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“Suburra – la serie” Piotta raccoglie dieci brani realizzati per la colonna sonora della serie

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Suburra – Final Season” è il titolo del nuovo album di Piotta disponibile da venerdì 30 ottobre su tutte le piattaforme digitali. Il nuovo disco esce in concomitanza con l’arrivo della terza e ultima stagione di “Suburra – la serie” e raccoglie dieci brani originali realizzati appositamente per fare da colonna sonora all’atto finale della serie originale italiana Netflix che, prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios – in associazione con Bartlebyfilm, a partire dalla stessa data sarà disponibile in oltre 190 paesi nel mondo.

Due anime che convivono in uno stesso disco, due mondi che s’incontrano e danno vita a qualcosa di mai sperimentato prima.
Per parlare di questo disco è imprescindibile fare un passo indietro al 2017 quando per la prima volta Piotta è entrato in contatto con il mondo di “Suburra – la serie”, prestando il suo brano “7 vizi Capitale” per la colonna sonora della prima stagione. La collaborazione prosegue con la seconda stagione, quando alla label di Piotta La Grande Onda è affidata la colonna sonora rap.

Per la terza e ultima stagione il musicista romano si è messo completamente in gioco, scrivendo appositamente i brani originali per tutte le puntate e pubblicando un album ad essa dedicata.
Dieci nuove tracce inedite, comprensive di due strumentali e un remix, che raccontano con musica parole le storie dei personaggi e le vicissitudini che attraversano tutta la narrazione. Un percorso che vede coniugare raffinate arie cinematografiche con il mondo artistico di Piotta, che per l’occasione ha messo nuovamente a nudo il suo amore per Roma e la sua capacità di raccontare i chiaroscuri umanisociali criminali che attraversano la storia della Capitale.

Testi e musiche scritte e prodotte appositamente per la serie originale Netflix, dove citazioni importanti, sfumature dialettalipianofortichitarre orchestrazioni arrangiate dal Maestro Francesco Santalucia si mescolano alle atmosfere crude che coinvolgono i protagonisti.
Per la prima volta non sarà presente una traccia unica, ma – con un format mai ideato prima – un brano per ogni puntataognuno dedicato a uno dei personaggi principali, da Aureliano a Spadino, da Cinaglia a Samurai, da Angelica e Nadia a Manfredi.

Ballad che celebrano Romasuite electro che sottolineano la drammaticità delle storie ispirate alla cronaca contemporaneaepisodi latin rincorrono un rap che si affaccia su strofe e ritornelli cantatitappeti di archi e arpeggi di pianoforte e chitarre.
La pubblicazione dell’album è accompagnata dal videoclip del singolo “La Giostra”, firmato dal regista Glauco Citati.

Per le riprese, Piotta è voluto tornare al MAAM di Roma (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz), laddove era stato realizzato il video di “7 Vizi Capitale”. Una scelta simbolica per creare continuità con il percorso artistico che in questi anni lo ha legato al mondo di Suburra. Nei suggestivi spazi dell’ex stabilimento industriale il playback dell’artista si alterna alle scene dei protagonisti, dove tra magia e atmosfere gitane si sviluppa il racconto. Protagonisti del videoclip sono l’attrice Beatrice Bruschi, già nel ruolo di Sana Allagui in SKAM Italia, e l’attore Alessandro Proietti che anche nella terza stagione di “Suburra – la serie” interpreta Alex, esponente del clan Anacleti.

La pubblicazione digitale sarà curata in tutto il mondo dalla multinazionale Altafonte e prevede anche la bonus track “7 Vizi Capitale” (spanish version), in esclusiva per il mercato latinoamericano.
L’album “Suburra – Final Season” sarà pubblicato anche in formato vinile con distribuzione A1 a partire da venerdì 6 novembre.

