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Intervista

INOKI ci racconta “NUOVO MEDIOEGO”: “Voglio vivere il presente”

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E’ fuori ovunque il tanto atteso repack “NUOVO MEDIOEGO” (Asian Fake/Sony Music Italy), il secondo capitolo di un percorso di consapevolezza personale e professionale che Inoki ha iniziato a gennaio di quest’anno con l’album “MEDIOEGO”.

Il fil rouge tra i due progetti è l’alienazione umana rispetto a un presente dispotico, dove l’io è sotto il fuoco incrociato del controllo sociale: una libertà limitata a fronte di una sicurezza immaginaria. All’interno del repack, in aggiunta ai brani precedenti, sono presenti sei nuove tracce, tre inedite e tre remix. In “Nuovo Medioego” Inoki ha deciso di mettere insieme diverse generazioni del panorama musicale italiano e internazionale, chiamando al suo fianco alcuni dei nomi più noti e interessanti della scena.

INOKI ha raccontato a noi di Honiro Journal questo suo nuovo viaggio!

Inoki, nonostante sappiamo che questo nuovo album è una nuova versione di “Medioego” e quindi il titolo lo conosciamo già, ti andrebbe di raccontarci come mai proprio questo nome per questo progetto?
“Nuovo Medioego” è il repack di “Medioego” il mio album uscito il 15 gennaio. Il termine “Medioego” indica metaforicamente il medioevo che sto passando, che sto attraversando io personalmente in questo periodo della mia vita. Vuole allo stesso tempo raccontare il momento difficile che tutti stiamo vivendo in questi ultimi anni. Siccome dopo l’uscita di “Medioego” mi sono successe ancora tante cose, ho avuto bisogno di sfogare tutta la mia negatività su carta, grazie alla musica. Avvertivo anche la necessità di collaborare con altri artisti, perché il vestito di solitario che avevo indossato nell’ultimo periodo aveva iniziato a starmi un po’ stretto.

“Cerco buone vibes tra l’immondizia umana”
Come si fa a cercare sempre il lato positivo anche quando a volte non è facile in certi contesti o momenti della vita?

Bisogna per forza cercare il lato positivo delle cose, altrimenti, in alcune situazioni non si vede via di fuga. Stiamo vivendo un periodo veramente difficile, se non iniziamo a vedere il bicchiere mezzo pieno, moriamo di sete! Nel singolo cito “cerco buone vibes” perché sono abbastanza stanco delle bad vibes, non ne posso più onestamente, ogni tanto si avverte la necessità di rigenerarsi. In questi ultimi mesi ci sono stati dei cambiamenti nella mia vita e li ho voluti raccontare grazie alla musica, che è sempre stata la mia arma migliore per farlo.

“Se vuoi la pace e vuoi il rispetto prima devi darlo.”
Come possiamo ritrovare dei valori come la pace e il rispetto in un mondo che sembra averli un po’ persi?

Questa frase è riferita al fatto che molto spesso sono stato troppo buono nella mia vita ma, nonostante questo, purtroppo, ho ricevuto tante porte in faccia. Ora mi assicuro di circondarmi di persone che riescano ad essermi grate per ciò che faccio per loro. Purtroppo la vita mi ha insegnato a tirare fuori, a volte, anche questo lato del mio carattere, non avrei mai voluto farlo ma quando ci si trova in certe situazioni si è obbligati.

Penso che sia decisamente più bello, per noi e per gli altri, fare del bene piuttosto che stare sulla difensiva. Poi però, quando succedono episodi spiacevoli, ti trovi obbligato a diventare così. Il rispetto quindi penso si trovi semplicemente continuando a coltivarlo dentro di noi e soprattutto provando a trasmetterlo ogni giorno agli altri.

“Ci vorrebbe un altro mondo ma mi sa non c’è”.
Purtroppo un altro mondo, non lo possiamo avere. Quindi ci vorrebbe un altro mondo o forse a volte basterebbero occhi diversi per guardare questo?
Per la mia opinione bisogna agire nel bene, questo mondo basterebbe se tutti però fossero dell’idea di migliorarlo! Agire nel bene comune, si è un po’ persa quest’idea ma basterebbe riprenderla.

