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Do Your Thang, il collettivo romano si racconta
Esce venerdì 29 aprile “Mass Effect” (distribuito da Believe), il nuovo brano del talentuoso collettivo della scena urban romana DO YOUR THANG in collaborazione con Ensi. Il brano anticipa il nuovo progetto discografico “GANG THEORY”, in uscita venerdì 10 giugno.
Per l’occasione abbiamo noi di Honiro scambiato quattro chiacchiere con loro!
Ciao ragazzi! Come nasce il vostro collettivo?
Ciao ragazzi, il Do Your Thang nasce nel 2013 da un’idea di Penny che aveva riunito alcuni talenti emergenti di Roma con l’obiettivo di creare un collettivo composto da varie identità musicali seguendo la filosofia – che ancora ci accompagna – del “do it yourself” e dell’autoproduzione. Da qui il nome del gruppo che deriva da una forma slangata dell’espressione americana “do your thing”, che si traduce “fai la tua cosa”. Dopo un periodo di assestamento in cui abbiamo pubblicato indipendentemente i progetti di tutti i singoli artisti e suonato su ogni palco a nostra disposizione, abbiamo finalmente trovato una struttura tale da permetterci di dedicarci alla creazione del nostro primo disco collettivo.
In quali caratteristiche del genere vi sentite più rappresentanti?
Essendo attualmente poco rappresentati dal generale andamento della musica, se non per qualche exploit riconducibile a dei singoli artisti, siamo effettivamente rappresentanti di un modo di intendere l’autoproduzione e la ricerca stilistica – dalla musica alle parole, passando per i contenuti – che ha le sue radici in una prima fase storica dell’Hip-Hop. Questo però non limita i nostri orizzonti musicali, sia di gusto che di tecnica, e ci permette quindi di applicare quella metodologia a qualunque evoluzione sonora ci ispiri di più in quel momento.
Quale messaggio vorreste lanciare con la vostra musica?
Più che un messaggio vorremmo essere un esempio tangibile per chiunque come noi vuole fare musica indipendentemente dalle dinamiche relazionali e di mercato che rendono questo settore un po’ indigesto.
Di cosa parla il singolo? Come mai avete scelto proprio questo e per anticipare l’album?
Mass Effect è un brano fortemente hip hop, sostenuto da un beat percussivo e cupo, in cui gli artisti fanno tanto i conti con le proprie paranoie quanto la realtà che li circonda. Abbiamo scelto questo tra le tracce che anticipano l’album perché sentivamo la necessità di pubblicarlo il prima possibile e condividere con il nostro pubblico l’entusiasmo che proviamo per il brano, la collaborazione ed in generale tutto il disco.
Com’è stato collaborare con Ensi?
Collaborare con Ensi è stata la naturale conseguenza del nostro rapporto e della stima reciproca che si sono consolidati negli anni: abbiamo avuto la fortuna di essere entrambi ospiti di Willie Peyote alla doppia presentazione torinese di “Educazione Sabauda” e da quel giorno ad oggi ci siamo incontrati su tantissimi altri palchi. Mass Effect in questo senso rappresenta la manifestazione fisica del rispetto che ci lega.
Cosa vi accomuna a lui e cosa invece vi ha dato quel valore aggiunto dal punto Di visita della sperimentazione musicale?
Sicuramente ci accomunano l’amore per l’Hip-hop in ogni sua forma e l’assoluta dedizione alla performance dal vivo. Come lui nel corso di tanti anni abbiamo utilizzato le nostre tecniche per navigare su altre sonorità e testare i nostri limiti.
Potete anticiparci qualcosa sul nuovo album?
“No!” [cit. William Pascal, “Trappole”]. Ma non vi facciamo attendere tanto, promesso!!
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Un’eredità da lasciare, un armageddon esplosivo: il ritorno di Gallagher è pronto con ”Drugrixh Vol. 1”, il nuovo album in uscita il 14 novembre
Un’eredità da lasciare, un armageddon esplosivo: il ritorno di Gallagher è pronto con Drugrixh Vol. 1, il nuovo album in uscita il 14 novembre per Honiro Label.
