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Intervista

GRID ci racconta “Intimo Glamour” : “Dobbiamo riscoprire la bellezza dell’autenticità”

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Dopo l’incredibile successo ottenuto con “Testacoda”, la poliedrica Grid –grid girl, cantante, ballerina, modella, ragazza immagine e recentemente conduttrice sportiva – torna con “Intimo Glamour”, il suo nuovo singolo.

Il brano, scritto a quattro mani da Stefano Paviani e Laguna e prodotto da Cosmophonix Artist Development, è una biografia in musica della giovane ed eclettica interprete padovana che, release dopo release, sta costruendo con tenacia, impegno ed un talento da fuoriclasse, il suo percorso artistico, facendosi apprezzare per versatilità ed autenticità. A riprova di queste caratteristiche e di una visione comunicativa originale e fuori dagli schemi, “Intimo Glamour” si pone come uno spaccato compositivo del quotidiano dell’artista – «sono cresciuta tra musica e motori» -, ma al tempo stesso dà vita ad uno specchio di note e colori in cui ogni giovane può riflettersi per ritrovarsi.

Chi meglio di Grid poteva raccontarci questo nuovo brano? Noi di Honiro Journal l’abbiamo intervistata!

Grid, è da poco uscito il tuo singolo “Intimo Glamour”, sappiamo che sei una ragazza molto poliedrica, ragazza immagine, modella, conduttrice sportiva, cantante. Quali di queste è la veste che ti diverte di più che ti dà più soddisfazione e nella quale ti senti più a tuo agio? 
La musica è la mia vita! Sul palco riesco a sentirmi veramente me stessa e a farmi vedere al 100% per come sono. Poi, ovviamente, mi piace vivere la vita riempiendola di nuove esperienze. Adoro mettermi alla prova, non dico mai di no alle nuove avventure che mi capitano. Proprio per questo mi interesso di tanti ambiti diversi e soprattutto mi diverto molto nel fare ciò che faccio! Secondo me più cose fai, più riesci a capire chi sei. Più sperimenti nuove esperienze più la tua personalità cresce e si definisce. Quindi penso sia sempre bello esplorare tutti i lati della vita!

Lascio tutto acceso”
Quali sono gli aspetti del tuo carattere e della tua musica che, grazie a questo singolo, hai acceso di più?
Sicuramente nella vita di tutti i giorni, ma anche nella mia musica, mi piace particolarmente accendere i riflettori sulla mia determinazione. Sono una persona molto solare e proprio per questo, nel singolo canto “lascio tutto acceso”. Vedo la mia personalità come un vortice e, nonostante io tenda a tenere nascosto il mio lato più personale, con questo brano mostro una parte un più intima del mio carattere che non avevo mai mostrato prima.

Attraverso la musica ti rivolgi in particolar modo alle giovani donne, incoraggiandole ad essere sempre se stesse oltre ogni forma di giudizio o discriminazione. Quanto è difficile essere se stessi al giorno d’oggi e mostrarsi per ciò che si è?
Penso sia davvero molto difficile. Penso ormai ci sia un “modello” di persona predefinita e ci sia anche la convinzione di doverci omologare tutti a quell’idea. Un po’ come se dovessimo essere tutti uguali. La diversità viene vista molto spesso come un difetto invece che un pregio, per questo è molto complicato mostrarsi per ciò che si è realmente.

Viviamo in una società che giudica tanto, proprio per questo il messaggio di “Intimo Glamour” è di essere sempre se stessi e farsi vedere a 360°, senza aver paura di mostrare lati del proprio carattere o della propria personalità. Alla fine le maschere cadono sempre. Se si è sempre stati autentici si è anche circondati da persone che credono in noi e ci stimano per ciò che siamo realmente e non per chi dimostriamo di essere.

Con l’anima di chi non frena
Spesso è importante sapersi fermare ma altrettante volte è fondamentale anche avere il coraggio di andare avanti. Che consiglio daresti a tutti quei giovani che si sentono frenati da qualcosa? 
Direi di vivere i propri sogni al 100% anche perché se non lo facciamo adesso che siamo giovani, con il passare degli anni, diventerà tutto più difficile e non avremo nemmeno più a disposizione tutto il tempo che abbiamo la fortuna di possedere ora. Bisogna sempre provare, provare e riprovare. Se ci provi vivi una vita senza rimpianti. Quindi meglio vivere le proprie passioni in modo da non avere rimorsi un domani, piuttosto che, tra qualche anno affermare “forse se ci avessi provato adesso avrei un’altra vita.”

