Esce venerdì 4 ottobre, il nuovo singolo di Kris “Meno di un secondo” il brano scritto da Alessandro Bonanni e dalla stessa Kris, è prodotto e arrangiato da Stefano Borzi insieme a Kris e alla sua band formata da David Pieralisi alla chitarra, Danilo Fiorucci al basso e Dado Pecchioli alla batteria. Il missaggio è curato da Mirko Cascio e il mastering da Massimiliani Nevi.
La copertina è realizzata dall’illustratore Michele Cerone.
“Meno di un secondo– racconta Kris – è un inno di ribellione allo stato sociale del genere femminile succube degli stereotipi e del presunto buonsenso. Un grido che irride il lato maschile più violento che sottomette la donna, la rende inferiore nascondendosi dietro una finta virilità.”
Questo nuovo singolo, arriva dopo “Ragazza bellezza” uscito la scorsa estate e che si è piazzato in Top50 dei singoli nella classifica iTunes, oltre 60mila streams su Spotify, 15 live estivi e oltre 70 radio che lo hanno suonato. Kris è attualmente in finale, nella categoria Emergenti, al Premio Mia Martini 2019 con il brano Vale, sempre scritto dalla stessa. La finalissima si svolgerà a Bagnara Calabra (RC) nei giorni 9/10/11/12 ottobre. (www.premiomiamartini.it)
Kris è il nome d’arte della ventinovenne romana Cristina Milanese, cantautrice dinamica, effervescente e che sa mescolare nella sua musica il pop con venature più elettroniche e indie. I suoi testi si caratterizzano per un forte senso di realtà che fa pensare a situazioni vissute in prima persona. Una ricerca continua dell’equilibrio con positività e determinazione. Il suo sound ora risente dell’inizio della collaborazione con Leo Pari, ex tastierista dei TheGiornalisti, che la sta supportando nello sviluppo di nuovi brani di prossima pubblicazione. Kris è l’unica donna finalista al Premio Lunezia 2019 con il brano Vite Spezzate, interamente scritto dalla cantautrice e dedicato a Pamela Mastropietro, giovane 18enne barbaramente uccisa a Macerata lo scorso anno.
Ciao Kris! Iniziamo “col piede giusto”: il tuo genere è un mix di pop, indie ed anche di sfumature di elettronica, come riesci ad assemblare questi tre generi apparentemente così diversi tra loro? Come nasce questa necessità? La continua ricerca mescolando più stili musicali non è casuale ma il frutto di un duro lavoro che ho condiviso con il mio team. Ciò nasce per la necessità di trovare un sound che potesse identificarmi e nello stesso tempo lanciare quella novità che affascina proprio per la sua diversità. Nei live poi gli arrangiamenti danno quel valore aggiunto ai brani che dona particolarità al tutto. Lo scorso 4 ottobre è uscito il tuo nuovo singolo “Meno di un secondo”. Raccontacelo un po’. Meno di un secondo è un inno di ribellione allo stato sociale del genere femminile succube degli stereotipi e del presunto buonsenso. Un grido che irride il lato maschile più violento che vuole sottomettere la donna per renderla inferiore nascondendosi dietro una finta virilità. Questo è un concetto che ricorre spesso nelle mie canzoni.
Non è il tuo primo singolo, la scorsa estate è uscito anche “Ragazza bellezza” che ha ottenuto un buon riscontro nel pubblico.. Ancora oggi quando ascolto Ragazza Bellezza mi si illumina il volto e mi torna il sorriso perché qui si parla di libertà e di indipendenza, valori che scaturiscono dalla forza, dal coraggio e dalla voglia di rinascere. E poi anche perché in poco più di 2 mesi mi ha permesso di suonare dal vivo e di essere programmata da molte radio. Tra le altre cose, hai iniziato una collaborazione con Leo Pari (ex tastierista dei Thegiornalisti) immagino sia una grande soddisfazione… La collaborazione con Leo Pari è per me davvero speciale. La definirei come una magia che riesce ad unire le emozioni e la creatività di 2 artisti diversi tra di loro, ma che traggono ispirazione l’uno dall’altro fondendosi in un messaggio unico. Per non parlare poi del nuovo sound! Se non si capisce siamo gasatissimi di ciò che abbiamo creato tanto che non vediamo l’ora di spararlo on-air.
Puoi anche vantare di essere l’unica donna finalista al Premio Lunezia 2019 con il brano “Vite Spezzate”, dedicato a Pamela Mastropietro, giovane 18enne barbaramente uccisa a Macerata lo scorso anno. Come mai la scelta di affrontare un tema così delicato? Nasce dal fatto che la conoscevo benissimo… era la figlia della mia parrucchiera di fiducia, viveva nel mio stesso quartiere, Piazza Re di Roma. Nel momento in cui ho saputo della sua morte sono rimasta così scioccata che mi sono chiusa in stanza, ho imbracciato la mia chitarra ed ho iniziato a sputare parole e note fino a farle arrivare tutta la mia rabbia e il mio dolore. Pamela vivrà sempre nel mio cuore e dentro la mia musica.
Un’ultima domanda, come ti vedi da qui a 5 anni, quali sono i tuoi progetti? Kris creerà musica da oggi e per sempre. Non per rincorrere un ipotetico successo ma per crescere e migliorarsi condividendo le emozioni con chiunque avrà voglia di sintonizzarsi sulle mie frequenze.
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