In un mondo che si sfalda e si decostruisce, il senso di appartenenza è un’ancora di salvezza, una via di uscita. Drugrixh, infatti, non è solo un titolo o un’espressione fine a se stessa, ma il battesimo di un collettivo che racconta con un crudo e nudo realismo il senso dell’estremo, tra esaltazioni e contraddizioni che si celano in un lifestyle veritiero. Dunque, anche nel caos, si riesce a trovare un elemento di unione: la musica che diventa colonna sonora della propria traplife.
23 tracce che vedono nuove leve legate da un rapporto di stima reciproca e desiderio di lasciare un’impronta per se stessi, ma anche per gli altri.
“Il concetto di ‘’Drugrixh’’ nasce da una semplice espressione tra amici. Ricordo che usavamo questa parola spesso con Traffik. Mi sono chiesto se questo termine potesse avere un significato preciso. E, alla fine, penso di averlo trovato: ‘‘Drugrixh’’ è uno stile di vita, l’essenza della trap culture, dove siamo liberi di essere ciò che siamo, dove i riferimenti sonori sono anche comportamentali. Inoltre, vorrei lasciare ai nuovi volti del disco l’eredità di ciò che ho costruito negli anni’’. – ci racconta l’artista.
Tracklist:
- Woo woo – Gallagher, Baby2Drugrixh, Sadape2Drugrixh
- Cybertruck – Gallagher, Baby2Drugrixh
- Homicide – Gallagher, Sadape2Drugrixh
- Gorilla – Sadape2Drugrixh
- Elevator – Gallagher
- No Love Suker – Gallagher, Baby2Drugrixh
- Ercole – Lil Fabris
- Clap clap – Gallagher, Sadape2Drugrixh
- Tutto bene – Gallagher, Fabel Santana
- Dope – Gallagher, Baby2Drugrixh, Sadape2Drugrixh
- Type Shit – Gallagher, Baby2Drugrixh, Sadape2Drugrixh
- Get the money – Gallagher
- Fattura – Gallagher, Baby Sosa
- Croce – Sadape2Drugrixh
- Cambiare adesso – Gallagher, Maury North
- Roca pura – Young Sauge
- Medicine Come Armi – Maury North, Rembo
- Hood Trophy – Gallagher
- Eu de street – Fante
- Poppin Dance – Gallagher
- 17 – Diablo
- Stick – Gallagher
- Kero – Gallagher
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FUTURO, i consigli della settimana di Honiro – week #21
La ventunesima settimana di FUTURO, con al centro il proprio io in mezzo al mondo e il loro rapporto biunivoco. Protagonista della cover digitale bhadmari.
HOLA MARI – BHADMARI
Promessa, ma anche conferma: tra musicalità chiara e identitaria e un racconto sincero, senza veli, ‘’hola mari’’ entra nella profondità delle ferite, ma anche di ciò e di chi nel nostro percorso le rimargina, in un modo o nell’altro. L’avanguardismo è il climax esperienziale ed emotivo che rende unico ogni viaggio.
ABITUDINE – MATTEO CREA
Penna inconfondibile e sonorità alternative che immergono all’interno di una narrazione che si scandisce in immagini vivide, pulsanti, tra il bisogno concreto di appoggiarsi a un riferimento non più percepibile e allontanarsi dalla spasmodica e temibile ‘’abitudine’’. L’abitudine che ferma ogni rivoluzione.
NUOVO AMORE PASSATO PARTE 1 – ANNA AND VULKAN
Tante anime convivono dentro un solo filo narrativo: ritmiche dinamiche, parole delicate che accarezzano il cuore di chi ascolta e momenti più introspettivi. Per quanto possiamo guardare in lontananza ciò che ci ha attraversato, balena nel nostro presente ogni frammento che, alla fine, ci rende unici.