Che ne sai che non sono vera”
Quanto è importante per te l’autenticità e quanto è difficile, a volte, soprattutto per i giovani essere veri?
Per me l’autenticità è fondamentale, infatti ne faccio un punto chiave di “Intimo Glamour”. Con questo nuovo brano voglio unire le mie due passioni, la musica e i motori. Molto spesso, soprattutto quando ero più piccola e mi affacciavo al mondo della musica o muovevo i primi passi nel settore, la prima cosa che mi dicevano tutti era : “belle queste passioni, ma sarebbe meglio concentrarsi solo o su un aspetto”. Quasi mi volessero consigliare di doverne scegliere solo una. Ma io sono pur sempre io, e la mia personalità non avrebbe mai potuto rinunciare né alla musica né ai motori.

Secondo me bisogna sempre ascoltare le critiche, spesso sono costruttive e quasi sempre dentro una critica si nasconde un insegnamento o comunque qualcosa che ti porterà a migliorare. Da queste frasi dobbiamo trarne il meglio ma andare avanti con la nostra testa ed essere sempre noi stessi.

Questo tuo nuovo singolo viene descritto come uno specchio di note e colori. Se potessi attribuire a te stessa e alla tua musica dei colori, quali sarebbero e come mai? 
Sicuramente il rosso perché sono una persona molto accesa, mi piace vivere sempre a mille. Ovviamente adoro fare molte esperienza nuove, sentire tante sensazioni e circondarmi di tutto ciò che mi fa provare emozioni. Alla mia personalità e la mia musica attribuirei anche il viola, colore proprio della copertina di quest’ultimo singolo, e l’azzurro. Queste due tonalità rappresentano il lato della mia anima un po’ più tranquillo. Sono una persona molto creativa, vitale ma allo stesso tempo anche pacata. Cambio umore spesso, diciamo che i colori tra loro si bilanciano! Non ho vie di mezzo!

Grid, questo tuo nuovo singolo “Intimo Glamour” invita a non badare ai giudizi e pregiudizi, a volte però è difficile non farsi condizionare da questi, come si fa ad andare oltre? 
Bisogna essere molto ancorati alle proprie passioni ed essere convinti della strada che si sta percorrendo o che si vuole intraprendere. Si deve avere ben in mente i propri obiettivi. La passione si salva in qualsiasi situazione, è qualcosa più forte di tutto. Trovo che la musica in generale sia d’aiuto in ogni momento. Bisogna cercare sempre di ragionare grazie alla propria testa, rimanendo umili ma avendo anche la consapevolezza di dire “io voglio fare questo nella vita, sono al corrente che riceverò tanti giudizi negativi, tante porte in faccia, ma se è ciò che voglio fare veramente devo iniziare a percorrere questa strada.”

Raccontando di questo brano, dici una cosa importante, ovvero che per essere felici davvero occorre continuare a scoprire chi siamo, conoscendo ogni lato che ci caratterizza, nel bene e nel male. Il percorso è molto lungo, come si fa da giovani a capire realmente chi siamo? 
È molto difficile perché bisogna non avere freni, bisogna cercare di vivere tutto, non avere paura di vivere esperienze nuove, non autolimitarsi e non rinunciare a vivere una cosa solo perché si ha il timore di rimanerci delusi, che si tratti di una relazione, una nuova opportunità lavorativa o non. Se una persona per la paura rinuncia a nuovi eventi non conoscerà mai nuovi aspetti o ambiti della vita che le piacciono o comunque nuove esperienze che magari l’avrebbero aiutata sotto un altro punto di vista. Bisogna sempre mettersi alla prova!

