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Fuori il nuovo street video della crew italo-africana RRR Mob ‘Come La Mia Gang’

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Dopo il recente successo di “Wooh”, da oggi è online su Vevo il nuovo street video della crew italo-africana RRR Mob, “Come La Mia Gang”, che anticipa l’album in uscita a giugno per Sony Music. Il brano parla di strada in un modo inedito, come luogo ideale per formarsi e assumere un’identità di gruppo multiculturale, quella che caratterizza e arricchisce la musica di RRR Mob. Il video, con un’ambientazione industriale, è diretto da Fabio Berton, la produzione musicale del brano è di Laioung.

Laioung, Isi Noice, Momoney e Hichy Bangz sono i membri fondatori della crew RRR Mob, la prima nata in Italia interamente composta da ragazzi di seconda generazione, meticci o figli di immigrati, e gli assoluti protagonisti della nuova ondata trap, ritmo e stile urbano parente dell’hip hop, sempre più chiacchierato anche in Italia.

Trainati dai successi solisti di Laioung – a cui critica e pubblico riconoscono un’energia e un carisma fuori dal comune, tanto da eleggerlo punto di riferimento del movimento trap italiano – i quattro hanno iniziato a lavorare a questo primo disco ufficiale nello studio che condividevano fino a poco fa a Milano, città dove si sono trasferiti dopo vari spostamenti e vicissitudini personali.

Se la trap ha un forte senso di comunità, come sta dimostrando anche in Italia, RRR Mob è l’incarnazione definitiva di questo spirito: Laioung, Isi Noice, Momoney e Hichy Bangz spesso si circondando di compagnie di amici, creativi della loro generazione o altri trapper della scena con cui hanno continui scambi. E in “Come La Mia Gang” Laioung, Isi Noice e Momoney parlano di se stessi e nello stesso tempo della loro “gang” come se le due cose fossero una conseguenza naturale dell’altra. La produzione musicale di impatto e con sonorità ibride è di Laioung.

Laioung – rapper, trapper, cantante e produttore – nasce a Bruxelles nel 1992 da madre sierraleonese e padre pugliese, e vive in continuo movimento fra Bruxelles, Parigi, Londra, il Canada e varie città italiane. “Giovane giovane”, la sua hit con i featuring di Izi e Tedua, ha consacrato la sua esplosione. Il suo album “Ave Cesare – veni, vidi, vici”, con 8 inediti e per la prima volta in cd, sarà disponibile da domani in preorder con 4 brani in instant gratification: l’inedito "48 ORE" Ft. Momoney e Sedrick e i 3 singoli "Vengo dal basso", "Quello che voglio" e "Giovane Giovane". Isi Noice – rapper e trapper – nasce nel 1991 a Casablanca (Marocco), arriva in Italia nel 2001 con la sua famiglia e cresce a Torino tra Barriera di Milano e Porta Palazzo, due quartieri difficili. Momoney – rapper, trapper, cantante e produttore – nasce a Torino nel 1989 da una giovane coppia mista composta da un ragazzo del Senegal, arrivato da poco in Italia, e una ragazza italiana. Hichy Bangz – rapper e trapper – nasce nel 1994 a Beni Mellal (Marocco) e, nel 2000, entra in Spagna con la zia sfuggendo ai controlli doganali per stabilirsi a Martorell (Barcellona) e poi, a undici anni, raggiungere il padre in Italia a Masserano (Biella) e passare i primi anni tra vari problemi familiari e disavventure in comunità.

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“Disco Uno” è il nuovo album del collettivo Pietra Tonale, disponibile da venerdì 16 maggio 

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Disco Uno” è il nuovo album del collettivo Pietra Tonale, disponibile da venerdì 16 maggio in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale.

Musica rupestre contemporanea che segna un ritorno al segno originario, condiviso e comunitario: “Disco Uno” è il primo album di Pietra Tonale, collettivo musicale torinese con un organico fluido di venti musicisti e musiciste che esplora il confine tra gesto libero e struttura, tra suono e significato.

Anticipato dal brano “In Iterpo Elo”, il nuovo disco è un’incisione sonora realizzata interamente in autonomia, dallo studio di registrazione al mixaggio, frutto di due anni di sperimentazione e incontro tra diverse anime. Il risultato è un paesaggio sonoro eclettico che mescola art-pop, alternative-rock, squarci noise ed elettronica rapsodica. Una voce canta in lingue a tratti sconosciute, evocando memorie e futuri, in un presente da riscrivere insieme.

