Intervista
Kaima racconta il suo singolo “MAI” a Honiro Journal

Dopo la partecipazione all’ultima edizione di X-Factor e la pubblicazione di “Se Non Mi Trovi Pt.2”, torna Kaima grazie a “Mai” il suo nuovo singolo che racconta una relazione a distanza vissuta ai tempi del lockdown.
Gabriel Covino, in arte Kaima, ha deciso di raccontare a noi di Honiro Journal qualcosa di sé, della sua storia e del suo vissuto, svelandoci il significato di questo suo nuovo brano, uscito l’11 dicembre. Ci ha raccontato il suo rapporto con la musica, la sua esperienza ad X-Factor e come sia nata, cosa voglia trasmettere e delle curiosità riguardo “Mai”.
Ciao Kaima, il tuo nome d’arte è davvero particolare, ti va di raccontarci qual è il pensiero che ti ha portato a sceglierlo e il suo significato?
Il mio nome d’arte non è studiato. E’ nato tutto per caso, da una persona con cui avevo un amico in comune. Questo ragazzo, di nome Youssef, invece di dirmi semplicemente “Ciao”, mi diceva “Ciao Kaimano”. Così, dopo un paio di volte, è diventata un’abitudine vera e propria. Ormai questo soprannome è diventato universale tra noi, i miei amici li chiamo “Kaima” perché è diventata una cosa di gruppo.
Come ti sei avvicinato alla musica? C’è stato un evento che ti ha portato ad appassionarti?
Credo di non essere stato io a scegliere la musica, ma lei a scegliere me. Faccio questo genere, orientato verso il rap/pop perché è ciò che penso mi si addica maggiormente però io ascolto da sempre ogni tipologia di musica. Mi sono appassionato perché c’erano un paio di miei amici che facevano freestyle, io all’inizio non sapevo nemmeno cosa fosse. Hanno cominciato a coinvolgermi in questo mondo ed è nata così. Il primo disco che ho ascoltato è stato di Fifty Cent e quello è stato anche l’unico album che io abbia mai comprato in vita mia. Da quando ho ascoltato quell’artista, nel 2003, mi sono detto di voler intraprendere questa strada anche io. Non sapevo che tipo di musica ma percepivo ci fosse il desiderio di farlo. Ero proprio affascinato.
Pochi giorni fa, precisamente l’11 dicembre, è uscito “MAI” il tuo nuovo singolo. Ci racconti qualcosa di questo brano? Come è nato? Cosa vuole trasmettere?
Questa canzone è nata come tutte le altre. Io ho un metodo ben preciso, mi metto davanti al pc, ascolto il beat, prendo un foglio di carta e inizio a scrivere tutto ciò che sento. Così, tutto ciò che il beat mi fa provare si trasforma in una canzone, la mano spesso si muove da sola seguendo i pensieri e le idee, è davvero tutto naturale e spontaneo. Anche lo stesso titolo “MAI” è nato da solo, non c’è stata una vera e propria spiegazione. Non ho nemmeno mai modificato una sola parola del testo. Solitamente scrivo e poi cambio qualcosa, invece in questo brano no, non ho toccato nulla.

Quando si indossano le cuffiette e si preme play su “MAI” si percepisce una velata nostalgia. Cos’è la nostalgia per te? Solitamente vivi questo sentimento in modo positivo o negativo?
La nostalgia per me rappresenta un sentimento positivo perché io sono una persona particolarmente legata ai ricordi. Amo ricordare anche attraverso la musica tutto ciò che è successo, ciò che fa parte della mia storia.
Una strofa che colpisce particolarmente di questo tuo nuovo singolo è sicuramente “E vedo solo il male se mi guardo dentro, ma non ne parlo mai, tu dimmi come fai se senti quel che sento”. Quanto è importante per un artista guardarsi dentro per poi riuscire a dar voce a ciò che sente? Per te, oltre che una passione, la musica è una forma di comunicazione per esprimere i tuoi sentimenti?
Tutte le canzoni che scrivo mi vengono spontanee, questo proprio perché mi guardo dentro. Ogni tanto scrivo perché ispirato da qualcosa in particolare, come la scena di un film ad esempio, ma la maggior parte delle volte nella mia musica parlo di me, della mia storia, di ciò che io ho da raccontare, di quello che ho vissuto.
Quindi parte tutto sempre dal cuore, non scriverò mai una canzone solo perché la devo scrivere o perché le persone la devono ascoltare, devo sentire io la necessità di farlo. La musica mi fa stare davvero bene. Grazie a lei mi esprimo, io non sono uno che parla tanto, con la musica invece riesco veramente a dire tutto ciò che non riesco a dire a parole.
Un’altra frase che rimane impressa è senza subbio “Darmi speranza quando non ci credo” quanto bisogna credere in ciò che si fa soprattutto quando si è un artista?
