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Gemitaiz & Mace pubblicano il videoclip “Bianco/Gospel”, due brani scritti e prodotti in Mozambico i cui proventi saranno destinati alla ONG Coopi.

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È online il video girato e diretto da Manuel Marini di Bianco/Gospel, due pezzi scritti e prodotti da Gemitaiz e Mace, durante un viaggio fatto da tutti e tre a gennaio in Mozambico.

Tutti i proventi derivanti dal video, dalla canzone e in futuro dal documentario saranno destinati a COOPI,ONG che da 55 anni opera in quasi 70 paesi diversi per contribuire al processo di lotta alla povertà e di crescita delle comunità, intervenendo in situazioni d’emergenza e di ricostruzione per ottenere un miglior equilibrio tra aree sviluppate ed aree depresse o in via di sviluppo.

Da venerdì 31 luglio sarà possible ascoltare il pezzo anche in streaming e digitale.

Per quanto riguarda il documentario, è ancora in lavorazione, ma anche quello sarà fuori prima dell’inverno.

A proposito del progetto, Gemitaiz racconta:

“Certe volte succedono delle cose che ti fanno credere nel destino. A gennaio Io, Mace e Manuel Marini siamo partiti per il Mozambico.

Volevamo tornare in Africa tutti e 3 e lì non c’era stato ancora nessuno di noi. Siamo partiti per fare una “vacanza”, volevamo noleggiare una macchina e percorrere tutta la costa: esplorare, vivere. È quello che abbiamo fatto. Non avevamo messo in conto che essendo un cantante, un producer e un regista, la passione per il nostro lavoro ci avrebbe travolti e costretti a creare qualcosa li, con quell’energia, quei tramonti, quelle vibes.

Abbiamo realizzato due pezzi e girato un videoclip per unirli. Come agli inizi delle nostre carriere individuali ci siamo ritrovati ad essere la produzione di noi stessi. Noi 3 e qualche amico conosciuto lì che ci ha fatto da tramite e ci ha dato qualche dritta. Abbiamo ripreso tutto il processo creativo, dal primo suono all’ultimo, dalla prima parola scritta alla chiusura dei brani. Ci siamo messi in testa che sarebbe stato bello documentare quel mondo e mostrare come aveva influenzato le nostre scelte artistiche sul momento.

Lavoriamo a questo progetto da quando siamo tornati, alla fine di Gennaio, quello che è successo dopo purtroppo, lo sappiamo tutti quanti molto bene.

Dal coronavirus, che ha decimato e ancora sta decimando le popolazioni dei luoghi più poveri del pianeta, alla morte in mondovisione di George Floyd, l’ennesimo afroamericano ucciso a sangue freddo dalle forze dell’ordine americane.

Non sapevamo che quello che stavamo facendo e il motivo che ci aveva spinto a farlo, sarebbe poi stato così palese.

Spero con tutto il cuore che sarete tanti e che il lavoro svolto vi piaccia. Spero riusciremo a dare un aiuto concreto alle persone meno fortunate di noi.”

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Quando la penna è tagliente come i denti di ”Nosferatu”, il nuovo brano di Lamia

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Quando la penna è tagliente come i denti di Nosferatu, il nuovo brano di Lamia, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.

Il suono inconfondibile, tra G-Funk e rap contemporaneo, che contraddistingue la giovane promessa, arricchisce un racconto fatto di tecnica quanto di volontà di dare un senso ‘’controculturale’’ alla direzione dell’industria musicale italiana. Non mancano lo spirito critico e l’ironia, come non manca un’idea alternativa al sistema attuale: cercare di fare la differenza attraverso il proprio racconto e le proprie capacità, oltre la logica e la strategia, che è pur sempre fondamentale, e, soprattutto, oltre al fabbisogno di sopravvivere nell’apparenza e nella percezione degli altri.“Nosferatu”, il vampiro, la massima espressione della mia identità e del mio personaggio. Il fulcro del pezzo è racchiuso nella frase “mi sento nosferatu”, cioè solo, distante dalla realtà in cui l’artista deve sopravvivere, in disaccordo con ciò che accade’’ – ci racconta l’artista.

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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai”

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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.

Un’atmosfera sonora da club crea il perfetto contrasto con la difficoltà di sentirsi adatti all’interno di un contesto sociale, dove l’apparenza diventa come un analgesico per le nostre paure di mostrarci sinceramente per quello che siamo. Forse il vero atto rivoluzionario è proprio questo: riuscire ad andare oltre la percezione e gli occhi degli altri, vivendo la vita e la quotidianità per quello che sono.

‘’La ragazza della storia è in discoteca, indossa determinati vestiti e si atteggia in un determinato modo. Ma, nel momento in cui balla, mostra se stessa, come se fosse ‘’nuda’’. Il mood club pop del sound funge da ‘’luci strobo’’ ai rimpianti dentro cui facciamo finta di niente’’ – racconta l’artista.

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CUSPIDE fuori il 17 gennaio con ”Anima Fantasma”, il singolo che inaugura un viaggio tra fusion, R&B, elettropop e funk

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Esce il 17 gennaio su tutte le piattaforme digitali “Anima Fantasma”, il singolo che inaugura il progetto musicale di CUSPIDE, artista che fonde sonorità R&B, elettropop e funk in un viaggio musicale unico. Realizzato in collaborazione con il produttore Angelo Netti, in arte ITTEN, il brano è il frutto di un lavoro condiviso di composizione, produzione e arrangiamento, che mescola influenze urban, new wave napoletana e ritmi afro-funk.

Il progettoracconta storie di donne che hanno attraversato la vita dell’artista: amiche, relazioni, coinquiline e conoscenze occasionali, figure che hanno lasciato segni profondi, a volte ferite, altre ispirazioni per narrazioni intime. Sono viaggiatrici di un’epoca barocca, protagoniste di storie fatte di dettagli nascosti, di retroscena che appaiono insignificanti, ma che in realtà rivelano molto.

“Anima Fantama” crea un ossimoro emotivo che si traduce nel concetto di “divertirsi malinconicamente”, affrontando temi universali e complessi come la tossicità delle relazioni, il disagio di vivere in un luogo percepito come estraneo e la fuga dalle proprie prigioni mentali, spesso attraverso scelte estreme come l’uso di droghe.

Musicalmente, il singolo si sviluppa attraverso un’ampia gamma di sonorità che mescolano elementi acustici ed elettronici, creando un’atmosfera emotiva e dinamica. L’intimità iniziale, scandita dalle chitarre acustiche, si trasforma gradualmente in un groove trascinante, caratterizzato da influenze funky e dance, arricchito da ritmi afro-funk come djembe e percussioni. La scrittura si muove tra l’urban e la new wave napoletana, dando vita a un linguaggio musicale contemporaneo e ricco di contaminazioni.

Il testo esplora la complessità delle relazioni e delle dinamiche emotive, raccontando la storia di una donna intrappolata in contraddizioni e schemi tossici. Tra la ricerca di evasione e l’incapacità di lasciarsi alle spalle ciò che la ferisce, emergono fragilità, insicurezze e una continua lotta tra l’essere e l’apparire.

Il brano invita a una presa di coscienza, affrontando temi universali come il disagio di sentirsi fuori posto, l’autoinganno e il bisogno di libertà emotiva. In chiusura, un omaggio a Fabrizio De André richiama il potente quesito: “Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?”.

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