quello che molti chiamerebbero un “triangolo amoroso”, una situazione sentimentale che non mi piaceva. Allo stesso tempo però, ero veramente innamorata di lui e quindi era difficile per me, emotivamente, allontanarmi da un momento all’altro. Non mi ero mai trovata in una dinamica simile e quindi inizialmente avevo deciso di non voler lasciare andare la persona che amavo. Poi però, ho imparato a scegliermi, ho capito come io avessi messo in secondo piano il mio bene per rimanere attaccata al sentimento che provavo. Con questa decisione in realtà, all’inizio non ci si sente meglio, ma poi, quando ci si accorge di aver scelto la propria felicità veramente si rinasce.

Ludovique, a proposito di questo, tu stessa racconti che il brano sia stato per te una vera e propria rinascita artistica. Da cosa deriva l’esigenza di rinascere, e come si può avere il coraggio alcune volte di fare questa scelta?

Ho sempre amato la musica, ma tempo fa mi è capitato di sentirmi persa, di non essere convinta del percorso che stavo intraprendendo. Il momento in cui ho scritto questa canzone ha rappresentato per me una vera e propria rinascita perché il brano è il simbolo del mio sblocco emotivo e artistico. Credo che gli avvenimenti che inizialmente pensiamo come “negativi” o “scoraggianti” possano in realtà essere un arricchimento personale. Ovviamente non avrei mai voluto vivere la sensazione di avvertirmi persa, o il dubbio che non sarei riuscita a trovare la strada giusta, ma proprio questo mi ha poi aiutato a creare quella che adesso è la mia identità stilistica, che è quindi nata grazie ad un momento difficile. Alla fine, spesso, è dalle esperienze tutt’altro che semplici che inizia una nuovo viaggio, quindi ho imparato a vivere questi momenti come una motivazione ed una carica, pensando sempre che magari mi stiano trasmettendo un insegnamento che, con il tempo, capirò essere stato importante per me.

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