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Colpa Delle Favole, il nuovo album di Ultimo!

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Fuori ora “COLPA DELLE FAVOLE” (Honiro, distribuzione Believe), il terzo album di Ultimo, nome d’arte di Niccolò Moriconi, che torna con un nuovo capitolo di una storia iniziata con il disco d’esordio.

Nel 2017 “Pianeti” racconta, attraverso una dimensione di fantasia, la storia di un ragazzo arrabbiato, in cerca di una posizione nel mondo, e con un obiettivo da raggiungere a tutti i costi. “Peter Pan” nel 2018 descrive la conquista del mondo tanto desiderato, la realizzazione dei sogni, fra cui una meravigliosa storia d’amore, e, attraverso una metafora, il personaggio tenta di evadere dal quotidiano. Ora, nelle tredici tracce di “COLPA DELLE FAVOLE”, scritte e prodotte da Ultimo, il protagonista raggiunge l’immaginata Isola che non c’è e scopre che quel mondo a lungo sperato non gli basta e non corrisponde a ciò che immaginava.

ASCOLTALO SU APPLE MUSIC

Colpa delle favole” si interroga sulla felicità, sulle illusioni e sul raggiungimento di un equilibrio nella vita, nell’amore; è colpa delle favole se non si riesce a raggiungere un obiettivo che, di conquista in conquista, sembra posto sempre un gradino più in là? Il disco approfondisce anche una sensazione di mancanza, di insicurezza e della ricerca di qualcosa che faccia stare bene. “Colpa delle favole” indaga la profondità di un animo inquieto, poetico, a tratti impaurito e inadeguato, un giovane uomo che ama le cose semplici ed è stato travolto da un sogno stupendo, ma che nasconde, allo stesso tempo, i suoi lati oscuri. Anche il successo, tanto amato e per cui si è lottato con tenacia, può diventare un ostacolo quando non si è sul palco.

E allora “Fateme cantà”, la musica è sempre il più grande palliativo per tutto, la passione che in qualche modo salva da un mondo complicato e permette di tornare alle cose semplici: gli amici di sempre, un bicchiere di vino, le persone vere, la vicinanza agli ultimi, le piccole certezze, il vento, l’aria, la volontà di stare insieme, i sorrisi che aiutano a trovare un senso.

Il disco è stato anticipato da “I tuoi particolari”, singolo già disco di platino con cui ha partecipato alla sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo. Nel brano Ultimo racconta le piccole cose, i gesti e i dettagli nascosti di una relazione che diventano molto presenti nei ricordi, e si rivelano, nella loro importanza, quando non ci sono più. Le strofe incisive cantano l’assenza, i contorni di una storia finita e ciò che sembra un particolare minore è proprio quello di cui si sente più forte la mancanza.

In un crescendo dove, a piano e voce, si aggiungono gli altri strumenti con un’intensità sempre maggiore, Ultimo descrive così la sua canzone: “I TUOI PARTICOLARI parla delle piccole cose, mette in risalto le sfumature, come succede in un dipinto, dove ogni tocco di colore, ogni tratto è importante”.

Il secondo singolo, uscito in digitale, ad anticipare l’album è “Fateme Cantà” che, al suo debutto, ha conquistato la posizione #1 su iTunes ed è accompagnato dal videoclip firmato dal regista Emanuele Pisano che vede la straordinaria partecipazione di Antonello Venditti, segno del profondo legame tra la storica tradizione musicale romana e la nuova scena della città. La canzone rappresenta una sorta di manifesto, un brano crudo, dove Ultimo, senza ricorrere a metafore o astrazioni, riporta una fotografia sincera, raccontando in modo libero e diretto la voglia di fare musica con semplicità, anche grazie al linguaggio che per lui è più spontaneo. Il romano mostra, infatti, le radici del cantautore nato e cresciuto nel quartiere San Basilio e risveglia le emozioni legate al quotidiano di borgata. Il testo mette in luce il forte contrasto tra il successo e la vita di tutti i giorni, quella in cui in molti possono riconoscersi mentre, a testa alta, cercano di affrontare problemi molto lontani dalle luci del palcoscenico.

