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Intervista

Mosè Cov:” La pandemia non mi ha fermato.”

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L’anno sta finendo, ma non poteva mancare un altro lavoro eccezionale, un album che ti entra dentro senza chiedere permesso: Loyalty di Mosè Cov.

In occasione dell’uscita dell’album di Mosè, noi di Honiro abbiamo scambiato due chiacchiere con lui su Loyalty.

Il nuovo album è incredibile. Quando hai iniziato a lavorarci? Qual è il filo rosso che lega le tracce?
Ho iniziato a lavorare a Loyalty quasi  due anni fa, la pandemia mi ha dato modo per dedicarmi alla scrittura senza la fretta di uscire subito e per forza, così ho afferrato l’occasione per mettere insieme tutti i pensieri e gettarli su carta. Il disco affronta vari temi che ho vissuto in prima persona, dopo varie tracce registrate avevo notato che nella profondità di ogni brano, la lealtà era al centro e collegava ogni cosa, una volta accorto di questo è stato abbastanza naturale continuare su questo percorso.

Come mai la scelta del titolo dell’album è ricaduta su questo nome? 
Come appunto dicevo prima, trovata la chiave di lettura ho pensato molto alla parola Lealtà, al suo significato, alla sua fonetica, al tipo di lettering, fino al senso politico e hip hop che trasuda questa parola, una volta tradotta in inglese ho pesato che Loyalty suonasse proprio bene e che incarnasse lo spirito del progetto, che è figlio di sacrifici e appunto lealtà alla musica. Me ne sono innamorato da subito. 

C’è molto di te nel progetto, ti sei lasciato andare ancora di più. In particolare c’è una traccia, “Rita”, che a quanto pare ti sta molto a cuore…
Rita racconta la storia di mia madre, ho sempre voluto raccontare il suo percorso, stavo aspettando solo un momento importante per mettere tutte queste immagini in una canzone, quando gli ho fatto sentire la canzone ha pianto, alla fine se facciamo o ascoltiamo questa musica è solo per vivere emozioni come queste.

Tra i feat vediamo sia Jake la Furia che Quentin40, hai unito la scena tra storico e contemporanea! Com’è stata collaborare con loro? 
Jake è un grande quando è venuto in studio oltre alla strofa mi ha lascito un sacco di buoni consigli, ho iniziato a scrivere i miei primi testi ascoltando la sua musica e averlo nel mio disco è qualcosa che mi emoziona non poco.Quentin è un ragazzo incredibile sono contento di avere una traccia con lui oltre a rispettarlo come artista lo rispetto come persona, ha una sensibilità rara ma davanti al mic diventa un killer.

In particolare, come mai hai scelto proprio “Ricordi” per duettare con Emis Killa? Come nasce il brano? 
Io e Emis ci siamo conosciuti alle popolari di Maciachini, entrambi siamo cresciuti in un contesto dove la musica può essere una via di fuga da questi palazzi abbandonati alla solita routine di storiacce, cose e situazioni. Nella prima strofa  Emis racconta alla sua donna il suo vissuto e il suo essere finalmente uscito da quel ambiente, nella seconda al contrario io racconto il mio esserne ancora immerso e di come questo ambiente può allontanarti anche dalle persone a cui vuoi più bene

Quali dettagli uniscono il tuo modo di vedere la musica a quello di Ghemon? Il pezzo da certamente un valore aggiunto all’album 
Ghemon è una delle penne più forti del rap Italiano, volevo fare qualcosa di nuovo a livello di sonorità e nello stesso tempo non perdere l’occasione di sentirlo rappare, penso che la cosa che ci leghi sia proprio questo il non avere paura di sperimentare. 

Cosa consiglieresti a chi vuole iniziare a farsi strada in questo mondo?
Di essere costante,paziente e di metterci il cuore fino in fondo. 

Avete già ascoltato Loyalty? Quale feat non vi aspettavate? Quale traccia avete preferito?

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