Intervista
Daniello si racconta tra “Mezzogiorno Freestyle” e il suo passato

Lo scorso 8 Maggio Daniello pubblica “Mezzogiorno Freestyle” ed oggi noi ci facciamo quattro chiacchiere per approfondire il suo percorso.
Il tuo è un passato “difficile”: lontano da casa, in un paese che forse non ti ha accolto come volevi. Il rap è stata la tua valvola di sfogo principale?
Non vorrei adesso fare il personaggio che ha il passato più difficile della scena, perchè insomma chi ha la fortuna di nascere con la camicia ? Pochi! Secondo me la cosa più difficile per me erano i continui spostamenti. Mi ricordo che a Varese mi ero creato già un mio mondo e in un batter d`occhio mi è crollato per una situazione spiacevole. Ritornando in Germania nel 2009 iniziò per me un periodo di svariate follie. A volte mi capitava di guardarmi allo specchio e dentro me mi chiedevo : Ma sono ancora io ??!! Le mie cazzate le ho fatte ma grazie a dio ho avuto sempre la testa di uscirne, e di vedere oltre che purtroppo alcune persone vicino a me non sono riuscite a fare. L’amarezza più grande che covo sono sicuramente il spostarmi di continuo, di paese in paese e di città in città. Certo scoprire nuovo posti e vivere in città diverse può essere figo, però d’altrocanto ricominciare sempre da capo ti rende diffidente e schivo con le persone, perchè già temi che il rapporto umano non sarà di lunga durata. Sentendo la mia ultima frase posso suonare molto pessimista ma vorrei dire che trovare un vero amico è come trovare l’El Dorado, specialmente nell’era odierna, dove uno si circonda più di conoscenti anziché di amici. Quando ero ragazzino il rap il rap lo usavo pure come valvola di sfogo. Ripensando al mio IO adolescente ero molto incazzato dentro AHAHAHAH! Un paio di anni fa vedevo pure la palestra come valvola di sfogo, mi è successo di alzarmi di notte per andare ad alzare pesi perchè avevo il GYM vicino casa mia. Era bello sfogarsi con il rap, ci perdevo intere notti. Ora ho un approccio più maturo verso la scrittura, ma mi diverto ancora come un bambino a cercare metafore, rime, punchline e emozioni. Penso che sia importante conservare per l’arte il bambino interiore. Sto parlando come se avessi la sindrome di Peter Pan ma nella vita quotidiana sono abbastanza serio, con il rap recupero un po’ il mio lato scherzoso.
In quel periodo c’è un artista a cui ti sei “attaccato” maggiormente?
Beh ci sono svariati artisti a cui mi sono attaccato. Io sono uno che cambia poi artista preferito frequentemente. Ma i maestri che mi hanno “insegnato” a scrivere ascoltandoli sono stati Fibra, Gue e Marracash. Fibra perchè è un fottuto genio. Riesce a farsi capire da tutti. La sua scrittura può sembrare semplice ma leggendo tra le righe uno scopre molto di più. Poi il suo album Mr. Simpatia lo sapevo cantare a memoria. Ciononostante il suo album migliore secondo me rimane Squallor , pur non togliendo niente agli altri album. Gue invece è un artista a 360 gradi. Sa fare tutto. All `ascoltatore medio può risultare spocchioso ma lui ha un linguaggio ricercatissimo e sa descriverti scenari in maniera poetica senza risultare sforzato. L’ho beccato nel 2017 a Düsseldorf quando ha girato il video di Scarafaggio. Era insieme a Tony Effe, il Profeta e DJ Arrow ( il Dj di Kollegah ) sulle scale della torre del Reno. Ho chiesto se ci potessimo fare una foto e poi l’ho ringraziato di avermi “insegnato” a scrivere. Lui mi ha ringraziato per il complimento e dopo ci siamo salutati stringendoci la mano. Alcuni dicono che è uno stronzo ma forse dipende dal modo in cui ti approcci con lui. E Marracash che dire . È una delle miglior penne d`Italia. È un vero poeta ! Sa descriverti delle immagini che hanno un impatto fortissimo. Sto aspettando con ansia il suo nuovo album. Oggettivamente parlando però devo dire che l’album migliore del rap italiano del 2018 è stato Playlist di Salmo. Ora tutti gli album si devono confrontare con il suo capolavoro e non sarà per nulla facile, anche per quelli che sono al top.

