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“Mezzanotte” è il nuovo punto di svolta nella carriera di Skinny, tra i giovani più in vista della nuova scena rap italiana

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Mezzanotte” è il nuovo singolo di Skinny, disponibile con video ufficiale su Youtube, in streaming su Spotify e su tutti i digital store.

Dopo essersi fatto conoscere nel 2020, grazie ad un esordio strepitoso che ha accumulato milioni di stream da indipendente – ha recentemente superato la soglia dei 50 milioni di stream totali -, il rapper siciliano Skinny torna con un nuovo singolo, che segna una nuova fase del suo percorso. “Mezzanotte” è infatti la prima canzone d’amore del giovane artista: dopo aver rilasciato una serie di singoli dalle atmosfere di strada e dal sound d’impatto, tra banger e brani da club – tra cui l’ultimo “Nuovi Amici No” – Skinny esplora un nuovo lato di sé e della sua scrittura.

“Mezzanotte” è il racconto di una storia d’amore adolescenziale, la confessione di un diciassettenne che per la prima volta si trova a fare i conti con emozioni di questo tipo. La musica diventa la valvola di sfogo per raccontarsi, ma anche l’unico confessore; in un mondo come quello in cui è cresciuto Skinny, sembrerebbe non esserci spazio per i sentimenti e le debolezze, e il rap diventa l’unico mezzo con cui custodire i ricordi di ciò che è successo. L’immaginario di strada non scompare dalle sue liriche, ma in “Mezzanotte” diventa la cornice, e non il protagonista assoluto del brano, segno della voglia del rapper di uscire dalla propria comfort zone e sperimentare con la penna.

Il video di “Mezzanotte” è a cura di Graziano Piazza e Marco Foti. La cover è stata realizzata da Muten.

Sentivo il bisogno di raccontare e mostrare una faccia diversa, questo brano mi permette di avvicinarmi anche a chi non vive nel quartiere e certe dinamiche le ha viste solo nei film o sentite nelle mie canzoni” – Skinny

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SILENT BOB, fuori ora il suo nuovo singolo “SAB”

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Esce oggi, venerdì 5 aprile “SAB”, il nuovo singolo di SILENT BOB, annoverato tra i principali talenti della nuova generazione del rap italiano. Il brano, una pubblicazione Bullz Records in licenza esclusivaM.A.S.T./Believe, è prodotto da Sick Budd.

Un pezzo personale, in cui SILENT BOB attinge al proprio vissuto dando voce alla delusione scaturita dalla fine di una relazione e sfogando la rabbia nata dalla consapevolezza di essere stati ingannati e che lascia un sapore amaro in bocca. La penna dell’artista ripercorre i momenti difficili vissuti in un passato non troppo lontano. Il rapper fa riferimento anche alla strada, alla sua famiglia e alla disillusione che spesso sembra attanagliarlo, dando vita a un brano estremamente intimo, figlio di una forte introspezione. 

La produzione di “SAB” è affidata ancora una volta a Sick Budd, con cui SILENT BOB è legato da un’amicizia e da una stima che si è tradotta in un sodalizio artistico ormai pluriennale.

Il nuovo brano conferma il talento del rapper, ormai consacrato tra le penne più graffianti dell’hip hop attuale. La sua musica è caratterizzata da uno stile unico, contaminato da più influenze sapientemente mischiate tra loro – dal rap classico anni Novanta, alla trap, al jazz e al blues.

SILENT BOB, al secolo Edoardo Fontana, è un giovane artista classe 1999 che arriva dalla provincia pavese ed è capace di unire retaggi di un suono moderno con l’attitudine del classico rap in stile anni ‘90. In lui coesistono in perfetto equilibrio molteplici sfumature ed influenze musicali: dalle melodie della trap, all’eleganza del jazz, senza dimenticare il dolore del blues e la rabbia autentica del rap. Dopo il più classico dei percorsi alla scoperta dell’hip hop tra jam e battle di freestyle, nel 2017 partecipa a un contest e si guadagna un posto nel roster di Bullz Records, etichetta indipendente milanese. Fondamentale nel disegnare la sua identità sonora e musicale, è l’incontro con Sick Budd beatmaker, producer socio della label, che lo porta a una costante evoluzione della scrittura, via via più semplice e concentrata sul significato, e a una sempre più caratterizzante valorizzazione del timbro.

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SOLOSOPHIA torna con il suo nuovo singolo “LUCI A LED”

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Timbro riconoscibile dalle influenze Rnb, Soul e Pop, capelli viola e tanta determinazione, questi sono gli aspetti che al meglio descrivono SOLOSOPHIA, cantautrice di origine Sarda che, torna a scoccare il suo dardo infuocato con “Luci a Led”, il suo nuovo singolo distribuito da Ada Music Italy e prodotto dalle sapienti mani di SirJoe.

“Luci a Led” è un brano travolgente, racconta l’elettricità della catarsi, l’improvvisa meraviglia che ti colpisce nel momento in cui ti rendi conto della sottile differenza che esiste tra una vita vissuta ed una pensata.

“Luci a Led” è un brano che nasce dalla necessità di voler coinvolgere, integrare, rendere parte di un progetto meraviglioso che è la voglia di darsi una possibilità. Raccogliere ogni piccolo frammento di se per poi infilarlo in una busta trasparente da poter consultare ogni qualvolta si senta il bisogno di una pacca sulla spalla. E’ appunto una canzone che parla: d’amore.

