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“Nuda”, Annalisa si spoglia dei filtri nell’ultimo album
Disponibile da oggi, ma già anticipato dal singolo Tsunami uscito il 4 settembre, “Nuda” il nuovo album di Annalisa.
Il 5 settembre, durante la serata conclusiva dei Seat Music Awards, la cantante alla fine dell’esibizione, alla domanda “Come mai questo nome per il tuo ultimo progetto?” aveva spiegato il titolo del suo nuovo album. “Nuda non nel senso di togliersi i vestiti, quello ormai lo fanno tutti e non fa nemmeno più tanto scalpore. Per me nuda significa spogliarsi dai filtri, riuscire a comunicare noi stessi al nostro pubblico”
E, oltre che su tutti i digital store, Annalisa è recentemente finita anche in edicola essendo stata protagonista del numero di Donna Moderna del 10 settembre che ha dedicato alla cantante due cover.
L’artista ha inoltre raccontato come sia nata la copertina del disco : “ho sempre avuto l’idea di esprimere il concetto di mettersi a nudo anche nella copertina del mio disco e quindi quando ho iniziato a lavorare agli scatti di Donna Moderna, mettendo insieme tutte le parole, le frasi e i concetti che in qualche modo mi rappresentassero, rappresentassero questo progetto e ogni canzone di questo progetto, mi sono subito resa conto che la strada era quella giusta. E mi sono innamorata di uno scatto in particolare che è poi, ovviamente, diventata la copertina di “Nuda”.
E, per la gioia del suo pubblico, sarà data la possibilità ai fan di incontrare Annalisa. La cantante, infatti, ha deciso di far ripartire i firmacopie per poter ringraziare i suoi sostenitori dal vivo. L’artista però, si sente di fare un appello “Me lo avete chiesto in tantissimi e ho deciso di accontentarvi di persona, ma vi chiedo di essere responsabili, prudenti e seguire tutte le indicazioni che verranno date, in ogni momento, non solo all’incontro con me! Tutti gli eventi si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative vigenti sulla sicurezza sanitaria!
Queste le date :
- Milano, mercoledì 23 settembre ore 18.00 Feltrinelli piazza Duomo
- Roma, giovedì 24 settembre ore 20.00 Feltrinelli Roma via Appia Nuova, 427
- Bari, venerdì 25 settembre ore 15.30 AncheCinema, Corso Italia, 112
- Napoli, sabato 26 settembre ore 18.00 Made in Cloister, piazza Enrico de Nicola, 48
“Sarà possibile partecipare acquistando oggi fino al giorno dell’instore la propria copia fisica nel punto vendita La Feltrinelli dedicato per ogni città. All’acquisto dell’album vi verrà consegnato un pass per partecipare con orari specifici!
Usando la testa le cose si possono fare.
Vi aspetto”
Così conclude il post Annalisa.
I featuring per “Nuda” il nuovo album di Annalisa, sono diversi. J-Ax per “Romantica”, Chadia Rodriguez per “Principessa”, Rkomi per “Vento sulla luna” e Achille Lauro, appena reduce da “1969-Achille Lauro Rebirth“ per “N.U.D.A (nascere umani diventare animali) “
Track list
- Nuda
- Romantica feat. J-Ax
- Tsunami
- Houseparty
- Cena di Natale
- Bonsai
- Piove col sole
- Principessa feat. Chadia Rodriguez
- Graffiti
- D’oro
- A te cosa piace fare
- Vento sulla luna feat. Rkomi
- N.U.D.A. (nascere umani diventare animali) feat. Achille Lauro
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Met Fish, “Ikigai significa ragione di vita, la musica per me è questo”: l’intervista
Met Fish pubblica oggi Ikigai, il disco che è stato anticipato nei mesi scorsi da Megera, I Notturni, Kintsugi e Vite a Metà.
L’album, che è stato annunciato lo scorso anno, esce per Orangle Records e Mendaki Publishing ed è disponibile nei maggiori store online.
Il disco, di sette tracce, è una raccolta di storytelling che raccontano esperienze personali e storie vissute che hanno lasciato qualcosa di indelebile nell’animo dell’artista. Il mood del disco è principalmente cupo a causa dei temi trattati. Nonostante questo, Ikigai invita a non arrendersi e ad apprezzare anche le esperienze negative che, in qualche modo, ci rendono quello che siamo.
I suoni del disco, curati da Polezsky, Kang Brulée, Sinima, Dj Drugo e dallo stesso Met Fish, sono eterogenei pur mantenendo un’impronta boom bap. Fra le collaborazioni troviamo quella con Blue Virus e Lord Madness.
Il disco è Hip Hop e sa farsi apprezzare anche da un pubblico più eterogeneo. In questa piccola intervista abbiamo cercato di capire di più sul disco e su come Met Fish ci ha lavorato.
Ikigai. Come mai questo nome giapponese per il tuo nuovo disco ufficiale?
