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Ossido Master ci presenta il suo nuovo singolo “Meglio Di Niente” (Intervista)
Abbiamo fatto due chiacchiere con Ossido Master, storico rapper di Catania. nell’intervista si parla del suo nuovo singolo, del suo presente in Uk e tanto altro. Buona lettura!
Ciao Ossido Master, presentati agli utenti di Honiro Journal
Salve ragazzi, in passato ci siamo già conosciuti a dire il vero, quando recensivate ancora i dischi molti anni fa e devo ammettere di essere stato fortunato perché mi davate sempre più della sufficienza e con un videoclip arrivai anche primo in classifica sul vostro sito, in una bella competition firmata Honiro Label.
Per chi ancora non mi conoscesse invece, mi presento: sono Salvo aka Ossido Master, ho 30 anni da Catania ma vivo in UK, però la passione per il mondo dell’HIP HOP ITALIANO è ancora accesa. Avevo smesso, ma non riesco a star lontano dal microfono. Ho fatto la mia gavetta con tanti live e featurings con i big della scena nostrana, che troverete su Youtube.
Da dove nasce la tua passione per la musica?
Mio padre in macchina aveva una musicassetta del primo album degli Articolo 31 "Strade di città" e a soli sei anni ero innamorato di quel disco; poi arrivò il turno di mia sorella con i Sangue Misto, Neffa e i Messaggeri della Dopa ma soprattutto B.I.G. e 2pac e ricordo il fascino che mi destavano le primissime sfide di freestyle dei suoi amici. Ma nel ’99 sempre grazie a mio padre, vidi su MTV il video di EMINEM "My Name Is" e come il 70% dei rappers della mia età, iniziai ad approcciarmi alla scrittura di testi e i primi freestyle… fino ad oggi! Amo l’hip hop, rispetto chiunque, old o new, basta che mi prenda bene, non mi interessa omologarmi tra rappers e trappers, faccio solo le mie cose. Ci tengo a precisarlo perché al giorno d’oggi sono tutti "esperti" e quindi si permettono di giudicare, non con critiche costruttive bensì con odio e disprezzo e questo non è HIP HOP.
Come ti sei avvicinato al rap?
Mi dovevo sfogare, ero un pò troppo asociale e quindi mi tenevo tutto per me fino a quando non conobbi la nobile arte del RAP. La valvola di sfogo per me è rappare, anche di cose stupide o serie, non importa… un foglio bianco lo sporco ed inizia il viaggio contro i miei ex boss, ex amici, ex colleghi, ex fidanzate, facciamo così – CONTRO IL MONDO. Mi appassionai ad Eminem e Fabri Fibra (in assoluto i miei preferiti ancora oggi) proprio perché loro due si sfogano sui loro dischi ed avevo bisogno di sentirmi uguale a gente come loro e non uno scarto. Ho amato particolarmente il periodo in cui Bassi Maestro produceva alla Dr. Dre il 90% dei rappers famosi degli anni 2000 ed uscivano dei prodotti pazzeschi ad esempio CDB, Mondo Marcio, i vari mixtape con stampo americano tipo SEVEN. Ho speso centinaia di euro in album della Vibrarecords, bastardiii. Ma la cosa più bella del rap e della musica in generale è fare concerti, divertirsi e far divertire. Quella è la cosa che mi ha fatto avvicinare al rap ma anche quella che più mi manca da quando sto all’estero, il calore della gente.
E’ uscito da qualche giorno "Meglio di Niente", da cosa nasce il nuovo singolo?
Ho fatto una cosa storica nel panorama italiano, ho avuto l’onore di conoscere i D12, la crew di Eminem, sotto contratto Shady Aftermath per l’appunto la sua casa discografica e chi segue l’Hip Hop americano sa quant’è difficile avvicinarsi al suo personaggio. Uno di loro ascoltò la mia musica e gli tradussi alcuni testi e pur non capendo le parole esclamò "your flow and your skillz rocks". Da lì feci un bel featuring, ma non avendo le spalle coperte da nessuna etichetta importante ne parlarono tutti gli appassionati e i fansites di Eminem, tra cui il più importante è il sito italiano ufficiale collegato alla Universal Music, ma nessun magazine di hip hop italiano mi considerò. Ho realizzato un mio sogno, mi sono incazzato per lo scarso interesse nei miei confronti, quindi ho scritto "Meglio Di Niente" che parla proprio della mia voglia di rivalsa e di tornare nel rapgame. La scelta della maglia non è casuale o di moda, ma è per sentirmi più vicino alla mia città e alla squadra che amo: Catania, dalla quale purtroppo, sto lontano.
