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NEWS | GRIDO LASCIA IL GRUPPO GEMELLI DIVERSI
Nella serata di ieri Grido, attraverso una comunicazione sulla sua pagina ufficiale di facebook, ha ufficializzato l’addio al gruppo milanese ‘Gemelli Diversi’ annunciando in un solo colpo sia il suo ingresso nell’etichetta di J-Ax & Fedez ‘Newtopia’ che l’uscita in freedownload (Il 15 giugno sul sito Newtopia) di un nuovo Ep dal titolo ‘Happy Ep’ con il suo nuovo nome Weedo.
Di seguito il comunicato dell’artista :
Gli ultimi anni sono stati davvero difficili.
Anni di cambiamenti per tutti e per me, nella vita e nella musica.
Non attaccherò a nessuno la pezza sul mercato discografico, su come si sia sgretolato ultimamente
e di quanto l’ ambiente sia popolato da merde arriviste, sappiamo tutti che è così. Che noia!
Quello che ho da dire è molto più personale.
Negli ultimi anni ho dato tutto me stesso alla causa della mia band,
noi che senza volerlo nel tempo siamo diventati sempre più dei colleghi
e sempre meno compagni impegnati a godersi le meraviglie del nostro splendido viaggio.
Un viaggio pieno di sali e scendi e di giramenti di palle, ma pur sempre uno splendido viaggio!
Eppure sembrava che nessuno di noi, me compreso, se lo stesse più godendo.
Ancora peggio, che nessuno avesse più la voglia e la passione per cambiare le cose.
Questo nella mia testa significava tradire il patto che abbiamo fatto quando tutto iniziò,
tra di noi e nei confronti di chi ascoltava la nostra musica.
Purtroppo questo si è tradotto negli ultimi anni in una sterilità creativa che ci ha divorati come un cancro,
logorando in alcuni casi anche il nostro rapporto personale.
Ma soprattutto quello che stavo facendo non mi rendeva più felice
e ho cominciato a chiedermi che senso avesse continuare a farlo!
Per questo a gennaio ho deciso di lasciare i Gemelli DiVersi. Punto.
Non ci sono stati litigi ho espresso agli altri onestamente le mie ragioni.
Ho preferito aspettare a rendere pubblica questa mia decisione,
perché volevo che la musica venisse prima di tutto.
Per una volta prendermi egoisticamente del tempo per riflettere,
cercare nuova linfa e creare di nuovo qualcosa di cui andare fiero.
Perché adesso o mai più!
Perché devo dimostrare prima a me stesso e poi a tutti gli altri che cosa so fare.
Perché non stavo bene e quando non sto bene mi metto a scrivere.
Lentamente sono andato alla ricerca di quell’energia che credevo scomparsa
e incredibilmente era li che mi stava aspettando.
Sarà stato grazie al fatto che mentre tutto questo accadeva la vita mi ha regalato una splendida compagna
e un figlio che ha dato senso a tutto quello che prima pareva non averne ma io mi sono sentito rinascere!
Così è nato HAPPY EP! Dal 15-giugno-2014
In freedownload su Newtopia.it per tutti voi,
Pubblico, che non ho alcuna intenzione di tradire, anzi con cui mi sento in debito!
Costruendo la mia indipendenza ho creato la mia casa di produzione,
la EclipsE, lavorando divertendomi insieme a veri amici,
così da poter avere il totale controllo creativo dei miei video e della mia immagine.
Ho una nuova etichetta, Newtopia, che mi permette di farlo e che crede ciecamente in me,
permettendomi il lusso di proporvi musica libera dai meccanismi della discografia,
questo per me vale più di tutto, in questo momento in cui il mercato (salvo poche eccezioni) sprofonda.
Che ci crediate o no, non mi interessa aggiungermi al coro di chi si loda per il primo posto.
Ho già fatto quel viaggio e ce l’ho fatta.. Quando lo groupies erano vere groupies e i dischi erano davvero di platino!
Io lo so e la mia gente lo sa, non devo dimostrarlo a nessuno.
Ora sento di essere in un momento epocale della mia vita,
Voglio fare canzoni di cui andare fiero, mi sono liberato da molti dei miei demoni e ho risvegliato il guerriero.
Ho fatto la mia scelta.
La gente non la capirà? Punterà il dito? Fanculo!
Non ho più paura.
Dimenticavo, ora il mio nome è WEEDO
Si.. che vi piaccia o meno ho un nuovo nome, perché è come se fossi nato una seconda volta.
Quello che ero prima è morto. O meglio ho dovuto ucciderlo, mio malgrado.
Chi resterà nostalgicamente legato a quel’ me stesso mi reputerà sempre uno stronzo assassino lo so.
Prendere questa decisione è stata una delle prove più sofferte della mia vita credetemi.
