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Intervista

AKA 7EVEN ci racconta il suo album d’esordio e la sua esperienza ad “Amici”!

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E’ uscito venerdì 21 maggio, l’omonimo album d’esordio di AKA 7EVEN (Columbia Records Italy/Sony Music Italy), uno dei protagonisti più amati della 20^ edizione di Amici di Maria De Filippi.

Nella squadra di Anna Pettinelli e Veronica Peparini, Aka 7even si è contraddistinto nella ventesima edizione del programma per le sue doti cantautorali e di poli-strumentista. All’interno della scuola ha scritto “Mi Manchi”, certificato disco di platino (dati diffusi da FIMI/GfK Italia), raggiungendo anche la Top 5 della Classifica dei Singoli Fimi, e unico brano della ventesima edizione del talent show a entrare nella Viral50 global di Spotify.

Dopo Irama, Aka 7even è inoltre il primo artista di Amici a posizionarsi alla #1 della Top 50 Italia Spotify. Sempre durante il programma, oltre a “Mi Manchi”, l’artista ha lanciato altri tre brani, “Yellow”, “Mille parole” e “Loca”, ultimo singolo disponibile in radio e in digitale e certificato oro, che hanno collezionato a oggi un totale di 55 milioni di stream audio e 18 milioni di views.

Chi meglio di lui poteva raccontarci la sua musica e questo suo disco d’esordio? Noi di Honiro Journal lo abbiamo intervistato!

Ciao Aka 7even! Come mai la scelta di far coincidere il tuo nome d’arte con il titolo dell’album?
Questo progetto si chiama “Aka 7even” proprio perché nell’album ci sono io. In questo disco c’è ciò che dico quotidianamente e tutte le emozioni che provo ogni giorno. Per questo, anche in accordo con i miei produttori, abbiamo scelto questo titolo, proprio perché rappresenta la mia persona al 100%.

“Sogno un poco amore di emozioni che mi riescono a colpire in pieno” questa una frase di Rolly Stone. Quali sono le emozioni più vere che ti regala la musica? O il percorso legato alla musica che hai fatto fino a questo momento?
Senza dubbio, una delle emozioni che mi ha colpito maggiormente è stata vedere il pubblico cantare le mie canzoni. In particolar modo mi ha colpito molto, ad Amici, vedere tutto il pubblico cantare “Mi Manchi” con me. E’ stato un momento bellissimo, penso che il live sia la soddisfazione più grande.

“E guardo nelle foto i nostri sguardi Che si lasciano liberi contro vento”
Quanto è importante per te avere uno sguardo libero sulla vita e sul mondo? E quanto questo sguardo libero di un artista incide poi sulla sua musica?
Avere uno sguardo libero incide davvero molto e per me è importantissimo, fondamentale. Come ho detto anche detto spesso all’interno di “Amici”, per me la libertà sia di espressione, sia di concezione della vita stessa è molto importante. Sono una persona a cui non piace avere delle catene intorno perché nel momento in cui vengo bloccato da qualcosa perdo un senso di vitalità che mi caratterizza. Ho quindi bisogno di essere libero di esprimermi e di fare esperienze perché poi di conseguenza riesco ad esprimermi come voglio ed essere me stesso nella mia musica.

In “Mi Manchi” ma anche in molti altri brani di questo album, i ricordi hanno un ruolo fondamentale. Cos’è per te la nostalgia? La interpreti come un sentimento positivo o negativo?
Penso di vivere la nostalgia sia in modo positivo, sia in modo negativo. Se avverto nostalgia di qualcuno, vuol dire che per me quella persona è davvero importante, credo che questa sia la sfaccettatura buona di questo sentimento, per quanto riguarda invece il lato negativo, se mi manca una persona vuol dire che molto probabilmente c’è una lontananza tra noi. Il ricordo di quella persona mi porta a stare male, ad avvertire una certa malinconia proprio perché non posso averla vicino. Può essere nostalgia nei confronti di qualcuno, ma anche nei confronti di una situazione, o di un evento particolare che farebbe piacere rivivere ma con cui ormai il tempo ti divide.

