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AKA 7EVEN riparte da sé con il nuovo singolo “NON PIOVE PIÙ”
Chi non ha mai desiderato di volersi rifugiare in un posto sicuro, ritrovare una certezza, uno stare bene primordiale. AKA 7EVEN ci ha provato e forse ci è riuscito, con il suo nuovo singolo “Non piove più” (Columbia Records/Sony Music Italy) torna a casa, sui tasti di un pianoforte, per dare vita ad un’intensa ballad d’amore.
Il brano – prodotto da Cosmophonix – è nato dopo un periodo di crescita, di maturità artistica e personale e per celebrarlo l’artista è ripartito da sé e da casa sua: Napoli. Mercoledì 30 novembre, infatti, Aka 7even ha registrato il videoclip di “Non piove più” in Piazza del Plebiscito, davanti a fortunati fan che poche ore prima hanno letto l’annuncio sui social.

“Sono passati quasi 5 mesi dall’uscita di Toca. – commenta Aka 7even sul suo profilo Instagram – In questi mesi mi sono preso forse per la prima volta del tempo per me stesso, mi sono allenato, ho viaggiato tra l’Italia e il Brasile, ho incontrato tante persone e ho assorbito tante cose. Per scrivere nuova musica penso sia fondamentale compiere esperienze di vita, osservare e soprattutto ascoltarsi.”
“Non piove più” segna l’inizio del nuovo percorso dell’artista, che dopo la hit estiva “TOCA” feat. Guè e il brano “VOCE” ha partecipato al remix di “I Believe” di KAMRAD.

Nome d’arte di Luca Marzano, AKA 7EVEN nasce a Vico Equense (NA) il 23 Ottobre 2000. Si appassiona alla musica da giovanissimo, passione che diventa rifugio e scudo per ogni momento della sua vita.
Entrato nel roster di Cosmophonix Production, nel 2018 partecipa all’undicesima edizione di X Factor Italia. Qui conquista pubblico e critica grazie ad una vocalità unica e ad un’incredibile capacità di fondere alla perfezione pop e cantautorato.
Nella squadra di Anna Pettinelli e Veronica Peparini, Aka 7even si è contraddistinto nella ventesima edizione di Amici per le sue doti cantautorali e di poli-strumentista. All’interno della scuola ha scritto “Mi Manchi”, certificato doppio disco di platino (dati diffusi da FIMI/GfK Italia). Sempre durante il programma, oltre a “Mi Manchi”, l’artista ha lanciato altri tre brani, “Yellow”, “Mille parole” e “Loca”.
Il suo disco d’esordio “AKA 7EVEN” (Columbia Records Italy/Sony Music Italy) è certificato disco di platino. Il singolo “Loca”, che ha ottenuto invece il triplo disco di platino (dati diffusi da Fimi/GFK Italia). Durante l’estate dello stesso anno esce “AKA 7EVEN SUMMER EDITION” (Columbia Records Italy/Sony Music Italy), arricchito dai remix di “Black”, “Blue” e “Luna”.
Il singolo “Loca” è stato pubblicato anche in una nuova versione in spagnolo in collaborazione con l’artista Robledo. La fine del 2021 di Aka 7even è coronata da altri traguardi importantissimi. Il suo primo libro 7 vite”, edito da Mondadori, esce a novembre, anticipato dal singolo “6PM”, la vittoria come BEST ITALIAN ACT agli MTV EMAs e l’annuncio della partecipazione tra i Big della 72esima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Perfetta così”, certificato platino (dati diffusi da FIMI/GfK Italia).
Ad aprile 2022 vince il Nickelodeon Kids’ Choice Award come miglior artista italiano. A maggio torna con il nuovo singolo “Come la prima volta”, a luglio con “TOCA” feat. Guè e a ottobre con il brano “VOCE”. Aka 7even colpisce per ecletticità e personalità ed è considerato uno dei più promettenti talenti del nuovo cantautorato urban-pop italiano. Collezionando ad oggi un totale di 230 milioni di stream audio e video.