Bisogna crederci davvero tantissimo. Il ruolo dell’artista non è facile. Io sono così, io ci credo sempre, so quanto valgo e alla fine scrivo musica da un po’. Scrivo canzoni da tempo, non sono ancora arrivato dove voglio arrivare, questo è solo l’inizio, però io ci credo molto. A volte ci sono dei giorni in cui mi chiedo se sia la strada giusta, se sia la cosa per me. Ogni tanto mi faccio qualche domanda, pensa che “Se non mi trovi”, che è ora il mio pezzo più forte, non volevo nemmeno farlo uscire. Ora siamo circa ad un milione e 650mila.
Io ero molto titubante, mi chiedevo se potesse piacere. Poi l’ho fatta uscire ed ha avuto un riscontro davvero molto positivo, con “Mai” è successa la stessa identica cosa. Il mio manager mi aveva consigliato di farla uscire, ripetendomi che la gente la doveva ascoltare. A me piaceva molto però prima l’ho mandata alle persone che mi sono vicine e qualche mio amico. I miei amici sono anche loro abbastanza selettivi, per fortuna ho degli amici sinceri. Quando qualcosa gli piace o non gli piace me lo dicono. Anche a me piaceva il pezzo, però “MAI” è un brano che ha un anno quindi lo ascolto da molto. Poi Janax ha reso la canzone davvero molto bella e alla fine è uscita.
Volendo rimanere fedeli a “MAI” il titolo di questo tuo nuovo brano, ti chiedo cosa, in ambito musicale, non hai MAI fatto ma sogni di fare, e cosa invece non faresti MAI.
Una cosa che non ho mai fatto, purtroppo, è suonare dal vivo. L’ho fatto quando ero piccolo ma non ora. Ora sarebbe molto bello perchè anche la gente che mi segue mi chiede se farò meet and greet o se comunque ci sarà la possibilità di vederci faccia a faccia. Vedere le persone che mi seguono dal vivo sarebbe un’emozione, un’emozione proprio vera. Al momento loro mi mandano molti messaggi e c’è il feedback attraverso Instagram o comunque i social. Grazie a Spotify e i numeri capisci che la gente sta ascoltando e apprezzando il tuo pezzo, però non c’è la persona davanti a me.
Il riscontro dal vivo è tutta un’altra cosa. Questo l’ho provato con X-Factor e mi è piaciuto molto, io comunque alla fine uscivo dalla mia cameretta. Ho fatto X-Factor che non avevo mai cantato live, è stato davvero bellissimo.
Una cosa che invece non farei mai è un featuring con un artista che non mi piace. Proprio come nei testi, anche nelle collaborazioni faccio ciò che mi sento di fare, senza essere forzato. Sono un ragazzo molto trasparente, chiaro, quindi se una cosa non mi sento di farla la lascio stare.
Come ben sappiamo, hai partecipato ad X-Factor. Qual è il tuo ricordo più bello legato a questa esperienza? Qual è un istante indimenticabile che porterai con te per molto tempo?
La prima esibizione, senza dubbio. Ricordo che ero molto agitato perché appunto non avevo mai cantanto live e avevo davanti artisti come Mika, Emma, Hell Raton e Manuel Agnelli. Sono passato con quattro si, quindi il massimo dei voti e quella è una cosa che ricorderò sicuramente. Anche sul palco, comunque, è tutto molto naturale. Durante l’esibizione non si pensa più a ciò che si deve fare o come lo si deve fare, ci si lascia andare e lo si fa e basta.
Cosa ti ha lasciato la partecipazione a X-Factor? Come speri che questa esperienza possa esserti d’aiuto nella tua carriera?
Sinceramente mi saranno d’aiuto i no che ho ricevuto. I no sono motivazionali perché senza riceverli non si avrebbe mai nemmeno la voglia di impegnarsi ancor di più. Proprio come un giocatore che appena entra in partita sa che deve fare goal, e io con questi singoli tenterò in tutti i modi e ce la metterò tutta per andare a segno.
Nel 2020 X-Factor, dal 2021 cosa ti aspetti? Vuoi anticipare a noi di Honiro Journal quali sono i tuoi obiettivi e progetti futuri?
Spero un album per il 2021, un EP sicuramente. Io ho già tutte le canzoni da qui ad Aprile perché mi porto sempre avanti. Ci sono artisti che lavorano traccia per traccia, io preferisco chiudere la traccia e iniziarne subito un’altra. Ho in programma circa un singolo al mese. Sono molto contento, ho il mio team alle spalle che mi motiva tutti i giorni.
Kaima, noi di Honiro Journal ti ringraziamo e ricordiamo inoltre che ieri è uscito il videoclip di “MAI”. Questo, come protagonisti ha decine di Tik Tokers da centinaia di migliaia di followers che hanno accettato di partecipare all’iniziativa e alcuni dei tuoi fan più stretti che hanno avuto il privilegio di ascoltare il brano anteprima.
Se prima c’era l’sms per sentirsi con la propria dolce metà nel 2020 la tecnologia ci viene incontro con le videochiamate che soprattutto in questo periodo danno la possibilità di restare uniti, per questo nasce la scelta di girare il video come se fosse una “Video chiamata” tra Kaima e tutti i protagonisti del video.
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