Grid, come nasce l’idea del videoclip di “Intimo Glamour”? Come mai la decisione di ambientarlo proprio a Roma? Ti lega qualcosa particolarmente a questa città? 
Roma è una delle mie città preferite da sempre, sono folgorata ogni volta che ci vado dalla sua bellezza e da tutta la storia, l’arte e la cultura che raccontano le vie di quella città. Sono molto affascinata da Roma ma anche dalle persone che ci vivono. Quindi ho voluto un videoclip che riprendesse la bellezza di questa splendida e unica città. Lo abbiamo girato nelle parti più turistiche di Roma, tra cui anche Villa Borghese. È stato bello, molto divertente girare il videoclip, ci sarebbero tantissime cose da raccontare in merito! Il tutto è nato da un valore affettivo spontaneo che ho con questa città meravigliosa.

Sappiamo che, essendo ovviamente una cantante, la musica è una tua grande passione, ma sappiamo anche che hai un canale YouTube, è questo un tuo altro modo per esprimerti? Come mai l’idea di aprirne uno? 
È un altro modo per mostrarmi e far vedere agli altri chi sono veramente e anche per divertirmi, girare un video mi fa sempre sentire di buon umore. Mi piace molto stare in mezzo alla gente, avere un contatto con gli altri anche se “virtuale”. Durante il periodo del lockdown ho cercato di essere vicino alle persone in qualche modo e ho trovato questa nuova sfera, questo mondo un po’ nuovo per me. Prima davamo per scontate tante cose, tanti piccoli gesti. Questa esperienza ci ha fatto capire che dovremmo approfittare di ogni singola giornata, di ogni singolo momento, e dire un po’ più spesso quel “ti voglio bene” alle persone per cui proviamo affetto.

Grid, c’è qualcosa che vuoi dirci liberamente e che vorresti che i nostri lettori sapessero di te, della tua musica o di “Intimo Glamour”? 
Posso dire che sto lavorando davvero tantissimo! “Intimo Glamour” non sarà l’ultimo singolo di quest’anno, entro fine anno uscirà un nuovo brano grazie al quale avrò modo di raccontare un’altra parte di me. E quindi manca poco!

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PAOLA PIZZINO CI RACCONTA IL SUO SINGOLO “LOGICO”: “A VOLTE LASCIARE ANDARE SIGNIFICA AMARE DAVVERO”

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Dopo aver aperto concerti di artisti come Diodato e Max Gazzè e dopo un intenso percorso di performance live, è disponibile dal 14 dicembre su tutti i digital stores “LOGICO”(Macro Beats/distribuito da Artist First) il singolo d’esordio di PAOLA PIZZINO.

Disponibile anche in versione unplugged, “LOGICO” è un brano che si disegna tra la consapevolezza di voler abbandonare ciò che non è più razionale e la speranza di trovare riparo nel futuro.

Chi meglio di PAOLA PIZZINO poteva raccontarci questo brano? Noi di Honiro Journal l’abbiamo intervistata!

Essendo il tuo primo brano, non posso non chiederti da dove abbia preso vita l’ispirazione per questo titolo

La canzone si chiama “Logico” ma, in realtà, nel ritornello io dico “non c’è niente di logico” e forse è proprio in questo che risiede l’intero senso del brano. Infatti, se da sempre, nella vita, cerco di mantenermi più logica possibile, estremamente razionale nelle mie relazioni interpersonali, poi nella realtà esiste anche una mia parte irrazionale, illogica. Questo ossimoro nel titolo quindi, ripensandoci, è nato proprio spontaneamente.

Questo singolo rappresenta il tuo esordio ma sappiamo che, in realtà, tu hai alle spalle già molte performance dal vivo. Essendo reduci da un periodo in cui, purtroppo, durante la pandemia gli artisti emergenti hanno potuto esordire solo in digitale, cosa differenzia invece l’esordio di chi ha potuto prima esibirsi live? Che bagaglio di emozioni ha chi esordisce direttamente dal vivo?

È una domanda importante. Spesso mi è stato chiesto “come ti senti ora che è uscito il singolo?” e la mia risposta a questa domanda è che sono veramente felice, soprattutto perché finalmente tutte le persone che durante i live mi chiedevano dove potessero ascoltare i pezzi ora li potranno trovare anche in digitale. Il mio esordio quindi, per me, ha significato rispondere a questa domanda del mio pubblico. Onestamente però, allo stesso tempo, quando si parla di stream, di digital stores, avverto quanto mi manchi un po’ quella concretezza, quell’aspetto a cui i live mi avevano abituata maggiormente. Spero quindi vivamente che questi numeri si trasformino in un’esperienza dal vivo sempre più importante e sempre più bella.

