Intervista
“SOS”, il nuovo singolo di Vince raccontato ai lettori di Honiro Journal

È fuori “SOS”, il nuovo singolo di Vince, che torna con questo brano decisamente differente dalle sue precedenti produzioni. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’artista per capire al meglio questo suo nuovo stile.
Ciao Vince! Partiamo dalle origini: ti avvicini alla musica con un genere completamente diverso da quello attuale. Mi racconti questo tuo processo?
Ciao! Il mio percorso musicale è sempre stato eclettico. Da piccolo ho cominciato ad ascoltare musica grazie ai miei: mia madre mi ha fatto avvicinare ai grandi cantautori italiani e mio padre invece mi ha sempre spinto verso il rock e il punk, la musica con cui era cresciuto, quindi diciamo che la mia formazione è stata un po’ conflittuale, ma sicuramente varia. Col tempo mi sono avvicinato al rap e gli artisti che mi hanno fatto innamorare di questo genere sono sicuramente stati Fibra, Salmo, Gemello e soprattutto Mezzosangue, al quale devo tantissimo. Se ho iniziato a rappare più seriamente è per la frase “Fai quello che senti anche se hai tutti i testi tristi, fai quello che ami anche se poi comporta rischi, indossa ali come Icaro…”. Comunque ho sempre suonato da quando avevo 13 anni in band come chitarrista e autore di testi e musica, il passaggio all’indie e poi alla musica più elettronica di adesso è semplicemente stata un’evoluzione, una sorta di maturità acquisita e di sviluppo del gusto.
Arriviamo quindi a “SOS”, il tuo nuovo singolo. Già dal titolo dobbiamo aspettarci una traccia potente con la quale vuoi dare un nuovo volto al tuo lato artistico?
SOS è un po’il frutto di mesi di silenzio. Avevo perso l’ispirazione e sulla mia strada si è imbattuto Noone con il quale ho iniziato una collaborazione e che mi ha spinto a tirar fuori quello che era ancora rimasto chiuso dentro di me. SOS è il primo assaggio di un progetto molto più ampio ed è una via di mezzo tra il percorso di prima e la nuova strada che sto per intraprendere, una svolta verso sonorità nuove e più tendenti agli USA. Il titolo SOS è ciò che avrei voluto chiedere in questi mesi, ma sembrava che le mie labbra fossero serrate col cemento.

La fusione di generi sembra essere uno dei tuoi cavalli di battaglia: quanto è difficile coniugare tutto?
Diciamo che mi è sempre piaciuto sperimentare; limitarsi a un solo canone stilistico mi ha sempre annoiato e, ascoltando roba molto diversa, cerco sempre di mettere le mie influenze in ogni lavoro. Essendo chitarrista poi mi è capitato di suonare con gruppi di ogni tipo, sonorità e sound, il che mi ha aiutato a sviluppare un gusto più variegato.
Raccontaci come lavori quando sei in studio
Quando sono in studio parto sempre da un’idea, che può essere un titolo, una frase, una melodia, un giro di accordi e da quello si costruisce un’impalcatura di basso e batteria, poi si passa alle melodie e ai vari effetti. Dare vita a una canzone è un po’ come costruire un palazzo: se le fondamenta sono solide la canzone suona. Il testo alla fine è la limatura finale a tutto: è come donarle l’anima. Per questo molto spesso mi ritrovo a scrivere nei momenti e nei posti più strani perché l’ispirazione arriva quando meno te l’aspetti e non si può fare altro che assecondarla.

Sei anche produttore e hai alle spalle singoli con svariati milioni di streaming. Questo background ti aiuta nella realizzazione di nuovi brani?Sicuramente essere anche produttore ti da una visione più ampia su ciò che fai, ti permette di capire meglio dove stai andando e soprattutto in che direzione sta andando il pezzo al quale lavori. È difficile entrare negli schemi in cui si muove la persona con cui collabori, trovare le giuste vibes, ma una volta raggiunto il feeling ti permette uno scambio continuo di punti di vista e idee su ogni progetto.

Non possiamo che lasciarci con un bello spoiler…
Beh, quello che posso dire è che sicuramente durante l’estate uscirà un nuovo pezzo e, per citare Ketama: “Estate fredda, ma questo inverno sarà caldo, chiedo scusa pe’ il ritardo, ci sto ancora andando piano”.
BIOGRAFIA
Vince è un cantante, produttore e chitarrista Romano classe ‘96. Partendo da esperienze punk rock si è avvicinato al rap e all’indie andando a collaborare con Peter White e Dorian Kite, con i quali ha lavorato a pezzi come: Lollipop (2mln di streaming) co-producendo la base e cantando nella seconda strofa e nel ritornello, Narghilè (4mln di streaming) come coproduttore, e Luna (500mila streaming) come produttore e voce principale. Dopo una parentesi di silenzio si avvicina a thaGodd con il quale inizia una collaborazione artistica che lo porta a sperimentare nuovi suoni esordendo con il singolo SOS, un misto tra Rap, EDM e Trap. Le sonorità e i testi sono vicini alle tematiche quotidiane dei ragazzi di oggi, dipinte a tinte fredde con i colori di una notte di luna piena.
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