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Intervista

Viola Violi, la donna che si è raccontata ad Honiro Journal

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Viola Rossi, toscana, nata a Viareggio e vissuta a Grosseto.
Dopo 4 anni negli “Inna Cantina Sound”, con i quali calca alcuni fra i palchi più importanti d’Italia e d’Europa (Rototom Sunsplash, Festival Alta Velocità, Sardinia Reggae Festival e molti altri) e dopo aver collaborato con molti artisti di spicco del panorama nazionale indipendente tra i quali Piotta e Brusco, esce con il suo nuovo progetto solista.
A Luglio 2019 esce il suo primo video con lo pseudonimo “Viola Violi”: “Le cose che non so”, prodotto da LDM.
Il singolo anticipa un disco di 8 canzoni dal sapore hip hop, soul e jazz.

Alma è il disco d’esordio di Viola Violi, un lavoro intenso che racchiude tanto del suo mondo musicale in otto tracce.
Il nome Alma si riferisce ad Alma Mahler, “vedova delle quattro arti”, compositrice e scrittrice austriaca, considerata “femme fatale” indomabile, tempestosa e tormentata, ex moglie e amante di molte figure note della scena artistica e intellettuale novecentesca.
Viola rende omaggio alla figura di Alma Mahler e più in generale a quella di “donna libera e indipendente” con un disco che affronta argomenti forti senza mai cadere nel banale, cercando di raccontare storie che possano incontrare le esperienze di chi ascolta, non rinunciando, però, a condividere il proprio vissuto e le proprie convinzioni.
C’è un sottile filo conduttore che collega tutte le tracce di Alma, sebbene così diverse l’una dall’altra. Le sonorità calde e avvolgenti dell’RnB e del Soul incontrano i toni più accesi dell’Hip Hop, senza escludere mai del tutto un pensiero compositivo Jazz, talvolta dolce e malinconico mai scontato e accentuato da cambi di tempo e colpi di scena.

Ed ecco cosa ci siamo detti

4 anni all’interno di un gruppo che aveva avuto anche un discreto successo. Partiamo da qui, ci racconti queste tue “origini”?
Allora, cercando di essere piuttosto sintetica (ma non ci riuscirò ve lo anticipo)… ho iniziato a studiare musica molto tardi, quindi ho dovuto recuperare gli anni persi diventando una secchiona e in uno dei corsi che seguivo conobbi Paolo Zou, il chitarrista degli Inna, che mi invitò a fare “due cori” in sala prove con loro. Ero una ragazzetta, arrivata fresca fresca dalla Maremma, ho sempre ascoltato e amato il Reggae e mi sembrò un sogno poter cantare e scrivere con un gruppo così potente, sotto tanti punti di vista. Da quel giorno io e gli Inna non ci siamo più lasciati, fino a un anno e mezzo fa. Sono stati anni felici e divertenti, non senza qualche difficoltà (una sola ragazza in tour con molti matti) e anche se non faccio più parte del progetto sono certa che le nostre strade si incroceranno ancora in futuro. 

Poi nasce Viola Violi: come ce la descriveresti?
La descriverei come quella che sono sempre stata, il nome l’ho scelto quando mi iscrissi a Facebook qualcosa come dieci anni fa…perché non volevo dare il mio vero nome al “sistema”…e quando Massimiliano (il mio manager) mi ha proposto di lasciarlo, è come se fossi ri-nata! Sono e sarò sempre una persona con una profonda emotività, che talvolta è sinonimo di insicurezza, altre volte di un coraggio da leone. Amo la Musica “vera”, quella nata dall’esigenza di dire al mondo cosa pensi, e forse perché no…anche di arrivare a cambiarlo. Quindi, Viola Violi è: colore, groove e Maremma! 

Arriviamo al singolo “Femmina”: un titolo molto d’impatto…
“Femmina” è nata quasi tutta in un giorno solo, ho sentito un beat che mi ispirava e riempito immediatamente il foglio; è stato forse il primo pezzo che non ho scritto davanti al pianoforte. Col tempo è cambiato leggermente l’arrangiamento, qualche parola qua e là, ma il ritornello è rimasto intatto e non poteva chiamarsi altrimenti…

Il video avrà sicuramente qualche chicca che potrai raccontarci!
Il video è stato un meraviglioso delirio, ho lavorato con ragazzi giovanissimi e super talentuosi. Qualche chicca? Vi dico solo che il primo giorno di riprese siamo arrivati al Foro Italico ed era chiuso, quindi siamo dovuti ritornare a casa e sconvolgere totalmente i piani! Sono particolarmente fiera di com’è venuto, trovo che sia originale, colorato e romanissimo! 

Nella tua musica la figura della donna è davvero di rilievo: parlaci di questa tua scelta
Chi mi conosce bene sa che sono molto legata a temi che riguardano il mondo femminile, non mi definisco femminista anche perché non mi piace definirmi se si tratta di diritti, però parlare di figure femminili mi viene spontaneo…considerate che in casa mia siamo quasi tutte donne, un esercito in pratica! Quando poi ho letto di Alma Mahler ho visto in lei un pò il pregiudizio del secolo, della donna che sta meglio “un passo indietro”…ehm. Viva le donne!

Siamo ai saluti, ma lasciamoci con uno spoiler!
Spoiler? Collaborazioni molto molto belle in vista!

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