Il 5 aprile, insieme al disco, uscirà anche il singolo, accompagnato da un nuovo video, intitolato “Rondini al guinzaglio” dove è forte il desiderio di essere portati altrove, liberi di amare senza pregiudizi, alla ricerca di leggerezza e di un mondo dove è possibile sbagliare, superare gli ostacoli e “dove vive e si ribella ogni rondine al guinzaglio”.

“COLPA DELLE FAVOLE TOUR”

Dal 27 aprile 2019 Ultimo partirà per il “Colpa delle favole tour”, la tournée tutta sold out in 18 palazzetti italiani, che farà tappa a Eboli, Bari, Firenze, Milano, Bologna, Ancona, Jesolo, Roma, Napoli, Torino e Acireale. I 18 concerti si apriranno con una data zero,prevista per giovedì 25 aprile 2019 al Palasport di Vigevano, che in soli due giorni dall’apertura delle vendite ha registrato il tutto esaurito. Ultimo torna nella sua dimensione preferita, quella live dove insieme al pubblico condivide sentimenti e stati d’animo, in uno scambio continuo di momenti che rimangono impressi nella memoria.

“LA FAVOLA”

Dai live nei piccoli locali del 2018, ai club, per arrivare ai palasport, Ultimo, con oltre 300.000 biglietti venduti complessivamente fino ad oggi, chiuderà la tournée con “La Favola”, una speciale data evento il 4 luglio 2019 che lo vedrà protagonista all’Olimpico di Roma, e sarà il più giovane artista italiano a esibirsi in uno stadio. Questo appuntamento dal vivo sarà preceduto da una data zero sabato 29 giugno 2019 allo Stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro (UD).

Prima del live allo Stadio Olimpico, Ultimo si esibirà sul palco di Locarno, sabato 15 giugno 2019, nell’ambito del Connection Festival presso Piazza Grande.

TRACKLIST

1. Colpa delle Favole
2. I Tuoi Particolari
3. Quando Fuori Piove
4. Ipocondria
5. Fateme Cantà
6. Rondini al guinzaglio
7. Amati Sempre
8. Quella Casa Che Avevamo In Mente
9. Piccola Stella
10. Aperitivo Grezzo
11. Fermo
12. Il Tuo Nome (comunque vada con te)
13. La Stazione dei Ricordi

BRANO PER BRANO

COLPA DELLE FAVOLE

È la traccia che apre l’album, una vera e propria dichiarazione in cui Ultimo ammette che è proprio colpa delle favole se è diventato ciò che adesso è. La title track, con grande carica ma anche fragilità, racconta come i sogni abbiano portato un cambiamento nell’esistenza di Ultimo.

I TUOI PARTICOLARI

Il racconto della fine di una storia, dove la parte più difficile da accettare sono le abitudini, che non si possono più vivere.

QUANDO FUORI PIOVE

Il brano è pervaso da un sound molto simile a quello delle canzoni contenute nell’album precedente, “Peter Pan”. “La scrissi durante gli instore di quell’album” ricorda Ultimo; qui torna il tema centrale delle favole, delle illusioni che possono portare risvolti negativi all’interno delle relazioni.

IPOCONDRIA

L’ipocondria di Ultimo è curata dall’amore, un amore che può essere anche distante ma rimane sempre presente e vicino nel cuore. “Nel momento in cui due cerchi si sovrappongono non hanno nulla più da condividere, se non lo spazio che li accomuna” dice Ultimo descrivendo il brano.

FATEME CANTA’

“Certe canzoni non puoi spiegarle… le devi “sentire”.” – con queste parole Ultimo descrive questa canzone.