VIDEOCLIP UFFICIALE “LA GIOSTRA”

Tracklist

01) Cuore Nero – Samurai
02) S.U.B.U.R.R.A. – Manfredi & Cinaglia
03) S.U.B.U.R.R.A. THEME SONG
04) Fiore dell’infame – Angelica & Nadia
05) La Giostra – Anacleti’s groove
06) È ora di andare – Spadino
07) Scivola via – Aureliano
08) Su di me – Cinaglia
09) È ora di andare (FF rmx)
10) Overture
Suburra – la serie

Lanciata nel 2017 e concepita sin dal principio per raccontare la profana trinità – Chiesa, Stato, Crimine – nell’arco di tre stagioni, la prima serie originale italiana Netflix giunge ora al suo atto finale.

Dopo il tragico suicidio di Lele, incapace di convivere con il senso di colpa generato dai crimini commessi, e l’inaspettato risveglio dal coma di Manfredi, capo del clan Anacleti, gli equilibri di potere tra tutti i personaggi sono di nuovo messi in discussione. La terza stagione si sposta tra le strade e i vicoli di Roma e provincia per raccontare ancora più da vicino il mondo del Crimine. Con l’elezione del nuovo sindaco di Roma e l’ascesa in Campidoglio di Cinaglia, la Suburra si mette di nuovo in moto. Il mondo “di sopra” e quello “di sotto” dovranno venire a patti per spartirsi il più grande affare del nuovo millennio: il Giubileo. Aureliano e Spadino sono pronti a sfidare di nuovo Samurai e reclamare il trono della Città Eterna. Chi vincerà la battaglia all’ultimo sangue per ottenere il potere sulla città?

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”Lettera di un soldato” è il nuovo brano Toma, in uscita il 17 ottobre

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Lettera di un soldato, in uscita il 17 ottobre e presentata ad X Factor Italia 2025, affronta il tema tristemente attuale della guerra vista con gli occhi di un soldato (non solo colui che imbraccia le armi ma chiunque sia vittima del conflitto). Il brano cerca di far capire quanto sia tremendo perdere tutto per il volere di pochi e quanto facile sia distruggere tutto ciò che abbiamo intorno. Infine, cerca di far riflettere su quanto sia inutile cercare di schierarsi o trovare un colpevole, quando alla fine, ci rimettiamo sempre tutti quanti. Questo brano esprime tutta la vulnerabilità emotiva al quale è soggetta l’animo umano ed insita in ognuno di noi. In un mondo dove la crudeltà è vista come un segno di potere e di forza, Toma ci ricorda quanto è bello essere fragili ed umani.

Questo brano esprime tutta la vulnerabilità emotiva al quale è soggetta l’animo umano ed insita in ognuno di noi. In un mondo dove la crudeltà è vista come un segno di potere e di forza, Toma ci ricorda quanto è bello essere fragili ed umani.

Giuseppe Toma, in arte Toma, anno 2003, è nato a Tricase in provincia di Lecce e cresciuto a Matino. Ha iniziato il suo percorso di scrittura di brani inediti all’età di 14 anni, accompagnandoli con la chitarra classica ed acustica, che ha imparato a suonare da autodidatta, e con il piano forte e canto che ha studiato alla scuola di canto “Dove c’è musica” di Tony Frassanito.

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A decretare quale sia la migliore versione di noi stessi ”Non sei te”, il nuovo singolo di Tamì in collaborazione con Uale

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A decretare quale sia la migliore versione di noi stessi Non sei te, il nuovo singolo di Tamì in collaborazione con Uale, in uscita il 31 ottobre per Luppolo Dischi e Honiro Label.

A volte gli occhi degli altri su di noi, sui nostri gesti, le nostre vite, sanno essere pesanti, difficili da sopportare, soprattutto se sono quelli delle persone a cui teniamo, che possono mettere in discussione anche il minimo pensiero, la minima decisione. Tuttavia, esiste un confine sottile tra l’affetto e l’accondiscendenza; e chi ci sta veramente accanto non vuole che perdiamo la bussola, bensì sprona a seguirne la direzione, in un modo o nell’altro, dando il proprio punto di vista per il suo bene. Tra sonorità itpop delicate e voci complementari che risultano una sorta di carezza per chi ascolta, Tamì ci lascia un messaggio chiaro e lineare: non abbandonarsi in nome di nulla, ma comprendersi per comprendere ed amare realmente.

