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Vincet Libra racconta i suoi destini riscritti ai lettori di Honiro Journal
La Pira Vincenzo in arte Vincet libra nasce a Siracusa il 06-04-1985.
All’ età di 15 anni si approccia alla musica iniziando a fare il dj-vocalist e insieme a due amici di infanzia ( Vincenzo Campione e Marco bosco ) fondano, nel periodo in cui la tribal-house prendeva piede nelle discoteche, un trio denominato, ironicamente, Follet-house.
Consolidandosi sempre più nella zona del Siracusano, cercano di proporre qualcosa di innovativo e di sperimentare cose nuove per stimolare il proprio essere.
Nel 2001 il gruppo ha una svolta tutta nuova che si proietta verso il canto o meglio sul genere rap-melodico, un viaggio più introspettivo.
Modificano il nome con, inizialmente AREA 51, e subito dopo in ERYA.
Sempre in quel anno scrivono il loro primo brano inedito “come farò”, molto apprezzato dal pubblico e dalle radio locali.
Partecipano via via a molti festival e raduni musicali anche importanti come “il premio Mia Martini “ nel 2004 e nel 2007 al Sanremo-lab con il brano “solo un pensiero”.
Gli ERYA scrivono diversi brani inediti e iniziano già dal 2005 a proporli nei loro live in giro nelle piazze Siciliane.
Vincet libra nel gruppo occupa il ruolo di rapper e autore, ma la voglia di fare musica è tanta e durante l’attività del gruppo inizia anche a gestire una associazione no profit la “Nuovo Progetto Giovani”, cercando di mettere sempre in prima linea il cantautorato organizzando contest di hip-hop e nel 2010 viene anche realizzato “010” una raccolta di brani inediti di artisti emergenti che militano nel Siracusano.
Sempre stimolato dalla voglia di scrivere e di esprimersi in primis, nel 2015 da il via al progetto “il boato più grande” iniziato con la stesura del suo nuovo brano che da il nome, appunto, al progetto, questa volta si mette in gioco da solista, volendo sempre sperimentare cose nuove e far conoscere la propria musica.
Ecco cosa ci ha raccontato!

Partiamo dall’inizio: raccontaci il passaggio da dj-vocalist alla musica che fai oggi
Un ricordo bellissimo di quei tempi perché con due amici d’ infanzia, dopo aver iniziato l’avventura nei club facendo serate e feste varie, ci siamo buttati su altri rami dello spettacolo. Avevamo voglia di sperimentare e abbiamo provato di tutto, dalla recitazione, al ballo e al canto, così, anche per divertimento. Quello
che ci piacque di più e che sentivamo più nostro fu il canto e da
li abbiamo formato il trio denominato “ERYA”.
È stato duro il distacco dalla band?
Non è stato un distacco di colpo ma negli anni, pian piano le vicissitudini della vita ci hanno diviso ma solo musicalmente perché a oggi sono sempre i migliori amici dell’infanzia e ci rivediamo sempre come se non ne fosse passato di tempo.

Arriviamo al nuovo singolo: il titolo è già molto espressivo…
Il tema che tocco è particolare, riguarda il luogo dove sono cresciuto, lì purtroppo l’inquinamento è all’ordine del giorno o meglio dire “all’ordine d’istante”, perché è dovuto alla concentrazione di diversi impianti di raffinazione di petrolio e suoi derivati. È uno dei poli petrolchimici più grandi d’Europa se non il più grande. Purtroppo in tanti si sono ammalati di tumore, sembra quasi nella normalità. Il brano è dedicato a tutti coloro che hanno lottato e a chi ancora lotta contro questa malattia.
Per quanto riguarda il video hai qualche chicca da rivelarci?
Il video come il brano appunto è una provocazione bella e buona , anzi forse più del brano. Infatti sono legato con delle corde ma a me stesso quindi più tiro, più mi stringo e più mi faccio male. Una provocazione non verso le amministrazioni o i petrolieri di turno ma verso il cittadino che “si lamenta tacendo”.
Momento verità: sogni una collaborazione con…?
Beh sono diversi gli artisti con cui mi piacerebbe collaborare ma se proprio devo scegliere sicuramente Jovanotti e Negramaro.