Mi è piaciuto molto “LOGICO” versione unplugged perché, metaforicamente, oltre che un brano in acustico, mi è proprio sembrata la ricerca di un’autenticità particolare. Quanto è importante per te, nella musica ma anche nella vita in generale, avere il coraggio di mostrare la propria vera essenza?

Sono una persona a cui, da sempre, è piaciuto impegnarsi in tantissime cose, allo stesso tempo cerco sempre di essere credibile in tutto ciò che faccio. Credo che il segreto per essere autentici, paradossalmente, sia proprio non pensarci, non costruire nulla. Anche nel mondo musicale, ho sempre detto che per me tutto ciò che ruota attorno ai singoli ha un’importanza minore, è la concretezza che mi importa, esattamente come credo che, nella vita di tutti i giorni, sia la personalità ad essere il fulcro. Credo sia inutile costruire qualcosa che nella realtà non esiste, piuttosto conviene essere sinceri fin dall’inizio, imparando anche a spogliarsi dei filtri per essere credibili.

Dopodiché’ riprendo la vita che dico di volere, di meritare, così mi lascio andare, così ti lascio andare”. In che modo credi si possa comprendere, come racconti tu in questo brano, che amare una persona, a volte significhi proprio lasciarla andare?

Penso che logico racconti una storia che non era destinata a sopravvivere al tempo. Ancora oggi voglio bene a questa persona, siamo ancora in contatto e credo che sia stata proprio la nostra sincerità a portarci a compiere la scelta di lasciarci, la nostra decisione di guardarci negli occhi e raccontarci cosa, secondo noi, non funzionasse più. Lui ha dato le sue ragioni, io le mie, e credo che logico sia esattamente la narrazione della mia versione: io con lui ho avuto difficoltà a sentirmi me stessa, e quindi anche a lasciarmi andare. In questo singolo credo si possa anche scorgere una sfumatura di rabbia, ma anche il desiderio di essere felici e di andare avanti. Rispetto e fiducia credo siano stati gli elementi chiave per comprendere che lasciarsi andare fosse la soluzione migliore per dimostrare di volersi bene davvero.

Riempie un album di foto che mi dice chi sono io”. Quanto secondo te è difficile al giorno d’oggi trovare la propria identità, sia nel mondo musicale sia nella vita di tutti i giorni?

L’album che cito all’interno del singolo, effettivamente esisteva davvero. Avevo iniziato a raccogliere le fotografie di tutto ciò che consideravo un mio difetto e avevo intitolato questo album “accettati”. A distanza di anni, sempre come racconto nel brano, l’ho eliminato. Solo però dopo questo processo, solo dopo l’aver accettato i miei difetti, ho iniziato a trovare una mia identità, ad essere semplicemente me stessa, ho quindi iniziato a pensare che in qualsiasi occasione, sia nel mondo musicale, sia nella vita di tutti i giorni, non avrei mai voluto costruirmi un personaggio.

Nella cover del brano possiamo notare questa bruciatura, la carta quasi mangiata dal fuoco. Ti va di raccontarci come è nata l’idea dell’artwork?

Ci siamo mantenuti il più possibile minimal, sia io sia Macro Marco sia Alberto DeSeta che è il creatore dell’artwork. Siamo persone con questa determinata impronta anche nella vita, siamo fan della semplicità, “less is more”, come si dice. Quando mi hanno proposto questa cover ho detto subito di sì, con questa particolarità della sigaretta spenta sul titolo del brano che io ho interpretato come quel dettaglio che forse rende meno perfetto il tutto ma sicuramente più autentico.

Essendo questo singolo solo il primo passo di un viaggio appena cominciato, ti va di anticiparci qualcosa sui tuoi progetti futuri, sui tuoi obiettivi?

Non vedo l’ora di quello che sarà, siamo in fase di trasformazione, abbiamo già altri progetti pronti e sicuramente farò uscire alcuni degli altri brani che ho sempre suonato live. Spero di arrivare a tanti!