“Sar Oh Dedida”,la focus track di “Disco Uno”, prende forma in due atti: la prima parte, arrangiata da Giulia Impache e Simone Farò, si muove come un respiro lieve, è costruita su una texture sottile e avvolgente che sostiene la tenue linea vocale ed il testo evocativo, quasi simbolista. L’obiettivo è quello di farci sentire come se stessimo “camminando in punta di piedi su un velo d’acqua”, prima di abbandonarci a un riempimento risoluto, che si dissolve con la stessa grazia con cui è arrivato.
La seconda parte, firmata da Jacopo Acquafresca insieme ad Andrea Marazzi, cambia pelle: si entra in un loop con un ritornello che incalza e che chiude il cerchio con un contrappunto più strutturato, ma senza sciogliere del tutto l’enigma del titolo.

“Sar Oh Dedida” rimane sospeso, come un sussurro o un’eco di qualcosa che non vuole essere del tutto detto: il titolo nasce da una frase detta infatti quasi per caso da Giulia a Guglielmo Diana: “Devo andare a vivere al mare per stare bene”. Da lì si apre una porta, quella dell’aria che muove le onde e le parole, e a volte cura.

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“La Crisi dell’Uomo (Deluxe)” è la versione integrale dell’ultimo album dei Grill Boys, disponibile da giovedì 15 maggio

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“La Crisi dell’Uomo (Deluxe)” è la versione integrale dell’ultimo album dei Grill Boys, disponibile da giovedì 15 maggio su tutte le piattaforme di streaming digitale per peermusic ITALY.

Sono quattro i nuovi brani che si aggiungono alla tracklist de “La Crisi dell’Uomo”, l’ultimo disco dei Grill Boys che esplora il contrasto tra il bisogno di imporsi e il rischio di perdersi, tra il desiderio di controllo e la paura di non bastare.
“Blues del Silenzio” – il singolo che ha anticipato la deluxe version – racconta una relazione muta, fatta di presenza fisica e assenza emotiva. “Sei un Grande” è una resa malinconica davanti a chi ti applaude a parole ma ti lascia indietro nei fatti. E ancora, “Chitarre Fanno Bang” è istinto puro, un concentrato di rock senza freni, mentre “Vaffanculo” è lo sfogo che chiude tutto: quando dire basta diventa l’unica salvezza.

Giovane Giovanni continua il suo racconto aprendolo a confessioni più intime, a contraddizioni più esplicite, a emozioni che erano rimaste sotto pelle. È come se la crisi, anziché placarsi, trovasse nuove forme per manifestarsi: quattro tracce inedite che non sono un’aggiunta, ma un nuovo finale più crudo, più diretto, più necessario. 

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“Diario di scavo”, in uscita venerdì 16 maggio, è il nuovo progetto discografico di LIVREA

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“Diario di scavo”, in uscita venerdì 16 maggio, è il nuovo progetto discografico di LIVREA: una raccolta di otto tracce che si configurano come reperti musicali, testimonianze di un percorso interiore e artistico che fonde la sensibilità della ricerca personale con l’urgenza di raccontarsi attraverso la musica.

Dopo esperienze precedenti votate a una produzione sonora levigata e cesellata, con “Diario di scavo” LIVREA cambia rotta e decide di abbracciare l’errore, l’imperfezione, il dettaglio ruvido. Il disco nasce da un processo artigianale, quasi rituale, in cui suoni, parole e atmosfere vengono scavati, riportati alla luce e lasciati vibrare nella loro forma più autentica.

Il titolo stesso è dichiarazione di poetica: “Diario di scavo” (https://bfan.link/diario-di-scavo) è infatti metafora di un lavoro lento, meticoloso, fatto di stratificazioni, silenzi, intuizioni e scoperte. Ogni traccia è come una pagina ritrovata, un frammento che dialoga con gli altri componendo un racconto unitario e allo stesso tempo aperto.

Il sound di LIVREA si muove in uno spazio sonoro che è insieme caldo e misterioso: nu soulrichiami jazzechi psichedelici, influenze urban e sperimentazione. Una commistione di elementi apparentemente lontani, ma uniti da una visione chiara e coerente, che punta all’essenza più che alla forma.

In questo percorso, fondamentale è il contributo del produttore Duck Chagall, che affianca LIVREA con sensibilità e visione, costruendo insieme a lei un universo sonoro vivo, materico, pieno di suggestioni evocative. Il lavoro in studio ha seguito un approccio analogico e quasi “manuale”, dove ogni suono è scelto, lavorato, sporcato, come se fosse terra da modellare.

“Diario di scavo” – anticipato dal singolo “Falli fuori”, main track del disco – è un album accessibile ma complesso, in grado di parlare subito, ma anche di restare e trasformarsi ad ogni nuovo ascolto. È un invito a fermarsi, ad ascoltare a fondo, a lasciarsi contaminare.

TRACKLIST

1. ENTRO

2. COME CANI

3. I MURI DELLE CASE

4. FALLI FUORI

5. GAZZA LADRA

6. A LUDOVICA

7. MISTICHE VIBRE

8. CALLE

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