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Bresh e il suo viaggio in se stesso: fuori l’album “Che Io Mi Aiuti”
																								
“Che Io Mi Aiuti” è il primo album ufficiale del rapper genovese Bresh, disponibile per Sony Music da venerdì 14 Febbraio su Spotify, Apple Music e tutte le principali piattaforme digitali.
“Che Io Mi Aiuti” è un lavoro radicato nel vissuto dell’artista genovese, a partire dai ricordi, dai propri conflitti interiori e dalle amicizie raccontate nei brani e che allo stesso tempo vuole lanciare un messaggio universale. Dieci tracce che invitano ad un confronto onesto con se stessi, nel bene e nel male, e a non cadere nella trappola di trovare necessariamente un alibi ai propri insuccessi e ai propri guai, a non cercare un “nemico” che possa identificare i propri mali.
Bresh sceglie di rappresentare alcune delle proprie riflessioni personali sul mondo, sui rapporti e sull’esistenza attraverso canzoni che parlano apertamente di tematiche generazionali molto complesse: la mancanza di eroi e miti di riferimento, il divario tra il peso delle responsabilità che dobbiamo assumere e la nostra reale capacità di sopportazione, la poca empatia che esiste nei rapporti umani, l’impressione di essere costantemente in una centrifuga e allo stesso tempo sentirsi immobili.
Per farlo ha coinvolto alcune delle penne più interessanti della scena: Rkomi, Tedua, Izi, Vaz Tè. La scuola genovese è riunita in questo album mostrando un legame profondo tra i suoi componenti accomunati dalle spiccate abilità nella scrittura e da flow estremamente personali.
Le produzioni sono state realizzate da Chris Nolan, Shune, Garelli e Andre Blanco.
Classe 1996, Andrea Brasi, in arte Bresh, è un rapper cresciuto nel Levante Ligure a Bogliasco, dove matura fin da ragazzo una voglia di evasione e di ricerca di un tessuto sociale diverso da quello che poteva trovare nelle sue zone. È stato membro della Zona4Gang, crew milanese formata da vari amici tra cui Rkomi, Tedua e di Drilliguria, movimento che riunisce vari rapper liguri. É legato al collettivo Wild Bandana, con il quale collabora spesso. Tra il 2012 e il 2013 ha pubblicato i suoi primi mixtape, il primo insieme a Gpillola, dal titolo “Cambiamenti” e “Cosa Vogliamo Fare”, con il supporto dello Studio Ostile. Nel 2015 ha partecipato al mixtape di Tedua “Aspettando Orange County” con il singolo “Perdono Valore” e l’anno successivo ad “Orange County Mixtape” in “Step By Step”. Nel 2017 partecipa al progetto “Amici Miei” e nello stesso anno pubblica il video “Il Bar dei miei”, il singolo prodotto da Nebbia che segna il suo ritorno sulla scena a 5 mesi da “Gazza ladra”. Fra i suoi singoli più rappresentativi troviamo anche “Gaston”, “Ande”, “Astronauti” e “Snake”. Nel 2019 l’artista firma con Sony Music e a giugno pubblica il singolo “No Problem”.
A ottobre esce “OBLÓ”, singolo nato dalla collaborazione con Rkomi, seguito nel 2020 dalla pubblicazione di “TEAM”, con il rapper e amico Vaz Tè, l’ultimo brano ad anticipare “Che Io Mi Aiuti”, il primo album ufficiale di Bresh.
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”Lettera di un soldato” è il nuovo brano Toma, in uscita il 17 ottobre
														Lettera di un soldato, in uscita il 17 ottobre e presentata ad X Factor Italia 2025, affronta il tema tristemente attuale della guerra vista con gli occhi di un soldato (non solo colui che imbraccia le armi ma chiunque sia vittima del conflitto). Il brano cerca di far capire quanto sia tremendo perdere tutto per il volere di pochi e quanto facile sia distruggere tutto ciò che abbiamo intorno. Infine, cerca di far riflettere su quanto sia inutile cercare di schierarsi o trovare un colpevole, quando alla fine, ci rimettiamo sempre tutti quanti. Questo brano esprime tutta la vulnerabilità emotiva al quale è soggetta l’animo umano ed insita in ognuno di noi. In un mondo dove la crudeltà è vista come un segno di potere e di forza, Toma ci ricorda quanto è bello essere fragili ed umani.
Questo brano esprime tutta la vulnerabilità emotiva al quale è soggetta l’animo umano ed insita in ognuno di noi. In un mondo dove la crudeltà è vista come un segno di potere e di forza, Toma ci ricorda quanto è bello essere fragili ed umani.
Giuseppe Toma, in arte Toma, anno 2003, è nato a Tricase in provincia di Lecce e cresciuto a Matino. Ha iniziato il suo percorso di scrittura di brani inediti all’età di 14 anni, accompagnandoli con la chitarra classica ed acustica, che ha imparato a suonare da autodidatta, e con il piano forte e canto che ha studiato alla scuola di canto “Dove c’è musica” di Tony Frassanito.