Il titolo è un omaggio al concetto giapponese “Ikigai” che significa ragione di vita, l’ho scelto perché dopo aver accumulato una serie di esperienze molto tristi e ho deciso di raccontarle per essere di conforto a chi stesse vivendo la mia stessa situazione. Questo tipo di scelta può essere una ragione di vita.
Puoi dirci qualcosa sul disco dal punto di vista tematico?
Le tematiche sono autobiografiche o riguardano persone a me molto care. Quelli principali sono: la ricerca di equilibrio, la scomparsa dei genitori, il tradimento e il conflitto con il proprio io. Poi ci sono tantissime altre tematiche e sfumature che girano attorno a questi concetti base. Nel disco ci sono io. Si tratta di un lavoro molto intimo e diverso rispetto ai dischi del passato.
In che modo la musica ti aiuta?
Mi dà dei momenti di evasione dalla vita quotidiana e dai problemi che mi trovo ad affrontare. Ha un potere salvifico. Non potrei stare senza.
Questo disco è davvero importante perché dopo tantissimi anni hai mostrato il tuo viso. Come è avvenuto tutto ciò?
Ho cambiato approccio mentale, prima ero un “talebano”, una persona alla quale non importava la cultura dell’immagine e dell’apparenza, ma soltanto la qualità della musica. Oggi ho capito che il personaggio va di pari passo con la persona e quindi: giù la maschera.
Nel pezzo con Lord Madness, Vite a Metà, parli di persone che non ci sono più. Come si impara ad accettare la morte?
Purtroppo, non si accetta, ci si convive, e si convive con il rimorso di non aver fatto abbastanza per godere della compagnia di quelle persone in passato. Ciò accade soprattutto durante le festività, quando i posti a tavola sono vuoti, oppure quando ci si vuole scambiare gli auguri ma quelle persone non ci sono più
Tu sei a Roma, ci sono altri artisti di Roma che avresti voluto nel disco?
Mi sarebbe piaciuto lavorare con Squarta, Dj Fastcut e un mostro sacro come Rancore, con il secondo c’è stato un contatto, però per via dei molteplici impegni non siamo riusciti a collaborare.
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Lo ‘’slow pop living’’ da preservare tra le radici degli AlberiNoi nel loro ep d’esordio, ”Aspetta/Espera”
Lo ‘’slow pop living’’ da preservare tra le radici degli AlberiNoi nel loro ep d’esordio, Aspetta/Espera, in uscita il 10 gennaio per Honiro Publishing.
Un extended play che diventa inno del ritmo naturale e psicologico dell’essere umano, quello vero, dentro cui prendersi cura di se stessi, e, allo stesso tempo, un’arma di difesa nei confronti di un mondo frenetico e disumanizzato, meccanico, che pretende l’impossibile. E qui si percepisce nella profondità il messaggio, il leit motiv: per andare oltre i propri limiti bisogna saperli riconoscere e non necessariamente superarli e raggiungere l’estremo, ma avere il proprio fuoco nel senso di equilibrio che, ormai, in un sistema come quello attuale, è quasi utopico. “Abbiamo scelto questo nome per dare importanza ad una parola semplice e potente: ”aspetta”. L’uso dell’italiano e dello spagnolo per il semplice fatto che alcuni di questi pezzi sono stati scritti tra Italia e Spagna per “colpa” di un Erasmus a Granada.In un mondo in cui corre sempre tutto troppo veloce, questa parola acquista un significato dirompente, portando con se un concetto per noi fondamentale: cercare di imparare ad attendere le cose, assaporando il viaggio e non solo la meta. Vogliamo opporci a questa pericolosa frenesia e coltivare il concetto dello “SLOW POP LIVING”, venerazione e costruzione di una vita lenta, ma popolare – ci raccontano gli artisti.
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Pensieri in lo-fi e jazz touch nel nuovo singolo di Polemica, ”Tazza di tè”
Pensieri in lo-fi e jazz touch nel nuovo singolo di Polemica, Tazza di tè, in uscita il 10 gennaio per Honiro Label.
Tra sonorità chill e un filo narrativo originale e poetico, Polemica ritorna con il suo flusso di coscienza alla costante ricerca di una verità, di una propria verità, attraverso cui guardare non solo il mondo che lo circonda, ma in primis se stesso, domandandosi dove si colloca la sua persona, nel marasma di una frenesia quotidiana, di ricordi che lo plasmano e di desideri che lo forgiano. Forse non riusciremo a trovare sempre risposte del tutto convincenti, ma, durante il tragitto, vivremo tappe che riusciranno ad unire i puntini del nostro ritratto interiore.
“La canzone parla di cambiamento, passare da una condizione che non mi appartiene più per cercare la versione migliore di me stesso. Tuttavia, il passaggio non è sempre lineare. Il periodo di cambiamento viene percepito come statico, calmo e riflessivo, tutte sensazioni di cui la “tazza di tè” è metafora. In altri casi, invece, ci si sente come oscillare tra passato e futuro.’’ – ci racconta l’artista.
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