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Gianni Bismark racconta il nuovo album “ANDATA E RITORNO”. Tra i feat Noyz Narcos.

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Gianni Bismark torna sulla scena con il suo quarto album, “ANDATA E RITORNO”, disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali.

L’album è suddiviso in due parti: “ANDATA” e “RITORNO“. La sezione “ANDATA” presenta tracce come “Vita Mignotta” e “Parliamo delle stesse cose” con BRESH, mentre la sezione “RITORNO” include brani come “Te famo scuola” con NOYZ NARCOS e “Er Magico”. Il percorso musicale di Gianni Bismark si completa con la title track “Andata e Ritorno”. Una partecipazione straordinaria ha arricchito il progetto, quella di Alex Britti alla chitarra nel brano “Panni di un altro”.

“ANDATA E RITORNO” è il suo modo di trasportare i fan verso qualcosa di inedito, senza dimenticare le radici e abbracciando nuovi orizzonti. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere sulle tracce, lo stile ed i feat presenti nel nuovo progetto.

Il titolo “ANDATA E RITORNO” suggerisce un viaggio musicale attraverso due mondi, un ritorno in grande stile. L’album rappresenta il tuo presente, come ti senti ora come artista?
Non è mai facile auto-definirsi, sicuramente i miei fan e chi mi ascolta riescono a farlo meglio di me! In ogni caso avevo delle tracce pronte, tante. Il modo migliore per valorizzarle era dedicarmi ad un progetto in più parti. Volevo creare un mix tra la mia vena rap e quella del genere cantautoriale, senza cadere nel banale. Mi ero prefissato degli obiettivi un po’ più ambiziosi.

Hai scelto featuring molto interessanti per questo album, tra cui NOYZ NARCOS, BRESH, TIROMANCINO e NOEMI. Tutti artisti che hanno un vissuto musicale diverso tra loro. In cosa hanno arricchito te come artista?
Il bello di questi feat è che hanno lasciato tanto a me e al disco, spero che ascoltando le tracce passi questo messaggio. Da sempre la scelta dei miei featuring non è né casuale ne figlia di logiche di mercato. Dietro c’è stato un lavoro immenso, tanti momenti di confronto tra me e tutti gli artisti presenti. Un’empatia pazzesca, che ha raggiunto poi un bel livello di stima reciproca. Questo credo arricchisca pienamente un artista in generale.

Parlando del nuovo album hai dichiarato: “Non mi piace essere etichettato. A me piace fare musica e se un giorno mi esce una canzone diversa da quello che faccio la metto ugualmente nel disco.
Assolutamente e le confermo. Le etichette sono la cosa che meno sopporto. Sperimentare, cambiare, confrontarsi sono alla base della mia idea di fare musica. A maggior ragione, faccio fatica ad auto-definirmi.

“VITA MIGNOTTA” è il primo brano dell’album, perchè la scelta di uscire con questo singolo per dare il via al progetto?
Non capivo perchè, ma alcuni si aspettavano che tornassi con un album più pop e dalla vena esclusivamente cantautoriale. Questo singolo rappresenta in pieno il cantautorato-rap che dicevamo prima in tema di suono, perchè c’è sia quel richiamo al rap sia il mood cantautoriale. Volevo far capire da subito che sarebbe stato diverso dalle aspettative, che ero pronto a sorprendere con qualcosa di inedito, ma che nello stesso momento ricalcava tutte le sfaccettature del mio percorso come artista. Quindi si, “VITA MIGNOTTA” era il biglietto da visita perfetto.

Il brano “Panni di un altro” vede la partecipazione di ALEX BRITTI alla chitarra. Come è nata questa collaborazione e qual è stata l’esperienza di lavorare con un musicista del calibro di Britti?
Per me Alex è il miglior chitarrista di tutto il panorama musicale, sicuro al 100% di quello italiano. Non lo so, ha un modo di suonare che ti strega, qualcosa che secondo me non puoi definire del tutto. L’ho conosciuto per caso una sera insieme a Federico Zampaglione, mentre guardavamo Sanremo. Pare una cosa un po’ comica lo so [ride], però da li si è sviluppata una bella amicizia sfociata in una stima artistica. Quando ci sono tutti questi spunti, viene quasi naturale dare vita ad un pezzo insieme.

