Lobbuten:”Scrivo quello che sono”

In occasione dell’uscita del singolo ZONE, il giovanissimo Lobbuten ha scambiato quattro chiacchiere con noi di Honiro Journal. Non vi resta che leggere l’intervista tutta di un fiato 🔥
Il singolo ZONE di Lobbuten è disponile nei migliori digital store.

Ciao Lobbuten! Da dove nasce il tuo nome d’arte? 
Il mio nome d’arte nasce da un acronimo del mio cognome, ovvero Lo Bue. Fin da bambino a scuola mi chiamavano Lobbu, invece Ten rappresenta il numero 10 sulla maglia dei calciatori nonchè è sempre stato un po’ il mio numero fortunato. Ho sempre voluto essere il numero 10 in qualcosa.

Sei davvero giovanissimo, ma già con le idee chiare. Cosa ti rappresenta di più della scena urban?
Della scena urban penso che mi rappresenti l’attitudine e la rivalsa di chi proviene dalla periferia e non si pone limite nel cercare di realizzare i propri sogni.Gli artisti italiani di riferimento sono prevalentemente quelli usciti nell’anno 2016, che sono stati capaci di crearsi dal nulla una propria strada… Su tutti Sfera.

Come mai hai deciso di iniziare a fare musica partendo proprio da questo genere, qual è la tua storia?
Ho iniziato a far musica partendo da questo genere perché il rap rappresenta il modo più diretto per esprimersi e raccontare la propria vita ed esperienze.Nello specifico credo sia il miglior genere musicale per tirar fuori quello che ho dentro. 

Cosa vuoi raccontare con ZONE, il tuo ultimo singolo?
 ZONE racconta la versione migliore della periferia e la routine della vita di chi spesso viene dimenticato. “Vendevan la cocò, io ero in studio a fare Rap” 

Momento SuperEgo: Perché dovresti essere nelle playlist dei giovani di oggi amanti del genere?
Perché racconto me stesso, scrivo quello che sono e non quello che vorrei essere.

Cosa ti contraddistingue e cosa ti unisce a questo mondo?
La fame del raggiungere gli obbiettivi e rendere i sogni realtà.