Quali sono sono le peculiarità del tuo rap che ti contraddistinguono dagli altri rapper?
La positività, l’ironia e l’onestà. Ahimè la prima non viene capita da molte persone e pensano che me la tiri troppo, quando invece è proprio il mondo malato che ho creato nella mia testa a farmi essere positivo dopo lunghi periodi di negatività; dico di essere sfigato in un pezzo ma nel frattempo ne scrivo un altro dove parlo della mia fortuna e la mia carriera prosperosa in Inghilterra, FORTUNATAMENTE. L’onestà la spiego bene in "Meglio Di Niente" dicendo: "Per parlare di cash non m’invento/di avere una vita da strada e spacciare un panetto" dato che son cresciuto in quartieri poveri, con una famiglia che di certo non navigava nell’oro, ed avendo amici un po’ "particolari" ho sempre rispettato le scelte di quest’ultimi volendo al contempo raggiungere dei risultati puliti e questo lo spiego nel feat. coi D12 dal titolo "La Shady". Sarò demodé ma preferisco dire ai ragazzini, che alla fin fine sono i veri fruitori di questo genere, di fottere il mondo e non essere fottuti. Le mie peculiarità tecniche invece le troverete da soli o magari vi farò semplicemente schifo, credo che sia una cosa che vada molto a gusti personali.
Cosa dobbiamo aspettarci da Ossido Master? Progetti futuri?
Ho in cantiere altri singoli e video, dato che il mercato richiede anche il fattore visivo. Tornerò presto a fare concerti in Italia appena mi libererò degli studi concernenti alla mia attuale carriera. Parlerò sempre del mondo Ossido Master e cercherò di portare altri featurings internazionali nel Bel Paese. Cercherò di spingere anche altri amici sparsi un pò in tutta Italia, ma se faccio nomi e ne scordo qualcuno, sono guai come ho sempre fatto, quindi evito (tutti quelli che condivido sui miei social).
Dove posso seguirti i nostri utenti?
Su ossidomaster.com, su Facebook cercando sia Ossido Master che Salvatore Spampinato; Instagram, Twitter, YouPorn, YouJizz, YouTube ovunque insomma, cercando Ossido Master.
Saluti
Come sempre è stato un piacere affidarmi a voi di Honiro e grazie per quel che fate per la scena italiana, superando le critiche di molti "critici d’arte" a cui non va mai bene niente. Un ringraziamento speciale ai miei supporters e a chi perderà tempo a leggere quest’intervista. Un abbraccio, Ossido Master.
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Acqua pubblica “48”, tra introspezione e black soul

Fuori oggi 48, il nuovo singolo di Acqua, prodotto da Yazee. Un brano r&b dalle sfumature hip-hop che si muove su binari profondamente introspettivi, svelando momenti delicati e di trasformazione nella vita del rapper.
Acqua dice che il 48 non è solo un numero. È l’anno di nascita di sua madre, pilastro fondamentale, ma è anche un simbolo universale della smorfia napoletana: “il morto che parla” e simboleggia, infine, un esempio di caos, di cambiamento imponente con i famigerati moti rivoluzionari del 1848.
Ed è proprio questo il concept che regge il brano di Acqua: scrivere e parlare attraverso la propria ipotetica morte, immaginando il mondo che continua senza di noi, osservando chi resta da un punto di vista nuovo, straniante, ma dolorosamente lucido.
«A volte per evolversi è necessario cadere. Annullarsi quasi fino a sentirsi morire», racconta Acqua. «Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo pensato: “chissà se muoio, chi mi piange davvero?” Ho cercato di mettere in rima quella sensazione, di raccontare la crescita attraverso il vuoto, la consapevolezza attraverso il lutto».
Con una carriera iniziata nel 2018, Acqua non ha paura di scavare a fondo. Nato a Potenza, cresciuto con la musica black e travolto sin da giovanissimo dalla cultura hip hop in tutte le sue forme, Acqua ha costruito il suo percorso con costanza, passando dai graffiti ai palchi, dai mixtape ai contest, fino a trovare la sua voce più matura nei progetti recenti come “MYSELF” e oggi con “48”, entrambi prodotti da Yazee.