“Fateme Cantà”, una sorta di manifesto, un brano crudo, dove, senza ricorrere a metafore o astrazioni, l’artista ci riporta una fotografia sincera, raccontando in modo libero e diretto la voglia di fare musica con semplicità, anche grazie al linguaggio che per lui è più spontaneo. Il dialetto romano mostra, infatti, le radici del cantautore, nato e cresciuto nel quartiere di San Basilio, e risveglia le emozioni legate al quotidiano. Il testo mette in luce il forte contrasto tra il successo e la vita di tutti i giorni, quella in cui in molti possono riconoscersi mentre, a testa alta, cercano di affrontare problemi molto lontani dalle luci del palcoscenico. La voglia di Ultimo di far conoscere la propria musica si scontra con il desiderio di non rendersi noti, per lasciare spazio soltanto alle proprie canzoni.

RONDINI AL GUINZAGLIO

Il testo esprime il desiderio di essere portati altrove, dove è possibile essere amati ed essere liberi, anche se poi si sbaglia, senza alcun giudizio da parte del mondo esterno. È meglio che gli ideali restino tali, come i sogni, che se diventano realtà cambiano colore.

AMATI SEMPRE

La ballata del disco, la canzone più intima.

QUELLA CASA CHE AVEVO IN MENTE

Ultimo descrive la nostalgia e i rimpianti per alcune scelte passate e dettaglia nel ritornello il suo desiderio “Ti vorrei con la voglia di parlare, non con la faccia di chi ha già parlato, con la voglia di mostrarsi. Rivivere un amore in modo semplice”.

PICCOLA STELLA

È la prima canzone che Ultimo ha scritto, quando aveva 14 anni. Si distanzia dalle altre, avrebbe voluto inserirla anche nei precedenti album, ma sentiva che questo era quello giusto.

APERITIVO GREZZO

Ottobre 2017. Un mese di aperitivi grezzi con gli amici al bar. “Volevo ricordare quel periodo”, un momento in cui Ultimo si sentiva in equilibrio e sicuro, protetto dall’affetto delle persone più care.

FERMO

Una canzone che traghetta verso la fine del disco, la fine anche delle storie dove ci si guarda negli occhi e non ci si vede più. La voglia di immobilità, di non muoversi: il sogno è finito, la sconfitta brucia e il desiderio è quello di non essere più scosso, rimanere fermo.

IL TUO NOME

“Ripeto quasi sempre la stessa frase, eppure è una delle canzoni che mi emoziona di più” così Ultimo sintetizza il senso di una canzone dove “Il tuo nome” diventa un segno importante, un appello che aiuti a cancellare gli errori commessi.

LA STAZIONE DEI RICORDI

“Ho messo tutto me stesso e tutto il mio passato. Ascoltare per credere.”

Ultimo si racconta, mostrandosi con autenticità, aprendosi in modo poco astratto e molto diretto. Questa canzone è un percorso, attraverso immagini che si cristallizzano nella mente proprio come vere polaroid. Ultimo ammette che vorrebbe essere ricordato come Niccolò, un ragazzo ancora incerto sul suo futuro, che sta lottando per far conoscere la propria musica.

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Lord J racconta Su Sennori – intervista

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Qualche giorno fa è uscito il disco di un rapper Sardo davvero interessante: Lord J. Per l’occasione, che è stata esattamente nel “giorno della sardegna”, abbiamo pensato di fare qualche domanda su “Su Sennori”.

Su Sennori, con un tappeto sonoro tipicamente rap, miscela il boom bap classico a drill, trap e contaminazioni folk dando vita a un prodotto cross over moderno e originale.
Tutti i brani sono eseguiti completamente in lingua Sarda (per lo più nella variante Campidanese), una delle caratteristiche principali di Lord J, e tutti i brani, oltre a essere stati mixati da Squarta (Cor Veleno) al Rugbeats Studio, sono stati arricchiti da strumenti Sardi suonati dal vivo.