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #25
Un tuffo nel passato che sa di FUTURO, tra visione ed eloquenza. Protagonista della cover digitale Lumiero.
IL PRIMO GRANDE DISCO DI LUMIERO – LUMIERO
Un tuffo nel passato che sa di futuro, tra visione ed eloquenza, tra musicalità e parole incise nel cuore di chi ascolta. Uno dei progetti più rivoluzionari completa una raccolta di immagini che richiamano un mondo che non c’è più, ma di cui vorremmo ancora la sua linfa; il tutto condito dalle sfumature più sincere.
ASTRONAVE – OTTOBRE
Una diatriba con se stessi, ma anche con l’altro, tra sentimenti che spengono e sentimenti che riportano, in un modo o nell’altro, al calore che tanto si brama e che non sempre si riesce ad afferrare, tenere con sé. Sonorità dinamiche e d’impatto fanno da sfondo al vortice motivo dove l’unica arma è surfare.
FACCIAMO A META’ – EUGENIO IN VIA DI GIOIA
Ci sono cose che non si possono comprendere per intero. A volte bisogna proprio vederle ‘’a metà’’. Allo stesso modo, ciò che compone la nostra serenità non lo si vive nella sua interezza, ma un pezzo alla volta, nella sua semplice scansione quotidiana. Un inno a guardare con spontaneità ciò che ci circonda.
MI MANIFESTO – PAN DAN
Un mondo a cui si accede non con formalità o giri di parole, ma facendosi trasportare dalle vibrazioni di un’anima creativa, spontanea, che sperimenta ogni sfaccettatura della vita. Suoni eterei e parole come ‘’vox clamantis in deserto’’ presentano l’interezza dei luoghi interiori più reconditi.
7 MINUTI – KUZU, MONTAG, WISM (MENZIONE SPECIALE)
Sperimentazione e poesia si fondono per un flusso di coscienza fatto di immagini lucide, nitide, che illuminano quei tratti d’umanità di cui siamo fatti e che il sistema cerca di nasconderci. ‘’7 minuti’’ che diventano una colonna sonora di una vita intera, senza ripetizioni, senza ripensamenti.
NESSUNA – ALTEA
Uno dei progetti più freschi del panorama attuale ritorna con un manifesto intimo, profondo, speciale, dove raccontarsi e raccontare il ramificarsi della propria storia. Musica d’oltreoceano e poesie ‘’a cielo aperto’’ sono gli elementi di una realtà vista con occhi sensibili e maturi, senza veli e con una poetica umana.
VOCE – MADA
Quando si esprime con la propria ‘’voce’’ ciò che si cela nella nostra storia e nel nostro essere, non solo c’è una riscoperta, ma anche un unico flusso sonoro: la propria verità. Per quanto il mondo sovrasta la voce, c’è qualcosa di più nel volume della nostra vita. Imparare ad equilibrarlo rende tutto più semplice.
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In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di ”canditi”, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre
In un mondo che ha perso la sua bussola basterebbero un po’ di canditi, il nuovo singolo di Parrelle in uscita il 5 dicembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.
Tutto scorre ad una velocità sempre più incalzante e perdersi nel frastuono è un attimo; perdere il senso di umanità, in una realtà che è svuotata di tutto ciò che è umano. Tuttavia, tra le false righe di un tempo incerto, ci rimane un’unica scelta possibile: provare a stupirci di nuovo, far ritornare la semplicità delle parole e delle azioni una sana abitudine. L’amore è amore, un abbraccio è un abbraccio, e il resto è solo un insieme di dettagli.