Arriviamo al presente, c’è un nuovo singolo, “Mezzogiorno Freestyle”. Raccontacelo un po’.
Il singolo di Mezzogiorno Freestyle è la mia prima canzone su Youtube. In pratica è il mio biglietto di visita . Angelo Cascione ( Cash One ) dei Rubik Beats mi mandò la strumentale l’estate scorso. Mi disse che dovrei scatenare un fuoco d’artificio di punchline cosicchè la gente dice : ma chi cazzo è !! Affare fatto ho detto. Mezzogiorno Freestyle non ha un tema preciso. Ci sono forse due cose che dico di me e opinioni sulla scena rap attuale. Abbiamo registrato pure una versione tedesca, che ho ancora nel mio cell. Ho intitolato la canzone mezzogiorno Freestyle perchè la maggiorparte degli italiani che vive in Germania sono di origine del sud. Per il video mi sono affidato al regista Reza Wireko. Il contatto è nato grazie ad un mio amico di Rheydt che lavora con Summer Cem . Gli ho mandato il copione insieme alla traduzione del testo e si è preso bene. Il video lo abbiamo girato a fine Marzo. Volevamo sin da subito creare un’atmosfera cupa e folle. Le immagini che si vedono sono poi anche collegate al testo. Per me questo era molto importante. Mi è venuta l’idea di indossare una maschera di coccodrillo perchè da bambino era il mio animale preferito, poi la ferocia a volte goffa del coccodrillo si può abbinare bene con il mood di Mezzogiorno Freestyle, dato che la canzone è una valanga di Punchline che sanno strappare qualche sorriso. È probabile che in futuro riuserò la maschera se il mood lo prometto.
Si può dire che l’incontro con Rubik Beats ha cambiato il tuo modo di approcciare la musica?
Assolutamente si. Prima ero più chiuso riguardo gli altri generi musicali. Cash One dei Rubik Beats mi ha ampliato certi orizzonti, soprattutto per le robe melodiche. Prima di averlo conosciuto ero decisamente più Punchliner. State certo che quando registro una canzone con lui non uso mai la stessa ricetta di seguito. Infatti quando mi ripeto lui mi dice subito: Questa roba l’hai già fatta, vai oltre. Sono davvero grato di averlo conosciuto sia a livello umano che artistico. Il bello è che lui è un vero “ Digger musicale “, conosce canzoni che hanno tipo cinquant’anni e che manco sono così popolari.

Per la tua maturità artistica, quale sarebbe l’artista giusto per una collaborazione?
Luchè !! Senza ombra di dubbio. Luchè è l’unico rapper italiano che mi ha fatto venire le lacrime. La prima volta mi sono venute ascoltando la canzone che dio mi benedica, insieme al video. Secondo me un video del genere dovrebbe avere 100 milioni di visualizzazioni. La seconda volta mi sono venute ascoltando non sai chi sono con CoCo. Non so come fa ma le sue parole raggiungono e ti toccano il cuore. Queste sono canzoni che parlano della vita !Molti artisti odierni non sono capaci a scrivere ste poesie. Secondo me perchè si sono costruiti troppo un personaggio immaginario, tralasciando che anche loro sono di carne e ossa, ma fortunatamente esistono artisti come Luchè che sanno fare la differenza.
Che dire, lasciamoci con un bello spoiler sui tuoi prossimi step!
I miei prossimi step saranno diffondere la mia musica il più possibile. Ogni canzone è diversa dall’altra mantenendo però il mio stile. Il 7 giugno cioè questo venerdì uscirà vai tra fratè. A fine Giugno ne uscirà un’altra e a Luglio mi preparerò per la corrida estiva . Entro la fine dell’anno vorrei pubblicare 7/8 canzoni. Ho costruito un rapporto musicale e di amicizia con il fratello di un mio amico scomparso. Lui rappa in napoletano. Ci siamo beccati a Colonia e la stiamo tirando fuori un pezzo davvero bello. Poi il dialetto napoletano aggiunge quell’atmosfera delle strade del sud. Voglio ringraziarvi di avermi dato spazio e modo di presentarmi ad un pubblico più ampio. Un saluto a tutto lo staff di Honiro.
Ecco come si racconta Daniello:
Mi chiamo Danilo Presti Ajdnik, in nome d’arte DANIELLO ( classe 1989 ), sono un rapper originariamente di Castelvetrano ( Sicilia ) nato e cresciuto in parte in Germania. Il nome Daniello deriva da un nomignolo che mi è stato dato in Germania durante la mia infanzia perchè nel paese dei teutoni si fa fatica a pronunciare correttamente il mio nome. Ho scritto il primo testo rap in italiano all’età di quindici anni nonostante abitassi in Germania. A sedici anni ho avuto il mio primo impatto con il rap italiano appassionandomi a esso. Nonostante la mia residenza perenne in Germania non mi sono mai sentito a mio agio con il rap tedesco, forse deriva dal fatto che avendo un’insegnante d’italiano come madre istintivamente o inconsciamente ho scelto la lingua del tricolore. Nel 2006 mi sono trasferito nella provincia di Varese dove ci sono rimasto fino al 2009 ritornandomene in Germania per motivi familiari. Ho continuato a scrivere testi pur non avendo nessun produttore affianco. Nel 2017 ho conosciuto Angelo Cascione ( Cash One ) dei Rubik Beats che mi ha permesso di registrare i miei pezzi dandomi la possibilità di cavalcare pure sulle sue produzioni. A breve uscirà Mezzogiorno Freestyle il mio primo singolo, che sarà un assaggio di quello che avverrà nei prossimi mesi.
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