Connect with us

Intervista

Toni Costanzi si racconta a Honiro Journal: “il rap è sempre stato parte integrante della mia vita”

Pubblicato

il

Toni Costanzi, è un disc jockey e produttore musicale italiano. Ha siglato diverse hit di successo, tra cui “Bomboclvt” e “Lies”, comparse per mesi tra i dischi più venduti a livello mondiale di Beatport, ottenendo il sostegno di molti DJ internazionali, tra cui Nicky Romero.

Proprio quest’anno ha deciso di avviare un progetto da beatmaker rap/trap sotto l’alias “DopeKost” e lo ha raccontato a noi di Honiro Journal!

Ciao Toni Costanzi! Sappiamo che da quest’anno hai deciso di avviare un progetto da beatmaker rap/trap. Come mai la scelta di intraprendere proprio questa strada?
Innanzitutto approfitto per ringraziarvi di avermi dedicato questo spazio attraverso un’intervista, ne sono onorato. Amo la musica in tutte le sue forme e, pur ovviamente prediligendo alcuni generi in particolare, ho sempre amato sperimentare ed ampliare le mie skills di produzione, al fine di migliorarmi e mettermi in gioco in più campi.

Nasco principalmente come produttore di musica elettronica, percorso che, fortunatamente, mi ha regalato e continua a regalarmi soddisfazioni a livello internazionale, anche grazie al caloroso supporto delle persone che mi seguono e degli artisti del settore che hanno creduto nelle mie capacità, nei miei progetti e soprattutto nei miei sogni. Sentivo il bisogno di dare vita a questo nuovo viaggio parallelo da molto tempo, il rap è sempre stato parte integrante della mia vita, sia da ascoltatore che da produttore, ed apprezzo molto le sonorità ed il mood della trap, le sento davvero molto vicine al mio stile. Produco beats mai rilasciati da anni, per il semplice motivo che farlo mi rende felice, mi aiuta ad esprimermi al meglio.

Annunciare pubblicamente questo progetto è, quindi, ormai solo una formalità dovuta: sento il bisogno di collaborare in modo serio e concreto con altri artisti, portando il tutto ad uno step più elevato. Spero di riuscirci!

Per questo viaggio hai scelto “DopeKost” come nome d’arte. Come mai la scelta di questo nome? Ti va di raccontarci che significato ha per te? 
Certo! C’è, in realtà, una storia semplice quanto profonda dietro alla scelta di questo nome d’arte. Ho spesso inviato demo dei miei progetti inediti a DJs, etichette e produttori importanti in giro per il mondo in cerca di supporto o di un semplice feedback e, soprattutto i più famosi, erano soliti rispondere con parole semplici e concise, riuscendo a far capire senza troppi giri di parole la loro opinione. Una delle risposte da loro più usate nei miei confronti, per fortuna, era proprio “Dope!”. Mi sono affezionato a questa parola poichè, soprattutto agli inizi della mia carriera, vedevo in quel semplice feedback la speranza di riuscire a coronare i miei sogni e la felicità di essere notato ed apprezzato dai mostri sacri della scena.

Amo riuscire a trasmettere emozioni attraverso la musica, non esagero nel dire che ritengo sia una vera e proprio droga naturale, rivedere quindi questo effetto paragonato ad una mia produzione mi rende davvero orgoglioso. Mi è bastato, poi, unire alla parola Dope le iniziali del mio cognome sostituendo la lettera C con la K, per dare un tocco più internazionale. In questo modo è decisamente più accattivante, o sbaglio?

Hai siglato diverse hit di successo, tra cui “Bomboclvt” e “Lies”, comparse per mesi tra i dischi più venduti a livello mondiale di Beatport, ottenendo il sostegno di molti DJ internazionali, tra cui Nicky Romero. Chi è un artista o un Dj internazionale con il quale ti piacerebbe particolarmente collaborare e perché?
Questa domanda è molto complicata, penso che dietro ad una collaborazione ci siano diversi fattori, nulla nasce per caso. Un progetto comune nasce da una connessione di idee, emozioni e feeling. Sicuramente, se dovessi basarmi sullo stile di produzione, nell’ambito della scena elettronica potrei citarne diversi.

Mi piacerebbe collaborare con Nicky Romero, poiché è stato fondamentale nella mia crescita grazie alla visibilità ed all’opportunità che mi diede con il suo Protocol Talent Pool, con EDX, produttore svizzero e creatore della Sirup Music, etichetta di livello internazionale che ha creduto fin da subito nelle mie potenzialità, con Don Diablo, mostro sacro del genere, e con Merk&Kremont, produttori italiani che stimo e grazie ai quali qualche anno fa, in seguito ad un invito ad un party promozionale da loro organizzato a Milano in occasione dell’uscita di un loro singolo, sono riuscito a conoscere molti artisti con cui ancora oggi ho buoni rapporti.