Partiamo da te: come ti sei avvicinato alla musica e al rap? Come hai iniziato a scrivere?

Mi sono avvicinato al rap da bambino nei primi anni 2000 riscoprendo grazie ai miei cugini più grandi rappers come 2Pac e tanti altri big americani rimanendone rapito.
Ho iniziato a scrivere per caso, per divertimento ma ho capito che era una delle maniere più efficaci che avevo per esprimermi non essendo una persona esageratamente loquace ma con tante cose da dire.

Su Sennori è il tuo primo Ep o hai già pubblicato altro in passato?

Ho pubblicato un po’ di brani negli ultimi 10 anni, ma sempre di rado e con sonorità spesso diverse, quello che un po’ li legava è che spesso c’era qualche riferimento alla Sardegna, ma quando ho capito che mi piaceva particolarmente fare rap in Sardo ho sbloccato totalmente la vena creativa.

Tempo fa hai pubblicato il singolo Su Sennori e Faulas. Come mai proprio questi due brani per anticipare il disco?

Rispettivamente uno è il primo brano dell’ep e uno è il brano di chiusura.
Con Su Sennori mi presento e parlo di cosa ho fatto con la musica negli ultimi due anni, riprendendo le sonorità che mi si addicono di più.
Con Faulas chiudo il disco con i cori Sardi e questo brano che è una dedica d’amore alla Sardegna.

Mi dici qualcosa in più sul titolo del disco? Cosa vuol dire e cosa dice del disco stesso?

“Su Sennori” sarei io, il mio nome d’arte in Sardo.
Ma come dico nel brano omonimo, sono quel signore che vuole parlare dell’isola e che gli antenati hanno creato per fare la guerra/rivoluzione per questa terra.

Considerata la qualità del prodotto, come mai la scelta di pubblicare un ep e non un vero disco?

Ti ringrazio innanzitutto. Preferisco fare piccoli step, vorrei che la gente capisse il più possibile quello che abbiamo realizzato e il perché soffermandosi bene sul motivo e le sonorità di questi brani.

Hai in programma qualche data per la presentazione di Su Sennori?

Sì per ora abbiamo 4 date confermate:

02/05 a Mogoro (OR)
03/05 a Pula
05/05 a Sant’Antioco (dove sarò accompagnato da strumentisti)
30/08 a Porto Ferro (SS)

Quali credi che siano i punti di forza di un disco come questo?

Sicuramente il fatto che si distingue da molti prodotti che escono oggi.
È un lavoro coraggioso, ma molto differente da quello che c’è in giro.
Oltre il fatto che è curato sotto molti punti di vista, a livello di suono, avendo una buona qualità e avendo tanti strumenti suonati dal vivo oltre che dei featuring prestanti, e a livello di immaginario perché si lascia poco spazio alla fantasia mostrando tanto della nostra cultura.

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“Scelti”, il nuovo singolo di SOLOSOPHIA, disponibile dal prossimo venerdì 25 aprile

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Ci sono brani che si ascoltano e altri che si sentono sulla pelle, come un brivido improvviso nella notte. “Scelti”il nuovo singolo di SOLOSOPHIA – disponibile dal prossimo venerdì 25 aprile e distribuito da Ada Music Italy – è uno di questi.

Un graffio di blues, il battito incessante del rock e una voce che scivola tra le fiamme della passione, bruciando ogni esitazione. Un urlo nel silenzio, un viaggio in bilico tra il desiderio e l’orgoglio, tra fari spenti e anime accese.

Nel buio della distanza, mentre “gli altri sono spenti”, SOLOSOPHIA accende una scintilla: le chitarre di Tatiana Monteriù tagliano l’aria come lampi elettrici, la batteria di Rocco Pontillo pulsa come un cuore in fuga, mentre Gaetano Mazzitelli tesse le fondamenta con il basso e una produzione che fa vibrare ogni emozione. Il tocco di Sergio Buraggi completa questo quadro sonoro potente e senza filtri.