La tua musica ha spesso una forte connessione con Roma, tra l’altro con me giochi giochi in casa. Come la tua città natale continua a influenzare la tua musica?
Roma è tutto, ma questo lo sapete già e a quanto pare tu riesci a capirmi bene Fede [ride]. Roma mi accompagna passo passo, è la mia città, la mia compagna, la mia amica e sono fiero di averle dedicato una canzone in “ANDATA E RITORNO”. Perchè in questo album? Adesso era il momento giusto, la maturità giusta, le corse giuste per raccontare un amore diverso dal comune. Diciamo che il singolo per Roma, intitolato “La mia città”, è una punta di felicità che segna i due mondi presenti in tutto l’album.

E Noyz Narcos?
Un feat che credo sognavo da una vita. Un obiettivo ambizioso e una traccia che dovevo anche ai miei fan. Sono soddisfatto, ma anche felice di aver potuto lavorare con uno dei miei idoli. Per me è tra in singoli più significativi sia per una questione di affetto verso i miei ascolti, sia per la mia crescita come artista.

Questo è il tuo quarto album in carriera. Come descriveresti l’evoluzione del tuo stile e della tua musica da quando hai iniziato nel 2015 fino a oggi?
Sono sempre io, ma sono maturato e con me anche i temi, i suoni. Sono dell’idea che quando fai musica è giusto anche adeguarsi alle novità che si vivono. Le ispirazioni di oggi non possono essere quelle di ieri, ma obiettivamente pure per un fattore anche anagrafico [ride]. Diciamo che è un’evoluzione molto naturale. Questo album è più “suonato”, c’è qualche cura in più nei dettagli. Ho mixato tutto con il mio stile classico in chiave rap-urban. Ti dirò, credo che l’evoluzione sia stata proprio questa: non cancellare niente, ma unire più aspetti inediti con le mie caratteristiche di artista rap.

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Intervista

FRANCESCO KAIRÒS CI RACCONTA “IERI, OGGI, DOMANI”: “Questo singolo vuole essere un ritorno all’essenza della mia musica”

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Tutti noi abbiamo un passato che spesso ci torna in mente, quei ricordi che non siamo disposti a dimenticare, quella persona che ora vive nel nostro “ieri” ma che speriamo, prima o poi, di rincontrare, magari anche per caso, attraversando la strada o camminando su un marciapiede in un pomeriggio apparentemente come gli altri. 

Allo stesso tempo, tutti noi siamo quotidianamente accompagnati dai sogni, dall’immagine di quello che sarà il nostro futuro, e tutti siamo impegnati, ogni giorno, nel vivere il nostro presente. Arricchito da una sfumatura più sentimentale, e raccontato tramite la metafora di una storia d’amore, potremmo dire che sia questo il concept da cui prende vita “Ieri, Oggi, Domani” il nuovo singolo di Francesco Kairòs disponibile su tutti i ditigal stores per Similax Records e Believe Italia.

Francesco Kairòs, già co-autore di brani di Annalisa, Arisa, Ludwig, Anna Tatangelo e altri, torna con un brano avvolto di speranza e consapevolezza che ci trascina alla scoperta della cifra stilistica del suo universo musicale.

Chi meglio di lui poteva raccontarci “ieri, oggi, domani”? Noi di Honiro Journal lo abbiamo intervistato!

Spesso ci ritroviamo immersi nei ricordi o negli obiettivi che vogliamo raggiungere nel futuro, a volte, paradossalmente, dimenticandoci di vivere il presente. Come pensi potremmo imparare a capire quanto sia prezioso l’oggi?

Sicuramente ciò che è stato ieri, quindi metaforicamente il passato, delinea una traccia. Sapere da dove veniamo e dove vogliamo arrivare, quindi il futuro, è un concetto che ho sviscerato non solo in questo singolo, ma anche nei miei progetti precedenti. Personalmente rifletto spesso sul passato per riuscire a captare dalle esperienze trascorse degli strumenti o degli insegnamenti da poter utilizzare per migliorare il presente e il futuro, credo infatti che quest’ultimo non sempre si possa prevedere, ma di sicuro si possa costruire. Il brano è caratterizzato proprio dal concetto appena citato, raccontato con un taglio molto più relazionale e sentimentale.