“48” è un pezzo che non grida, ma pesa. È il tipo di brano che resta, che ti scava dentro. Una riflessione sulla perdita, sull’identità, ma anche sulla forza che nasce dal dolore, con un sound curato e coerente, dove la produzione di Yazee si fonde con la penna di Acqua in modo autentico e profondo.
Un nuovo tassello in un percorso artistico sempre aperto, mai scontato.
Il cantiere di Acqua è vivo. E anche stavolta, ci porta dove pochi hanno il coraggio di andare.
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Gonzalo Baby Boy ci ha raccontato il suo nuovo, jurassico, singolo “Domenica Mattina”

Immagina di svegliarti su una spiaggia: l’acqua è limpida, il sole scalda appena la pelle, tutto sembra perfetto. Eppure, in sottofondo, qualcosa stona. Un dettaglio impercettibile incrina la quiete, lasciando spazio a una sottile inquietudine.
È da questa sensazione ambigua che nasce “Domenica Mattina”, il nuovo singolo di Gonzalo Baby Boy, che gioca con le sonorità caraibiche contaminandole con divagazioni jazz e un’ironia leggera ma tagliente. Il groove è stratificato, tra accenni esotici e un portamento volutamente “jurassico” – termine con cui l’artista ama definire il suo stile fuori dal tempo.
Il brano culla l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa, come in quella tipica domenica in cui il mondo sembra fermarsi, ma la mente continua a viaggiare. Abbiamo scambiato due chiacchiere con l’artista siciliano e scoperto nuove cose sulla sua musica e sul suo progetto.
Il tuo nuovo singolo “Domenica Mattina” ci trasporta su una spiaggia suggestiva, con acqua limpida e un sottile senso di inquietudine. Com’è nata questa immagine e qual è il suo significato nel contesto del brano?
“Domenica Mattina” è il residuo di tanti ricordi messi insieme, l’immagine “estiva” che ne viene fuori è solo un possibile ingresso, una delle porte che ho deciso di utilizzare per entrare dentro delle considerazioni veloci ma fulminanti su questioni puramente sentimentali.
Tutto ciò che è limpido e leggero per me è un’ottima fonte di inquietudine.
Descrivi il tuo “portamento jurassico” come uno stile fuori dal tempo: da dove parte questa idea, come si evolve nel tempo e come si concretizza nel sound di del nuovo singolo?
Sono sempre stato una sorta di outsider, uno che parte sempre da lontano, per spostarmi con il corpo e per spostarmi con la parola. A partire da questo strutturale dato di fatto, quasi esistenziale, sto provando a sviluppare un’idea di musica al limite tra ciò che ho sempre ascoltato e quel dato di imprevedibilità che concerne il processo creativo. Lo stile “jurassico” è un gioco tra amici, il principio di una ricerca musicale ancora in evoluzione, interessante pensarla così sapendo che la specie in questione si è completamente estinta… o forse no?
Forse siamo rimasti io e i Dinosaucerz, forse portiamo avanti la nostra musica non per distinguerci ma per estinguerci.
“Domenica Mattina” mescola sonorità caraibiche a divagazioni jazz: come strutturi il lavoro in studio con Dinosaucers e come lavorate per far convivere questi elementi in una stessa traccia?
Frutti ancestrali, così considero le intuizioni dei Dinosaucerz (nella fattispecie il beat di Eramo Nubi, check it!). Il lavoro in studio nasce sempre da una sinergia quasi priva di regole o strutture ben precise, in questo caso volevamo creare un’atmosfera che potesse depistare facilmente un immaginario da “pezzo dell’estate” pur comportandosi da tale, volevamo dare un gusto catchy ma con gusto per l’appunto.
A modo nostro abbiamo lavorato in maniera non scontata, costruendo un suono molto preciso, che non divaga per niente e che trova il collante per le sue diverse modulazioni nel flow e nella metrica delle parole, nel personaggio che le esprime.
Da messaggi in un gruppo WhatsApp a un progetto musicale: vuoi raccontarci questo tuo percorso e dirci chi c’è dietro Gonzalo Baby Boy?