SOLOSOPHIA, quindi, c’invita a lasciar esplodere quei voli pindarici che spesso rimangono intrappolati nei fili tessuti dalla nostra mente. Abbracciare la possibilità dello schianto ricordandoci che, anche il buio, ha una propria luce.

Luci a Led” è un brano che distoglie l’attenzione dal pensiero portandoci fuori dall’abbraccio della paura, c’invita ad attraversare le Colonne d’Ercole, a sfidare la nebbia e perché no, pure il canto delle sirene.

“Luci a Led è un brano trascinante, porta con sé un’atmosfera dinamica e coinvolgente. In questo brano i protagonisti si ritrovano a vagare per la città, illuminati solo dai led delle insegne. Beat accattivante, melodia tagliente. Il racconto o meglio l’immagine del testo che viene descritto si sviluppa in una sola notte, proprio come la trama del film “Paradox Effect”, che vede protagonista il nostro brano all’interno della colonna sonora.”

“Luci a Led”, inoltre, è parte della colonna sonora del film Americano “Paradox Effect” di Scott Weintrob con Olga Kurylenko e Harvey Keitel.

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VULPIER ci racconta il suo nuovo singolo “Più Forte”: “La musica mi fa sentire vivo”

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E’ disponibile su tutti i digital stores “Più Forte” il nuovo singolo di Vulpier. Chi meglio di lui poteva raccontarci questo brano e il suo progetto artistico? Noi di Honiro Journal lo abbiamo intervistato!

Mi piaceva iniziare questa intervista partendo proprio dal tuo nome d’arte. Originariamente avevi dato il via al tuo percorso musicale con il nome Pier, tramutatosi poi in Vulpier. Qual è stata l’evoluzione artistica che ha accompagnato questa scelta?

La mia carriera da cantautore è iniziata nel 2018, mi chiamo Pierfrancesco e proprio per questo, all’epoca, avevo scelto come nome d’arte l’abbreviazione “Pier”. Le mie canzoni del periodo erano state sviluppate sicuramente con passione ma anche con un approccio meno professionale, soprattutto per quanto riguardava il sound, la produzione. Per far si che l’universo musicale diventi il proprio lavoro bisogna dedicarci molto tempo e molta cura, ho pensato a Vulpier quando una sera d’estate, mi attraversò la strada una volpe. Non saprei spiegare il motivo ma ho sempre percepito una connessione particolare con questo animale e quindi, proprio da quel momento, nasce il mio attuale nome d’arte. Questo progetto è scaturito dall’inizio della collaborazione con il mio attuale produttore e sono molto felice della direzione che abbiamo intrapreso.

Hai affermato che il giorno in cui hai scritto questo brano sia stato “uno dei giorni più vivi della tua vita”. Sappiamo che la tua passione per la musica inizia fin da bambino, in che modo questa ti fa sentire vivo?

Quando sono su un palco, quando ho la chitarra in mano, provo senza dubbio un vortice di emozioni e credo che emozionarsi sia l’essenza della vita. Anche il pensiero di, con i propri brani, arrivare ad altre persone, magari far cantare o emozionare anche loro è una sensazione imparagonabile.

Potremmo dire che “Più Forte” racconti la tristezza nel rendersi conto come la persona a cui abbiamo dedicato amore non abbia saputo valorizzare tutto ciò che le abbiamo regalato. Come potremmo imparare a fare del bene indipendentemente dalla speranza che ci torni indietro qualcosa?

Credo che la musica possa aiutare a tradurre e trasmettere sentimenti che altrimenti non saremmo capaci di esprimere. Questo mio brano parla di come ognuno di noi abbia un linguaggio d’amore diverso e quindi, a volte, il nostro affetto non viene decifrato nel modo giusto perché semplicemente incontriamo qualcuno che ha un altro linguaggio di esprimere i propri sentimenti. Sarebbe importante trovare un punto in comune, certe canzoni possono sicuramente aiutare a fare questo. Penso che questa generazione abbia molte difficoltà nell’esprimere le proprie emozioni, credo che siamo figli di un periodo estremamente freddo riguardo questo aspetto. Ma sono convinto che proprio noi possiamo mettere fine a questo loop generazionale, possiamo essere il punto di svolta.

Ti va di raccontarci come ha preso vita, a livello di sound, il processo creativo di questo singolo?

Gran parte del sound è opera del mio produttore, assieme stiamo trovando un punto d’incontro che possa rappresentare la mia identità artistica e il mio modo di interpretare la musica. L’idea della produzione è nata durante una domenica di pioggia, abbiamo dedicato una giornata intera allo sviluppo del sound che, in realtà, è rimasto abbastanza fedele alla demo. Sento molto mio questo brano e credo che un produttore sappia benissimo come veicolare una determinata emozione attraverso un determinato suono, in modo da farla arrivare al pubblico.

Solitamente prima di concludere un’intervista chiedo sempre se c’è qualcosa che non ti ho chiesto (riguardo la tua musica, te stesso, il tuo progetto artistico…) che però ci terresti a far sapere ai nostri lettori

Vorrei dire che il 29 marzo è uscito “Dov’è finito” un nuovo brano e parla del bambino interiore che vive ancora nel cuore di ognuno di noi.

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