“Scelti” è un vero e proprio urlo nel silenzio: ci siamo ritrovati e poi ripersi, nascosti dall’orgoglio dietro alle canzoni”. Il brano parla di connessioni che sfidano il tempo, di fiamme che non si spengono, di amori e sogni che restano anche quando tutto il resto si dissolve. SOLOSOPHIA canta con una voce che non chiede permesso, che travolge e lascia il segno.

Già protagonista di esperienze internazionali, dall’Isle of Wight Festival al palco con Elisa, SOLOSOPHIA ha costruito un percorso in cui ogni nota è vissuta fino in fondo. Nel 2019 ha conquistato il pubblico di The Voice of Italy, portando sul palco la sua personalità unica e il suo timbro inconfondibile. Nel settembre 2024, la sua voce ha risuonato ancora più forte aprendo i concerti dei Tiromancino a Cagliari e Calangianus, dove ha duettato con Federico Zampaglione, confermando la sua capacità di emozionare e coinvolgere. Dopo il suo primo album “Anima Viola”, nel 2025 torna nuovamente a scolpire la sua identità musicale con un mix di energia cruda e profondità emotiva.

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Dj Exy racconta Cronache De Roma – Intervista

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Dj Exy, producer e dj romano attivo da anni nella scena e nei locali capitolini, pubblica il suo primo producer album ufficiale e lo fa unendo la nuova e la vecchia scena ma in un progetto ambizioso che vedrà un disco e un documentario raccontare la Roma Hip Hop.

“Cronache De Roma” è un progetto visionario che punta a celebrare l’identità musicale della capitale.

Fra le voci del disco troviamo DJ Stile e DJ Baro, leggende dei Colle der Fomento, Danno (Colle der Fomento), Suarez (Gente di Borgata), Fetz Darko (Giuda Fellas), Mystic One (TruceKlan), Grezzo Esselover, Metal Carter (TruceBoys), il promettente Numi, Zinghero (TruceKlan), Benetti DC, figura storica della scena romana, Spampy, Sgravo e Wiser (Dead Poets), Lord Madness, Denay (Scimmie del Deserto), Er Drago, William Pascal (Do Your Thang) e i fratelli emergenti Yamba e Black Damo. Insieme a questi artisti sono presenti anche le preziose collaborazioni agli scratch di DJ Ceffo (Brokenspeakers), DJ Kimo (TruceBoys) e DJ Snifta (Roma Underground).

Questo album è un omaggio alla cultura hip hop e rappresenta un viaggio che punta a raccontare il “vero suono di Roma”, restituendo autenticità e potenza alle diverse anime dell’hip-hop locale.

Cronache De Roma. Partiamo dal perché hai deciso di pubblicare un disco come questo?

L’idea era di far sentire a tutta Italia la sonorità del Rap Romano e per fare questo dovevo cercare un sound che racchiudesse almeno un po’ di storia di Roma.
Il rap romano ha una storia bella lunga e credo che un qualcosa del genere mancasse da un bel po’ di anni.
Volevo racchiudere a modo mio un pezzo di storia da far sentire alle generazioni di oggi, per far capire da dove siamo partiti, e cos’è Roma.
Ho cercato di racchiudere come in una fotografia un determinato tipo di artisti e di beat. Per lasciare quel velo anni 90 e trasmettere quello che quegli anni hanno trasmesso a me.
Tutto questo è nata anche grazie all’aiuto del mio amico Fetz Darko, che mi ha aiutato a creare e riprendere legami con molti artisti della scena che non vedevo da molti anni.

A proposito di questo … del riprendere i legami. Se non sbaglio sei sparito per un periodo. Cosa ti ha spinto a tornare?