’Non sei te’’ l’ho scritto insieme a UALE e registrato tra Roma, Londra, Amsterdam e New York. Il pezzo è prodotto da Soph, come il resto dei miei brani. Canto a cuor leggero e con spensieratezza, mentre racconto amori vissuti, consapevole che nulla è troppo serio o troppo pesante. Cerco di dare una risposta sorridente a tutte le persone che nella vita ci dicono cosa ‘‘dovremmo fare’’. Non dobbiamo vivere con disagio la nostra espressione, il nostro essere noi stessi; e chi ti ama lo riconosce.’’. – ci racconta l’artista.

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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #19 – #20

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Recuperiamo la scorsa settimana di FUTURO in aggiunta alle uscite di quella attuale per immergerci in un unico flusso musicale e introspettivo dentro il quale poter ritrovarsi e non perdersi.

15 MINUTI – 5070

Trasversale, poliedrico, senza confini sonori: 5070 riesce ad entrare nei nostri ‘’15 minuti’’ esistenziali, dandogli un occhio poetico, di sincera comprensione. In una realtà instransigente, bisogna imparare a donarsi riguardo, prima di compiere un passo che può far andare avanti, come indietro.

PITA GYROS – EMILI KASA

Ricordi vividi che non hanno bisogno di essere mistificati, ma di essere raccontati per quello che sono, nel bene o nel male, dall’inizio alla fine (due momenti che hanno lo stesso sapore). Una voce graffiante e indelebile che permea il cuore di ascolta, non destabilizzando, ma confortando, provando a salvarlo.

NON FA MALE – FUCK POP

Senza indugi, senza mezzi termini e con un linguaggio inconfondibile, come loro sanno fare: il collettivo più alternativo d’Italia torna non per ribaltare gli schemi, ma per definirne di nuovi. Anche ciò che crolla addosso, alla fine, non crolla del tutto; e ciò che non crolla del tutto, ‘’non fa male’’. Si può sempre ricominciare.

ROMANTICA – EVA BLOO

Delicatezza minimalista che si avvicina ad atmosfere poetiche e consapevoli, alla ricerca di una serenità tanto agognata e che appare sempre più impercettibile, poco tangibile. Ma è proprio dentro il frastuono della ‘’pausa’’ dal mondo esterno che si ritrova il punto di partenza, un nuovo mondo interno.

UMANA – BRUCHERO’ NEI PASCOLI

Tra distopia e utopia, tra bisogno di fuggire e bisogno di rimanere: una sperimentazione sonora e concettuale che riporta il senso dell’umano alla sua essenza più urgente, più vera. I contrasti pendono un colore differente, un sapore più rivoluzionario e illuminante.

WENDY – HENNA

Un canto di libertà, sincera espansione ed espressione di se stessi, dove recuperarsi, dove stabilire la propria casa. Con lo scorrere inesorabile delle esperienze e della memoria, l’unico modo per sentirsi vivi, veri, è quello di legarsi profondamente con gli attimi che riempiono la nostra vita in toto.

ABRACADRABA – LUPOFIUMELEGGENDA

Una formula magica che infrange nella frenesia della quotidianità e la sua apparenza, le sue contraddizioni, ma anche i suoi stimoli, in un modo o nell’altro. Sì, il mondo, per quanto sia distruttivo a volte, ci offre la possibilità di poter scegliere chi e cosa può salvarci.

NON SEI TE – TAMI’, UALE

A volte gli occhi degli altri su di noi, sui nostri gesti, le nostre vite, sanno essere pesanti, difficili da sopportare. Tuttavia, esiste un confine sottile tra l’affetto e l’accondiscendenza; e chi ci sta veramente accanto non vuole che perdiamo la bussola, bensì sprona a seguirne la direzione.

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