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Siso ci racconta il suo album “SQUILIBRATO”: “Il progetto è un viaggio introspettivo e creativo, una ricerca dentro di me”

E’ disponibile su tutti i digital stores “SQUILIBRATO” il primo album di Siso distribuito da Molto Forte via ADA Music.
Il progetto racconta molte sfumature della cifra stilistica dell’artista classe 2000, intrecciando diversi sound, sperimentazioni e mondi emotivi. Un progetto per mettersi in gioco, un disco introspettivo e creativo che lo stesso Nicolò Sisani, questo il nome all’anagrafe di Siso, descrive come una vera e propria ricerca all’interno di se stesso.
Chi meglio di Siso poteva raccontarci questo progetto? Noi di Honiro Journal lo abbiamo intervistato!

Siso, questo tuo progetto si intitola “Squilibrato”, non posso non chiederti quindi, quanto è importante per te trovare o comunque andare alla ricerca di un equilibrio? In che modo questo album ti ha aiutato in questa ricerca?
Penso che un minimo di equilibrio sia fondamentale per il benessere di ogni individuo e della collettività con la quale si andrà ad interfacciare. Squilibrato rappresenta la ricerca in sé: le tracce non sono molto riconducibili tra loro perché sono quasi tutte nate come esperimenti. Le paragonerei ai miei svariati tentativi (andati a buon fine ma anche non) di incastrare la mia vita con quella delle persone che avevo intorno durante la fase di scrittura. Mettere queste 9 tracce insieme mi ha aiutato ad identificarmi come il fil rouge che le lega tutte, e sentirmi l’artefice di un progetto così propositivo per la salute mentale e per la creatività dei più giovani mi ha dato un’incredibile ‘scarica di equilibrio’
Tu stesso, sul tuo profilo instagram, in occasione dell’uscita dell’album affermi che a volte sia difficile ritrovare un equilibrio, ma comunque sempre possibile. Come credi potremmo ritrovarlo? Come questo album vuole aiutare gli ascoltatori in questo?
Credo che l’equilibrio lo si trovi con la costanza nella ricerca: non si può mollare né al primo segno di cedimento né al primo di successo, perché dal mio punto di vista l’equilibrio si trova proprio lì in mezzo, tra quello che va fatto e quello che ci va di fare, tra quello che dovremmo essere per la società e quello che siamo realmente. Attenzione però, perché questo come dicevo è il MIO punto di vista. Squilibrato invita a riflettere anche su cosa sia l’equilibrio per l’ascoltatore, perché ognuno potrebbe avere la propria chiave di volta, e il metodo che riequilibra me potrebbe squilibrare un altro. Ognuno ha la propria ricerca ad attenderlo
Sempre nella didascalia di un tuo post instagram si legge che credi in un’alternativa, nell’essere chi sei e sapere cosa vuoi. Quanto pensi che sia difficile, e allo stesso tempo fondamentale, scoprire ed avere una propria personalità a livello artistico?
Penso che sia ancora più importante avere prima una forte identità come persona (a me sono serviti anni di rap per approssimare un’autoanalisi ma non c’è niente di male nell’affrontare un percorso psicoterapeutico con una persona davvero competente). Penso che questo sia davvero fondamentale, poi l’identità artistica se ci sono le idee sboccerà da sola quando sarà tempo. Inoltre è una caratteristica che considero mutabile, anzi, io in parte cerco di lasciarla mutare costantemente perché -se posso permettermi- al terzo album la stessa identità artistica da ascoltatore mi annoia.

All’interno del comunicato stampa, per descrivere questo album, viene raccontato come spesso ci si ritrovi tra la paura di sbilanciarsi (e cadere) pur di realizzare i propri sogni e la paura di rimanere nella propria zona di comfort. Come pensi si possa trovare il coraggio di evaderne? In che modo questo disco ti ha fatto uscire dalla tua zona di comfort o trovare/sperimentare cose/stili/sound nuovi?
La risposta sarà molto personale perché io il coraggio non ho dovuto trovarlo, la mia era prima di tutto un’esigenza. Le tracce -tutte diverse tra loro- sarebbero esistite anche separatamente perché è così che sono nate, cioè dall’esigenza di sperimentare e di uscire dalla comfort zone che -musicalmente parlando- non credo di aver mai avuto. La mia comfort zone è qui davanti al microfono e lì sopra al palco, per il resto dal punto di vista di uno squilibrato mezzo sociopatico è tutta una sfida ahahah.
Parlando invece dei feat all’interno del disco (SHARK34, LIL SHOOTER, BLACKB, MADBLOW), cosa vi ha legato particolarmente nel processo creativo delle tracce? Come mai proprio loro?
Le tracce in collaborazione sono tutte nate come singoli in realtà. Ho poi deciso di aggiungere le strofe di quelli che a Perugia -la mia città natale- sono secondo me gli artisti più validi in circolazione. Nel futuro non mi vedo così presente sul territorio, ci tenevo pertanto ad avere nel mio primo progetto importante solo collaborazioni perugine.
Per quanto riguarda invece la collaborazione con i produttori DEVA e PRINCE, come avete trovato l’equilibrio, l’intesa, a livello di sound?
Con Prince lavoriamo insieme da cinque anni ormai, per certi versi rappresentiamo l’equilibrio, lui è introverso e cervellotico mentre io estroverso ed istintivo: semplicemente ci completiamo. Deva si è aggiunto al team l’anno scorso ed è stato fondamentale per chiudere l’album, in quanto le sue sonorità molto acustiche si sono sposate benissimo con i suoni elettronici di Prince (altro perfetto esempio di equilibrio trovato).
Ti andrebbe di anticiparci liberamente cosa dobbiamo aspettarci dal futuro? Quali sono i tuoi obiettivi, speranze, e come si evolverà il tuo progetto?
Il futuro è già scritto, e se i lettori sono arrivati attentamente fin qui avranno capito che l’evoluzione ci sarà e che sarà istintiva quanto genuina. Abbiamo un’estate piena di live e a breve (molto breve) ci saranno news sui miei social, perciò state molto attenti perché sto lasciando indizi in giro sparsi qua e là. Per quanto riguarda le mie speranze, tolto il benessere dei miei cari, c’è solo una cosa a questo mondo di cui ho davvero bisogno per ora: fare di questa mia infinita passione un lavoro così da poterle dedicare più tempo e più denaro per darle ancora più risonanza
Solitamente prima di concludere un’intervista chiedo sempre se c’è qualcosa che non ti ho chiesto (riguardo la tua musica, la tua carriera, il tuo progetto artistico…) che però ci terresti a far sapere ai nostri lettori
Sì vorrei giusto aggiungere un’ultima cosa che credo di non aver detto prima: “Miao”
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“Giocattoli Rotti” è il nuovo EP di Amalia, disponibile da venerdì 21 marzo in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale

“Giocattoli Rotti” è il nuovo EP di Amalia, disponibile da venerdì 21 marzo in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale per MAKEATHOUSAND, distribuito da The Orchard.
Dopo aver fatto pace con i ricordi del passato in “Pace Libera Tutti”, Amalia si confronta con ciò che ancora la frena, con quelle ombre che la perseguitano e contro cui lotta continuamente. Il nuovo EP “Giocattoli Rotti” è il racconto di quelle voci che fanno rumore anche quando tutto sembra silenzioso, un loop di emozioni che trascina l’artista romana su una giostra che si inceppa e la manda fuori rotta, costringendola a navigare tra cicatrici ormai parte di lei.
Dalla forza cruda della title track fino alla ripartenza di “Da Capo”, Amalia sa che deve lasciare andare ciò che è stato, ma ha anche la lucidità e la maturità di capire che certi vuoti fanno parte del viaggio. Remata dopo remata, il suo pop scuro diventa una presa di coscienza, uno schiaffo sonoro che risuona nelle nostre zone d’ombra.

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“Fottuta nostalgia” il nuovo singolo di fabié, in uscita il 21 marzo

Caratterizzato da un mix raffinato di bedroom pop e indie, “Fottuta nostalgia” oscilla tra desiderio e rassegnazione, tra la voglia di andare avanti e la tentazione di restare legati a ciò che è stato. Le sonorità intime e avvolgenti si intrecciano a una scrittura sincera e diretta, dando vita a un’esperienza emotiva che colpisce al cuore.
Ma il brano è anche molto più di un singolo: è il primo “drink” servito nel “Tabarin”, il primo EP di fabié in uscita ad aprile. Ispirato ai celebri Tabarin della Parigi del XIX secolo – luoghi di incontro, scoperta e meraviglia artistica – l’EP promette di essere un viaggio tra emozioni contrastanti, tra ricordi che riaffiorano e nuove storie ancora da scrivere
“Fottuta nostalgia” il nuovo singolo di fabié, in uscita il 21 marzo per Indaco Records/Virgin Music Group, è un brano che affonda le radici nel dolore dolceamaro dei ricordi, nel tormento di chi cerca di lasciarsi il passato alle spalle ma continua a sentirne il richiamo. Una canzone intensa e viscerale, capace di trasformare la malinconia in musica, dove ogni immagine, ogni parola, diventa una fotografia sbiadita ma ancora viva nella memoria.
Caratterizzato da un mix raffinato di bedroom pop e indie, “Fottuta nostalgia” oscilla tra desiderio e rassegnazione, tra la voglia di andare avanti e la tentazione di restare legati a ciò che è stato. Le sonorità intime e avvolgenti si intrecciano a una scrittura sincera e diretta, dando vita a un’esperienza emotiva che colpisce al cuore.
Ma il brano è anche molto più di un singolo: è il primo “drink” servito nel “Tabarin”, il primo EP di fabié in uscita ad aprile. Ispirato ai celebri Tabarin della Parigi del XIX secolo – luoghi di incontro, scoperta e meraviglia artistica – l’EP promette di essere un viaggio tra emozioni contrastanti, tra ricordi che riaffiorano e nuove storie ancora da scrivere

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Il diario dell’anima tra i bagliori e l’oscurità nel non detto, ”Untold”, il nuovo disco di Lamia

Il diario dell’anima tra i bagliori e l’oscurità nel non detto, Untold, il nuovo disco
di Lamia, in uscita il 21 marzo per Honiro Label.
Un viaggio introspettivo che mette a nudo gli aspetti più peculiari della persona
prima del personaggio, che, alla fine, si uniscono per trovare un balance, per
trovare la serenità con il proprio percorso, con il passato quanto il presente.
Infatti, i brani, che si alternano tra banger e filoni conscious, diventano pagine
che svelano l’interiorità del vampiro, che non ha sempre paura della luce, come
non ha sempre bisogno di rimanere al buio. E’ sempre e solo un gioco di
equilibrio non semplice da raggiungere, ma importante da comprendere, in un
modo o nell’altro.
“‘’Untold’’, il cui titolo è suggerito dalla parola pronunciata nel film ‘’Dracula
Untold’’, che completa ulteriormente il richiamo all’immagine del vampiro, è il
dinamico alternare del racconto più profondo e consapevole di Luca e la forza
dello stile di Lamia, alla ricerca dell’unione delle due parti. Tra sonorità hip hop e
club, parlo del ‘’non detto’’ della mia storia, che mescola le luci e le ombre del mio
viaggio, della mia introspezione che diventa la biografia della mia essenza’’ – ci
racconta l’artista.
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