Non rinnego nulla del mio passato anzi, abbiamo fatto grandi cose,
ma ora mentre osservo i risultati di tutto lo sforzo di questi ultimi mesi,
sento che sto facendo davvero quello che ho sempre sognato di fare.
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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre
In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.
Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.
“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.
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Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha
Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.
BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.
BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

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Afu-Ra presenta ”The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito”. Un ponte tra New York e l’Italia
Afu-Ra non ha bisogno di presentazioni. Membro storico della Gang Starr Foundation, voce riconoscibile ovunque e custode di una tradizione che mescola spiritualità, tecnica e consapevolezza, oggi sorprende tutti scegliendo l’Italia come cuore pulsante del suo nuovo progetto: The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito.
L’artista racconta che questa direzione è nata “in modo naturale”, lavorando fianco a fianco con il collettivo italiano Smooke Out, che nel tempo è diventato una vera famiglia. Per Afu-Ra, l’Italia rappresentava un debito creativo mai realmente esplorato: “Mi supportate da sempre. Non avevo ancora fatto un progetto interamente per voi, con i vostri produttori, i vostri artisti, sulla vostra terra. Adesso era il momento.”
E infatti l’EP è un crocevia di talenti. Tra i produttori e gli artisti coinvolti spiccano nomi come DJ Jad (Articolo 31), Inoki, Bunna (Afriche Unite), Smooke Out, Maury B, Moder, Ladycat, MC Shark, Principe, Eugy (Bull Brigade), Kiffa, Dope One, Gianni KG, 1_44_98, gli scratch di Dj Zarra, Zorlak con produzioni firmate anche da DJ Trashnikov, Bella Espo, Fuso e Smooth e, nel brano Fort of Rebellion, le chitarre di Luca Morellato
Un cast multiforme che permette all’EP di spaziare tra hip hop, reggae, elettronica, rock, atmosfere classiche e venature sperimentali, mantenendo però la cifra spirituale e viscerale che da sempre contraddistingue Afu-Ra.
Il titolo racchiude l’essenza del progetto: The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito è la somma delle due anime dell’artista — la ricerca interiore del monaco e la forza istintiva del lupo. È una metafora di equilibrio, vulnerabilità e protezione. “Siamo tutti un po’ monaci e un po’ lupi”, racconta Afu-Ra. “L’Italia stessa ha questo doppio volto: spirituale e selvaggia. È per questo che qui mi sento a casa.”
Più che competere con la sua storia passata — con brani entrati nell’enciclopedia dell’hip hop — Afu-Ra preferisce definire questo EP come un atto d’amore: una scelta di gratitudine, non di confronto.
Un progetto che parla al pubblico italiano, pensato per ispirare e per restituire qualcosa a chi lo ha accompagnato per una vita intera.
Vinili e merch: Un mondo che fa oltre al disco.
Per Afu-Ra The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito non è solo un EP: è un oggetto, un’esperienza, un gesto di presenza fisica. Non stupisce quindi che tutta la parte del merch sia stata pensata come un’estensione naturale del progetto, quasi un rituale da vivere con le mani, con il respiro, con il corpo.
La prima cosa che colpisce è la scelta dei vinili. Afu-Ra non si è limitato a una semplice versione standard: ha voluto due identità visive, due anime che dialogano tra loro proprio come il monaco e il lupo del titolo. Da una parte un vinile nero, solido, essenziale, con quella profondità quasi meditativa tipica del suo immaginario. Dall’altra un vinile ambra, luminoso, caldo, più istintivo. Si possono acquistare separatamente oppure come coppia, e visti insieme sembrano già raccontare una storia prima ancora di metterli sul piatto.
Ma il cuore vero del merch è il Meet & Greet Experience Package, che non è “merchandising” nel senso tradizionale: è un piccolo rito. Chi lo acquista non trova solo gadget o collezionabili, ma entra in un momento personale con Afu-Ra: una lezione di respirazione asiatica, praticata dal vivo, il pomeriggio prima del live o la mattina successiva. È un frammento del suo percorso spirituale condiviso in modo diretto, un modo per capire da vicino l’origine delle energie che hanno dato forma all’EP.
Dentro il pacchetto ci sono anche oggetti fisici pensati come tappe di questo percorso:
un vinile rosso in edizione speciale, il CD, una shopper con grafiche dedicate, e una t-shirt del progetto. Tutto coordinato, tutto legato al concept, tutto costruito perché chi lo prende possa portarsi a casa un pezzo concreto dell’universo di The Monk and The Wolf – Sulla via dello Spirito.
È un modo di riportare la musica alla sua dimensione più umana: non solo streaming, ma contatto, atmosfera, presenza. E Afu-Ra, con la calma del monaco e la determinazione del lupo, ha deciso di offrirlo proprio qui, in Italia.

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