All’interno del brano si possono scorgere molte sfumature di vita quotidiana, come il rivolgere un semplice “ciao” a qualcuno a cui vogliamo bene. Quanto la quotidianità, il tuo vissuto e in generale le esperienze che hai sperimentato in prima persona influenzano la tua musica?

La quota autobiografica è sempre molto presente nei miei brani, la quotidianità e il mio vissuto sono senza dubbio tra le principali fonti d’ispirazione per i miei progetti artistici. Credo che la musica non debba avere l’arroganza di voler spiegare agli altri cosa sia la vita o come dovrebbero viverla. Preferisco possieda quella sensibilità che permetta, tramite quest’arte, di raccontare esperienze vissute in prima persona. I piccoli gesti quotidiani, che possono essere un semplice saluto o il percorrere un tratto di strada insieme, nascondono un significato molto più ampio, molto spesso infatti utilizzo queste immagini nei miei brani in modo metaforico, per suscitare emozioni specifiche.

Tra le strofe di “Ieri, Oggi, Domani” si può anche ascoltare un “come stai?”. Anche questo probabilmente rappresenta un piccolo gesto che però, in periodi frenetici come il giorno d’oggi in cui si è un po’ persa l’abitudine di interessarsi agli altri, risulta un’accortezza preziosa. Come stai in questo momento della tua carriera?

Sto bene, grazie. Questo mio progetto arriva dopo tanti anni di dietro le quinte, di autorato e di scrittura per terzi. Il desiderio che mi ha portato a dar vita ad una dimensione musicale completamente mia deriva dalla necessità di stare bene, di essere felice ed emotivamente coinvolto nei messaggi che voglio trasmettere. Questo singolo è quindi a tutti gli effetti un ritorno all’essenza della musica, volevo metaforicamente tornare a quella passione, spontaneità e urgenza espressiva di quando ho cominciato a scrivere. Credo che le canzoni siano come delle fotografie, magari sono un perfetto ritratto di un periodo della propria vita ma dopo anni ci si accorge che attualmente quel racconto non ci non ci rappresenti più, nonostante questo però, rimane pur sempre un tassello fondamentale di quel rullino che è la propria vita.

Questo singolo trasmette proprio l’idea del tempo che passa, del susseguirsi di giorni e forse anche dell’imprevedibilità e le sorprese della vita. In tutto questo mutamento e in tutti questi cambiamenti, c’è una caratteristica, un fondamentale o un aspetto della tua musica che sai che, nonostante trascorrano gli anni, rimarrà per sempre simbolo della tua identità artistica?

Bella domanda, credo di riuscire a distinguere perfettamente le varie fasi che hanno attraversato la mia carriera musicale e i miei relativi cambiamenti personali o periodi di vita. Onestamente però, non mi sono mai soffermato sul pensare se, tutti questi passaggi emotivi e artistici, potessero essere legati da un fil rouge. Sicuramente tra il Francesco che anni fa ha iniziato rappando e muovendo i primi passi nel panorama musicale e il Francesco di ora, possiamo identificare come comune denominatore l’impronta riflessiva. Penso di non aver mai scritto testi particolarmente leggeri quindi, nonostante il mio approccio alla scrittura sia cambiato nel corso degli anni, credo che la quota conscious rimarrà sempre parte della mia personalità musicale.

Ti va di anticiparci qualcosa riguardo il tuo domani? Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro?

Sto già lavorando al nuovo brano, che vedrà la sua pubblicazione con l’inizio del nuovo anno. Sicuramente c’è anche la volontà di dedicarmi ed iniziare a lavorare anche ad un progetto artistico più grande. Per ora sono felicissimo di comunicare tramite la musica, credo sia questo l’aspetto più importante.

Solitamente prima di concludere le interviste domando sempre se c’è qualcosa che non ti ho chiesto che ci tieni particolarmente che i nostri lettori sappiamo su di te, sulla tua musica, sui tuoi progetti… 

Anticipo che da Roma arriveranno presto molti nuovi progetti, sia da parte mia sia da parte degli artisti, producer e team con cui collaboro e con cui condivido la stessa visione stilistica.

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