CRASH BANDICOOT – KAUFMAN
Un contorno musicale itpop fa da sfondo alla fugacità del mondo contemporaneo, tra relazioni interpersonali che si sfaldano, sentimenti che non si comprendono, gesti che diventano piccoli punti su un enorme tela bianca. Tuttavia, non è nelle certezze che si trova la bussola, ma nella consapevolezza umana.
TELEPHONE TANGO – FRANCAMENTE
Un romanzo personale, intimo, dove ritrovare l’eleganza e il tatto in un mondo fatto di frastuono che ci circonda. La poetica sublime dell’artista diventa uno spaccato dei nostri pezzi e delle vite vissute che sono legate dalla coscienza di se stessi e nel ritrovarsi all’interno del proprio ordine e del proprio cuore.
CARONE – PIERDAVIDE CARONE
Una biografia musicale dove convivono ricordi ed esperienze in maniera armonica, non discordante, lasciando agli altri parti di sé spesso difficili da mettere a nudo. Un progetto che da personale si assurge a collettivo, facendo immedesimare chi ascolta nel flusso interiore di affermazione.
OCCHI LUCIDI – AMALIA
Freschezza che allegerisce e sincerità che riporta il tutto in una vera e propria omeostasi: la diatriba con i propri desideri e le proprie paure, in un’unica proiezione chiamata vita. E, alla fine, un unico obiettivo: non tanto uscirne vincitore o superstite, ma semplicemente la migliore versione possibile.
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In un mondo di forti servono anche i ”Campioni di drammi”, il nuovo EP dei Brugnano in uscitail 7 novembre
In un mondo di forti servono anche i Campioni di drammi, il nuovo EP dei Brugnano in uscita il 7 novembre per Luppolo Dischi e Honiro Label.
Le emozioni ci rendono malleabili: le nostre direzioni, le nostre giornate, i nostri pensieri vengono modellati dalle mani dei sentimenti, il Prometeo che è dentro di noi e che ci delinea. A volte gli alti e bassi ci sfiorano, a volte ci distruggono o ci esaltano all’ennesima potenza, fino a diventare dei veri esperti in drammi, come quelli dell’amore. Viviamo sempre nel dilemma del dare troppo, del dare poco, considerando la paura che l’epilogo possa essere lo stesso. Tuttavia, è solo vivendola che possiamo comprenderne l’inspiegabile bellezza, perché ogni esperienza può solo arricchirci, nel bene e nel male. Non c’è errore laddove c’è qualcosa o qualcuno degno di essere vissuto.
Cinque tracce dove le penne di Carl Brave, Livio Cori e Federico di Napoli impreziosiscono un pop genuino, spontaneo, che parla un linguaggio universale e sottile, allo stesso tempo, il cui fil rouge segue un mantra preciso: rinascere.
“Il nostro EP ‘’Campioni di drammi’’ è un viaggio tra sonorità moderne e radici partenopee: cerchiamo di intrecciare il napoletano e l’italiano in nome di un equilibrio tra emozione ed espressione. Per le collaborazioni abbiamo scelto Livio Cori, Federico di Napoli e Carl Brave, non solo per la stima profonda e reciproca, ma anche per le sfumature urban e soul che aggiungono alla narrazione, ognuno nel suo stile e con il suo punto di vista. Dunque, amore per la tradizione e per la rinascita’’ – ci raccontano gli artisti. ‘’Il nostro progetto racconta i ‘’grigi’’ dei rapporti della vita che iniziano, ma che possono anche finire. Ci si lascia per diverse ragioni, dalle più banali alle più serie, senza preavvisi o con ‘’red flags’’ che presagiscono una conclusione. Tuttavia, il legame che si instaura tra due persone è inspiegabile, oltre la logica. L’atmosfera cupa e malinconica lascia, ad ogni modo, un velo di speranza, ma anche una serena rassegnazione’’.
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