“L’amore è in via d’estinzione, un po’ come quei dinosauri che studiavamo a scuola e che un po’ mettevano paura. Sarebbe bello, però, non aver paura di resistere e custodire ancora la pazienza dei piccoli gesti, delle piccole cose: togliere ad uno ad uno dei ‘canditi’ da un panettone, pur di rendere felice chi si ama. Ecco, questo è il senso più intimo e dolce della canzone: per quanto il mondo giri nello stesso verso, e non possiamo cambiarlo, ad ogni modo, direzioniamo la nostra serenità’’ – ci racconta l’artista.
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Banshee: il primo disco insieme di Giovane Feddini e Flesha
Con BANSHEE, Giovane Feddini e Flesha firmano il loro primo disco insieme, un progetto che nasce dall’urgenza di trasformare un periodo difficile in un linguaggio nuovo. Il titolo richiama la figura della Banshee, creatura mitologica che annuncia un cambiamento drastico con il suo grido: perfetta metafora per un disco che vibra di transizione, rottura e rinascita.
BANSHEE è il secondo capitolo della trilogia iniziata da Feddini con SIRENE, ma qui accade qualcosa di fondamentale: per la prima volta, al suo immaginario si intreccia quello di Flesha.
Se SIRENE era uno spazio personale, più luminoso e disteso, costruito su un’estetica intima e solitaria, BANSHEE ne rappresenta la controparte scura. L’ingresso di Flesha cambia la prospettiva, porta un altro respiro, un’altra energia, una densità diversa. Il risultato è un disco che non somma due mondi: li fa collidere, e da quella collisione nasce una terza identità.
Anche la copertina segue questo cambio di paradigma: una figura femminile che emerge dal bosco, sospesa tra visione e realtà, un’immagine che introduce immediatamente un tono più istintivo, inquieto, corporeo. È il primo passo dentro un territorio più notturno rispetto al capitolo precedente.
Il cuore di BANSHEE è la sua sincerità. Sette brani in cui i due rapper affrontano famiglia, rapporti che vacillano, difficoltà nel trovare una propria posizione nel mondo, e quell’autocelebrazione che non è vanità ma necessità: un promemoria di valore personale nei momenti in cui tutto sembra sgonfiarsi. È un disco che non vuole mostrarsi forte: vuole mostrarsi vero.
Sul piano sonoro, il progetto guarda con precisione alla New York dei primi 2000: trombe sporche, beat ruvidi, quell’atmosfera a metà tra marciapiede e soul che ha definito un’epoca. Tutto il disco è prodotto da Flesha, con arrangiamenti di Dok The Beatmaker, in un equilibrio perfettamente calibrato fra nostalgia e identità contemporanea.
BANSHEE : suoni ruvidi, parole vere, nessuna maschera
Se SIRENE era un respiro lungo, BANSHEE è quel momento in cui il respiro ti manca ma finalmente capisci perché: stai cambiando pelle. È un disco che nasce nel buio ma non ci rimane nemmeno un secondo di troppo. Feddini e Flesha costruiscono una narrazione che non si accontenta di raccontare una risalita: la pretende, la esige, la impone.
Dentro questo disco convivono due percorsi che arrivano da lontano. Flesha — che ha attraversato più di vent’anni di scena, mutazioni, generazioni, stili — porta qui tutto ciò che ha imparato senza mai diventare nostalgico. È solido, consapevole, senza bisogno di dimostrare niente. Le sue produzioni danno a BANSHEE una struttura che non cede, un peso specifico che senti fin da subito.
Feddini è il contraltare perfetto: impulsivo, diretto, viscerale. Tutta la sua storia — dalle battle alla parentesi in major, dal ritorno all’indipendenza fino all’ingresso nei Graveyard Duppies — arriva qui distillata, affinata, priva di fronzoli. Il suo modo di scrivere è immagini, istinto, immediatezza. Il suo modo di stare nel beat è riconoscibile dal primo secondo.
Il punto d’incontro tra i due non è un compromesso: è un terreno nuovo, che non esisteva prima di questo disco. BANSHEE non chiede il permesso di essere ascoltato. Ti viene addosso, ti scuote, e quando finisce ti accorgi che qualcosa si è spostato.

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