Non possiamo lasciarci senza uno spoiler…
Sto lavorando per completare il progetto de “Il boato più grande” che in questo momento è un EP di sette brani, quindi ritornare in studio per produrre altri sette brani. E poi sicuramente l’organizzazione dei miei LIVE.
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Un’eredità da lasciare, un armageddon esplosivo: il ritorno di Gallagher è pronto con ”Drugrixh Vol. 1”, il nuovo album in uscita il 14 novembre
Un’eredità da lasciare, un armageddon esplosivo: il ritorno di Gallagher è pronto con Drugrixh Vol. 1, il nuovo album in uscita il 14 novembre per Honiro Label.
In un mondo che si sfalda e si decostruisce, il senso di appartenenza è un’ancora di salvezza, una via di uscita. Drugrixh, infatti, non è solo un titolo o un’espressione fine a se stessa, ma il battesimo di un collettivo che racconta con un crudo e nudo realismo il senso dell’estremo, tra esaltazioni e contraddizioni che si celano in un lifestyle veritiero. Dunque, anche nel caos, si riesce a trovare un elemento di unione: la musica che diventa colonna sonora della propria traplife.
23 tracce che vedono nuove leve legate da un rapporto di stima reciproca e desiderio di lasciare un’impronta per se stessi, ma anche per gli altri.
“Il concetto di ‘’Drugrixh’’ nasce da una semplice espressione tra amici. Ricordo che usavamo questa parola spesso con Traffik. Mi sono chiesto se questo termine potesse avere un significato preciso. E, alla fine, penso di averlo trovato: ‘‘Drugrixh’’ è uno stile di vita, l’essenza della trap culture, dove siamo liberi di essere ciò che siamo, dove i riferimenti sonori sono anche comportamentali. Inoltre, vorrei lasciare ai nuovi volti del disco l’eredità di ciò che ho costruito negli anni’’. – ci racconta l’artista.
Tracklist:
- Woo woo – Gallagher, Baby2Drugrixh, Sadape2Drugrixh
- Cybertruck – Gallagher, Baby2Drugrixh
- Homicide – Gallagher, Sadape2Drugrixh
- Gorilla – Sadape2Drugrixh
- Elevator – Gallagher
- No Love Suker – Gallagher, Baby2Drugrixh
- Ercole – Lil Fabris
- Clap clap – Gallagher, Sadape2Drugrixh
- Tutto bene – Gallagher, Fabel Santana
- Dope – Gallagher, Baby2Drugrixh, Sadape2Drugrixh
- Type Shit – Gallagher, Baby2Drugrixh, Sadape2Drugrixh
- Get the money – Gallagher
- Fattura – Gallagher, Baby Sosa
- Croce – Sadape2Drugrixh
- Cambiare adesso – Gallagher, Maury North
- Roca pura – Young Sauge
- Medicine Come Armi – Maury North, Rembo
- Hood Trophy – Gallagher
- Eu de street – Fante
- Poppin Dance – Gallagher
- 17 – Diablo
- Stick – Gallagher
- Kero – Gallagher
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #21
La ventunesima settimana di FUTURO, con al centro il proprio io in mezzo al mondo e il loro rapporto biunivoco. Protagonista della cover digitale bhadmari.
HOLA MARI – BHADMARI
Promessa, ma anche conferma: tra musicalità chiara e identitaria e un racconto sincero, senza veli, ‘’hola mari’’ entra nella profondità delle ferite, ma anche di ciò e di chi nel nostro percorso le rimargina, in un modo o nell’altro. L’avanguardismo è il climax esperienziale ed emotivo che rende unico ogni viaggio.
ABITUDINE – MATTEO CREA
Penna inconfondibile e sonorità alternative che immergono all’interno di una narrazione che si scandisce in immagini vivide, pulsanti, tra il bisogno concreto di appoggiarsi a un riferimento non più percepibile e allontanarsi dalla spasmodica e temibile ‘’abitudine’’. L’abitudine che ferma ogni rivoluzione.