Questo progetto parte dall’amicizia e dalla noia, due punti focali definitivi per dare il via ad un’avventura, qualsiasi essa sia. Questa in particolare ha avuto a che fare con la musica e con un desiderio che probabilmente covavo da anni. Ho sempre condiviso la musica come principio di alleanze e di scoperte, da queste e non solo ne è derivato un senso di aggregazione che oggi, a distanza di molti anni, mi unisce alla mia squadra ovvero i famigerati Dinosaucerz. Ognuno di loro alimenta il progetto in più sfaccettature : Stefano e Marco (aka Condensed Studio) mi sostengono dal punto di vista della logistica, organizzazione e strutturazione del progetto anche grazie alle loro esperienze da grafici. Sono soundboy e owners di etichette indipendenti che negli anni hanno spinto musica emergente di grande qualità. Alessandro aka Zol mi accompagna come art director e lavora con me alla regia dei videoclip, sostiene fortemente l’aspetto creativo e visuale anche lui con grande sapienza dal punto di vista della ricerca musicale, e infine ma non di certo per importanza Gaetano aka Eramo Nubi, Giacomo aka Sleaf e Fabrizio aka Breez sono i producer, musicisti che muovono le fila della vera vibe jurassica. Singolarmente hanno già progetti personali meravigliosi e mettono a servizio del Gonzalo il loro estro, per regalarmi suoni inaspettati che io cerco di rispettare e abitare con grande goduria.
Infine veramente, ci sono io, Sebastiano, attore siciliano con la testardaggine di non voler essere mai un’unica e sola entità, partito da qualche rec su WathasApp per poi credere veramente di poter fare musica, per il bello di farla, perchè infondo è come il teatro per me: una maschera per stare veramente nel mondo.
“Domenica Mattina” sarà inserito nel tuo prossimo EP, di cui ancora non si conosce il nome o la data di uscita, per “misteriosi motivi”. Davvero non ci puoi anticipare nulla?
Il prossimo EP sarebbe anche il primo ufficiale dopo mixtape, summer pack, singoli e un po’ di freestyle. Quello che verrà sarà un primo compendio di un viaggio nel suono, articolato negli ultimi tre anni, frutto di residenze sparse per i meandri della Sicilia, dal mare all’entroterra. Il concept è un pò come quello di “Domenica Mattina”, un intreccio di sonorità che mi e ci divertono, dal boom bap rap alla trap, dal soul all’afrobeat, alle influenze italo-disco e dream-pop.
Sembrerà un’accozzaglia di roba ma a me piace pensarlo come un “pastiche” che in realtà mi orienta nella varietà di ciò che mi diverte surfare. Il titolo e la data dell’EP non lo dichiaro, vi lascio nel mistero o nel dubbio o nel nulla, d’altronde così è la vita.
Sarà forse come un’opera prima, un primo lungometraggio, o forse sarà che non ho idea e come sempre tergiverso.
Ai prossimi estinti l’ardua sentenza.
Baci jurassici!
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Le ferite del passato che rimbombano come un ”Tuo No”, il nuovo brano di Trilussa in uscita il 12 settembre

Le ferite del passato che rimbombano come un Tuo No, il nuovo brano di Trilussa in uscita il 12 settembre per Honiro Label.
Spesso i nostri pensieri rimangono in bilico tra le fantasie, quelle che speriamo rivoluzionino una routine fatta di contrasti e dinamiche complesse, e che, anche solo per un momento, fermano il tempo e lo spazio del cinismo, e la costante ricerca di una via di fuga dai ricordi più dolorosi, dai sentimenti così profondi da far annegare il nostro equilibrio nel nulla. Non esiste un vero giusto mezzo tra l’amore che proviamo e la sconfitta che si subisce nel non riceverlo. Tuttavia, rimane la possibilità di immergersi nell’unico strumento di salvezza: la poetica immaginazione che dona uno sguardo diverso per oltrepassare ogni ‘’rosso’’ della vita di tutti i giorni. ‘”In “Tuo No” racconto il tumulto delle emozioni, simile al fragore di un tuono, che riaccende un passato difficile da digerire, bloccando il presente e lasciandolo in attesa, come un’auto ferma davanti al semaforo. È uno stallo alla messicana: pensare troppo mi paralizza, mentre andare avanti porta amori ideali che sul momento sostituiscono, ma non compensano davvero il dolore che si prova. Tuttavia, è proprio dal male che nasce la cura, e solo affrontandolo si impara ad apprezzare la serenità’’. – ci racconta l’artista.
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