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“Luce a Milano”, nel nuovo singolo di Egreen c’è Memo Remigi!
Esce oggi in digitale “Luce a Milano”, il nuovo singolo di Egreen con il featuring speciale di Memo Remigi.
Dopo gli ottimi riscontri di critica e pubblico ottenuti con il suo ultimo album “Fine primo tempo” (Sony Music), e la conclusione di questo capitolo con la recente pubblicazione dell’inedito “Montero – Falcao”, Egreen continua il suo percorso di cambiamento con “Luce a Milano”, brano nato durante la quarantena e reso possibile grazie alla disponibilità di Memo Remigi, che ha concesso il sample della sua “Innamorati a Milano” (1965), tra le più note canzoni della tradizione italiana dedicate al capoluogo lombardo.
La stessa “Luce a Milano” è un omaggio dal sapore dolce-amaro a Milano, città che ha adottato sia Egreen, nato in Colombia e cresciuto a Varese, sia Memo Remigi, di origini brianzole.
“Luce a Milano” è un brano rap introspettivo e malinconico che fa da colonna sonora ideale al periodo di grandi cambiamenti sociali che stiamo vivendo e si sposa alla perfezione con il momento personale di Egreen. La produzione musicale di Nais fonde a un ritmo hip hop incisivo la melodia della nota canzone di Memo Remigi, riuscendo a far convivere con gusto due stili musicali di epoche molto diverse.
“Milano e la Lombardia sono state duramente attaccate in queste settimane – dice Egreen. Questa canzone parla della città che mi ha adottato e della sua capacità di rialzare la testa dopo una crisi. La presenza di Memo Remigi è fondamentale: lui è della generazione più colpita da questa situazione e la sua voce dà tutto un altro peso a questo brano”.
Oggi esce anche il video di “Luce a Milano”, che comincia con un cameo di Memo Remigi in Piazza del Duomo. Subito dopo aver mostrato il cantautore in questo scorcio del luogo-simbolo della città, si vedono parti di zone residenziali dove si svolge la vita di tutti i giorni: attraverso l’itinerario di una ragazza che, per mantenersi, fa la rider e consegna cibo muovendosi su uno skateboard, Milano appare quasi spopolata ma comunque viva…
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Quando la penna è tagliente come i denti di ”Nosferatu”, il nuovo brano di Lamia
Quando la penna è tagliente come i denti di Nosferatu, il nuovo brano di Lamia, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.
Il suono inconfondibile, tra G-Funk e rap contemporaneo, che contraddistingue la giovane promessa, arricchisce un racconto fatto di tecnica quanto di volontà di dare un senso ‘’controculturale’’ alla direzione dell’industria musicale italiana. Non mancano lo spirito critico e l’ironia, come non manca un’idea alternativa al sistema attuale: cercare di fare la differenza attraverso il proprio racconto e le proprie capacità, oltre la logica e la strategia, che è pur sempre fondamentale, e, soprattutto, oltre al fabbisogno di sopravvivere nell’apparenza e nella percezione degli altri.““Nosferatu”, il vampiro, la massima espressione della mia identità e del mio personaggio. Il fulcro del pezzo è racchiuso nella frase “mi sento nosferatu”, cioè solo, distante dalla realtà in cui l’artista deve sopravvivere, in disaccordo con ciò che accade’’ – ci racconta l’artista.
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Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai”
Il racconto dei rimpianti che riflettono come luci strobo nel nuovo brano di Seltsam, Tutti i rimpianti che hai, in uscita il 17 gennaio per Honiro Label.
Un’atmosfera sonora da club crea il perfetto contrasto con la difficoltà di sentirsi adatti all’interno di un contesto sociale, dove l’apparenza diventa come un analgesico per le nostre paure di mostrarci sinceramente per quello che siamo. Forse il vero atto rivoluzionario è proprio questo: riuscire ad andare oltre la percezione e gli occhi degli altri, vivendo la vita e la quotidianità per quello che sono.
‘’La ragazza della storia è in discoteca, indossa determinati vestiti e si atteggia in un determinato modo. Ma, nel momento in cui balla, mostra se stessa, come se fosse ‘’nuda’’. Il mood club pop del sound funge da ‘’luci strobo’’ ai rimpianti dentro cui facciamo finta di niente’’ – racconta l’artista.
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CUSPIDE fuori il 17 gennaio con ”Anima Fantasma”, il singolo che inaugura un viaggio tra fusion, R&B, elettropop e funk
Esce il 17 gennaio su tutte le piattaforme digitali “Anima Fantasma”, il singolo che inaugura il progetto musicale di CUSPIDE, artista che fonde sonorità R&B, elettropop e funk in un viaggio musicale unico. Realizzato in collaborazione con il produttore Angelo Netti, in arte ITTEN, il brano è il frutto di un lavoro condiviso di composizione, produzione e arrangiamento, che mescola influenze urban, new wave napoletana e ritmi afro-funk.
Il progettoracconta storie di donne che hanno attraversato la vita dell’artista: amiche, relazioni, coinquiline e conoscenze occasionali, figure che hanno lasciato segni profondi, a volte ferite, altre ispirazioni per narrazioni intime. Sono viaggiatrici di un’epoca barocca, protagoniste di storie fatte di dettagli nascosti, di retroscena che appaiono insignificanti, ma che in realtà rivelano molto.
“Anima Fantama” crea un ossimoro emotivo che si traduce nel concetto di “divertirsi malinconicamente”, affrontando temi universali e complessi come la tossicità delle relazioni, il disagio di vivere in un luogo percepito come estraneo e la fuga dalle proprie prigioni mentali, spesso attraverso scelte estreme come l’uso di droghe.
Musicalmente, il singolo si sviluppa attraverso un’ampia gamma di sonorità che mescolano elementi acustici ed elettronici, creando un’atmosfera emotiva e dinamica. L’intimità iniziale, scandita dalle chitarre acustiche, si trasforma gradualmente in un groove trascinante, caratterizzato da influenze funky e dance, arricchito da ritmi afro-funk come djembe e percussioni. La scrittura si muove tra l’urban e la new wave napoletana, dando vita a un linguaggio musicale contemporaneo e ricco di contaminazioni.
Il testo esplora la complessità delle relazioni e delle dinamiche emotive, raccontando la storia di una donna intrappolata in contraddizioni e schemi tossici. Tra la ricerca di evasione e l’incapacità di lasciarsi alle spalle ciò che la ferisce, emergono fragilità, insicurezze e una continua lotta tra l’essere e l’apparire.
Il brano invita a una presa di coscienza, affrontando temi universali come il disagio di sentirsi fuori posto, l’autoinganno e il bisogno di libertà emotiva. In chiusura, un omaggio a Fabrizio De André richiama il potente quesito: “Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?”.
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