Mi sono sempre chiesto, fin da piccolo, quale sarebbe stato il mio futuro. Ho sempre fatto tanti lavori, fin da quando avevo 13 anni. Ho percorso molte strade, sia giuste che sbagliate. E come tanti, ho fatto errori e cose belle che non mi dimenticherò mai. Ma quando penso a cosa vorrei fare, a cosa mi rende felice, penso che l’unica cosa che mi faccia svegliare la mattina con il sorriso, e la voglia di fare musica. Sono tornato per questo.

Tornando al disco, quali sono le sonorità che possiamo trovare?

Il disco è classico, ma con occhio di riguardo alle sonorità più attuali. Sono cresciuto con la musica Rock e per me ha molta influenza sul fattore produttivo.
Ma nello stesso tempo la musica di Dj Premier, Lord of Underground, Vinnie Paz e molti alti hanno davvero influito.
Infatti, si possono notare questo tipo di influenze. Ho cercato di mescolare un pò tutto il mio bagaglio artistico cercando di dare molta grinta sulle batterie e renderle molto aggressive, proprio come negli anni ’90.

Al disco come hai lavorato?

Ho inviato ai vari artisti i beat e poi abbiamo registrato le voci al Fat Studio di Matteo, un grandissimo amico che mi ha aiutato molto nel lavoro di questo disco. Una volta finita la registrazione della voce, abbiamo fatto un arrangiamento del beat e delle varie modifiche per far mescolare meglio il tutto.
Nell’intro e nel pezzo Cronache de Roma, ho collaborato nell’arrangiamento insieme a Fabio Garzia, in arte Mustrow, che ha fatto un lavoro eccezionale sulle chitarre e sulla parte di basso.
Poi una volta finito, si passava alla parte finale dove lo studio missava e masterizzava il tutto ad hoc.
Questa è stata la parte artistica del disco, ma oltre a questo il lavoro più grosso, è stato anche rendere a proprio agio ogni rapper e cercare di avere il massimo da ogni singolo pezzo.
Una grande mano mi è stata data dalla SelfMade che ha creduto fin dall’inizio al progetto e che mi ha aiutato sia nelle realizzazioni delle registrazioni, sia nella parte organizzativa dei brani.

Ci sono dei pezzi a cui sei particolarmente legato in Cronache De Roma?

Pezzi a cui sono più legato, a dire la verità, non ci sono. Li reputo tutti e 12 dei capolavori.
Potrei dirti che sognavo un intro così da non si sa quanti anni e sapere che è stato realizzato da due dj che ammiro e con cui sono cresciuto mi fa venire i brividi.
Dj Stile e Dj Baro hanno realizzato un intro spettacolare, hanno usato molte voci dei miglior rapper di Roma, facendo degli scratch spettacolari. Senza parlare di Dj Snifra, Dj Ceffo e Dj Kimo, tre pilastri del Djing Romano.
La capacità di tutti i rapper a incastrare rime e rendere ogni traccia unica, mi ha fatto innamorare di tutto il disco, senza nessuna traccia a cui sono particolarmente legato. Sono legato semplicemente a tutto il disco.

Quale differenza pensi possa fare un disco come questo nell’Hip Hop Italiano?

Io spero sempre che un disco del genere possa far avvicinare le nuove generazioni ad un tipo di Hip Hop Underground. La mia speranza è di creare una specie di saga, dove il nuovo si mette a confronto con il più vecchio, facendo vedere le varie sfaccettature di diverse generazioni.

Spoiler. Mi hanno detto che uscirà anche un documentario … mi dici qualcosa in più?

Si abbiamo girato un documentario curato da Alessio Coltella un ragazzo che mi ha dato una grande mano e mi ha aiutato in tutto questo progetto intervistando tutti gli artisti del disco, facendoli parlare di se e di come si sono avvicinati all’Hip Hop.
Volevo dare un volto al disco e non solo la musica. Questi artisti hanno tanto da insegnarci. Era doveroso farli scrivere attraverso le rime, ma anche farli parlare.

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