Abbiamo conosciuto Frank Meta nelle vesti di produttore e videomaker, ma è con “Gas” e “Doberman” che l’artista cassinese ha deciso di mettersi in gioco come rapper.
Classe ’93, si è fatto recentemente notare per la sua versatilità, nonché per i beat poliedrici. Frank ha da sempre le idee ben chiare: vivere di musica. Non è stata certo la pandemia a fermare i suoi progetti, anzi, i due singoli lo portano ad essere conosciuto anche come rapper.
“Gas”, il singolo del quale a breve uscirà un videoclip da cardiopalma, convince il pubblico e spinge Frank ad ipotizzare nuovi progetti da solista. Curiosi? Beh, noi di più! Per questo abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui.
Frank, con te non si sa da dove iniziare! Un artista a tutto tondo quando si parla di musica. Diciamo che sei sulla strada per poter diventare un professionista… Credo che la passione sia già sufficiente per non smettere! [ride] Ho tanta gavetta da fare ancora, in più credo che l’umiltà sia alla base. Le idee ci sono e la “fame” anche, era ora di agire e buttarsi.
Come ti sei avvicinato alla musica? Soprattutto, l’amore per l’hip/hop ed il rap c’è sempre stato? L’amore per la musica si, a 13 anni ho iniziato suonando la chitarra, ero molto più vicino al cantautorato. Poi ho iniziato a variare i miei ascolti, a cercare di sperimentare. In quel caso ho capito che per la mia carriera, il rap era la forma migliore per esprimere chi sono. Certo, non è stato facile ti dirò, anche perché di gentaccia se ne vede molta! Soprattutto quando sei un giovanissimo pieno di sogni.
In effetti ci vuole sempre tanta testa, oltre al talento e alla capacità di mettersi in gioco. C’è un’esperienza in particolare che ti porta a dire questo? Tu come produttore, invece, ti è capitato di ascoltare storie simili? Una in particolare mi ha fatto capire come le persone possano incattivarsi, tanto da illudere chi davvero crede in qualcosa. Se qualucno può approfittarsi di te, stai certo che lo farà. Diciamo che ho avuto modo di confrontarmi con tanti emergenti come me, nei loro occhi spesso rivedo quelle storie che ho passato anch’io.
Videomaker, rapper e produttore. Negli ultimi tempi hai collaborato anche con Alessio Bernabei. Cosa rispondi a chi pensa che sia strano e fuori luogo, per un aspirante rapper, produrre qualcosa di più pop? La musica è varia, perché dovrei privarmi di sperimentare? Stiamo parlando di produzioni per giunta. Sono dell’opinione che si possa imparare da ogni esperienza. Se devo dirla tutta, il bello della musica è proprio che risulta impossibile categorizzarla del tutto se ci pensi. Non c’è il concetto di divisione, quanto di mix . Alessio è un grande professionista e un amico, c’è una grande stima e beh, il pezzo è forte!
Passando a “Gas” e “Doberman”, come mai reputi proprio questi due i tuoi singoli di debutto? Sono quelli che ho curato in ogni minimo dettaglio, che reputo perfetti per lanciare chi davvero è Frank Meta. Dal primo ascolto ti è chiaro cos’hai davanti, dopodiché via di curiosità!
In “Gas” il beat travolge il testo, si percepisce questa tua grande voglia di emergere.. Esattamente, voglio lavorare sodo perché niente è regalato e lo sappiamo. Non ho nessuna intenzione di lasciarmi trasportare dal tempo, voglio provare a creare io stesso la mia occasione.
Se dovessi scegliere un produttore con il quale collaborare, chi sarebbe? Viceversa, da produttore con chi vorresti collaborare? Queste sono le domande alle quali secondo me non saprò mai rispondere in maniera diretta [sorride]. Produttore AVA, magari Mace. Invece, mi piacerebbe essere vario nelle produzioni sai. Da Mahmood a Emis Killa. Poi semi parli di sogni nel cassetto ti dico Guè! Lo considero un “padre” artistico.
Bene bene, è tempo di tirare le conclusioni! Cosa c’è nei mesi futuri di Frank Meta dopo “Gas” e “Doberman”? Porterò avanti parallelamente le due carriere. Come produttore ho dei bei progetti tra le mani che spero vadano in porto quanto prima. Come rapper… che dirvi, ho solo appena cominciato! Sicuramente questi due singoli sono le colonne portanti di un disco.
Certamente non si può dire di Frank che sia un tipo calmo. Un vulcano di idee, progetti e aspettative. Come ogni artista emergente è pronto a strappare un pezzetto della scena per tenerselo stretto. Mai dimenticarsi da dove si viene, questo è uno dei concetti che più sorprende del suo spirito. Avete già ascoltato “Gas” e “Doberman”? Quale preferite?
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