“Un pittore che disegna una fine non bella ma non rende
Se non la prova mai sulla sua pelle”

Quanto c’è di autobiografico in ciò che scrivi e quanto è importante provare sulla propria pelle certe esperienze per poi raccontarle con sincerità?
Personalmente racconto e ho sempre raccontato solamente esperienze che ho vissuto. Se la mia vita mi dà qualcosa da raccontare lo racconto, volentieri, tramite la mia musica, altrimenti se la vita non mi dà avvenimenti che sento il bisogno di esprimere preferisco rimanere in silenzio.

“Ho lottato contro ogni pregiudizio” che consiglio daresti al tuo pubblico per superare il pregiudizio che, purtroppo, ormai troviamo spesso?
Ormai ci sono pregiudizi davvero su ogni cosa, non ci sono più solo gli stereotipi più conosciuti, ormai la nostra è una società che si basa sui preconcetti di ogni tipo. Siamo arrivati ad un medioevo culturale che fa paura, è questo il messaggio che voglio lanciare . Al mio pubblico consiglio di vivere il pregiudizio un po’ meglio, di guardare di più noi stessi allo specchio e un po’ meno gli altri. E soprattutto di pensare prima di parlare e prima anche di agire. Le parole pesano, ma sono dell’idea che il problema siano i fatti.

Inoki, in “Nuovo Medioego” ci sono tante collaborazioni, Samuel, Nayt, Nerone, Ghemon… Com’è stato lavorare con questi artisti? C’è un legame particolare che ti lega a loro?
Onestamente, io sono legato in particolar modo all’arte in generale, di conseguenza, a chi la rispetta e chi soprattutto la fa bene. Quindi quando ho la possibilità di lavorare, collaborare e creare qualcosa con artisti di un certo livello non mi faccio scappare l’occasione! Questa volta, in questo mio progetto ci sono stati Nayt, Nerone, Ghemon, Big Mama,.. prossimamente sono sicuro che collaborerò con molti altri artisti, vedremo in futuro!

Nel videoclip uscito il 21 ottobre colpisce subito un’immagine, ovvero quella finale, delle rose che bruciano. Ti andrebbe di Raccontarcela? Da dove nasce questa idea?
Le idee di questo videoclip sono nate tutte dal cervello del regista, Pietro. Ora abita a Lisbona adesso e per molto ha vissuto anche a Londra. Segue tutta la scena rap e trap di Lisbona: si occupa dei video, interagisce con gli artisti. Ha avuto lui l’idea di raccontare l’universo della dipendenza tramite le rose. E’ stata una scelta per dare un immaginario più romantico della storia. Quella che ho deciso di raccontare è una tematica molto forte, c’era bisogno di renderla un po’ più colorata e addolcirla, per questo il simbolismo dei fiori.

Il 21 novembre dopo tanto tempo torni sul palco, che sensazione è dopo questo periodo di stop?
Personalmente sono esausto di questa situazione e penso di parlare per tutta la categoria del mondo dello spettacolo, non ne possiamo più. Ora non serve nessuna promessa, nessuna parola, sentiamo solo la travolgente esigenza di tornare a suonare. Nonostante il periodo di stop sono riuscito a portare avanti la mia passione, ma suonare davanti allo specchio non è la stessa cosa di suonare live!

Seduto su uno scoglio Lo sguardo all’orizzonte Mi meraviglio ogni giorno per ciò che ho di fronte”
All’orizzonte cosa vedi? Quali sono i tuoi progetti futuri dopo questo album?
Dal mio orizzonte adesso vedo i palazzi, quando ho scritto quella canzone vedevo il mare. Onestamente sto cercando di vivere il più possibile il presente, il mio passato è tanto avrei tanto da raccontare, è il mio fidato bagaglio. Il futuro attualmente è incerto, penso un po’ per tutti in questo momento.

Inoki, vuoi che i nostri lettori sappiano qualcosa in particolare di “Nuovo Medioego” o della tua musica?
Voglio dire che il mio nuovo percorso è appena iniziato, il viaggio è solo alla partenza, poi chissà!

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