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A decretare quale sia la migliore versione di noi stessi ”Non sei te”, il nuovo singolo di Tamì in collaborazione con Uale
														A decretare quale sia la migliore versione di noi stessi Non sei te, il nuovo singolo di Tamì in collaborazione con Uale, in uscita il 31 ottobre per Luppolo Dischi e Honiro Label.
A volte gli occhi degli altri su di noi, sui nostri gesti, le nostre vite, sanno essere pesanti, difficili da sopportare, soprattutto se sono quelli delle persone a cui teniamo, che possono mettere in discussione anche il minimo pensiero, la minima decisione. Tuttavia, esiste un confine sottile tra l’affetto e l’accondiscendenza; e chi ci sta veramente accanto non vuole che perdiamo la bussola, bensì sprona a seguirne la direzione, in un modo o nell’altro, dando il proprio punto di vista per il suo bene. Tra sonorità itpop delicate e voci complementari che risultano una sorta di carezza per chi ascolta, Tamì ci lascia un messaggio chiaro e lineare: non abbandonarsi in nome di nulla, ma comprendersi per comprendere ed amare realmente.
‘’Non sei te’’ l’ho scritto insieme a UALE e registrato tra Roma, Londra, Amsterdam e New York. Il pezzo è prodotto da Soph, come il resto dei miei brani. Canto a cuor leggero e con spensieratezza, mentre racconto amori vissuti, consapevole che nulla è troppo serio o troppo pesante. Cerco di dare una risposta sorridente a tutte le persone che nella vita ci dicono cosa ‘‘dovremmo fare’’. Non dobbiamo vivere con disagio la nostra espressione, il nostro essere noi stessi; e chi ti ama lo riconosce.’’. – ci racconta l’artista.
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #19 – #20
														Recuperiamo la scorsa settimana di FUTURO in aggiunta alle uscite di quella attuale per immergerci in un unico flusso musicale e introspettivo dentro il quale poter ritrovarsi e non perdersi.
15 MINUTI – 5070
Trasversale, poliedrico, senza confini sonori: 5070 riesce ad entrare nei nostri ‘’15 minuti’’ esistenziali, dandogli un occhio poetico, di sincera comprensione. In una realtà instransigente, bisogna imparare a donarsi riguardo, prima di compiere un passo che può far andare avanti, come indietro.
PITA GYROS – EMILI KASA
Ricordi vividi che non hanno bisogno di essere mistificati, ma di essere raccontati per quello che sono, nel bene o nel male, dall’inizio alla fine (due momenti che hanno lo stesso sapore). Una voce graffiante e indelebile che permea il cuore di ascolta, non destabilizzando, ma confortando, provando a salvarlo.
NON FA MALE – FUCK POP
Senza indugi, senza mezzi termini e con un linguaggio inconfondibile, come loro sanno fare: il collettivo più alternativo d’Italia torna non per ribaltare gli schemi, ma per definirne di nuovi. Anche ciò che crolla addosso, alla fine, non crolla del tutto; e ciò che non crolla del tutto, ‘’non fa male’’. Si può sempre ricominciare.
ROMANTICA – EVA BLOO
Delicatezza minimalista che si avvicina ad atmosfere poetiche e consapevoli, alla ricerca di una serenità tanto agognata e che appare sempre più impercettibile, poco tangibile. Ma è proprio dentro il frastuono della ‘’pausa’’ dal mondo esterno che si ritrova il punto di partenza, un nuovo mondo interno.
UMANA – BRUCHERO’ NEI PASCOLI
Tra distopia e utopia, tra bisogno di fuggire e bisogno di rimanere: una sperimentazione sonora e concettuale che riporta il senso dell’umano alla sua essenza più urgente, più vera. I contrasti pendono un colore differente, un sapore più rivoluzionario e illuminante.
WENDY – HENNA
Un canto di libertà, sincera espansione ed espressione di se stessi, dove recuperarsi, dove stabilire la propria casa. Con lo scorrere inesorabile delle esperienze e della memoria, l’unico modo per sentirsi vivi, veri, è quello di legarsi profondamente con gli attimi che riempiono la nostra vita in toto.
ABRACADRABA – LUPOFIUMELEGGENDA
Una formula magica che infrange nella frenesia della quotidianità e la sua apparenza, le sue contraddizioni, ma anche i suoi stimoli, in un modo o nell’altro. Sì, il mondo, per quanto sia distruttivo a volte, ci offre la possibilità di poter scegliere chi e cosa può salvarci.
NON SEI TE – TAMI’, UALE
A volte gli occhi degli altri su di noi, sui nostri gesti, le nostre vite, sanno essere pesanti, difficili da sopportare. Tuttavia, esiste un confine sottile tra l’affetto e l’accondiscendenza; e chi ci sta veramente accanto non vuole che perdiamo la bussola, bensì sprona a seguirne la direzione.
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