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FULMINACCI: il singolo “CHITARRE BLU” anticipa l’uscita della nuova versione del suo album “TANTE CARE COSE E ALTRI SUCCESSI”

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“Chitarre blu è il racconto di una situazione vissuta per la prima volta. Ci sono due persone scariche che cercano ovunque le batterie giuste per ricominciare a funzionare”
Con queste parole Fulminacci ci racconta il nuovo singolo CHITARRE BLU, uscito oggi per Maciste Dischi/Artist First.

Il brano, che anticipa l’arrivo di TANTE CARE COSE E ALTRI SUCCESSI, versione speciale del suo ultimo album fuori l’11 marzo con 4 nuovi brani del cantautore, rappresenta una prima volta anche per quanto riguarda la produzione

A tal proposito Fulminacci commenta: “Ho affidato la produzione del brano ai BB prod, giovane duo romano con cui mi sono divertito a perseguire l’obiettivo più terapeutico di tutti: uscire dalla zona di comfort”.

A quasi un anno dal suo secondo album “Tante Care Cose”, dopo averci fatto entrare nel Far West con “Brutte Compagnie” e averci regalato una prima volta con “Chitarre Blu”, Fulminacci è pronto a regalare al suo pubblico nuove grandi emozioni discografiche e live, per riuscire ancora una volta ad abbracciarlo e sconvolgerlo nel profondo come solo lui, con la sua musica e le sue parole, sa fare.

TANTE CARE COSE E ALTRI SUCCESSI (Maciste Dischi/Artist First) è già disponibile in pre-order digitale e fisico, nell’edizione limitata, autografata, colorata e numerata in vinile.

Di seguito la tracklist del progetto discografico

1 – Brutte compagnie 
2 – Chitarre blu 
3 – Canguro 
4 – Le biciclette 
5 – Sembra quasi 
6 – Santa Marinella 
7 – Tattica 
8 – La grande bugia 
9 – Miss Mondo Africa 
10 – Un fatto tuo personale 
11 – Aglio e olio  (feat. Willie Peyote) 
12 – Forte la banda 
13 – Giovane da un po’ 
14 – Meglio di così 

Al via inoltre a maggio il TANTE CARE COSE E ALTRI SUCCESSI TOUR, prodotto e organizzato da Magellano Concerti. Questi i concerti a oggi confermati:

02.05.2022 – Nonantola (Mo) –  Vox Club
(recupero data del 03.03.2022)
06.05.2022 – Padova – Hall – SOLD OUT
(recupero data del 10.03.2022)
11.05.2022 – Bologna – Estragon – SOLD OUT
(recupero data del 16.03.2022)
12.05.2022 – Mosciano Sant’Angelo (TE) – Pin Up
(recupero data del 18.03.2022)
22.05.2022 – Pozzuoli (NA) – Duel 
(recupero data del 27.03.2022)
24.05.2022 – Milano – Fabrique – SOLD OUT
(recupero data del 09.03.2022)
31.05.2022 – Roma – Atlantico Live – SOLD OUT
(recupero data del 25.03.2022)
24.06.2022 – Fiesole (FI) – Teatro Romano di Fiesole
(recupero data del 17.03.2022 prevista alla Tuscany Hall di Firenze)

I biglietti precedentemente acquistati rimarranno validi per i nuovi spettacoli.

FULMINACCI è un cantautore italiano, nato nel 1997 a Roma. Scrive, arrangia e canta le sue canzoni e si presenta al mondo pubblicando nel 2019 “Borghese in borghese”, “La Vita Veramente” e “Una Sera”. Lo stesso anno esce “La Vita Veramente”, l’acclamato disco d’esordio, vincitore della Targa Tenco 2019 per la categoria Opera Prima. Lo stesso anno vince il Premio Mei come miglior giovane indipendente dell’anno e il Premio Rockol 2019 come artista dell’anno. A questi si è aggiunto anche il Premio PIVI – Miglior Videoclip Indipendente dell’anno per il video del brano “La Vita Veramente”. Il 6 dicembre è uscita la speciale versione LP dell’album “La Vita Veramente” con due inediti “San Giovanni” e “Le ruote, i motori!”, mentre il giorno prima è partito il suo primo tour nei club, andato quasi interamente sold out.

Nel 2021 partecipa alla 71^ edizione del Festival di Sanremo con il brano “Santa Marinella” (certificato Disco D’Oro da Fimi/GfK Italia), a cui segue l’uscita del suo secondo album, “Tante Care Cose”. Alla fine del 2021 arriva “Brutte Compagnie”, brano che anticipa il prossimo progetto discografico. Fulminacci è un artista di rottura, spiazzante per la sua versatilità e anche per la sua brillantezza.

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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #25

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Un tuffo nel passato che sa di FUTURO, tra visione ed eloquenza. Protagonista della cover digitale Lumiero.

IL PRIMO GRANDE DISCO DI LUMIERO – LUMIERO

Un tuffo nel passato che sa di futuro, tra visione ed eloquenza, tra musicalità e parole incise nel cuore di chi ascolta. Uno dei progetti più rivoluzionari completa una raccolta di immagini che richiamano un mondo che non c’è più, ma di cui vorremmo ancora la sua linfa; il tutto condito dalle sfumature più sincere.

ASTRONAVE – OTTOBRE

Una diatriba con se stessi, ma anche con l’altro, tra sentimenti che spengono e sentimenti che riportano, in un modo o nell’altro, al calore che tanto si brama e che non sempre si riesce ad afferrare, tenere con sé. Sonorità dinamiche e d’impatto fanno da sfondo al vortice motivo dove l’unica arma è surfare.

FACCIAMO A META’ – EUGENIO IN VIA DI GIOIA

Ci sono cose che non si possono comprendere per intero. A volte bisogna proprio vederle ‘’a metà’’. Allo stesso modo, ciò che compone la nostra serenità non lo si vive nella sua interezza, ma un pezzo alla volta, nella sua semplice scansione quotidiana. Un inno a guardare con spontaneità ciò che ci circonda.

MI MANIFESTO – PAN DAN

Un mondo a cui si accede non con formalità o giri di parole, ma facendosi trasportare dalle vibrazioni di un’anima creativa, spontanea, che sperimenta ogni sfaccettatura della vita. Suoni eterei e parole come ‘’vox clamantis in deserto’’ presentano l’interezza dei luoghi interiori più reconditi.

7 MINUTI – KUZU, MONTAG, WISM (MENZIONE SPECIALE)

Sperimentazione e poesia si fondono per un flusso di coscienza fatto di immagini lucide, nitide, che illuminano quei tratti d’umanità di cui siamo fatti e che il sistema cerca di nasconderci. ‘’7 minuti’’ che diventano una colonna sonora di una vita intera, senza ripetizioni, senza ripensamenti.

NESSUNA – ALTEA

Uno dei progetti più freschi del panorama attuale ritorna con un manifesto intimo, profondo, speciale, dove raccontarsi e raccontare il ramificarsi della propria storia. Musica d’oltreoceano e poesie ‘’a cielo aperto’’ sono gli elementi di una realtà vista con occhi sensibili e maturi, senza veli e con una poetica umana.

VOCE – MADA

Quando si esprime con la propria ‘’voce’’ ciò che si cela nella nostra storia e nel nostro essere, non solo c’è una riscoperta, ma anche un unico flusso sonoro: la propria verità. Per quanto il mondo sovrasta la voce, c’è qualcosa di più nel volume della nostra vita. Imparare ad equilibrarlo rende tutto più semplice.

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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre

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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.

Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.

“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.

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Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha

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Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.


BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.

BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

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