Apprezzo molto anche Danko, giovane produttore italiano che conosco ormai da anni, con il quale ho stretto un forte legame e con cui collaborerei volentieri. Anche ANGEMI, con cui in passato ho parlato molto. Riferendomi invece alla scena rap/trap, invece, mi piacerebbe collaborare con artisti come Gué Pequeno e Salmo, tra i boss indiscussi del genere e con i quali sono praticamente cresciuto, Lazza, a dir poco mostruoso e molto simile al mio stile, Geolier e Capo Plaza, miei conterranei. Tra i producers stimo molto Tha Supreme, sono stato in contatto con lui tempo fa ed abbiamo sempre avuto gusti molto comuni. Per il momento, comunque, mi piacerebbe molto collaborare con emergenti con la mia stessa fame e voglia di riuscire

Fin da bambino sei stato affascinato dalla musica House, Progressive ed Elettronica. Cosa ti ha avvicinato a questo mondo?
E’ stata una passione che mi ha travolto già all’età di 12 anni circa. La mia famiglia mi ha dato la possibilità di avvicinarmi a questo mondo grazie ai loro sacrifici. Sin da bambino ho amato la tecnologia e l’informatica, ricordo ancora con quanto amore decisero di regalarmi uno dei primi PC dell’epoca e, in seguito, una consolle della Piooner. I miei genitori, i miei nonni ed i miei zii hanno sempre fatto il possibile per rendermi felice, anche quando i problemi sembravano non poterlo permettere. Non smetterò mai di essergli grato e tutto ciò che farò per loro non sarà mai abbastanza!

Dall’età di 14 anni, pur di coltivare la mia passione, ho iniziato a suonare anche gratuitamente a compleanni, serate ed eventi. Così ho cercato di mettere da parte dei soldi per migliorare la mia attrezzatura e comprare nuovi dischi. Devo molto ai miei amici fraterni Francesco ed Isidoro che, in quel periodo ed ancora oggi, hanno creduto in me e sono stati al mio fianco in un percorso che mi avrebbe portato ad esibirmi in diverse realtà prestigiose del mio paese e della mia provincia, Salerno. Le amicizie sincere giocano un ruolo fondamentale nella mia crescita e nell’approccio a questo mondo. Ci tengo a ringraziare anche Daniele e Giuseppe per l’immancabile supporto, sono arrivati in un secondo momento ma è come se ci fossero sempre stati, così come ci furono Nicolò e Gerardo. Grazie!

Hai dato il via alla tua carriera con il tuo primo singolo “Storm” all’età di soli 15 anni. Cos’è cambiato da allora? Se potessi tornare indietro, cosa diresti e che consiglio daresti al te stesso di quegli anni? 
Da allora sono cambiate diverse cose, in primis me stesso. Il bambino sognatore ed affamato di vittoria non è fortunatamente mai morto, ma molto maturato! In ambito musicale ho sperimentato molto, ho lavorato sodo per migliorarmi ed il mio stile, negli anni, si è evoluto continuamente.

Ciò che ha contribuito fortemente alla mia crescita, sia personale che musicale, è sicuramente stato l’impegno lavorativo che porto avanti ormai da 8 anni ad oggi. Tengo infatti a ringraziare due persone per me fondamentali, il dott. Cantalupo e la dott.ssa Chiandotto, per avermi dato l’opportunità di responsabilizzarmi e maturare grazie alle responsabilità che, con grande fiducia, mi hanno affidato. I traguardi che ho raggiunto in questi anni mi hanno aiutato ad acquisire la consapevolezza per andare avanti. Continuare in modo sereno ma senza mai rilassarmi, soprattutto a causa del mio carattere adrenalinico.

Come già anticipato, credo che la felicità di un successo ottenuto sia l’ulteriore spinta per puntare all’obiettivo successivo, non bisogna mai sentirsi arrivati. Al me stesso di quegli anni consiglierei di fare esattamente ciò che ho fatto senza alcuna paura ed alcun rimpianto. Tutti gli errori, gli sbagli e le delusioni mi hanno reso ciò che sono oggi ed hanno forgiato la mia persona.

Se volessi invece guardare avanti, quali sono i tuoi progetti futuri o gli obiettivi che vorresti raggiungere prossimamente?
La prima cosa che spero, poiché penso sia quella fondamentale, è di essere sempre felice e soddisfatto di ciò che faccio, della mia musica. Mi auguro ovviamente di raggiungere traguardi sempre più importanti in tutti i campi in cui mi sono messo in gioco. Mi auguro di riuscire ad affermarmi, farmi apprezzare e trasmettere qualcosa di positivo a chi mi ascolta. Vivo la vita alla giornata, lavorando sodo per migliorarmi: vediamo cosa mi riserverà il futuro, spero mi stupisca in modo positivo! Grazie ancora per avermi dedicato questo spazio, è stato un onore ed un piacere potermi raccontare a voi! God bless.”

Condividi sui social
Continua a leggere

Trending

Copyright Honiro.it 2018 | HONIRO SRL - P.iva : 12208631007 - Sede legale : Via del mandrione, 105 - 00181 Roma | Powered by Dam Company