A proposito di ricordi, il ricordo più bello che hai dell’esperienza di “Amici”?
Uno dei ricordi più belli credo sia proprio la semifinale, quando ho conquistato la maglia per l’ultima puntata del programma, soprattutto perché non me l’aspettavo quindi è stata davvero una bella soddisfazione! Sul momento è stata un’emozione molto improvvisa, soprattutto essendo stato il primo finalista mi sono chiesto cosa stesse succedendo, se fosse tutto vero, mi ci è voluto un po’ per realizzare di essere in finale! ù

“Chiedimi come sto anche se potessi dirtelo non capiresti” anche se non si comprende, almeno interessarsi in modo autentico all’altro è sicuramente un bellissimo messaggio che tu stai mandando con questo brano. Ormai, spesso, non ci si chiede più come stai, non ci si interessa più veramente agli altri, tu come stai?
Io ora sto bene, sono fiero di ciò che sto facendo e soprattutto ho solo voglia di lavorare e continuare ad impegnarmi senza freni. Se mi immaginassi Aka 7even tra qualche anno spero stia bene anche lui, spero abbia una bella famiglia e senza problemi di salute, mi auguro principalmente questo.

Un altro valore importante che racconti con la tua musica è la fiducia, cos’è per te la fiducia?
Ti direi che, per me, la fiducia, è alla base di un rapporto. Però, alla base di un rapporto c’è ovviamente anche il primo approccio. Io al primo approccio non sono solito dare fiducia, è molto difficile che io la dia. Nel momento in cui la do, però, do tutto me stesso ad una persona. Mi è difficile in generale dare fiducia, quindi se mi fido di qualcuno vuol dire che ci tengo davvero tanto a quella persona.

Tu parli molto di sguardi, di gesti. Si dice che gli occhi e lo sguardo siano lo specchio dell’anima, quanto sono importanti per te gli sguardi e i gesti in un qualsiasi rapporto con una persona?
Li ritengo importantissimi, quando parlo con una persona tendo molto a guardare negli occhi chi ho davanti, mi piace osservarne il comportamento e la sua gestualità. Per me lo sguardo è molto importante, soprattutto per instaurare un rapporto che vada oltre la conversazione stessa.

Come ci si sente ad entrare nella casetta di amici in un modo ed uscire in un altro? È più difficile entrare sapendo di lasciarsi una vita alle spalle o uscire consapevoli del fatto che ti attende un altra vita?
Probabilmente almeno nel mio caso uscire sapendo che ci attende una nuova vita. Nel momento in cui entri nella casetta di “Amici” hai un rapporto esclusivo con i compagni e quindi non ti accorgi neanche di cosa sta succedendo fuori. Inoltre con l’attuale situazione legata alla pandemia, non potevamo uscire, quindi riuscivamo a capire solo ciò che accadeva all’interno.

Durante il programma stavamo bene lì in casetta, era tutto tranquillo, ma nel momento in cui siamo usciti abbiamo trovato moltissime persone ad aspettarci, che ci riconoscono per strada o mentre stiamo prendendo un caffé. Tutto questo è molto bello perché ho sempre sognato di avere un contatto con le persone che mi seguono. Allo stesso momento però, ci vuole tempo per metabolizzare!

Mi immagino Aka 7even che tre o quattro anni fa era in fila per entrare ad un concerto tra il pubblico, e penso invece alla stessa persona che però, adesso annuncia una data a Napoli, una data a Milano e una a Roma. Che sensazione dà? E cosa diresti all’Aka 7even di tre o quattro anni fa?
E’ davvero una sensazione bellissima. Quando sono stato al concerto di Ultimo a Napoli c’erano davvero moltissime persone, e tra il pubblico anche io. Nonostante io fossi fan di Ultimo un mio sogno è sempre stato quello di essere sul palco al posto suo, sapere quindi di avere una data a Casa della Musica, in quel posto dove quel giorno ero spettatore, è davvero una sensazione che non saprei nemmeno spiegare.

Ho sempre desiderato fare ciò che ora sto facendo quindi quando sarò sopra quel palco voglio godermi a pieno l’evento. Onestamente, al Luca di quel tempo gli direi di continuare a fare ciò che ha fatto.

Sapere di essere qui, oggi, anche grazie al Luca di anni fa, è molto bello. Vuol dire che a prescindere da tutto ciò che è successo, dalle delusioni, il percorso era quello giusto. Credo molto nel destino quindi penso che le porte in faccia siano parti di portoni enormi che si apriranno in futuro.

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