NUOVO AMORE PASSATO PARTE 1 – ANNA AND VULKAN
Tante anime convivono dentro un solo filo narrativo: ritmiche dinamiche, parole delicate che accarezzano il cuore di chi ascolta e momenti più introspettivi. Per quanto possiamo guardare in lontananza ciò che ci ha attraversato, balena nel nostro presente ogni frammento che, alla fine, ci rende unici.
CRASH BANDICOOT – KAUFMAN
Un contorno musicale itpop fa da sfondo alla fugacità del mondo contemporaneo, tra relazioni interpersonali che si sfaldano, sentimenti che non si comprendono, gesti che diventano piccoli punti su un enorme tela bianca. Tuttavia, non è nelle certezze che si trova la bussola, ma nella consapevolezza umana.
TELEPHONE TANGO – FRANCAMENTE
Un romanzo personale, intimo, dove ritrovare l’eleganza e il tatto in un mondo fatto di frastuono che ci circonda. La poetica sublime dell’artista diventa uno spaccato dei nostri pezzi e delle vite vissute che sono legate dalla coscienza di se stessi e nel ritrovarsi all’interno del proprio ordine e del proprio cuore.
CARONE – PIERDAVIDE CARONE
Una biografia musicale dove convivono ricordi ed esperienze in maniera armonica, non discordante, lasciando agli altri parti di sé spesso difficili da mettere a nudo. Un progetto che da personale si assurge a collettivo, facendo immedesimare chi ascolta nel flusso interiore di affermazione.
OCCHI LUCIDI – AMALIA
Freschezza che allegerisce e sincerità che riporta il tutto in una vera e propria omeostasi: la diatriba con i propri desideri e le proprie paure, in un’unica proiezione chiamata vita. E, alla fine, un unico obiettivo: non tanto uscirne vincitore o superstite, ma semplicemente la migliore versione possibile.
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In un mondo di forti servono anche i ”Campioni di drammi”, il nuovo EP dei Brugnano in uscitail 7 novembre
In un mondo di forti servono anche i Campioni di drammi, il nuovo EP dei Brugnano in uscita il 7 novembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.
Le emozioni ci rendono malleabili: le nostre direzioni, le nostre giornate, i nostri pensieri vengono modellati dalle mani dei sentimenti, il Prometeo che è dentro di noi e che ci delinea. A volte gli alti e bassi ci sfiorano, a volte ci distruggono o ci esaltano all’ennesima potenza, fino a diventare dei veri esperti in drammi, come quelli dell’amore. Viviamo sempre nel dilemma del dare troppo, del dare poco, considerando la paura che l’epilogo possa essere lo stesso. Tuttavia, è solo vivendola che possiamo comprenderne l’inspiegabile bellezza, perché ogni esperienza può solo arricchirci, nel bene e nel male. Non c’è errore laddove c’è qualcosa o qualcuno degno di essere vissuto.
Cinque tracce dove le penne di Carl Brave, Livio Cori e Federico di Napoli impreziosiscono un pop genuino, spontaneo, che parla un linguaggio universale e sottile, allo stesso tempo, il cui fil rouge segue un mantra preciso: rinascere.
“Il nostro EP ‘’Campioni di drammi’’ è un viaggio tra sonorità moderne e radici partenopee: cerchiamo di intrecciare il napoletano e l’italiano in nome di un equilibrio tra emozione ed espressione. Per le collaborazioni abbiamo scelto Livio Cori, Federico di Napoli e Carl Brave, non solo per la stima profonda e reciproca, ma anche per le sfumature urban e soul che aggiungono alla narrazione, ognuno nel suo stile e con il suo punto di vista. Dunque, amore per la tradizione e per la rinascita’’ – ci raccontano gli artisti. ‘’Il nostro progetto racconta i ‘’grigi’’ dei rapporti della vita che iniziano, ma che possono anche finire. Ci si lascia per diverse ragioni, dalle più banali alle più serie, senza preavvisi o con ‘’red flags’’ che presagiscono una conclusione. Tuttavia, il legame che si instaura tra due persone è inspiegabile, oltre la logica. L’atmosfera cupa e malinconica lascia, ad ogni modo, un velo di speranza, ma anche una serena rassegnazione’’.
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